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Autore: Ebbie    26/07/2010    1 recensioni
Comincio col dire che questa è la mia prima storia ^^ E vi chiedo quindi di essere clementi ^^” Vi dirò subito che a me non piace presentare i libri con una trama, mi piace invece lasciare un poco di suspence, scrivendo magari uno dei dialoghi che ricorrono nel “libro” come farò adesso, per l’appunto ^^ « Comunque non mi avete ancora detto come vi chiamate Miss, qual è il vostro nome? » « Elizabeth, e voi messere? » « Il mio nome è Thor, felice di fare la vostra conoscenza » Allentò per un attimo la presa, e ritrasse il braccio fino a prendere la mia mano e sollevarla all’altezza della sua bocca per poi baciarla e riprendere il mio braccio.. So che non è molto, ma preferisco scrivere una piccola presentazione per fare in modo che scopriate leggendo di che cosa parla la mia storia ^^ Buona Lettura »
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Medieval’s Time » 




Capitolo I                                                       

Okay. E ora? E ora che faccio? Entro non entro.. 
D’altronde, non posso aver fatto tutta questa strada per niente. 
Ma perché mi sono lasciata convincere.. 
E poi, chi voglio prendere in giro è un accademia per imparare a controllare meglio le proprie abilità. Oh certo, se avessi qualche abilità da controllare forse sarebbe meglio.
Oh basta, sei venuta qui per un motivo valido. Entra.
Salii le scale, wow un bel marmo per essere solo una piccola accademia di paese.
Alzai lo sguardo, davanti a me si ergevano degli enormi portoni con dei battenti altrettanto grandi e in alto era affissa un’insegna con su scritto: The Accademy.
No. Che sto facendo? Ecco, la mia convinzione che non ci fosse nulla di male ad entrare era svanita con la stessa velocità col quale era arrivata. 
Meglio fare prima un  giretto.
I lati dell’accademia erano interamente coperti da fiori e arbusti, non era di certo una struttura molto curata.. O perlomeno, se lo era non lo era di certo all’esterno.. 
Il retro era in terra battuta, c’erano armi appoggiate alle pareti, e tutta l’accademia era circondata da alberi, evidentemente servivano per simulare dei piccoli duelli, lo stesso doveva valere quindi per le armi. 
C’erano molti fantocci per l’allenamento.. Mi guardai intorno, non c’era nessuno..
Andai verso il muro, c’erano vari tipi di armi: 
Spade, bastoni, sciabole, archi e molti altri tipi di armi che non avevo mai visto, decidi si prendere un bastone.
Non dovrebbe essere così difficile da maneggiare. Pensai.
Mi avvicinai al fantoccio, non si erano nemmeno presi la briga di disegnarli un volto, eppure sembrava guardarmi, fissarmi, cercando di capire quali fossero le mie intenzioni.
Mi allontanai di qualche passo, brandii il bastone a due mani e mirai al fantoccio, e stringendo la presa, diedi un colpo. Il bastone mi sfuggì di mano, rimasi immobile, con le mani sulle orecchie per il rumore. Rumore? Rimasi sbalordita, non avevo sentito alcun suono. Mi girai di scatto e vidi un ragazzo che aveva la mano protesa in avanti, con il mio bastone in mano, che mi sorrideva allegramente.
Aveva dei capelli neri, tagliati corti, e degli splendidi (Oh.. Si.. Eccome se erano splendidi!) Occhi azzurri. 
Era alto e aveva un corpo sicuramente scolpito dai vari allenamenti.
Portava una casacca di lino bianco, accompagnata da braghe e calzari dello stesso colore. 

« Salve Miss, non credo di averla mai vista qui, è nuova per caso? Oh, è questo appartiene a voi? »

Non sapevo davvero cosa rispondere, non ero nuova, o meglio, tecnicamente lo ero però forse sarebbe stato meglio farmi conoscere in un altro modo. 
E quel bastone, era tutt’altro che mio..

