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Autore: Illunis    26/07/2010    2 recensioni
Vi era un’altra certezza nel cuore del guardiano, un sentimento che era la causa maggiore per cui si trovava ai piedi del suo letto, un motivo ben più forte e pressante del mero desiderio di divorare l’oggetto della propria lussuria. Gli si lacerava il petto al solo pensiero che l’altro soffrisse.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota (1): Ho un serio problema con i verbi. A dire la verità ho molti altri dilemmi, ma questo è quello più pressante. Almeno al momento. E se vogliamo essere precisi questa è una delle fic con i verbi più incasinati, almeno codesta (adoro questa parola) seconda (e ultima) parte. Abbiate pena di una novellina alla prese con la propria adorata lingua. Sì, perché io amo la mia lingua. E come sua umile e devota sostenitrice cerco in ogni modo di farne un buon uso - nel limite delle mie capacità e conoscenze - e ho ribrezzo nel notare l’infinito abuso delle abbreviazioni che si fa (abbreviazioni “illecite” cioè non quelle già in uso nella nostra lingua, come quelle utilizzate nei dizionari, ma quelle derivate da altre lingue (e dalle lettere straniere), o semplicemente dalla generale svogliatezza data dall’enorme dispendio d’energie che comporta pigiare un paio di tasti in più, che fatica!).

Nota (2): Come ho detto nella nota precedente io amo l’italiano. Incluso il dizionario. Da quando ho letto che noi utilizziamo una irrisoria parte del lessico della nostra lingua mi sono imposta la norma di cercare il significato di ogni parola a me sconosciuta (per poi poterla usare e ricordare) e di sciupare il dizionario di sinonimi e contrari a forza di consultarlo. Ed è per questo motivo che nel mio testo troverete parole poco usate, ed è sempre per questo che ho trascritto la definizione dal dizionario di tali lemmi, per poi sottolinearli nel testo. Così che se non ne conoscete il significato basterà che andiate a fine pagina. In caso contrario, buona lettura!

 

Non vi è nulla di più dolce

 

•Lasciati amare

Soffi di vento accarezzavano il provato volto dell’aristocratico vampiro imperlato di sudore, il respiro lieve usciva ritmicamente dai vellutati petali di rosa che erano le sue labbra, dischiuse. Quelle morbide labbra non erano forse il suo tanto agognato paradiso?
E quei bellissimi occhi?
Fiamme divoratrici, sublimi tentatrici, lo imprigionavano nella loro morsa di sangue e carne, languide lo consumavano annientando ogni barlume di ragione nella sua mente assalita da quelle iridi, da quelle aggraziate mani, dal suo delizioso profumo simile ai candidi fiori di gelsomino, da quella voce calda ed avvolgente. Ora che si trovava dinanzi a lui, a lui solo, ogni maschera che era solito portare - magari per salvare le apparenze o più semplicemente per occultare le proprie paure e desideri - poteva essere tolta, poteva finalmente indugiare senza remore sul suo volto deturpato dalla febbre, - certamente non era così stolto da credere a quella strampalata messinscena - sul suo collo dalla linea elegante, e su quel corpo perfetto in ogni movenza.
Era il desiderio di quelle membra che lo infiammava rimescolandogli l’anima e i pensieri?
Che lo bramava ormai ne era certo. L’aveva compreso ed accettato grazie - o per meglio dire - a causa del suo caro e depravato amico lì sotto che gli aveva fatto notare, in un paio ‘occasioni piuttosto imbarazzanti in cui forse nessuno se n’era accorto, quanto in verità fosse già compromessa la sua posizione e che era completamente inutile continuare a negare, testardamente, il dato di fatto.
Dopo quei accesi dibattiti con quel malandrino si era accordato sul fatto che sì, era alquanto evidente che lui provava una forte, magnetica, attrazione verso Kuran - e non per quella impicciona di Yuki - e che se proprio voleva sfogarsi di tutta quella frustrazione doveva farlo di notte, possibilmente nella propria stanza e con l’uscio e le imposte ben chiuse. Non si sa mai con quei spioni di vicini che si ritrovava. Una volta aveva sentito dire che i vampiri dispongono di un'eccellente udito. Ma forse doveva preoccuparsi più per la sua psiche che non delle caratteristiche fisiche dei suoi simili.

A volte il passo dalla passione carnale al puro sentimento d’amore è breve.
L’unico dilemma è accorgersi dell’atto.

