~Questa
storia l’ho scritta un anno fa, come compito scolastico.
Spero che piaccia. Per eventuali errori, ditemelo, che
provvederò a correggere.
~
Era
notte
fonda, ma non riuscivo a
dormire. Avevo appena finito di leggere il mio ultimo libro
”Harry Potter e il
Principe Mezzosangue”, che mi è piaciuto molto.
Adoro
Tutto è cominciato quando,
all’inizio delle vacanze estive, girando
tra i miei siti internet più visitati, quelli riguardanti
libri, autori e
simili, entrai in quello di una dei miei autori preferiti, la
“madre” di Harry
Potter. Ad un certo punto vidi un branetto: “Grande Concorso.
Scrivi una
storia, un saggio, una recensione oppure crea delle illustrazioni
riguardanti
il mondo di Harry Potter e l’opera migliore verrà
pubblicata e distribuita in
tutti i paesi. La metà del ricavato verrà
devoluta all’associazione
benefica Comic Relief, la stessa alla quale ha mandato i proventi di
alcuni dei
suoi libri J. K. Rowling.” Ero esterrefatto. Decisi senza
rifletterci troppo
che avrei scritto una storiella riguardante il mondo di Harry Potter e
avrei
partecipato al concorso, sperando di vincere. Ho sempre pensato di
diventare un
grande scrittore e ora che se ne presentava la possibilità,
non me la sarei
lasciata sfuggire di certo. Poi, trovo molto nobile anche offrire in
beneficienza alcuni guadagni!
Cominciai
subito. Pensai e
ripensai a qualche argomento che potesse necessitare di qualche
spiegazione o
qualche spunto per qualche storia. Poi, mi ricordai che si potevano
scrivere
anche saggi, allora pensai a un manuale per la cura di qualche animale
magico,
stilai nella mia mente una lista di creature e, infine, decisi per
Appena
arrivati
a Londra, passammo la notte
all’Hotel Hilton. Il giorno dopo mia madre mi
portò alla stazione e se ne andò.
Trascorse qualche minuto fino a che non vidi tre sagome venirmi
incontro: erano
Joanne e le sue due guardie del corpo! Ero completamente entusiasmato
all’idea
di incontrare la mia Scrittrice Preferita! Mi raggiunsero e lei mi
disse:
-Ciao!- -Ciao… ehm, salve!- risposi senza fiato per
l’emozione. Non diede
troppo peso alla folla che si accalcava per chiederle
l’autografo o per
parlarle (era più interessata a parlare con me, che bello!)
e continuò. -
Adesso dovrebbe arrivare il treno che ci porterà ad
Edimburgo, dopodiché
andremo a casa mia. Vieni. – La seguii al binario 9 (il
biglietto l’avevo già
comprato) e devo ammettere che ero molto tentato di provare a passare
attraverso, ma mi trattenni. Davanti a me c’era un magnifico
treno rosso e nero
proprio identico a quello che hanno utilizzato nelle riprese del film
del
maghetto. Entrammo e ci sedemmo in uno degli scompartimento in fondo
mentre la
gente ci osservava sbalordita. Nell’attesa di arrivare
guardai dalla finestra.
Vidi magnifici prati verdi brillanti e incantati e fantastiche colline
imperlate di una nebbia fine. Ero così affascinato da tutto
ciò che non mi
accorsi di essere già arrivati ad Edimburgo. Scendemmo dal
treno e uscimmo
dalla stazione di Edimburgo. Dopo qualche minuto arrivò un
autobus da tre piani
color violetto. Salimmo a bordo di questo e ci sedemmo in cinque dei
primi
posti. Guardai un po’ il pullmann e fu in quel mentre che mi
accorsi che Mrs.
Rowling aveva organizzato un viaggio simile a quello di Harry nel corso
dei
sette romanzi per farmi apprezzare meglio il viaggio a Londra, che
gentile. Appena
fummo arrivati alla tenuta di Joanne, scendemmo davanti al cancello.
Varcato
questo, mi condusse all’interno della sua casa,
più precisamente nel suo
studio. Si sedette alla sua scrivania color mogano e mi disse di
accomodarmi.
Mi sedetti a mia volta su una poltrona. Disse, scherzando:- Sei un mago
e sei
stato invitato a studiare alla Scuola di Magia & Stregoneria di
Hogwarts!-
-Sul serio???- risposi ridendo io. Continuò:- No, stavo
scherzando… a parte gli
scherzi, so che sei qui per chiedermi alcune cose riguardo il concorso.
Beh, in
realtà io non ne so niente, non sono stata io a indirlo,
è stato un Purosangue
che odia i Babbani! Ih, ih, ih, scherzo ancora, oggi sono in vena di
battute!
