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Autore: ShadowFeanor    27/07/2010    1 recensioni
A dispetto del titolo non spaventatevi, non ci saranno spargimenti di sangue. O per lo meno non saranno questi i protagonisti. Questa è una fanfiction sui legami parentali e non, che possono essere o fortissimi o praticamente inesistenti.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Hina-Ichigo, Shinku, Suigintou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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XXXI)               Kishin

 

Allora… aggiungere due bicchieri di latte, mescolare quindi con la farina…

 

Che cosa strana, non sono mai stata attratta dai lavori domestici, tanto meno cucinare, ma non so perché oggi mi è venuta la bizzarra idea di cucinare uno di questi dolci che ho visto su un ricettario.  Forse la molla che mi ha fatto venire questa idea è che come me c’è Hina e possiamo fare una sorpresa a Ryu e Koyo, visto che tutti e due sono fuori casa ed oggi non ho il part-time. O forse è perché in caso mi venga un macello posso occultare le prove. Credo, o  almeno spero, che Hina terrà la bocca chiusa in quel caso.

 

Sono tutta presa dal misurare lo zucchero, quando il suono del campanello mi prende alla sprovvista e mi fa cadere quasi tutto il barattolo su bilancia, tavolo e pavimento. Per lo meno non ne è caduto molto a terra ed il resto posso recuperarlo.

 

Lascio perdere per il momento e mi avvio alla porta, verso la quale si è precipitata la bambina. Non possono essere né Ryu né Koyo. Ryu finirà stasera verso le otto da Enju, mentre la sorellina quando va a fare compere non torna mai prima di aver girato per tre ore per il quartiere commerciale, ed ha lasciato casa da solo mezz’ora. La domanda è quindi: chi è che mi stava per far fare un’atrocità culinaria?

 

Appena arrivo alla porta, chissà perché, non mi stupisco che la persona che è appena arrivata sia solo fonte di guai.

 

Ritsuko.

 

Come avrà fatto a scoprire che abitiamo qui non me lo spiego, ma non le permetterò di interferire con le nostre vite.

 

Ora che Ryu non c’è sono io che ho il dovere di proteggere questo nostro mondo. E se sarà necessario lo farò alla maniera degli animali. Con tutta l’aggressività necessaria e senza mostrare alcun timore.

 

Ritsuko intanto sta abbracciando Hina. È facile che l’abbia scambiata per la figlia, dopotutto hanno la stessa età e sono tutte e due bionde, anche se il loro taglio di capelli ed il colore degli occhi sono diversi.

 

Ritsuko: Koyomi, tesoro mio, la mamma è tornata.

 

Hina: Signora, io non sono Koyo-chan.

 

Suigintou: Hinaichigo, vai in cucina. Ci parlo io con questa signora.

 

Hina: Oui na no.

 

Hina si libera dalla donna e va in cucina. Diversamente da me le piace un sacco cucinare, e spero si concentri sulla ricetta. Non voglio ascolti questa conversazione.

 

Suigintou: Cosa volete? In questo momento siamo occupate.

 

Ritsuko: Tu non sei quella ragazza che era con Ryu davanti scuola qualche giorno fa?

 

Suigintou: Si, e questa è casa nostra.

 

So che io abito ed abiterò qui solo fino ad un tempo indeterminato, ma per ora è questa quella che considero casa, e spero fraintenda, pensando che sia casa mia e di Hina.

 

Ritsuko: Davvero? Sai, è da un bel po’ che cerco Ryu e Koyomi, ed i miei informatori mi hanno confermato che abitano qui.

 

Suigintou: I vostri informatori?

 

Ritsuko: Ho assunto alcuni detective per sapere dove abitavano. Posso entrare?

 

Suigintou: Se cercate Ryu e Koyomi non ci sono e non torneranno affatto presto.

 

Ritsuko: Sbaglio o avverto dell’ostilità nei miei confronti?

 

Suigintou: So chi siete e cosa avete fatto, qualsiasi persona normale avrebbe questa reazione.

 

Ritsuko: Ah, è così? E cosa ti avrebbe detto Ryu?

 

Suigintou: Quanto c’era da sapere, ed anche se la cosa non mi ha toccata direttamente non potrò mai perdonarvi per quello che avete fatto.

 

L’atteggiamento di Ritsuko cambia improvvisamente. Non è più semplicemente spavalda, ma credo voglia sembrare aggressiva.

 

Peccato che con me queste cose non funzionano.

 

Ritsuko: Non mi interessa il tuo perdono. Una mocciosa come te non può capire una situazione come quella! Insomma, quando è successo ero una donna giovane e piacente, avrei potuto ricominciare la mia vita facilmente, ma rifletti bene: CHI mi si sarebbe mai avvicinato, sapendo che avevo già due bambini, uno poi non era nemmeno mio! Erano solo un peso, e tu cosa fai con un peso se non scaricarlo?

 

Inizio a tremare, ma dalla rabbia.

 

Un peso?