« Si.. Cioè veramente no.. O meglio.. » 
« Oh capisco, venite vi faccio fare un giro »  

Mi porse il braccio, al quale mi aggrappai, ripose il bastone al suo posto e mi fece entrare nel piccolo portoncino dal quale era uscito. 
Mi ritrovai in una stanza molto aperta, doveva sicuramente essere la mensa, c’erano dei tavoli con degli sgabelli disposti in fila e da dietro un grosso bancone si sentiva un profumo stupendo che mi solleticò il palato. 
I miei pensieri furono interrotti..  

« Comunque non mi avete ancora detto come vi chiamate Miss, qual è il vostro nome? »
« Elizabeth, e voi messere? »  
« Il mio nome è Thor, felice di fare la vostra conoscenza »

Allentò per un attimo la presa, e ritrasse il braccio fino a prendere la mia mano e sollevarla all’altezza della sua bocca per poi baciarla e riprendere il mio braccio. 

« Ora vi farò vedere l’accademia come promesso, ma vi prego, sedetevi prima, mi farebbe piacere raccontarvi la storia di questo posto.
La struttura è stata eretta nel 500, inizialmente utilizzata come sala d’armi per poi diventare la vera e propria accademia che abbiamo adesso che è divisa in due parti, la parte inferiore è stata utilizzata per i dormitori, la sala mensa e l’esterno per gli allenamenti, mentre la parte superiore è occupata da varie sale per le armi, ogni sala contiene un tipo di arma: spade, pugnali, archi, balestre e molte altri armi di ogni foggia e dimensione. »

Mi portò a vedere i dormitori, per poi salire al piano superiore dov’erano contenute le armi, c’era veramente ogni tipo di arnese.
Ma la sala che veramente mi sorprese di più fu quella dov’erano contenuti gli archi.
Era la più bella, in assoluto, non avevo idea che ci fossero così tanti tipi di archi, alcuni avevano l’impugnatura fatta di metalli preziosi, su cui erano state accuratamente incastonate delle bellissime pietre, tra cui riconobbi: rubini, zaffiri e smeraldi. 

« Vuole provarne uno Lady Elizabeth? »

Sobbalzai. Ero così presa dalla bellezza di quegli archi che mi ero quasi dimenticata di essere in compagnia.

« Si, mi piacerebbe, ma temo di non saper nemmeno come impugnarlo. »
« Oh, non c‘e alcun problema, vi spiegherò io come fare. »

Con infinita delicatezza prese uno degli archi che erano appesi e me lo mostrò.

« Questo dovrebbe andarvi bene Lady Elizabeth. »

Lo soppesò con le mani, rendendosi conto che potevo reggerlo e me lo diede.
Non è poi così pesante, pensai.

« Venite Lady Elizabeth, usciamo fuori, vi insegnerò tutto quello che c‘è da sapere sugli archi. »

Mi portò fuori, dove poco prima avevo cercato di colpire un fantoccio con il bastone.

« Non avevo notato i bersagli. »  

Gli dissi senza pensare.

« Forse eravate troppo concentrata sul fantoccio, non credete? »  
  
Si mise a ridere. Aveva una risata veramente cristallina. 

« Ehm si.. Credo di si.. » 
« Avanti! Scherzavo! »

Abbozzai un debole sorriso, e riguardai l’arco, era davvero stupendo.
Questo era fatto in legno, doveva essere stato lucidato tantissime volte poiché risplendeva alla luce del sole in una maniera stupenda.
Ero affascinata dagli archi, molte volte avevo visto mio padre tirare d’arco ma non mi ero mai interessata più di tanto.
Quando ero piccola però, ricordo di aver provato a prendere quell’arco senza avere alcun successo, considerato il peso dell’arnese. 
Ma ora, ora che riuscivo a reggerlo, ora che lo avevo tra le mani, e lo sentivo mi piaceva davvero! Forse avevo trovato davvero qualcosa da fare lì in accademia, non dovevo di certo affinare la mia bravura con l’arco, o perfezionarla, dovevo ancora imparare a impugnarlo, ma non era questo il problema, ero più che sicura che Thor mi avrebbe aiutato, sia con l’arco che con tutto il resto.
  
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