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Autore: Iago    26/09/2005    8 recensioni
Mai svegliare una Weasley che dorme, soprattutto se in anticipo! Ginny:-Dici il giusto Iago!- -Lo so, ma potresti essere meno scorbutica- Gin -Non inizierai anche te?!- -No, ma ti pare!?-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene signori eccomi tornata con una nuova one- shot, si lo so, potevo benissimo evitare ma sono DISPERATA

Ma salve a tutti!! Lo so, è un pezzo che non scrivo nulla e torno con questa mini one-shot. Spero che sia di vostro gradimento…e spero che sia di gradimento anche a te, cara la mia vega. Si va bene, sarò noiosa, sarò ripetitiva, ma questa storiellina indegna la dedico a te.

Di vega gente ce né una e come lei non c’è nessuno. Buon anno accademico CapoGreanger!

Iago

BAD COMPANY

Gryffindor, sala comune, ore 7.00 a.m.

-Ginny! Ginny! Maledizione svegliati!-

Apro un occhio, l’orologio segna le 7 di mattina. Presto, troppo presto. Hermione continua imperterrita a chiamarmi tutte le sante mattine a quest’ora, inutile spiegargli che se le lezioni iniziano alle 8 e 30 non c’è nessun bisogno di farmi alzare così presto. Grugnisco qualcosa che assomiglia ad un "più tardi" e mi giro dall’altra parte.

La sento sospirare sonoramente. Mi scuote un'altra volta, l’ennesima volta. Apro gli occhi spazientita. -E’ successo qualcosa?- Le domando sempre addormentata.

-No. Abbiamo lezione, lo sai.- Mi risponde secca, lo sguardo serio. In questo periodo proprio non mi sopporta.

Mi giro dall’altra parte, decisa a dormire ancora per un po’.

-Vai al Diavolo!-

Sento i suoi passi dirigersi verso l’uscita, la porta sbatte. No, non è che non mi sopporta, mi odia proprio e per dirla tutta IO non sopporto il suo spirito da crocerossina. Non ho bisogno della mammina che mi svegli, posso benissimo far da sola. Non mi deve nulla, come io del resto non devo nulla a lei. Se parlarmi le costa un così grande sforzo, non vedo perché lo debba fare per forza, tanto non sarebbe l’unica! Se non ha intenzione di accettare la mia decisone il problema è esclusivamente ed unicamente suo.

Mi stiracchio ancora qualche minuto nel letto, mi giro dall’altra parte e aspetto con tutta la dovuta calma le 7 e 30, l’ora perfetta per alzarsi. Odio essere svegliata così, preferisco decisamente una fredda e impersonale sveglia a lei che starnazza come una gallina tutto il santo tempo.

Mi dirigo in bagno, stile zombie, mi faccio una veloce e rinfrescante doccia, indosso la mia divisa di ventesima mano e scendo a fare colazione. Naturalmente a quest’ora il cibo scarseggia, quel testone di mio fratello ha già fatto piazza pulita di tutto, nemmeno un Troll a digiuno da mesi riuscirà mai ad eguagliarlo. Come riesca a rimpinzarsi di cibo e a rimanere smilzo come un manico di scopa lo sa solo lui ed il creatore, forse. Mi accontento come al solito delle poche briciole rimaste e mi dirigo a lezione.

Hogwarts, terzo corridoio ala nord, 8.15 a.m.

Altra inutile mattinata sprecata, due ore di divinazione con quella ruba stipendi della Cooman, un’ora di trasfigurazione con la McGranitt mi auguro vivamente che non le salti in mente di interrogarmi perché senno sono a dir poco morta e per finire in bellezza dovrò godermi la soave e meravigliosa presenza di Severus Snape, l’uomo che fa concorrenza all’olio di ricino e che probabilmente alla fine avrà la meglio sulla mia infinita pazienza nuovamente, così che mi beccherò l’ennesima punizione e l’ennesima strilettera da parte di mia madre. Quello proprio se la gode a torturarmi. Oh ma un giorno… un giorno…

-E’ vero quello che ho sentito Weasley?-

Ci mancava solo lui stamattina.

