XXXI)
Kishin
Allora… aggiungere due bicchieri di latte, mescolare quindi con la
farina…
Che cosa strana, non sono mai stata attratta dai lavori domestici, tanto
meno cucinare, ma non so perché oggi mi è venuta la bizzarra idea di cucinare
uno di questi dolci che ho visto su un ricettario. Forse la molla che mi ha fatto venire
questa idea è che come me c’è Hina e possiamo fare una sorpresa a Ryu e Koyo,
visto che tutti e due sono fuori casa ed oggi non ho il part-time. O forse è
perché in caso mi venga un macello posso occultare le prove. Credo, o almeno spero, che Hina terrà la bocca
chiusa in quel caso.
Sono tutta presa dal misurare lo zucchero, quando il suono del campanello
mi prende alla sprovvista e mi fa cadere quasi tutto il barattolo su bilancia,
tavolo e pavimento. Per lo meno non ne è caduto molto a terra ed il resto posso
recuperarlo.
Lascio perdere per il momento e mi avvio alla porta, verso la quale si è
precipitata la bambina. Non possono essere né Ryu né Koyo. Ryu finirà stasera
verso le otto da Enju, mentre la sorellina quando va a fare compere non torna
mai prima di aver girato per tre ore per il quartiere commerciale, ed ha
lasciato casa da solo mezz’ora. La domanda è quindi: chi è che mi stava per far
fare un’atrocità culinaria?
Appena arrivo alla porta, chissà perché, non mi stupisco che la persona
che è appena arrivata sia solo fonte di
guai.
Ritsuko.
Come avrà fatto a scoprire che abitiamo qui non me lo spiego, ma non le
permetterò di interferire con le nostre
vite.
Ora che Ryu non c’è sono io che ho il dovere di proteggere questo nostro
mondo. E se sarà necessario lo farò alla maniera degli animali. Con tutta
l’aggressività necessaria e senza mostrare alcun
timore.
Ritsuko intanto sta abbracciando Hina. È facile che l’abbia scambiata per
la figlia, dopotutto hanno la stessa età e sono tutte e due bionde, anche se il
loro taglio di capelli ed il colore degli occhi sono
diversi.
Ritsuko: Koyomi, tesoro mio, la mamma è
tornata.
Hina: Signora, io non sono Koyo-chan.
Suigintou: Hinaichigo, vai in cucina. Ci parlo io con questa
signora.
Hina: Oui na no.
Hina si libera dalla donna e va in cucina. Diversamente da me le piace un
sacco cucinare, e spero si concentri sulla ricetta. Non voglio ascolti questa
conversazione.
Suigintou: Cosa volete? In questo momento siamo
occupate.
Ritsuko: Tu non sei quella ragazza che era con Ryu davanti scuola qualche
giorno fa?
Suigintou: Si, e questa è casa
nostra.
So che io abito ed abiterò qui solo fino ad un tempo indeterminato, ma
per ora è questa quella che considero casa, e spero fraintenda, pensando che sia
casa mia e di Hina.
Ritsuko: Davvero? Sai, è da un bel po’ che cerco Ryu e Koyomi, ed i miei
informatori mi hanno confermato che abitano
qui.
Suigintou: I vostri informatori?
Ritsuko: Ho assunto alcuni detective per sapere dove abitavano. Posso
entrare?
Suigintou: Se cercate Ryu e Koyomi non ci sono e non torneranno affatto
presto.
Ritsuko: Sbaglio o avverto dell’ostilità nei miei
confronti?
Suigintou: So chi siete e cosa avete fatto, qualsiasi persona normale
avrebbe questa reazione.
Ritsuko: Ah, è così? E cosa ti avrebbe detto
Ryu?
Suigintou: Quanto c’era da sapere, ed anche se la cosa non mi ha toccata
direttamente non potrò mai perdonarvi per quello che avete
fatto.
L’atteggiamento di Ritsuko cambia improvvisamente. Non è più
semplicemente spavalda, ma credo voglia sembrare
aggressiva.
Peccato che con me queste cose non
funzionano.
Ritsuko: Non mi interessa il tuo perdono. Una mocciosa come te non può
capire una situazione come quella! Insomma, quando è successo ero una donna
giovane e piacente, avrei potuto ricominciare la mia vita facilmente, ma
rifletti bene: CHI mi si sarebbe mai avvicinato, sapendo che avevo già due
bambini, uno poi non era nemmeno mio! Erano solo un peso, e tu cosa fai con un
peso se non scaricarlo?
Inizio a tremare, ma dalla rabbia.
Un peso?
È così che considera due persone? Due bambini? Solo un
peso?!
Se prima questa donna aveva un minimo di rispettabilità perché la
consideravo una persona, dopo aver sentito questo non riesco nemmeno a
considerarla umana!
