Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Mary00    27/07/2010    2 recensioni
Flavia è una ragazza coi piedi per terra, per nulla superstiziosa, molto sicura di sé, abbastanza coraggiosa e senza molti amici. Una sera uno spirito le farà cominciare a credere un po' di più al sovrannaturale...
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Make noise

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 3

Scambi

 

 

 

 

 

 

 

Accidenti! Senza rendermene conto mi ero addormentata, e per di più davanti a Noise... Ma come avevo fatto? C'era la musica metal a palla, forse invece che turbarmi mi aveva rilassata, bho. Non appena aprii gli occhi la prima cosa di cui mi resi conto fu che la musica era stata spenta e che Noise non era più davanti a me come quando mi ero irrimediabilmente addormentata, quindi mi misi a sedere, la testa mi girava vorticosamente, mi ci portai una mano e mi scansai le fastidiose ciocche che vi ricadevano sopra, poi mi alzai, ma non andai molto lontano, inciampai sul tappeto pochi passi dopo, mi preparai psicologicamente ad un impatto che non arrivò, qualcosa mi aveva sorretta, qualcosa o qualcuno? Alzai lo sguardo e trovai Noise, mezzo sbiancato, più di quanto non lo fosse già.

<< N-Noise... >> Dissi con una voce che non riconobbi.

<< Flavia. Non alzarti, vieni, sdraiati di nuovo, devo spiegarti qualche cosa. >> Mi sorresse fino al mio letto, dove mi adagiò lentamente.

<< Ma che...? >> Gli tentai di chiedere io.

<< Silence era riuscito ad entrare. >> Mi disse Noise guardandomi dritta negli occhi con un'espressione a dir poco seria.

<< Ma che c... Ouff... >> Sentivo che da un momento all'altro la mia testa avrebbe preso il volo, mi sentivo molto stordita.

<< E ti ha attaccata, molto direttamente. Io ho tentato di fermarlo, ma... In queste condizioni non l'ho nemmeno toccato... Ti ha risucchiato molte energie, e avrebbe continuato se io non avessi richiamato un aspetto provvisorio, che però mi è costato caro... >> Mi mostrò un taglio lungo almeno dieci centimetri sul suo braccio, appena dopo il polso. A quella vista riacquistai un po' di lucidità mentale, abbastanza per formulare una frase completa almeno.

<< Qual'è stato il prezzo? Dimmelo Noise, chi ti ha fatto quel taglio e con cosa? >> Lo guardai nei suoi occhi scarlatti e non cambiai sguardo fino a quando non parlò.

<< Vedi, è stato fissato uno scambio, se alcuni spiriti si dovessero trasformare in umani involontariamente e poi avessero bisogno di tornare spiriti per un po', potrebbero farlo, e l'effetto durerebbe quanto decidiamo noi, però il prezzo da pagare è... Un po' di sangue. >>

<< Quanto sangue? >> Stavo riacquistando lucidità man mano che Noise continuava il discorso.

<< Bhe... Quasi mezzo litro. >>

<< COSA???!!! MA SONO TOTALMENTE IMPAZZITI???!!! DI CHE CAVOLO SI SONO FATTI??!! DIMMELO!!! >>

<< Calmati Flavia, hanno bisogno di sangue perché... Devi sapere che c'è un consiglio di alcuni ehm, individui, adoperiamo questo termine, che decidono le regole nel nostro universo, e non sono spiriti come noi, perché quasi nessuno spirito è adatto a prendere decisioni, ci facciamo prendere troppo facilmente dalle emozioni, quindi l'ultimo dei nostri consiglieri, che è stato uno spirito, ha dettato l'ultima regola prima di morire, ha deciso che da quel momento in poi, sarebbe stato un consiglio di vampiri a prendere decisioni, perché i vampiri non si fanno trascinare facilmente dalle emozioni, e poi sono molto intelligenti, avrebbero scelto sempre il meglio per il nostro universo. Ora, loro non hanno detto di voler sempre un pagamento, ma per azioni di estremo bisogno hanno detto di volere che paghiamo un pegno, e la quantità cambia in base al tempo che scegliamo per tornare noi stessi... Prendono il pagamento facendoci un taglio sul braccio e lasciando scorrere il sangue in una boccetta, quando arriva al culmine della boccetta se ne vanno e ci trasformano nel nostro vero aspetto per il tempo che abbiamo deciso noi. Io ho deciso mezz'ora, e per mezz'ora ho combattuto contro Silence, facendogli molto, ma molto male, suppongo che ci ragionerà prima di tentare di rientrare qui. >>

<< Noise... Tu per, proteggermi hai... Oh Dio... >> Abbassai lo sguardo e mi portai le gambe al petto stringendole a me con le braccia e versando una sola lacrima, come qualche ora prima, una sola lacrima, ma stavolta rappresentava tutta la mia tristezza e tutta la mia rabbia per non aver potuto fare assolutamente nulla ed anzi per dover essere stata salvata da qualcuno che conoscevo appena e che invece sembrava conoscermi molto bene...