Vi era un’altra certezza nel cuore del guardiano, un sentimento che era la causa maggiore per cui si trovava ai piedi del suo letto, un motivo ben più forte e pressante del mero desiderio di divorare l’oggetto della propria lussuria. Gli si lacerava il petto al solo pensiero che l’altro soffrisse. Mai aveva veduto nei suoi profondi occhi vermigli un tale lacerante pena, mai aveva scorso sul suo volto la spossatezza, mai le sue armoniose mani avevano tremato squassate dagli spasmi della malattia.
Travolto dal tumulto delle proprie emozioni non resistette, e con estrema delicatezza poggiò il palmo sulla bollente guancia del vampiro, trasformando quel contatto - che nel suo raziocinio sarebbe doveva essere fugace - in morbide e leggere carezze che involontariamente lo fecero sciogliere in uno dei più amabili e dolci sorrisi che mai quelle labbra avevano accolto. Era tutto così perfetto. Non sapeva come spiegarselo, ma ora si sentiva in pace con sé stesso; ne era certo ora sarebbe riuscito, finalmente, a cadere placidamente nelle soavi braccia di Morfeo.
Si volse verso la finestra e stette un attimo a rimirar le stelle - ne era certo il suo bellissimo Kaname un giorno sarebbe stato una di esse - incantato da quel sublime manto ne fu come attratto, e lentamente iniziò a dirigersi verso quella volta infinita. Di certo sarebbe riuscito a raggiungere e accarezzarne i loro splendidi volti, altrimenti come poteva essere così crudele la volta celeste? Con quale sfrontatezza osava vantarsi delle sue meravigliose figlie senza lasciare la possibilità ad altri di sfiorarle ed ammirarle nella loro totale e travolgente bellezza?
Non sentì la fievole voce che lo chiamava, ma percepì quelle sottili dita che si piegarono a cogliere le sue ultime dita, il pollice che lentamente si muoveva ad imitare una lieve carezza.
« Lasciami bere il tuo sangue. »
Zero Kiryuu si voltò tuffandosi negli occhi di Kaname Kuran, sfiancati come il volto che le racchiudevano, questi avvicinandosi a lui prese nella propria mano quella umida dell’altro, senza mai lasciare quei suoi incantevoli rubini, per poi prostrarsi al suo capezzale.
Ritto sulle ginocchia si scoprì il collo niveo, quel lembo di pelle maledetto deturpato dai canini d’un orrendo essere.
Con fatica il nobile vampiro si protrasse verso di lui - i capelli sconvolti ed appiccicati al volto, la perlacea camicia simile ad un mare in tempesta - delicatamente aiutato da Zero, silenzioso e sereno come se quella bizzarra - se così la possiamo definire - situazione e quei loro inconsueti atteggiamenti verso l’altro fossero del tutto normali, quasi logici, ovvi.
Finalmente seduto poggiò la fronte sulle forti spalle del cacciatore, calando per un attimo le stanche palpebre, inebriandosi di quel magico e perfetto momento, del calmo e lento respiro che gli solleticava la guancia, del leggero profumo di pesca che emanava la fresca pelle del suo angelo venuto a salvarlo.
Un lungo brivido - forse dato dallo stato piretico o dall’amabile Zefiro - lo ridestò dal tiepido tepore in cui si era rifugiato portandolo a muovere il capo, senza mai spezzare il contatto, a delineare la clavicola con la punta del naso per poi salire dolcemente lungo la linea della spalla fino a giungere sul collo, teso e niveo, poggiando per un attimo il volto in quel morbido e rassicurante incavo.
Trasse un profondo respiro e affondò i canini nella carne di colui che amava.
Un ansimo sfuggì al controllo di Zero mentre accoglieva fra le sue braccia le stanche membra di Kuran, scosse da leggere tremiti. Avvicinò le labbra al suo volto poggiandole in un fugace bacio al di sotto dell’orecchio, rilassandosi, lasciando che l’estraneo senso di allentamento gli svuotasse la mente, lasciandosi trasportare in una dolce serenità che tanto gli era estranea.

Non vi è nulla di più lascivo e appagante - per un vampiro - che il lento scorrere della linfa vermiglia della persona amata lungo la propria gola e quei intensi brividi nel percepire, assaporare l’ardente passione ricambiata da colui che ha ghermito il proprio cuore.