Tornando alle cose serie, non voglio che tu pensi che ti voglio aiutare
e
avvantaggiarti, solo penso che tu abbia una grande fantasia e trovo che
l’idea
delle Pigmy Puff sia davvero carina. Non ho trattato molto
l’argomento delle
Puffole nei miei romanzi perché sono creature molto docili,
si tenere, ma quasi
noiose e non presentano spunti per lo svolgersi delle vicende
.L’ho trovata una
buona idea proprio perché è umoristica, visto che
non richiedono grandi
operazioni. Quindi, ho deciso di darti un piccolo aiuto. Tempo fa, ho
immaginato un piccolo pezzo della storia di Harry Potter che mette in
evidenza
le più importanti caratteristiche delle Puffole, ma che non
ho pubblicato in
quanto non fosse necessario per la storia. Però, non posso
raccontartelo,
sarebbe troppo facile… secondo te, in che modo puoi venire a
conoscenza di
questo pezzo senza che io ti dica niente???- Ma se non voleva dirmi
nulla,
perché incontrarmi, e perché ci sarebbe dovuto
essere un modo per conoscere un
brano se non è stato pubblicato? Forse chiedere alla
Bloomsbury, la sua casa
editrice? Di certo non mi avrebbero rivelato nulla. – Non lo
so, che modo ci
potrebbe essere?- -Davvero non lo sai?Logico. Beh, è bene
che tu sappia che
esiste un po’ di magia anche nella realtà.
Infatti, il Pensatoio non è oggetto
solo delle avventure di Harry, è qui nel mio ufficio.
Là!- - Ohhh!!! Non posso
crederci!!!- esclamai. Andò ad aprire un armadio vicino alla
parete destra e
prese una bacinella di pietra da un ripiano e lo portò sulla
sua scrivania.
Tornò allo stesso armadio e ne estrasse una bacchetta di
legno. - Possiedo
anche l’invincibile bacchetta di Sambuco, anche questa esiste
davvero! Entrambi
questi oggetti sono e saranno utilizzati per i film. Probabilmente
esiste anche
il mondo magico, solo che si nasconde agli occhi dei Babbani! -
Stentavo a
credere che quei due oggetti funzionassero davvero, ma lei sembrava
convinta.
La guardai stupefatto. Infilò la bacchetta nel suo orecchio
e ne estrasse un
fluido argento-bluastro, intinse quest’ultimo nella
bacinella. A quel punto,
pensavo, non mi sarei più stupido di niente. –
Forza, immergi la testa nella
bacinella!- -D’accordo…- risposi titubante.
Immersi la testa proprio come mi
aveva detto.
A
quel punto,
mi sentii proprio
come ho letto che si sentiva Harry ogni qualvolta si immergesse per
vivere i
pensieri, in un vortice oscuro nel quale girava la testa
finché non si era del
tutto nel ricordo. Quando finalmente ci fu luce, vidi un bambino sui
dieci anni
che giocava nel piccolo spiazzo di una casa vicino a un fiume con una
Puffola.
Aveva unti capelli neri e un logoro vestito troppo grande per la sua
età. Misi
insieme i dettagli e capii che si trattava di certo di Severus Piton da
piccolo. Chi l’avrebbe mai detto che una persona come lui
avesse mai posseduto
e giocato con un animaletto simile?!? Passarono alcuni minuto,
dopodiché la
scena sfumò e, mediante lo stesso procedimento, mi trovai in
un parco giochi.
Doveva essere lo stesso del pensiero in cui Harry aveva visto Severus e
sua
madre da piccoli. Inoltre, anche in quel momento, c’era una
bambina, di sicuro
Lily. I due erano seduti su altalena, mentre lui mostrava accarezzando
il suo
“pet” che chiamò Glenny. Poi, come
immaginavo, le spiegò altre cose riguardo il
mondo magico, in questo caso proprio quello che cercavo: - Sai, le
Puffole
Pigmee, come questa, sono molto simili ai criceti e ai porcellini
d’india,
innanzitutto, sono molto tenere e affettuose, poi, cosa un
po’ triste, possono
vivere solo per due anni e mangiano semi di girasole e altri cerali.
Hanno
colori che vanno dal rosa chiaro al fucsia, perciò sono
più amate dalle ragazze
anche a molti ragazzi. Poi, come i cani, si affezionano tantissimo ai
padroni e
non li abbondano mai.- - Ohhh, che carina!!!- fu la risposta. A quel
punto la
creaturina cacciò uno strillo. Io e i due ci girammo e
vedemmo una bambina con
la faccia da buzzurra che aveva intenzione di lanciare dei sassi, visto
che ne
aveva in mano. Perciò, constatai che funzionava anche da
antifurto! Lily, quasi
senza volerlo, per la tanta rabbia,
“inviò” un’ondata
d’aria che fece cadere la
bambina e, di conseguenza, piangere. Quella monellaccia doveva essere
Petunia!
La scena si polverizzò di nuovo.
Quando si fu ristabilita, mi trovai a
due passi da un grande albero
(ormai ero sicuro che si trattasse dello stesso albero di quei
ricordi!!!). I
due bambini erano seduti sotto le sue fronde e stavano chiacchierando,
ora
tranquillamente. Severus continuò il suo racconto: -Inoltre,
ci sono maghi, che
abitano in Oriente, che le mangiano dopo averle fritte. Logicamente,
non c’è
molto da mangiare, ma lo fanno lo stesso. Cos’altro posso
dirti? Ah, si! Sono
originarie delle Ande, in Argentina, ma sono diffuse un po’
in tutto il mondo.