-Scusa se non rimango signorino, ma ho da fare!- Bugia, avevo intenzione di bighellonare ancora un po’ per i corridoi immaginando la morte crudele e atroce del buon caro Severus, (ovviamente inflitta da me) ma è sempre meglio evitare le pessime compagnie.

Mi dirigo con passo spedito verso il bagno delle signorine, magari riesco a trovare qualcuno di Ravenclaw così forse riuscirò a farmi un idea di quanto la notizia si sia già sparsa. Già perché le mie compagne di casa saranno combattute se spifferare tutto o no. Che volete lì dentro non sono mica normali. L’unica cosa certa è che se Hermione potesse schiantarmi lo farebbe.

Apro lentamente la porta, c’è qualcosa che non mi torna. A dir la verità so perfettamente qual è il problema: qualcuno in compagnia di qualcun altro si sta divertendo e molto a giudicare dai suoni.

E quel qualcuno so esattamente chi è. Ma bene, molto bene.

-Caposcuola Grenger, cosa sta facendo?-

Adoro essere così bastarda, viste le reazioni soprattutto. Quel caprone di mio fratello è perfettamente in tinta con la parte rossa dalla sciarpa ed la signorina perfettini ha un espressione così imbarazzata e frustrata che potrei quasi sentirmi in colpa. Sono questi i momenti in cui rischio di capire Piton.

-Ragazzi spero di non avervi disturbato, ma non riesco a fare quello che devo fare con voi due intorno!-

Escono senza degnarmi di uno sguardo e senza dirmi una parola. Non credo che Ron sia arrabbiato con me è rimasto semplicemente in silenzio, suppongo che lui sia l’unico che abbia capito qualcosa. Controllo l’ora, ho ancora cinque minuti. Tempo perfetto per la sigaretta del buongiorno, con lo sceriffo Grenger fuori combattimento anche senza rischi. Meglio di così?

-Non hai risposto!-

Ancora lui? Una piaga! Accendo la sigaretta con la dovuta calma, conosco bene il soggetto ed è bene non prestargli più attenzione del dovuto. Cerco di tenere lo sguardo fisso sul pavimento.

-Non hai domandato nulla di sensato principe dei Testoni!-

Il suo sguardo brucia sul mio viso, la sua voce è leggermente irritata. -Potter ti ha chiesto di uscire?-

Le notizie volano in fretta in questo dannato castello, tipico dei Gryffindor impiccioni fino al midollo. Una nuvola di fumo esce lentamente dalla mia bocca. –Non sono fatti che ti riguardano-

-Dice che hai rifiutato. Strano per una che fino all’anno scorso sarebbe morta con lui.-

Conosco bene il tuo giochino, ma ora non attacca. Niente intrighi mentali, non di prima mattina.

-Ho rifiutato, è vero ma morire domani per ri- salvargli la pellaccia.- Chiaro e coinciso, secco e spietato proprio come la verità che stai cercando.

-Ma non vuoi uscire con lui- I tuoi passi si avvicinano, lentamente. Sento un brivido sinistro percorrermi la schiena, i miei sensi all’erta.

-No, lo sai…- non faccio in tempo a concludere la frase che le tue mani così insolitamente lisce per un giocatore di Quiddich mi afferrano e mi attirano verso di te. Socchiudo gli occhi, il tuo profumo fresco e pungente mi inebria i sensi. Le tue labbra si congiungano alle mie. E’ tre giorni che non riesco a vederti, e riverso in questo bacio tutta la passione repressa. Inutile dire che ricambi con la tua solita foga, così rude eppure così dolce. Sei da sempre una contraddizione. Noi siamo una contraddizione. Ti allontani lentamente, sento il tuo respiro leggermente aumentato sul mio collo.

-Cosa so?-

Sorrido. Non demordi finché non hai raggiunto il tuo scopo e ora vuoi sapere perché.

–sai che preferisco le cattive compagnie, Draco.-

  
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