 

È così che considera due persone? Due bambini? Solo un peso?!

 

Se prima questa donna aveva un minimo di rispettabilità perché la consideravo una persona, dopo aver sentito questo non riesco nemmeno a considerarla umana!

 

Questa donna è il peggior Kishin che possa mai esistere.  Nessun altro dio demone potrebbe paragonarsi a lei!

 

Suigintou: Forse hai ragione. Non so come ci si possa sentire in una situazione del genere. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che fuggire dai problemi non serve. E tu sei fuggita senza lasciare un briciolo di speranza a chi ti eri lasciata dietro! Nemmeno gli animali si comportano in questo modo! Io sono stata fortunata, anche se i miei genitori avevano iniziato a detestarsi hanno trovato la forza di rimanere insieme solo per me, e si sono separati solo dopo avermi dato la libertà di decidere della mia vita, dopo avermi dato tutto ed insegnato ciò che per me è davvero importante. Tu invece alla prima difficoltà hai lasciato due persone, due BAMBINI, che non avevano nient’altro che loro stessi! Se non fosse stato per suo padre Ryu non avrebbe mai avuto la forza per crescere Koyomi! Tu li hai abbandonati anni fa, e che fai ora? Torni da loro, quando non hanno più bisogno di te! Tu non hai alcun diritto di considerarti una madre!

 

Ritsuko: Che sfacciataggine! Tu non sai contro chi ti stai mettendo! Io…

 

La sua sola voce mi dà fastidio, e quasi inconsciamente applico una delle tecniche di autodifesa che ci hanno insegnato a scuola. Afferro la donna per una spalla e spingo il pollice nella giuntura che unisce il braccio al torace. È una tecnica molto efficace perché colpisce un punto particolarmente vulnerabile ed anche una persona molto debole con questa tecnica può aver ragione su un aggressore. Ora come ora non capisco quanta forza ci sto mettendo, ma spero le faccia davvero molto male.

 

Suigintou: Io non so chi sei, ma tu nemmeno sai chi sono io, e finché ci sarò non ti permetterò di mettere a rischio il mondo che chi hai abbandonato ama. Ora sparisci!

 

Ritsuko si allontana dalla porta con sguardo minaccioso. Non credo si aspettasse una simile accoglienza.

 

Ritsuko: Non pensare che finisca qui! Io mi sarei anche accontentata di riavere solo mia figlia, ma ti assicuro che ora non avrò pietà! Vedremo se avrai tanto coraggio quando ti troverai la polizia davanti!

 

Suigintou: Chiama pure chi ti pare!

 

Sbatto la porta e torno in cucina. Devo aver gridato troppo, perché Hina sembra davvero preoccupata. Probabilmente ha sentito tutto, e questa non è affatto una cosa positiva.

 

Hina: Suigintou, quella era davvero la mamma di Koyo-chan e Ryu?

 

Sospiro tristemente. Purtroppo il peggio è davvero accaduto. Se non le racconterò almeno qualcosa su come stanno veramente le cose potrebbe iniziare a fare domande a Koyomi, e quello che potrebbe accadere in seguito è solo un male, questo è certo.

 

Mi siedo ed invito la ragazzina a sedersi davanti a me. Inspiro profondamente ed inizio.

 

Suigintou: Hina, prima di tutto devi promettermi una cosa. Promettimi che non dirai a nessuno quello che ti dirò ora, soprattutto a Koyomi.

 

Lei come risposta allunga il mignolo verso di me. Il giuramento col mignolo è un po’ infantile, lo ammetto, ma finora nessuna delle persone che conosco lo ha mai infranto. Sarà forse per il fatto che fin da piccoli sapevamo che la penitenza era inghiottire 1000 aghi, il che era un deterrente a dir poco perfetto, ma dà sempre molta fiducia questo gesto.

 

Suigintou: Allora. Per iniziare bisogna chiarire una cosa. Quella lì non era la madre di Ryu, ma quella di Koyomi.

 

Hina: Allora Ryu e Koyo non sono parenti?

 

Suigintou: Hanno lo stesso padre, ma la madre è diversa. Quella di Ryu è morta molto tempo fa, quando lui era piccolo, ma non entriamo nei dettagli.

 

Hina: Ma perché l’hai mandata via?

 

Suigintou: Prova a rispondermi sinceramente. Immagina che tuo padre sia sparito all’improvviso e tua madre è l’unica a saperlo. Il giorno dopo scompare anche tua madre, e vieni a sapere che tuo padre ha avuto un incidente. A casa siete solo tu e Shinku e dopo dei giorni tua madre non torna. Che cosa è successo secondo te?

 

Hina abbassa la testa e stringe la gonna fra le mani.

 

Hina: Suigintou, questo è quello che è successo a Ryu e Koyo? Il loro papà ha avuto un incidente e quella donna li ha abbandonati?