Nascono da uova che i genitori nascondono sottoterra per proteggerle
dai
predatori. Non dovrebbero esserci altri dettagli.- Lei sorrise, poi
disse:- Ti
ringrazio, sei davvero gentile con me. Ma dove si possono comprare?
Desidererei
tanto averne una, sono troppo carine!- -Oh, scusa, è
vero… quando andrai a
Diagon Alley per comprare l’occorrente per la scuola, potrai
fare un giro nel
negozio di animali!- -Ok, ma quanto costano?- -Beh, non tanto, solo 5
dollari…-
si fermò, ma poi continuò con voce più
bassa:- … Se ho potuto comprarne una
io…- Lei capì il suo disagio e
l’abbracciò. Severus le infilò la mano
tra i
capelli e sollevò una ciocca… e la scena
svanì per la terza volta.
Successivamente,
mi
trovai in una scala del castello di Hogwarts-- Che strano effetto stare
in quel
luogo!-- I ragazzini si guardavano fissi e Piton
cominciò:- Non l’hai
trovata, vero?- La ragazza lo guardò con aria triste e gli
rispose:- No, erano
finite. Quanto mi dispiace… Sigh!!!- -Anche a me dispiace
per te… Ma sai che ti
dico? Se vuoi te la presto io! In fondo, i miei compagni di Casa mi
prenderebbero in giro; mi farebbe molto piacere se la tenessi te! Ti
voglio molto
bene e non ti voglio vedere triste…- Quella, prima di
saltare al collo del suo
amico, rispose in un sol fiato: - Non è certo come se fosse
proprio mia, ma
apprezzo tantissimo quello che fai. Anche io ti voglio molto bene!!!-.
Le diede
Glenny e un sacchettino di semi di girasole. –Gli altri te li
darò in seguito,
sono nel dormitorio. – Ok!- Scesero le scale, oltrepassarono
la porta e scesero
nel parco. Ancora la scena sfocò e si verificò
una successione di piccole scene
che si alternavano in modo rapido.
In
primo luogo mi trovai nel parco di
Hogwarts mentre Lily era seduta sotto un albero e accarezza
In seguito, mi ritrovai nel dormitorio
delle ragazze. Lily stava
mostrando il suo nuovo animaletto a una sua amica.
Quest’ultima se la prese in
braccio e la creatura si mise a rotolare su per una spalla e
giù dall’altra e
poi fece il giro del busto, delle gambe e da queste ritornò
rotolando sulle
spalle. Un’altra caratteristica era la loro
capacità per di rotolare
velocemente e fare il giro del corpo. Vidi tutto nero.
Tornò
la luce ed ero in una stanza con dei
letti, ma non era un dormitorio, piuttosto un’infermeria. Ero
nell’infermeria
del castello! Ma poi vidi lo stemma del San Mungo e capii di essere
nell’ospedale. Nel letto c’era un convalescente
Severus assistito da Lily e da
Glenny. Guardai fuori dalla finestra e vidi che era estate. Mi rigirai
e
assistetti a una scena commovente: Glenny si era messa a strillare e
dai suoi
minuscoli occhietti uscivano altrettanto piccole lacrime.
La
scena si sformò e mi portò in nello
stesso parco dell’inizio. I due ragazzetti erano chini su
qualcosa che non vidi
subito mentre Petunia strillava:- Ohhh, come sono contenta che quella
stupida
palla di pelo sia morta. Era proprio brutta!!! Si, si!!!- Lily, super
indispettita, le urlò di andarsene ed evidentemente ebbe il
giusto effetto
perché la sorella scappò in fretta. Che
tristezza! Vero che sapevo che sarebbe
vissuta poco, ma ero davvero rimasto troppo male! Una lacrima mi
rigò la
guancia destra, soprattutto quando mi ricordai che molte avevano rigato
le sue
guancie. La sotterrarono e misero due bastoncini legati assieme a
mò di croce
sopra la terra della tomba. Ancora una volta la scena si decompose, ma
questa
fu l’ultima.
Infatti,
mi ritrovai nello studio di Joanne.
Lei mi chiese:- Hai trovato informazioni a sufficienza per il tuo
libro?- le
risposi:- Si, ho trovato abbastanza materiale per scrivere un saggio e
quello
che ho trovato è proprio quello che cercavo di trovare,
Se
ne andò. Anch’io me ne andai verso
mia madre. Nemmeno immaginava cosa le avrei raccontato!
Ora,
la mia storia è conclusa ma non la
scorderò mai… come ho detto, anche se non avessi
vinto, e così è accaduto, sarei
stato felice lo stesso. Il vincitore, un ragazzo inglese, scrisse una
storia
con protagonisti i personaggi raffigurati nei quadri di Hogwarts:
l’ho letto e
l’ho trovato molto interessante (anche se non come il mio Ih, ih, ih…).