<< Flavia. >> La voce di Noise mi fece alzare lo sguardo, che errore! Così lui vide che stavo piangendo... Mi si avvicinò e lentamente con movimenti cauti, quasi avesse paura che io scappassi come un gattino al freddo, impaurito dalla crudeltà e dalle dimensioni del mondo in cui vive, mi abbracciò, era gelido, vero, ma mi trasmesse un altro tipo di calore, un calore all'altezza del petto, proprio sul cuore... Rimanemmo così per qualche secondo, tempo in cui mi tranquillizzai totalmente e in cui ripresi lucidità mentale al pieno delle mie possibilità.

<< Flavia?! Il pranzo!! >> Strillò mio padre dal piano di sotto. Me n'ero dimenticata, o forse non avevo avuto tempo per pensarci, comunque mi alzai di corsa e scesi di sotto, Noise mi seguì, poco prima di imboccare il primo scalino mi voltai verso di lui per controllare che fosse quantomeno presentabile, quando notai che non lo era gli dissi:

<< Noise, scendi al negozio d'abbigliamento all'angolo, comprati una t-shirt e un paio di jeans, cambiati in camera mia, metti via i tuoi vestiti nell'armadio, ritrai le ali e poi vai nel bagno qui sopra, prendi le lenti a contatto di mio padre, sono scure, ti nasconderanno gli occhi scarlatti mettile, pettinati e spruzzati un po' del mio profumo, poi scendi. Và! Fai in fretta!! >> Gli porsi una banconota da venti, Noise annuì e si diresse verso la mia camera, da dove poi prese il volo e scese al negozio, mio padre mi chiamò di nuovo ed io scesi le scale correndo.

<< Eccomi papà! Non ti avevo detto al telefono che da ieri a pranzo era avanzata la pasta al forno? >>

<< No, non me l'avevi detto. >>

<< Okay, scusami, dai scaldala, io mi cambio, guarda sono ancora in pigiama! >>

<< Sì, ma sbrigati che è ora di pranzo. >>

<< Arrivo subito! >> Corsi di nuovo di sopra e appena mi resi conto che mio padre non poteva più vedermi chiusi gli occhi e sospirai pesantemente, appena li riaprii mi trovai Noise davanti, mi fece sobbalzare.

<< Noise! Ma fare rumore è chiedere troppo? >> 

<< Scusa! Va bene così? >> Aveva fatto tutto quello che gli avevo detto di fare, indossava una t-shirt al posto della blusa e dei jeans al posto dei pantaloni, le ali non c'erano, si era pettinato, i suoi occhi erano color castagna e profumava di lavanda. 

<< Va benissimo, sorridi. >> Noise sorrise così falsamente e sarcasticamente che scoppiai a ridere.

<< Aspettami qui. Vado a cambiarmi, quanto sei scemo ahahah!! >>

Mi misi una canottiera e dei pantaloni fino al ginocchio, mi pettinai velocemente e mi spruzzai anch'io il profumo. 

<< Andiamo. >> Dissi a Noise che mi aspettava fuori dalla camera. 

Scendemmo le scale lentamente, io davanti e lui dietro, mio padre era già in camera da pranzo, sentivo il profumo della pasta al forno inoltre. Entrammo lentamente, quasi avessimo paura d'essere rimproverati per un crimine mai commesso.

<< Papà? Devo presentarti un mio compagno del campo estivo, si fermerà qui da noi fino a dopo domani, si chiama Valentino. >> Mio padre fissò Noise negli occhi e poi rispose.

<< Sì, Rossi. Okay, si può fermare, ma dove dormirà? >>

<< Qui sul divano. >> Gli risposi io pestando un piede a Noise che fece una mezza smorfia che assomigliava ad un sorriso.