Questa donna è il peggior Kishin che possa mai esistere. Nessun altro dio demone potrebbe
paragonarsi a lei!
Suigintou: Forse hai ragione. Non so come ci si possa sentire in una
situazione del genere. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che fuggire dai
problemi non serve. E tu sei fuggita senza lasciare un briciolo di speranza a
chi ti eri lasciata dietro! Nemmeno gli animali si comportano in questo modo! Io
sono stata fortunata, anche se i miei genitori avevano iniziato a detestarsi
hanno trovato la forza di rimanere insieme solo per me, e si sono separati solo
dopo avermi dato la libertà di decidere della mia vita, dopo avermi dato tutto
ed insegnato ciò che per me è davvero importante. Tu invece alla prima
difficoltà hai lasciato due persone, due BAMBINI, che non avevano nient’altro
che loro stessi! Se non fosse stato per suo padre Ryu non avrebbe mai avuto la
forza per crescere Koyomi! Tu li hai abbandonati anni fa, e che fai ora? Torni
da loro, quando non hanno più bisogno di te! Tu non hai alcun diritto di
considerarti una madre!
Ritsuko: Che sfacciataggine! Tu non sai contro chi ti stai mettendo!
Io…
La sua sola voce mi dà fastidio, e quasi inconsciamente applico una delle
tecniche di autodifesa che ci hanno insegnato a scuola. Afferro la donna per una
spalla e spingo il pollice nella giuntura che unisce il braccio al torace. È una
tecnica molto efficace perché colpisce un punto particolarmente vulnerabile ed
anche una persona molto debole con questa tecnica può aver ragione su un
aggressore. Ora come ora non capisco quanta forza ci sto mettendo, ma spero le
faccia davvero molto male.
Suigintou: Io non so chi sei, ma tu nemmeno sai chi sono io, e finché ci
sarò non ti permetterò di mettere a rischio il mondo che chi hai abbandonato
ama. Ora sparisci!
Ritsuko si allontana dalla porta con sguardo minaccioso. Non credo si
aspettasse una simile accoglienza.
Ritsuko: Non pensare che finisca qui! Io mi sarei anche accontentata di
riavere solo mia figlia, ma ti assicuro che ora non avrò pietà! Vedremo se avrai
tanto coraggio quando ti troverai la polizia
davanti!
Suigintou: Chiama pure chi ti pare!
Sbatto la porta e torno in cucina. Devo aver gridato troppo, perché Hina
sembra davvero preoccupata. Probabilmente ha sentito tutto, e questa non è
affatto una cosa positiva.
Hina: Suigintou, quella era davvero la mamma di Koyo-chan e
Ryu?
Sospiro tristemente. Purtroppo il peggio è davvero accaduto. Se non le
racconterò almeno qualcosa su come stanno veramente le cose potrebbe iniziare a
fare domande a Koyomi, e quello che potrebbe accadere in seguito è solo un male,
questo è certo.
Mi siedo ed invito la ragazzina a sedersi davanti a me. Inspiro
profondamente ed inizio.
Suigintou: Hina, prima di tutto devi promettermi una cosa. Promettimi che
non dirai a nessuno quello che ti dirò ora, soprattutto a
Koyomi.
Lei come risposta allunga il mignolo verso di me. Il giuramento col
mignolo è un po’ infantile, lo ammetto, ma finora nessuna delle persone che
conosco lo ha mai infranto. Sarà forse per il fatto che fin da piccoli sapevamo
che la penitenza era inghiottire 1000 aghi, il che era un deterrente a dir poco
perfetto, ma dà sempre molta fiducia questo
gesto.
Suigintou: Allora. Per iniziare bisogna chiarire una cosa. Quella lì non
era la madre di Ryu, ma quella di Koyomi.
Hina: Allora Ryu e Koyo non sono
parenti?
Suigintou: Hanno lo stesso padre, ma la madre è diversa. Quella di Ryu è
morta molto tempo fa, quando lui era piccolo, ma non entriamo nei dettagli.
Hina: Ma perché l’hai mandata via?
Suigintou: Prova a rispondermi sinceramente. Immagina che tuo padre sia
sparito all’improvviso e tua madre è l’unica a saperlo. Il giorno dopo scompare
anche tua madre, e vieni a sapere che tuo padre ha avuto un incidente. A casa
siete solo tu e Shinku e dopo dei giorni tua madre non torna. Che cosa è
successo secondo te?
Hina abbassa la testa e stringe la gonna fra le
mani.
Hina: Suigintou, questo è quello che è successo a Ryu e Koyo? Il loro
papà ha avuto un incidente e quella donna li ha
abbandonati?
