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Autore: Lucy Farinelli    27/07/2010    2 recensioni
Kristy è una strega allevata dalla Congrega, la strega migliore della sua generazione. Una delle sue tante missioni la porta sulle tracce di un ragazzino. Ma perchè? E come mai lo vogliono rapire? La Voce del Sangue sta forse chiamando?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA VOCE DEL SANGUE

Episodio 1


I tetti erano scivolosi a quell’ora della notte, ricoperti da uno strato leggero di ghiaccio dovuto alle basse temperature che si raggiungevano in quel periodo dell’anno.
Ma Kristy era abituata. Vestita solo di una tuta nera aderente e anfibi militari, slittava, rallentava e sterzava senza fatica e senza esitazioni.
Era una strega e i suoi poteri consistevano in questo e altro.
Kristy saltò sul tetto alla sua destra e atterrò a quattro zampe sulle tegole, poi si lasciò scivolare fino al balcone dell’ultimo piano di quel condominio, silenziosa come un’ombra. Sporse la testa per orientarsi di nuovo e ritrovò la sua preda. Saltò agile oltre la ringhiera con una mano sola e rimase appesa alla sbarra di metallo, poi dondolò avanti e indietro per darsi la spinta finale e atterrare nel punto che le sembrava più ottimale per continuare con il pedinamento. Continuò a saltellare da un balcone all’altro come uno strano primate, seguendo la preda, un uomo di mezz’età, un rispettabile impiegato con moglie e due figlie, un uomo che indossava spesso un impermeabile beige e una sciarpa a scacchi blu e gialli al collo. Non molto alto, dai capelli grigi e tendente alla pinguedine senile, l’uomo si muoveva a passi frettolosi per i marciapiedi pieni di ombre.
Finalmente, cacciatore e preda svoltarono un angolo particolarmente buio e Kristy si poté finalmente permettere di scendere a terra. Appena l’uomo entrò nel vicolo, la strega si aggrappò alla grondaia e si lasciò scivolare, per poi nascondersi dietro il bidone della spazzatura, facendo sporgere appena la testa.
Qualche metro avanti a lei, l’uomo si guardava furtivo intorno. Assicuratosi che non ci fosse nessuno, mormorò qualcosa a mezza voce, in una lingua sconosciuta e una figura nera, alta e incappucciata comparve davanti a lui. I due si misero subito a confabulare e Kristy eseguì un rapido incantesimo affinché l’aria attorno a loro conducesse più facilmente fino a lei i suoni della loro conversazione. La rigida disciplina inculcatale dalle severe regole della Congrega che l’aveva allevata stava dando i suoi frutti. A vent’anni, Kristy era la migliore strega operativa della Congrega. Cresciuta presso di essa dopo la morte prematura dei suoi genitori, Kristy veniva spesso scelta per missioni del genere.
“Sì,” stava dicendo l’uomo. “Sì, ho trovato quello che mi avevi chiesto.”
“Così in fretta?” chiese l’uomo in nero con voce grave.
“Ho le mie fonti,” replicò spiccio l’altro.
“Siamo sicuri che sia quello giusto?”
“Certo che sì!” esclamò l’uomo indignato. “Non vedo perché dovrei imbrogliarvi! Come se non fossi a conoscenza delle ripercussioni!”
“Zitto,” lo ammonì l’uomo in nero sollevando una mano. “Sento odore di strega.”
Kristy sussultò. L’avevano scoperta.
Dissolse in fretta l’incantesimo e si alzò in piedi proprio mentre l’uomo in impermeabile si voltava e la guardava a occhi sbarrati.
“Chi sei tu?”
L’uomo in nero alzò un dito e tracciò una linea a mezz’aria, creando scintille rossastre che puntarono dritte su Kristy. La giovane strega le evitò all’ultimo secondo, abbassandosi svelta e rotolando di lato, e riuscì a contrattaccare posando le mani al suolo e generando potenti scosse che creparono l’asfalto fino ai due.
Il demone in nero si librò in aria e scoccò a Kristy occhiate cariche di odio da sotto il cappuccio, ma l’uomo non riuscì ad evitare l’attacco e incespicò e cadde in una profonda spaccatura, sprofondando fino alla vita e rimanendo incastrato. Il demone si preparò a sferrare l’attacco finale, ma Kristy lo prevenne ed evocò una fiammata violetta da una delle crepe sotto di lui, che fu costretto a spostarsi, abbagliato dalla troppa luce.
“Ci rivedremo ancora, giovane strega,” ringhiò. “Non dimenticherò il tuo volto.”
Il demone scomparve in una nuvoletta di fumo grigiastro, abbandonando al proprio, miserabile destino l’uomo urlante dietro di lui.
Appena Kristy si girò verso di lui, le grida raddoppiarono di volume e la strega fu costretta ad ammutolirlo con un gesto della mano.
“Ecco, così va molto meglio,” commentò Kristy, avvicinandosi e accovacciandosi accanto all’uomo, che si era portato le mani alla gola e si limitava a fissarla con occhi colmi di terrore.
“Tranquillo, non ti ho fatto ancora nulla,” gli disse Kristy. “Se mi prometti di non gridare più, sciolgo l’incantesimo e cerco di liberarti, d’accordo?”
L’uomo annuì freneticamente e Kristy, con un sospiro e un altro cenno della mano, lo liberò dal mutismo forzato.
“Chi sei?” ansimò l’uomo. “Cosa vuoi da me? Ti dirò tutto quello che vuoi, ma non farmi del male, ti prego!”
“Poco importa chi io sia,” replicò fredda Kristy, disgustata da tanta codardia. “Dimmi chi devi portare a quel demone e perché.”
L’uomo sbiancò e balbettò frasi sconnesse e Kristy non esitò a minacciarlo con una folata di vento del tutto innocua.
“È un ragazzo,” disse subito l’uomo, cercando di divincolarsi con scarsi risultati. “Un ragazzino. Si chiama Justin, ha diciassette anni e si trova qui in città.”
“E perché lo state cercando?” lo pungolò Kristy.
“Perché – “ piagnucolò l’uomo. “Oh, mi uccideranno se – “
Ma l’uomo non fece in tempo a terminare la frase perché una freccia dorata lo colpì alla schiena all’altezza del cuore e lo passò da parte a parte sotto gli occhi attoniti e increduli di Kristy. L’uomo si portò le mani al petto, confuso, e fece per tenderle un braccio quando una seconda freccia gli trapassò lo stomaco, mandandolo riverso a terra, piegato su se stesso.
No!” strillò Kristy, scrollandolo per le spalle. “Dimmi perché, vecchio! Perché devi rapire questo Justin?”
La ragazza lo scosse senza pietà, ma l’uomo non rispose. Era già morto.
Inorridita, Kristy si alzò e volse lo sguardo nella direzione in cui erano arrivate le frecce, facendo svolazzare e crepitare di elettricità statica i lunghi capelli rossi che le scendevano fino alla vita in morbide onde.
Due giovani alti e belli, dai tratti così delicati da sembrare modellati nella porcellana, emersero dalle ombre, armati di arco e faretra, e ricambiarono lo sguardo furioso di Kristy, cauti e diffidenti.
“Razza di idioti!” inveì la strega, livida di rabbia. “Avete appena ammazzato la mia fonte! Si può sapere chi diavolo siete?”

 
  
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