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Autore: yuki    25/09/2005    2 recensioni
Mirko e Michele...due persone totalmente diverse, ma con qualcosa che li unisce...la loro amicizia nata in chat. Cosa succederà quando i due si incontreranno grazie a uno scherzo del destino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confidenze

Confidenze

 

L’ultima ora di lezione è sempre la più pesante…già riesco a concentrarmi a fatica durante le prime ora…immaginiamoci all’ultima. Se poi c’è latino è ancora peggio. Durante le ultime due ore di lezione cerco di trovare le parole adatte per parlare con Stella. Dove posso portarla? Abbiamo bisogno di tranquillità per parlare…anche perché voglio dirle del bacio con Mirko. So che non è il momento adatto, ma preferisco essere sincero. Se lei mi apre il suo cuore perché io non devo fare lo stesso? Magari riuscirò a capire il significato di quel bacio.

 

-Andiamo?- Stella è rossa in viso. Probabilmente si vergogna ed io vorrei metterla a suo agio…ma come?

Arriviamo al parco. E’ bellissimo qui. Mia mamma portava me e Sara quando eravamo piccoli. Quanto ci divertivamo…mia mamma ci inseguiva, ci faceva il solletico, ci stendevamo sul prato e poi davamo da mangiare alle paperelle che erano nel laghetto.

Mi scende una lacrima. Troppi…troppi ricordi. Vorrei tornare indietro, impedire a mia madre di tornare a casa quella sera, ma di riprendere il viaggio la mattina dopo…

Purtroppo non si può tornare indietro. Questo ormai fa parte del mio passato e io devo pensare al mio presente e al mio futuro.

-Stella, ti va se ci sediamo sull’erba?-

Annuisce. Posiamo gli zaini accanto a noi e ci distendiamo sul prato. Lei è rannicchiata con le gambe piegate attorniate dalle sue braccia. Io invece sono disteso con gli occhi verso quella immensa distesa di azzurro che tutti chiamano cielo.

Rimaniamo per tanto tempo in silenzio e alla fine è lei che decide di parlare.

-Io e Mirko siamo amici di infanzia e talvolta capita che tra gli amici scoppia una scintilla che tutti definiscono amore. Solo che il mio era un amore a senso unico perché Mirko non ricambiava, anche quando ignorava l’esistenza della sua omosessualità. Ho provato a fare di tutto purché Mirko si innamorasse di me, ma non c’è stato nulla da fare. Ma io non mi rassegnavo. Ero convinta che se io l’avessi baciato lui avrebbe capito che io ero innamorata di lui.-

Mi guarda. Forse vuole capire cosa sto pensando, se la reputo una sciocca o altro. Anch’io ricambio lo sguardo e lei, rassicurata, riprende a parlare.

-E’ successo una sera di un anno e mezzo fa. Precisamente il 22 ottobre, il giorno del mio compleanno. Nonostante i mie fossero contrari perché mi reputavano ancora una bambina, sono riuscita a convincerli a farmi uscire sola con Mirko. Quella serata è stata stupenda…abbiamo riso, scherzato…insomma tutte cose che fanno due amici. Ma a me quello non bastava. Io volevo di più…

Io volevo il corpo di Mirko.-

Abbassa gli occhi e dopo aver versato una lacrima riprende a parlare.

-Quella sera ero incredibilmente sexy. Tantissimi ragazzi avrebbero fatto la fila pur di assaggiarmi, ma a Mirko non interessava. Non lo colpivo nemmeno. Per lui ero sempre e solo la sua “micetta”. Lo convinsi allora a portarmi in un posto isolato e lì, forse per l’atmosfera o non so per cosa, facemmo l’amore. E’ stato stupendo. Decidemmo di metterci insieme e la nostra storia è durata qualche mese finché Mirko non mi confessò di non desiderarmi più, non perché non mi amava, ma perché provava attrazioni verso i ragazzi.

In quel momento mi è caduto il mondo addosso. Anche perché quel giorno volevo dirgli che aspettavo un bambino…suo figlio. Ma dopo la sua confessione non glielo dissi più. Tenni per me questo segreto e a sua insaputa decisi di abortire e di perdere l’unica cosa che mi rimaneva di Mirko. Ma io Michele amo ancora Mirko…che devo fare?-

Scoppiò in un pianto dirotto. Io la presi tra le mie braccia e cercai di consolarla. Dopo un riuscii a calmarla. Rimanemmo l’uno tra le braccia dell’altro per un po’ di tempo, fino a quando Stella non riuscì a calmarsi.

Mi guardò e mi sorrise.

-Così mi sono rovinata il trucco.-

-Tranquilla! Sei bellissima lo stesso.-

Rimanemmo di nuovo in silenzio, ma non era per niente spiacevole rimanere in quel modo con lei…anzi! Non mi sentivo per niente a disagio, era come se ognuno di noi capisse i sentimenti dell’altro.

-Miky…posso chiederti una cosa?-

-Certo Ste…tutto quello che vuoi.-

Perché piangevi quando siamo arrivati al parco?-

Questa volta sono io ad abbassare gli occhi e a cominciare a parlare.

-Io abitavo qui quando ero piccolo. Vivevo in una casa qui vicino, una piccola villetta circondata da un piccolo giardino. Io e mia sorella siamo praticamente cresciuti qui, fino a quando, qualche anno fa, quando tornavamo a casa dopo una giornata al mare, mia madre ha avuto un incidente. In macchina eravamo solo noi tre. Mio padre era a lavoro, e non si è mai perdonato di non aver preso un giorno di ferie per stare accanto alla sua famiglia.  Era di sera e mia madre non si è accorta di un piccolo coniglio che attraversava la strada e per cercare di evitarlo, ha sbandato. Io sono l’unico superstite. Mia madre è morta sul colpo, mia sorella dopo alcune ore. Eravamo gemelli e come penso tu sappia i gemelli instaurano un legame molto particolare tra loro. Per questo io ho sofferto di più dopo la sua morte. Forse vorrai sapere cosa centra tutto questo con il parco…qui era il nostro posto preferito…da piccoli qui ci portava mia madre e giocavamo. Quando invece siamo diventati un po’ più grandi questo era il posto adatto per confidarci.-

Non riesco più a parlare. Questa volta i ruoli si invertono. E’ Stella ad abbracciarmi e a consolarmi. Finalmente, quando anch’io mi calmo decidiamo di incamminarci verso l’ospedale. Stella ha deciso di parlare con Mirko e di spiegargli tutto quello che è successo in quest’ultimo anno e mezzo.

 

Questo capitolo mi piace troppo...è romantico e triste allo stesso tempo...chissà che ne pensate voi...lasciate come al solito un commento...

kiss kiss

  
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