<< Ma no! Non può dormire sul divano, fai dormire lui sul tuo letto e tu dormi sul divano, e che modi sono di accogliere gli ospiti? Bha, Valentino, dormi tranquillamente sul suo letto. >> Mio padre sorrise a Noise. Prima che pestassi un altro piede a Noise lui lo scansò ed avvicinandosi a mio padre con un sorriso molto convincente e pure qualcos'altro che non captai gli rispose:

<< No guardi signor Franco, a me il divano va più che bene, e poi sinceramente lo preferisco al letto, ho problemi alla schiena e i materassi troppo rigidi non fanno per me. Comunque grazie della gentile offerta, in altre circostanze l'avrei volentieri accettata, mi creda. >> Continuava a sorridere e a parlare con una voce suadente e melodiosa allo stesso tempo, mio padre si era come incantato a fissarlo, poi si scosse lievemente, come tornato in sé dopo una sede spirituale e rispose con garbo:

<< Bhe, se preferisci il divano allora è okay, prego accomodati, il pranzo è servito, non volete che si raffreddi, no? >> Mio padre non fece nemmeno caso come me al fatto che Noise già sapesse come si chiamava senza che nessuno glie l'avesse detto. Dopo gli avrei chiesto un po' di cose riguardo al discorso fra lui e mio padre... Ci sedemmo a tavola e cominciammo a mangiare.

Il pranzo finì molto meglio di ciò che speravo, mio padre e Noise sembravano andare molto d'accordo, avevano continuato a parlare per tutto il pranzo, anche perché a Noise pareva non piacere la pasta al forno, forse il suo palato raffinato era abituato a ben altre cose, magari di un'altra epoca, comunque anche se con una lentezza esasperante, vuotò il piatto. Dopo aver mangiato secondo, contorno e frutta, sparecchiai e dopo aver lavato i piatti velocemente, io e Noise salimmo in camera mia per lasciare mio padre in salone a riposare. Arrivati in camera chiusi la porta ed entrambi ci sedemmo sul letto.

<< Ora mi spieghi che gli hai fatto? >> Chiesi a Noise incrociando le braccia sul petto.

<< Eh eh eh... Bhe l'ho solo persuaso a farmi dormire sul divano, così potrò controllare meglio la situazione in casa, sai, se Silence dovesse entrare di nuovo per una visita senza preavviso dovrei essere quantomeno abbastanza educato da accoglierlo come si deve, o no? >> Concluse la frase con un sorriso abbastanza crudele. 

<< Sai Noise? Da come parli sembra proprio che tu provenga da un'altra epoca... Cos'eri in passato? >>

<< Il maggiordomo di uno dei sovrani d' Italia. >>

<< Chi? >> Gli chiesi io che di storia sapevo meglio di chiunque altro.

<< Voi non lo avete studiato, non appare nei libri di storia e nemmeno nella storia stessa, è come se fosse stato solo un'apparizione nel corso degli eventi, si chiamava Michele, l'anno in cui è vissuto non posso rivelarlo, ma io stesso l'ho servito, e sono stato il suo maggiordomo personale per molti anni, fino a che il mio gemello, appunto Silence, non mi ha ucciso, ma poco prima di cadere nel sonno eterno anche io l'ho ucciso, infilzandolo con un coltello. >>

<< Oh... Un giorno comunque dovrai spiegarmi la tua vita ed anche la tua morte, non oggi, per stamattina ne ho avuto abbastanza... >> Gli sorrisi sinceramente.

<< Sì, un giorno lo farò. >> Ricambiò il sorriso. 

<< Cosa hai usato per convincere mio padre? >> 

<< Alcuni trucchetti degli spiriti. >> Mi fece l'occhiolino. 

<< Bha, nulla di nocivo no? >> Gli chiesi un po' ansiosa.

<< No, nulla di nocivo tranquilla. >> Rimanemmo in silenzio per un po', poi riaccesi lo stereo, però lievemente più basso di prima, mio padre dormiva adesso. 

<< Noise, a te piace la musica metal? >> Gli chiesi notando che stava ricominciando ad adagiarsi al ritmo.

<< Bhe, non la conosco abbastanza per poter dire che mi piace, ma il ritmo è... Decisamente ti impedisce di stare fermo! >>

<< Hai ragione. >>

Rimanemmo ad ascoltare la musica fino a quando non calò la sera...

 

 

 

***

 

 

 

Ciao a tutti, scusatemi se non ho aggiornato prima... Vabbé, grazie per chi ha recensito e per chi ha aggiunto la storia fra le preferite e le seguite thank you!

kakashina97100: In effetti non gli piace, come hai potuto leggere qui sopra nella storia ;) 

Continuate a recensire please =)

Grazie ancora 

Mary00


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Mary00