Torna a
casa la bambina. Sfila le scarpette da ginnastica e
salta sul letto. La vita è un gioco: è tutto quel
gioco di saltelli, di cadute
e di rimbalzi. Gioca la bimba con i colori a legno. Colora il suo mondo
con i
sogni che ha. Cosa disegna? Forse non lo sa bene nemmeno lei ma
l’ importante è
continuare a disegnare.
Esce la bimbetta con i libri sulle spalle, con i capelli spettinati e
il
sorriso sulle labbra.
Rientra la giovane coi capelli sciolti, con gli occhi immensi e
l’ espressione
buffa. Scivola il trucco sotto acqua e sapone, sotto lacrime ribelli
che
scappano via senza permesso. Sfila la maglietta stretta la ragazza, si
scopre e
si copre timida. Eppure ha voglia di levarsi anche tutto il resto. Leva
i
tacchi e i jeans stretti e resta così: la bambina
spennacchiata di qualche anno
fa. Ma lo era ancora? Da quanto tempo aveva posato le matite
…
Esce la fanciulla con una catena stretta al cuore, lascia i sogni nel
cassetto
e la porta aperta. Dentro, sul tavolo il diario con segreti e pensieri
che nessun
altro leggerà mai. Fuori, corre incontro alle sue amiche e
ride e sorride
sbirciando un ragazzo di cui forse un giorno scoprirà il
nome sul diario …
Entra la donna col trucco leggero, i capelli raccolti. Sfila la gonna,
sbottona
la camicia. Non è sola. Cammina decisa sui tacchi alti,
fissa lo sguardo sugli
occhi di lui e d’ un tratto non è più
la bambina coi libri di scuola. Aveva
indossato così tanti abiti diversi da riuscire adesso a
vestirli tutti. Vestita
elegante, elegante anche nuda. Come adesso.
Non uscì più la donna per quel giorno. Aveva
concesso a qualcuno di leggere il
suo diario e adesso non voleva più lasciarlo andare via.
Resta la signora, china sui ferri. Non ha più senso correre
né disegnare il
tempo che corre. Oppure è fermo? Sono sbiaditi i ricordi e
il suo mondo è
impolverato. Grigio il suo cuore bruciato, muta la sua boccuccia
sorridente.
Vigili gli occhi che vanno oltre le facce, oltre e attraverso gli
sguardi di
chi ancora non ha capito. Si dondola l’ anziana coperta da un
maglione di lana.
Muove la dita esperte tra fili complicati. Trova la mossa giusta. Gioca
a dama
la vecchia e legge le mosse come i tanti romanzi inscatolati.
Senza denti, sorride gentile la vecchia signora, la ragazza divenuta donna e rimasta bambina. Forse è ora di andare a riprendere le matite colorate ...