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Autore: alister_    28/07/2010    3 recensioni
Quistis, Seifer... Una storia di momenti condivisi...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-Ma tu non fai mai niente per divertirti, maestrina?-

Quistis alzò gli occhi dalla pila di compiti che stava sistemando nella sua cartella solo per fulminare il solito impudente.

 

Quella giornata per lei era iniziata davvero male. Era stata una mattinata di macchie di sangue inaspettate, mutandine sporcate ed assorbenti mal sistemati, di nervosismo crescente e bisogno di caffè altrettanto forte. Una mattinata, insomma, che avrebbe volentieri evitato ad ogni costo e che aveva contribuito a renderla ancora più nervosa del solito.

 

Mai disturbare una donna con il ciclo. Una semplice norma per il quieto vivere di entrambi i sessi che evidentemente Seifer Almasy non conosceva.

 

Poteva capire che trovasse le sue lezioni noiose: tralasciando che era la terza volta che si sorbiva la stessa solfa sugli oggetti da usare in battaglia, lei stessa da un pezzo considerava soporifere le ore che dedicava all'insegnamento. Ma perchè, perchè, e ancora perchè era tornata ad insegnare? Credeva davvero di cavarci fuori qualcosa di buono? Ogni sera prima di addormentarsi ed ogni mattina appena sveglia si riproponeva questo questito, senza mai trovarvi una soluzione.

 

Questo, tuttavia, non legittimava affatto Seifer Almasy, il traditore Seifer Almasy, il bastardo Seifer Almasy a fare dell'ironia sulla sua condizione. Specialmente non nel suo primo giorno di mestruazioni.

 

Se credeva che l'esserlo andato a recuperare mentre pescava su uno squallido ponte a Balamb gli desse la possibilità di fare il simpatico, si sbagliava di grosso. L'aveva fatto perchè Edea aveva pregato Cid, che l'aveva ordinato a Squall, che aveva riversato l'incombenza su di lei. Era stanca della solita monotonia al Garden? Ecco l'occasione di fare qualcosa di diverso. Tentare di mettere un po' di sale in zucca a Seifer: no, questa l'aveva già sentita, eccome. In ogni caso, lo scambio di battute che avevano avuto sul quel pontile traballante, che definire ''acceso'' era un eufemismo, di certo non gli consentiva di prendersi certe libertà con lei. Assolutamente no.

 

-Sparisci, Seifer-, lo liquidò, prima di ritornare alle sue scartoffie. Per completare il suo quadro di giornata ideale, l'aspettava una splendida serata a correggere compiti in classe. Già ci si vedeva, in camicia da notte, dopo una bella doccia, con il letto cosparso di fogliacci segnati di rosso qua e là, mentre tutti i suoi amici si davano da fare in altro modo.

 

Mentre Seifer se ne andava con un cenno del capo non particolarmente offeso, Quistis si trovò suo malgrado a pensare che, dannazione, non aveva poi tutti i torti. Che cosa faceva lei, diciannovenne di bell'aspetto e piacevole simpatia (nei giorni giusti), per divertirsi?

 

La sua vita era di una monotonia sconvolgente.

 

La sveglia suonava ogni mattina alle 6.30, anche se scendeva dal letto soltanto dieci minuti dopo. Per svegliarsi le serviva una bella doccia con il suo bagnoschiuma alla vaniglia preferito: e questo era il primo dettaglio della sua noiosa costanza, il fatto che usasse la stessa fragranza da quattro anni buoni. Poi si vestiva, indossando la solita uniforme SeeD, e scendeva in mensa per la solita colazione: caffè e brioche.

 

Ovviamente la strada che faceva era sempre la stessa, la più breve, come si conveniva alla sua mentalità pratica. In mensa scambiava qualche chiacchiera con chi le capitava a tiro, e, rimasta sola, si dirigeva di buon ora nella sua aula, per avere tutto il tempo di preparare le sue lezioni. Il perchè preparasse ancora le lezioni era un mistero anche per lei. Il resto della giornata si svolgeva di norma tra classe, mensa e giardino, spiegazioni, correzioni e chiacchiere frivole con amici e colleghi.

 

Dopo cena ritornava quasi subito in camera sua: se aveva test da correggere si dedicava a quelli, altrimenti leggeva un buon libro. Infine, quando sentiva che era ora di cedere al sonno, e ciò avveniva sempre prima della mezzanotte, risistemava i compiti o il libro di turno, andava in bagno per lavarsi i denti con il suo dentifricio per denti bianchi, si spazzolava accuratamente i capelli per liberarli da tutti quei dannatissimi nodi che si accumulavano durante il giorno, nonostante li tenesse costantemente legati, e s'infilava a letto.

 

Ma non era soltanto la sua routine quotidiana ad essere terribilmente monotona: ogni suo gesto era intriso di un' impeccabile precisione davvero noiosa.

 

Attraversava sempre sulle strisce pedonali. Al ristorante ordinava costantemente gli stessi piatti. D'inverno vestiva solo di blu o nero, d'estate di arancione o verde scuro. Nel caffè non metteva mai nè più nè meno di un cucchiaino e mezzo. Nella sua stanza c'era un posto per tutto, cosicchè non le capitasse mai di dover perdere tempo a cercare qualcosa. L'unico oggetto che di tanto in tanto non trovava più erano gli occhiali, ma era una persona talmente banale da sapere esattamente dove li aveva abbandonati. Perfino nelle dimenticanze era metodica, e infatti li ritrovava sempre sulla mensola della specchiera in bagno.

 

Quindi sì, le scocciava tantissimo ammetterlo, ma Seifer Almasy aveva ragione.

 

-Cosa dovrei fare, secondo te?-, gli chiese senza troppi convenevoli a pranzo, sedendosi al suo tavolo vuoto nella mensa semideserta. Era iniziato il periodo estivo e la maggior parte degli studenti si era defilata subito dopo la fine delle lezioni, fissata straordinariamente per le dieci di mattino.

 

''Un'estate di monotonia'', pensò Quistis, amareggiata.

 

Seifer ghignò. -Non saprei... Forse uscire?-
Decise di ignorare il suo sarcasmo. La sua presa di coscienza sulla propria banalità la spingeva a cercare di comportarsi diversamente da come avrebbe fatto normalmente. Quindi, eccezionalmente, tentò per qualche istante di dar retta a Seifer Almasy.

 

-Sì, ma con chi? Zell è in missione, Irvine e Selphie sono partiti, Rinoa è a Timber per sistemare alcune questioni, Squall...be', è Squall... Shu? Mi pare che anche lei stia per prendersi una vacanza...-

 

Davanti al suo sguardo meditabondo, Seifer Almasy tirò fuori il migliore dei suoi sorrisi scintillanti, e disse, sibillino:

 

-Be', potresti uscire con me!-
Subito le venne l'impulso irrefrenabile di scoppiare a ridere ed infatti le sfuggì un risolino isterico.

 

Uscire con Seifer?

 

Lei?

 

Seifer?

 

Lei e Seifer?

 

Hyne, no. Assolutamente no.

 

Poi le tornò in mente l'immagine di lei curva sui test di fine anno sparsi sul suo letto, la sveglia sul comodino che segnalava le 23.46, l'ora di prepararsi per dormire. E così disse a sè stessa: ''Coraggio Trepe, rompi gli schemi'', e a Seifer, con tono strafottente di sfida:

 

-D'accordo Almasy, insegnami come ci si diverte-.


In fondo non aveva proprio nulla da perdere. Soltanto una serata di banale monotonia.

   
 
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