Flemmaticamente estrasse i canini, e baciando entrambi i fori che aveva causato raccolse le ultime gocce di quell’ambrosia divina, per poi passarsi le vellutate labbra con la lingua mentre accarezzava con una mano la spalla che l’aveva sorretto. Ritornò disteso sul talamo foderato di seta, cullato dalle ampie mani di Zero e dalla sua delicata essenza, si lasciò abbandonare alla loro inaspettata amorevolezza, una carezza, il premuroso atto del sistemare la piega del lenzuolo, e quel semplice e puro bacio sulla fronte.

Non vi è nulla di più dolce e pregnante di significato che un semplice - per quanto banale - gesto.

 

Fine

 

 

Significato termini (da "il Devoto-Oli" di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Le Monnier, edizione 2010; come avrebbe specificato Yuko):

Imperlato: da imperlare v.tr. (impèrlo, ecc.) A tr. 1. propr. (non com.) Ornare di perle. 2. fig. Cospargere di goccioline lucenti come perle (anche + a): il sudore gli imperlava la fronte; anche + di: la paura cominciò a imperlargli la fronte di sudore. [...] ‣ Der. di perla, col pref. in-‖nel significato di ‘ornare di perle’, prima del 1374, nel significato figurativo, 1626.

Piretico agg. (pl. m. -ci) ~ In medicina, febbrile ‣ Deriva dal greco pyretós ‘febbre’ ‖sec. XVIII.

Zefiro (o zeffiro) s.m. lett. ~ Vento di ponente, mite, che soffia soprattutto in primavera: Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena (Petrarca); estens. (poet.) vento tiepido e leggero: se il notturno zefiro Blando sui flutti spira (Foscolo) • Dim. zefirétto. ‣ Dal lat. zephyrus, dal gr. zéphyros, forse connesso con zóphos ‘tenebre; occidente’‖sec. XIII. (lo si trova anche come personaggio della mitologia greca-romana)

Allentamento s.m. 1. Progressivo cedimento [...] ‣ Der. di allentare‖prima del 1347. (sinonimi: rilassamento, abbandono)

Flemmaticamente: da flemma s.f. 1. Senso o atteggiamento di compostezza e calma imperturbabile: la tradizionale f. britannica; [...] Dal lat. phlegma -ătis, dal gr. phlégma -atos, der. di phlégō ‘ardo’‖prima del 1294.

 

Nota (3): Ho il terrore di avervi deluso con questo finale. Presumo che molti di voi si aspettassero qualcosa di più, ma vedete non volevo rovinare l'atmosfera romantica, che spero di essere riuscita a creare, con qualcosa di più carnale o con qualche altra scena. Sentivo che era perfetta così com'era.

Ps. Mi piacerebbe molto scrivere altro su loro due. Ma ho un'enorme problema: 'idee mi vengono, di decenti, una al secolo. Almeno che non mi venga incontro il mio subconscio. Fatto molto raro. Quindi se voi avete qualche ideuzza ditemela! Potrei anche inaugurare una serie di flash-fic con vari pairing, ma tutto dipende da voi. Datemi l'imput e io parto (e non so dove arrivoX°D).

 

Risposte:

Grazie a tutti coloro che hanno e letto e un gran bacione a chi ha anche recensito!

Ninive Shyal: È la prima volta che pubblico qualcosa di già finito! Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto il primo capitolo, spero che non ti deludi la fine! Per quanto riguarda Ruka mi sono scervellata molto su come allontanarla da Kaname, in fin dei conti non si sarebbe scrollata da Kaname (per quanto riguarda Yuki gli ho fatto intuire la situazione, altrimenti dovevo pensare anche a lei!), allora ho ideato il complotto degli altri. Non ho ancora avuto sue notizie. Spero che non si sia persa.

Redeagle86: Mi hai fatto dannare! In senso positivo. Ho passato interi pomeriggi a scervellarmi su quel "credo sia meglio che esca anche te" e devo ancora venirne a capo. Te cosa avresti messo?? Comunque sì, molte volte la trama più semplice, ma non banale, è l'elemento che attira di più. A quando il falò dei Kuran?

Jemei: Si, si purtroppo ci sono poche fic su loro due! Eppure sono un così bella coppia.. bisognerebbe bistrattarli di più! Però senza farli soffrire troppo, specialmente quel povero fanciullo di Zeroç.ç Povero caro lo trattano tutti male, inclusa la mangaka! Per quanto riguarda il consiglio inerente alla metafore&simili, siccome il capitolo era bello che finito, ho cercato di applicarlo il più possibile senza snaturare l'originale, cercando di rendere il testo più scorrevole e facile da leggere. Anche se con il discorso dei sinonimi non credo di aver semplificato molto la letturaXP.




   
 
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