Alcune lacrime iniziano a solcarle il viso e le spezzano la voce. Lo
sapevo che avrebbe capito subito la situazione, nonostante a volte sia
pasticciona e passi molto tempo con a testa tra le nuvole è sempre stata molto
sveglia, però, chissà perché, speravo non ci arrivasse così
rapidamente…
Suigintou: Si, purtroppo è successo questo. Non so che sia successo in
questi sette anni, ma quasi sicuramente lei si è rifatta una vita con quello che
ha rubato ai nostri amici. Non so nemmeno cosa sia tornata a fare, ma qualsiasi
sia il motivo io…
Non riesco più a trattenermi ed inizio a piangere anche io. Lo so, tra
noi due sono quella più grande, dovrei mostrarmi forte e rassicurarla, ma la
realtà è un’altra.
Stavolta ho davvero paura.
Quando sono scappata di casa non avevo questa paura. Conoscevo i miei
genitori, quello che avrebbero potuto fare, e l’unico momento di terrore l’ho
avuto durante l’hanami, ma… stavolta è
diverso.
Non so niente di Ritsuko, di quello che abbia fatto dopo aver abbandonato
Ryu e Koyomi e cosa sarebbe capace di
fare.
Io… ho paura che questo nostro mondo perda un pezzo. Un pezzo che per me
è davvero importante.
Ryu si è dato da fare per sua sorella in questi anni, e negli ultimi mesi
si è impegnato anche per me, per far si che il mio mondo non
collassasse.
Ma io non so se ho la forza per aiutarlo a mantenere in piedi il
suo…
Improvvisamente sento un forte abbraccio. Uno di quei caldi abbracci che
ti rassicurano. Ed a darmelo è Hina.
Sono davvero patetica. Farmi consolare da una
bambina.
Eppure… eppure sento il bisogno di questo abbraccio. Sento il bisogno di
sapere che per me ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarmi. Perché io non ho
la forza di Ryu. Perché non saprei fare nulla da sola. Perché io sono come un
cucciolo. Riesco ad essere forte ed a crescere solo se ho qualcuno che mi
guida…
Hina: Gin-chan, non preoccuparti. Mamma mi dice sempre che piangere fa
bene quando c’è un motivo, e noi abbiamo un motivo più che giusto per
piangere.
Suigintou: Io… io non voglio che quella donna ci porti via Ryu e Koyomi.
Loro sono nostri amici, li abbiamo accolti tra di noi anche se non sapevamo
nulla di loro e li amiamo per quello che sono. Lei li ha abbandonati, non
può…
Hina: Allora noi non glie lo permetteremo na no! Ryu forse non avrà
bisogno di aiuto, ma Koyo è il bersaglio principale di quella donna ed è nostro
dovere proteggerla na no!
Il suo tono battagliero mi rassicura e riesco finalmente a
sorriderle.
Suigintou: Hai ragione. Se vogliamo che rimangano con noi dobbiamo
sconfiggere quella strega!
Una volta ripreseci torniamo al dolce che stavamo preparando. Una volta
arrivate alle fasi finali della preparazione Hina mi
chiede.
Hina: Gin-chan, ma la favola è diventata
realtà?
Suigintou: La favola?
Hina: La favola dell’angelo ed il
cavaliere.
Appena capisco a cosa si riferisce arrossisco di colpo. Mi ero quasi
dimenticata di questa storia, eppure lei sta aspettando da Natale di sapere se
questa storia avrà o no un lieto fine.
Suigintou: Per ora ancora niente…
Hina: Allora gli origami che ho fatto durante l’hanami non sono serviti a
nulla…
Suigintou: E questo chi te lo ha detto? Il mio desiderio si è realizzato
per davvero.
Hina: Allora perché la favola è rimasta
favola?
Suigintou: Perché in quel momento la magia della fatina buona serviva a
salvare il cavaliere.
Hina: Eh?
Suigintou: Non ti preoccupare però, qualcosa mi dice che la favola avrà
il lieto fine che aspetti.
Le allungo io il mignolo stavolta, sicura che abbia capito che anche
questo debba rimanere tra noi.
Ora più che una fatina Hina sta facendo da Cupido, ma in fondo non ha
tutti i torti.
Ormai sono quasi certa che quello che provo per Ryu è amore. Non ho
ancora capito quando sia nata la scintilla, ma di sicuro ciò che abbiamo vissuto
assieme e ciò che abbiamo rivelato l’uno all’altra ci hanno resi uniti. Molto
più di quanto credessi.
E quando anche questa storia di Ritsuko sarà archiviata, allora si che
potremo aggiungere questo lieto fine a questo capitolo della mia
vita…
NDA: Per chi non lo sappia il Kishin è una creatura mitico/religiosa
giapponese, ed il suo nome significa “dio demone”. Grazie a tutti per la
lettura, spero che vi stia piacendo, ed in caso vogliate solo sapere come va a
finire… resistete un altro po’, ormai mancano più o meno 5 capitoli alla fine,
non ho ancora le idee chiare su come suddividerli
XD