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Autore: MatteoMongy94    27/07/2010    1 recensioni
Quando i propri sentimenti si scontrano con la gelosia, allora non c'è nulla che possa fermare i terribili pensieri dell'animo umano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8: MANCA QUALCOSA

La tabella del detective era chiara. Mancava qualcosa. Qualcosa che scagionasse un sospettato e che ne mettesse in luce un secondo. Quel particolare necessario per la risoluzione del caso. Erano le 16.45. Doveva finire entro la sera. Doveva trovare il colpevole, o Genot lo avrebbe per sempre deriso.
I pensieri del detective erano confusi. Rilesse la tabella. Una, due, tre, cinque volte. Ma per cinque volte non capiva come qualcuno, stando ai dati di Genot, potesse essere uscito dalla propria stanza, diventando capace di stare in due posti contemporaneamente, come potesse avere il dono dell’ubiquità.
Tentò un’altra volta a leggere la tabella.
“Leonardo Vetri. All’1:50 entra in stanza. Si addormenta alle 2:15. Alle 6 si sveglia e va a correre. Rientrerà alle 9.15.
Benedetta Corsi è in stanza dalle 00.12 alle 6.40.
Beatrice Cartoli dalle 2.45 alle 8.22, ora di ritrovo del cadavere, mentre Maria Carla Bossi entra in stanza all’ 1.25, ne esce alle 8.18 e ne scopre il cadavere.
La Corsi disse a Genot di aver conosciuto Geffri un anno fa, benchè siano in classe insieme. Anche Vetri ha mentito. Ed ora i moventi. Vendetta per Vetri, che è stato vittima di atti di bullismo. Benedetta Corsi lo amava. Potrebbe averglielo detto ed essere stata maltrattata. La Bossi potrebbe essere stata minacciata di rivelare alla Cartoli del rapporto con la vittima, mentre la fidanzata potrebbe aver scoperto tutto, oppure averlo ucciso poiché picchiata dal ragazzo.
Le telecamere. Vetri ha affermato di aver cambiato ad orari differenti le cassette, terminate in orari differenti nella mattinata di oggi. La vittima credeva che solo Vetri fosse a conoscenza delle riprese, mentre egli afferma di averlo detto anche agli altri coinquilini. La versione è confermata dalla Cartoli e dalla Bossi, ma non dalla Corsi. Inoltre: la Cartoli afferma che solo Vetri sapeva che veniva picchiata, mentre in realtà anche questo fatto era noto all’interità della casa.”
Blissard terminò di leggere la tabella. Ma quel dettaglio mai rivelatosi nelle precedenti letture non si voleva far trovare. Era ora di esaminare il giardino della villa per trovare i guanti.

***

La serra della “Casa degli Orologi” era un piccola costruzione che ospitava alcune specie di piante e fiori. Il detective Blissard, in particolare, fu colpito da numerosi cactus e piccole palme da dattero, che riuscivano a vivere in un ambiente artificiale ed inospitale.
Scrutava con attenzione ogni vaso, sradicando,  talvolta, qualche pianta morta per sperare di trovare qualcosa. Lo stesso procedimento era seguito con minuziosa attenzione anche dagli uomini di Genot, che, nel frattanto, si era poggiato su un tavolo, costituito da una semplice asse di legno di quercia,  a riassumere i dati di Blissard.
-Inutile, se non ci sono riuscito io, non ce la farai neppure te- commentò sconsolato il detective, riprendendosi gli appunti e seguendo a ruota gli altri agenti di polizia, privi di qualsiasi cosa degna di nota.
  
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