perfect~
Se
fosse stato uno di quei babbani mosci –come li chiamava suo padre-
probabilmente avrebbe iniziato a mangiarsi le unghie. Poi si sarebbe buttato sul
divano a guardare qualche soap opera ovvia e deprimente, una di quelle in cui i
protagonisti dopo tremila peripezie finiscono insieme. E magari si sarebbe anche
commosso, alla fine.
Ma
per Merlino, Scorpius Malfoy non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Era un mago. E un
Malfoy.
E
quindi avrebbe dovuto piantarla di starsene davanti alla tv mentre imprecava
contro Alex, il protagonista di “Non lasciarmi mai”*. E avrebbe dovuto
smetterla di fissare l’orologio, che sembrava muoversi più velocemente del
solito, troppo.
4
ore, 35 minuti e 20 secondi prima, la porta si era chiusa con un rumoraccio e di
lei
ancora nessuna traccia. Di solito non passavano mai più di due
ore.
Di
solito c’era il consueto rumore sulle scale, di passi veloci, babbani, che lo
avvertivano che era tutto ok, che il peggio era passato, che lei era di nuovo a
casa.
Le
aveva sempre chiesto perché si ostinasse a fare tre piani di scale, quando
avrebbe potuto comodamente smaterializzarsi, com’è giusto che sia tra
maghi.
Lei sbuffava –come al
solito- poi sorrideva e farfugliava strane giustificazioni, la preferita di
Scorpius era “perché l’attesa aumenta il desiderio” o qualcosa del
genere.
Malfoy sbuffò, poi buttò
un’occhiata in tralice alla rivista aperta che ora se ne stava per terra. “I 10
comandamenti della coppia perfetta” diceva l’articolo in prima
pagina.
Merlino, forse era il
caldo estivo o magari lo stress accumulato dal lavoro, perché altrimenti non si
sarebbe spiegato il fatto che lui e Lily avevano “litigato” per una sciocchezza
del genere.
“Bene, scusa se non sono
abbastanza perfetta per te” aveva urlato lei, scuotendo la testa, le guance
diventate dello stesso colore dei suoi capelli.
Sarebbe impazzito un
giorno, per lei. Ne era sicuro. O magari era già pazzo.
Ripensò brevemente alla
litigata, breve e dannatamente stupida. A volte si comportavano come due
adolescenti, per Merlino.
Mentre infilava un paio
di jeans, Scorpius si chiese se esistesse davvero la famigerata coppia
perfetta. Quella in cui non c’erano litigi, né dissensi, quella in cui la
pace sembrava regnare sovrana.
Lily gli diceva sempre
che una coppia senza litigi e incomprensioni era una coppia spenta, senza
passioni, dove non c’era l’interesse di lottare per preservare quel pezzo di
vita insieme all’altro.
Scorpius infilò la
t-shirt, poi fece un mezzo sorriso. Già s’immaginava Lily, seduta su una di
quelle panchine al parco, con le braccia incrociate al petto e l’espressione
imbronciata e decisa, tipica di chi sa di essere nel giusto. Tipico di
lei.
Era il momento di andare
a cercarla, in uno di quei posti in cui lei sapeva di poter essere
trovata.
L’avrebbe guardata e le
avrebbe detto che in fondo, in un modo strano, anche loro erano una coppia
perfetta.
Era perfetto il modo in
cui camminavano per strada, non sempre per mano -come tutte le normali coppie
perfette- ma vicini abbastanza da potersi sfiorare; perfetta era la sua risata, quando dopo una ‘giornata
no’ lei riusciva a tirarlo su. Perfetto era il modo in cui sapevano cercarsi tra
la folla, durante le feste, quasi come avessero avuto una specie di sesto senso,
o radar. Lui si voltava e lei era lì, con gli occhi fissi nei
suoi.
Mentre si infilava una
scarpa, Scorpius dovette ammettere che beh, erano perfette tante cose in loro,
magari Lily avrebbe gradito.
Mise l’altra scarpa,
fece qualche saltello per infilarla decentemente, poi abbassò la maniglia e aprì
la porta.
Con la mano a mezz’aria,
il pugno chiuso e l’espressione sorpresa, Lily era lì, con la chiara intenzione
di bussare.
Aveva i capelli
scompigliati e le guance un po’ rosse, ma non aveva affatto abbandonato quel
cipiglio battagliero.
“Pace” avrebbe voluto
dirgli Scorpius, o magari “ti amo” o addirittura avvinarsi e baciarla fino a
dimenticarsi di respirare. Ma non lo fece.
L’unica cosa che riuscì
a dire sorridendo fu: «il tempismo». Se non era perfetto quello, cos’altro lo
era?
Lei fece una strana
espressione, poi assottigliò gli occhi, come per assicurarsi che non fosse
ferito e stesse delirando. Lui si rese conto che respirava velocemente, forse
per aver fatto le scale, forse perché aveva corso o forse semplicemente perché
provava la stessa cosa che sentiva lui ogni volta che se la trovava
davanti.
«Sei un’idiota»
bofonchiò lei, con l’aria di chi la sa lunga.
Lui si fece più vicino e
cavolo – avrebbe potuto giurarlo su qualunque cosa- il cuore di Lily cominciò a
batter ancora più veloce, se possibile.
Era perfettamente
cosciente dell’effetto che aveva su di lei. Era perfetto il modo in cui
il suo corpo reagiva senza che lei neanche se ne rendesse
conto.
«E
tu sei un’insopportabile ragazzina viziata» rispose lui in un sussurro. Era
abbastanza vicino da poter contare le lentiggini sul suo viso, ma non abbastanza
per baciarla.
Lily rise, poi si morse
il labbro e gli buttò le braccia al collo.
«Coppia interessante
eh?» bofonchiò, mentre si perdeva nell’incavo della sua spalla e cominciava a
baciargli il collo.
Lui sorrise, la trascinò
in casa e con la mano libera chiuse la porta. Piano,
stavolta.
Mentre la baciava e la
sua maglietta cadeva a terra riuscì a sussurrare qualcosa,
sorridendo.
«Perfetta»
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ahhh, quanto mi era
mancato tutto questo.
salve a tutti gente!
probabilmente nessuno si ricorda di me lol beh, sono solo una tizia che ama
L&S e non smetterà mai di farlo.
la canzone che ha
ispirato questa shot è perfect, degli hedley.
beh, fatemi sapere che
ne pensate!
*”Non lasciarmi mai”
l’ho inventato su due piedi, pensatela come una di quelle soap smielate
XD
un bacio a
voi!
vals