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Autore: JeanBobby    29/07/2010    1 recensioni
Snape e la sua Puffola Pigmea. Io e la Rowling.~
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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~Questa storia l’ho scritta un anno fa, come compito scolastico. Spero che piaccia. Per eventuali errori, ditemelo, che provvederò a correggere. ~

Era notte fonda, ma non riuscivo a dormire. Avevo appena finito di leggere il mio ultimo libro ”Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, che mi è piaciuto molto. Adoro la Rowling, ha creato un mondo magico che affascina tutte le persone sognatrici, e, in questo modo, ha portato moltissimi bambini ad amare la lettura. Ero molto triste che la saga fosse finita (lo so che non avrei dovuto, ma ho letto prima l’ultimo libro del penultimo) e speravo seriamente che avrebbe continuato la storia. In quel momento, dal letto della mia cameretta dove ero seduto, vidi la cartolina che ancora adesso mi ricorda dei momenti bellissimi. E’ una cartolina extralarge, formata da 12 mini immagini + la scritta LONDON, tutto su sfondo bianco. E si da il caso che me l’abbia inviata proprio Joanne Kathleen Rowling in persona.

 Tutto è cominciato quando, all’inizio delle vacanze estive, girando tra i miei siti internet più visitati, quelli riguardanti libri, autori e simili, entrai in quello di una dei miei autori preferiti, la “madre” di Harry Potter. Ad un certo punto vidi un branetto: “Grande Concorso. Scrivi una storia, un saggio, una recensione oppure crea delle illustrazioni riguardanti il mondo di Harry Potter e l’opera migliore verrà pubblicata e distribuita in tutti i paesi. La metà del ricavato verrà devoluta  all’associazione benefica Comic Relief, la stessa alla quale ha mandato i proventi di alcuni dei suoi libri J. K. Rowling.” Ero esterrefatto. Decisi senza rifletterci troppo che avrei scritto una storiella riguardante il mondo di Harry Potter e avrei partecipato al concorso, sperando di vincere. Ho sempre pensato di diventare un grande scrittore e ora che se ne presentava la possibilità, non me la sarei lasciata sfuggire di certo. Poi, trovo molto nobile anche offrire in beneficienza alcuni guadagni!

Cominciai subito. Pensai e ripensai a qualche argomento che potesse necessitare di qualche spiegazione o qualche spunto per qualche storia. Poi, mi ricordai che si potevano scrivere anche saggi, allora pensai a un manuale per la cura di qualche animale magico, stilai nella mia mente una lista di creature e, infine, decisi per la Puffola Pigmea. Così, cercai in internet informazioni perché sapeva ben poco su quella tenera creatura; proprio perché è tenera e buffa l’ho scelta. Dal sesto romanzo della Rowling so che è una palla di pelo che va dal rosa chiaro al fucsia e si muove rotolando ed emette strilli acutissimi. Purtroppo in internet non trovai niente di più! Allora, non mi diedi per vinto e cercai l’indirizzo della sua casa editrice per scriverle una lettera. Le scrissi che desideravo incontrarla per parlare di quel concorso. Ovviamente ero molto scettico riguardo al fatto che avrebbe accolto la mia richiesta anche perché, oltre a essere molto impegnata, non sarebbe molto corretto nei confronti degli altri concorrenti, ma tentar non nuoce. Infatti, dopo qualche giorno mi arrivò la cartolina di prima con scritto che sarei stato accolto alla stazione di King’s Cross direttamente da lei e le sue guardie del corpo. Andai in giro per la casa urlando, ero troppo felice!!! Quel giorno stesso comprai i biglietti per me e per i miei genitori e mio fratello che mi avrebbero accompagnato. Due giorni dopo partimmo.