 

Alcune lacrime iniziano a solcarle il viso e le spezzano la voce. Lo sapevo che avrebbe capito subito la situazione, nonostante a volte sia pasticciona e passi molto tempo con a testa tra le nuvole è sempre stata molto sveglia, però, chissà perché, speravo non ci arrivasse così rapidamente…

 

Suigintou: Si, purtroppo è successo questo. Non so che sia successo in questi sette anni, ma quasi sicuramente lei si è rifatta una vita con quello che ha rubato ai nostri amici. Non so nemmeno cosa sia tornata a fare, ma qualsiasi sia il motivo io…

 

Non riesco più a trattenermi ed inizio a piangere anche io. Lo so, tra noi due sono quella più grande, dovrei mostrarmi forte e rassicurarla, ma la realtà è un’altra.

 

Stavolta ho davvero paura.

 

Quando sono scappata di casa non avevo questa paura. Conoscevo i miei genitori, quello che avrebbero potuto fare, e l’unico momento di terrore l’ho avuto durante l’hanami, ma… stavolta è diverso.

 

Non so niente di Ritsuko, di quello che abbia fatto dopo aver abbandonato Ryu e Koyomi e cosa sarebbe capace di fare.

 

Io… ho paura che questo nostro mondo perda un pezzo. Un pezzo che per me è davvero importante.

 

Ryu si è dato da fare per sua sorella in questi anni, e negli ultimi mesi si è impegnato anche per me, per far si che il mio mondo non collassasse.

 

Ma io non so se ho la forza per aiutarlo a mantenere in piedi il suo…

 

Improvvisamente sento un forte abbraccio. Uno di quei caldi abbracci che ti rassicurano. Ed a darmelo è Hina.

 

Sono davvero patetica. Farmi consolare da una bambina.

 

Eppure… eppure sento il bisogno di questo abbraccio. Sento il bisogno di sapere che per me ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarmi. Perché io non ho la forza di Ryu. Perché non saprei fare nulla da sola. Perché io sono come un cucciolo. Riesco ad essere forte ed a crescere solo se ho qualcuno che mi guida…

 

Hina: Gin-chan, non preoccuparti. Mamma mi dice sempre che piangere fa bene quando c’è un motivo, e noi abbiamo un motivo più che giusto per piangere.

 

Suigintou: Io… io non voglio che quella donna ci porti via Ryu e Koyomi. Loro sono nostri amici, li abbiamo accolti tra di noi anche se non sapevamo nulla di loro e li amiamo per quello che sono. Lei li ha abbandonati, non può…

 

Hina: Allora noi non glie lo permetteremo na no! Ryu forse non avrà bisogno di aiuto, ma Koyo è il bersaglio principale di quella donna ed è nostro dovere proteggerla na no!

 

Il suo tono battagliero mi rassicura e riesco finalmente a sorriderle.

 

Suigintou: Hai ragione. Se vogliamo che rimangano con noi dobbiamo sconfiggere quella strega!

 

Una volta ripreseci torniamo al dolce che stavamo preparando. Una volta arrivate alle fasi finali della preparazione Hina mi chiede.

 

Hina: Gin-chan, ma la favola è diventata realtà?

 

Suigintou: La favola?

 

Hina: La favola dell’angelo ed il cavaliere.

 

Appena capisco a cosa si riferisce arrossisco di colpo. Mi ero quasi dimenticata di questa storia, eppure lei sta aspettando da Natale di sapere se questa storia avrà o no un lieto fine.

 

Suigintou: Per ora ancora niente…

 

Hina: Allora gli origami che ho fatto durante l’hanami non sono serviti a nulla…

 

Suigintou: E questo chi te lo ha detto? Il mio desiderio si è realizzato per davvero.

 

Hina: Allora perché la favola è rimasta favola?

 

Suigintou: Perché in quel momento la magia della fatina buona serviva a salvare il cavaliere.

 

Hina: Eh?

 

Suigintou: Non ti preoccupare però, qualcosa mi dice che la favola avrà il lieto fine che aspetti.

 

Le allungo io il mignolo stavolta, sicura che abbia capito che anche questo debba rimanere tra noi.

 

Ora più che una fatina Hina sta facendo da Cupido, ma in fondo non ha tutti i torti.

 

Ormai sono quasi certa che quello che provo per Ryu è amore. Non ho ancora capito quando sia nata la scintilla, ma di sicuro ciò che abbiamo vissuto assieme e ciò che abbiamo rivelato l’uno all’altra ci hanno resi uniti. Molto più di quanto credessi.

 

E quando anche questa storia di Ritsuko sarà archiviata, allora si che potremo aggiungere questo lieto fine a questo capitolo della mia vita…

 

NDA: Per chi non lo sappia il Kishin è una creatura mitico/religiosa giapponese, ed il suo nome significa “dio demone”. Grazie a tutti per la lettura, spero che vi stia piacendo, ed in caso vogliate solo sapere come va a finire… resistete un altro po’, ormai mancano più o meno 5 capitoli alla fine, non ho ancora le idee chiare su come suddividerli XD

 

   
 
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