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Autore: CastelliPerAria    26/07/2010    3 recensioni
E'iniziata come una one-shot, sta a voi decidere se diventerà a pieno titolo una vera e propria ff. Cosa sarebbe succeso se Axl Rose fosse stato fornito di...vagina? Alexa Rose è la cantante dei Guns N'fuckin'Roses, ragazza determinata, tosta e volitiva alla guida di una rockband. What will it happen?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ehi

E'stata un ispirazione improvvisa, se le cose dovevano andare come sono andate, allora cosa sarrebbe successo se Axl fose stato...Alexa? Per adesso è un capitolo unico, vedrò se continuare. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Alexa si fermò sulla spiaggia. Erano passati tanti anni dall’ultima volta che si era fermata sulle rive dell’unico lago di Seattle. Ammirò il paesaggio, l’ultima volta che ne aveva avuto occasione era stato il giorno prima della partenza per Los Angeles. Erano passati quasi nove anni. Nove fottuti lunghissimi anni.

Ormai non era più una ragazzina, aveva superato i trenta, ma essere lì la fece sentire come rinata. Si guardò attorno e, non vedendo nessuno in giro, si levò la maglietta blu scuro riadattata a canottiera. Sotto non indossava il reggiseno ma non importava. Si sfilò gli stivali da cowgirl e la minigonna di jeans e immerse i piedi pallidi nell’acqua fredda e limpida del lago.

Entrò finchè l’acqua non le sfiorò i fianchi. Indossava solo un semplice paio di mutandine bianche e i capezzoli erano già intirizziti dal freddo.

Prese coraggio e si buttò, affondando sott’acqua, i capelli che andavano a formare un’aureola scomposta rossastra. L’acqua gelida era un soffio di vita sulla pelle. Emerse respirando a pieni polmoni. Il sole brillava luminoso nel cielo color cobalto, una sola testolina galleggiava tra le placide onde del lago. Intravedeva a malapena le lunghe gambe pallide sotto l’acqua verde.

Con un paio di bracciate si spinse più al largo, finchè il fondo di sassolini sparì da sotto i suoi piedi.

Sbattè le lunghe ciglia, esponendo alla luce del sole i suoi delicati occhi verde chiaro. Nuotò per un po’, senza alcun pensiero, finchè alzò la testa e vide che il sole era sparito, coperto da grosse nuvole grigie. Le onde si fecero più frequenti e si alzò una leggere brezza che fece rabbrividire Alexa. La ragazza si avvicinò allora al fondale, sedendosi sul fondo ghiaioso e pescò un sassolino nero. Lo studiò con curiosità, ammirandolo sotto la tenue luce solare. Era ritornata un po’bambina, quando ancora esisteva una Katherine Bailey felice, prima che quel bastardo di Stephen le rubasse l’infanzia.

Gettò il sassolino lontano, sovrappensiero, e lo osservò andare a fondo. Poi si alzò, l’acqua le arrivava alle ginocchia, e si rituffò in quel mare color smeraldo.

Si sistemò le mutandine sui fianchi magri, Slash li aveva chiamati smilzi, e dopo qualche altra bracciata tornò a riva. Si sdraiò sulla maglietta blu, rabbrividendo al contatto con l’aria fresca.

Sembrava così vulnerabile, i capelli rossicci appiccicati alla testa, gli occhi che sembravano cristallo e i lineamenti delicati da bambolina.

Nascondeva la sua fragilità dietro mise da rock star e uno stile di vita trasgressivo, che alcune volte le pesava ma in fondo la faceva divertire.

L’ultima volta che era entrata in quel lago era con Slash. Le mancava. Ripensò alla sensazione dei riccioli scuri tra le dita, del contatto con la pelle vellutata color caffèlatte e con le labbra avide di baci.

Ora lui era fidanzato con Perla, una ragazza dolce e simpatica conosciuta per caso, e Alexa osservava senza proferire parola.

Ma in fondo era affezionata a quella bestia, quella sorta di gigante buono che era stato la sua roccia quando, appena sciolti gli LA Guns, si era ritrovata da sola a Los Angeles senza uno straccio di band.

Sorrideva al ricordo di quanto Tracii Guns fosse ossessionato dal fatto di volersela portare a letto, quando in realtà si era rivelato un vero amico dopotutto.

Per fortuna Slash aveva un amico bassista e un amico batterista e lei e il fedele Izzy avevano potuto dar vita al loro sogno con gli altri tre scapestrati.

Oh, Izzy:aveva ormai lasciato la band, complice i suoi capricci da diva. Se ne vergognava, ma era troppo orgogliosa e sapeva che prima o poi Jeff Isbell sarebbe tornato da lei. Succedeva così dalla elementari. Lei era il sole e lui la Terra:lei attraeva lui, lui la seguiva ovunque. Sapeva benissimo che era solo colpa dell’amore incondizionato che Izzy provava per lei. Lei questo lo sapeva, aveva provato a parlargliene, ma Izzy aveva risposto che gli andava bene così. Vivere accanto a lei sapendola felice.

Non capiva che senso avesse annullarsi nell’attesa di un amore non corrisposto. Lei non amava Izzy, era un buon amico, forse il migliore, ma nulla di più.

Poi c’era Duff McKagan:fottutamente bello, lei si era presa una cotta appena l’aveva visto. Aveva un debole per i ragazzi dai lineamenti androgini, ma Duff aveva in fondo anche quell’aria così fottutamente virile che la faceva andare fuori di testa. Lui se n’era accorto ma faceva finta di non badarci e lei gli era grata per questo:se si fossero fidanzati probabilmente avrebbero rovinato i Guns N’Roses. Ora anche Duff era un buon amico, aveva sempre una carica erotica pazzesca che talvolta la spiazzava ancora, ma ormai sapeva coglierne anche i lati gentili e dolci.

Infine il piccolo Steve, che si era perso nel mondo di Mr. Brownstone troppo presto:sostituito ormai da Matt, ottimo batterista e ottima persona.

Steven non le piaceva molto, con quegli occhioni innocenti e i capelli biondi sembrava fin troppo infantile e lei non si fidava delle persone all’apparenza ingenue.

Poi aveva capito che non era un effetto voluto, Steven era rimasto un bambino e era per questo quello che fra tutti era il più influenzabile. Ovviamente Alexa aveva giocato questa carta in suo favore, ma alla fine Steven aveva ceduto e non era più riuscito a controllarsi. Steven era troppo immaturo per sopportare la pressione di una rock band seria.

Alexa si risvegliò dal torpore dei suoi pensieri e si rinfilò la maglietta e le gonna. Saltellando sui sassi appuntiti, tornò alla macchina e vi salì, lasciandosi alle spalle un ultimo giorno di tregua con relativo tuffo nei ricordi.

Erano solo in cinque, quattro pazzi e una fottuta ragazza di provincia, ma avevano spaccato il culo a tutti ormai. Aveva conquistato il mondo.
Erano i Guns N’fuckin’Roses…e questo era tutto merito suo, di Alexa K. Rose.

Eccola già finita...sappiate che è ambientata più o meno nel 1994, dopo la rottura con Slash e altri membri. Alexa è l'alter ego in tutto di Mr. Rose, ha solo una vagina...e molto più buonsenso in certe situazioni. Per favore, vi chiedo di recensire perchè questa è fondamentalmente una one-shot, ma potrebbe diventare una storia aperta "What if?"...grazie!

  
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