Appena arrivati a Londra, passammo la notte all’Hotel Hilton. Il giorno dopo mia madre mi portò alla stazione e se ne andò. Trascorse qualche minuto fino a che non vidi tre sagome venirmi incontro: erano Joanne e le sue due guardie del corpo! Ero completamente entusiasmato all’idea di incontrare la mia Scrittrice Preferita! Mi raggiunsero e lei mi disse: -Ciao!- -Ciao… ehm, salve!- risposi senza fiato per l’emozione. Non diede troppo peso alla folla che si accalcava per chiederle l’autografo o per parlarle (era più interessata a parlare con me, che bello!) e continuò. - Adesso dovrebbe arrivare il treno che ci porterà ad Edimburgo, dopodiché andremo a casa mia. Vieni. – La seguii al binario 9 (il biglietto l’avevo già comprato) e devo ammettere che ero molto tentato di provare a passare attraverso, ma mi trattenni. Davanti a me c’era un magnifico treno rosso e nero proprio identico a quello che hanno utilizzato nelle riprese del film del maghetto. Entrammo e ci sedemmo in uno degli scompartimento in fondo mentre la gente ci osservava sbalordita. Nell’attesa di arrivare guardai dalla finestra. Vidi magnifici prati verdi brillanti e incantati e fantastiche colline imperlate di una nebbia fine. Ero così affascinato da tutto ciò che non mi accorsi di essere già arrivati ad Edimburgo. Scendemmo dal treno e uscimmo dalla stazione di Edimburgo. Dopo qualche minuto arrivò un autobus da tre piani color violetto. Salimmo a bordo di questo e ci sedemmo in cinque dei primi posti. Guardai un po’ il pullmann e fu in quel mentre che mi accorsi che Mrs. Rowling aveva organizzato un viaggio simile a quello di Harry nel corso dei sette romanzi per farmi apprezzare meglio il viaggio a Londra, che gentile. Appena fummo arrivati alla tenuta di Joanne, scendemmo davanti al cancello. Varcato questo, mi condusse all’interno della sua casa, più precisamente nel suo studio. Si sedette alla sua scrivania color mogano e mi disse di accomodarmi. Mi sedetti a mia volta su una poltrona. Disse, scherzando:- Sei un mago e sei stato invitato a studiare alla Scuola di Magia & Stregoneria di Hogwarts!- -Sul serio???- risposi ridendo io. Continuò:- No, stavo scherzando… a parte gli scherzi, so che sei qui per chiedermi alcune cose riguardo il concorso. Beh, in realtà io non ne so niente, non sono stata io a indirlo, è stato un Purosangue che odia i Babbani! Ih, ih, ih, scherzo ancora, oggi sono in vena di battute! Tornando alle cose serie, non voglio che tu pensi che ti voglio aiutare e avvantaggiarti, solo penso che tu abbia una grande fantasia e trovo che l’idea delle Pigmy Puff sia davvero carina. Non ho trattato molto l’argomento delle Puffole nei miei romanzi perché sono creature molto docili, si tenere, ma quasi noiose e non presentano spunti per lo svolgersi delle vicende .L’ho trovata una buona idea proprio perché è umoristica, visto che non richiedono grandi operazioni. Quindi, ho deciso di darti un piccolo aiuto. Tempo fa, ho immaginato un piccolo pezzo della storia di Harry Potter che mette in evidenza le più importanti caratteristiche delle Puffole, ma che non ho pubblicato in quanto non fosse necessario per la storia. Però, non posso raccontartelo, sarebbe troppo facile… secondo te, in che modo puoi venire a conoscenza di questo pezzo senza che io ti dica niente???- Ma se non voleva dirmi nulla, perché incontrarmi, e perché ci sarebbe dovuto essere un modo per conoscere un brano se non è stato pubblicato? Forse chiedere alla Bloomsbury, la sua casa editrice? Di certo non mi avrebbero rivelato nulla. – Non lo so, che modo ci potrebbe essere?- -Davvero non lo sai?Logico. Beh, è bene che tu sappia che esiste un po’ di magia anche nella realtà. Infatti, il Pensatoio non è oggetto solo delle avventure di Harry, è qui nel mio ufficio. Là!- - Ohhh!!! Non posso crederci!!!- esclamai. Andò ad aprire un armadio vicino alla parete destra e prese una bacinella di pietra da un ripiano e lo portò sulla sua scrivania. Tornò allo stesso armadio e ne estrasse una bacchetta di legno.  - Possiedo anche l’invincibile bacchetta di Sambuco, anche questa esiste davvero! Entrambi questi oggetti sono e saranno utilizzati per i film. Probabilmente esiste anche il mondo magico, solo che si nasconde agli occhi dei Babbani! - Stentavo a credere che quei due oggetti funzionassero davvero, ma lei sembrava convinta. La guardai stupefatto. Infilò la bacchetta nel suo orecchio e ne estrasse un fluido argento-bluastro, intinse quest’ultimo nella bacinella. A quel punto, pensavo, non mi sarei più stupido di niente. – Forza, immergi la testa nella bacinella!- -D’accordo…- risposi titubante. Immersi la testa proprio come mi aveva detto.

A quel punto, mi sentii proprio come ho letto che si sentiva Harry ogni qualvolta si immergesse per vivere i pensieri, in un vortice oscuro nel quale girava la testa finché non si era del tutto nel ricordo. Quando finalmente ci fu luce, vidi un bambino sui dieci anni che giocava nel piccolo spiazzo di una casa vicino a un fiume con una Puffola. Aveva unti capelli neri e un logoro vestito troppo grande per la sua età. Misi insieme i dettagli e capii che si trattava di certo di Severus Piton da piccolo. Chi l’avrebbe mai detto che una persona come lui avesse mai posseduto e giocato con un animaletto simile?!? Passarono alcuni minuto, dopodiché la scena sfumò e, mediante lo stesso procedimento, mi trovai in un parco giochi. Doveva essere lo stesso del pensiero in cui Harry aveva visto Severus e sua madre da piccoli. Inoltre, anche in quel momento, c’era una bambina, di sicuro Lily. I due erano seduti su altalena, mentre lui mostrava accarezzando il suo “pet” che chiamò Glenny. Poi, come immaginavo, le spiegò altre cose riguardo il mondo magico, in questo caso proprio quello che cercavo: - Sai, le Puffole Pigmee, come questa, sono molto simili ai criceti e ai porcellini d’india, innanzitutto, sono molto tenere e affettuose, poi, cosa un po’ triste, possono vivere solo per due anni e mangiano semi di girasole e altri cerali. Hanno colori che vanno dal rosa chiaro al fucsia, perciò sono più amate dalle ragazze anche a molti ragazzi. Poi, come i cani, si affezionano tantissimo ai padroni e non li abbondano mai.- - Ohhh, che carina!!!- fu la risposta. A quel punto la creaturina cacciò uno strillo. Io e i due ci girammo e vedemmo una bambina con la faccia da buzzurra che aveva intenzione di lanciare dei sassi, visto che ne aveva in mano. Perciò, constatai che funzionava anche da antifurto! Lily, quasi senza volerlo, per la tanta rabbia, “inviò” un’ondata d’aria che fece cadere la bambina e, di conseguenza, piangere. Quella monellaccia doveva essere Petunia! La scena si polverizzò di nuovo.

 Quando si fu ristabilita, mi trovai a due passi da un grande albero (ormai ero sicuro che si trattasse dello stesso albero di quei ricordi!!!). I due bambini erano seduti sotto le sue fronde e stavano chiacchierando, ora tranquillamente. Severus continuò il suo racconto: -Inoltre, ci sono maghi, che abitano in Oriente, che le mangiano dopo averle fritte. Logicamente, non c’è molto da mangiare, ma lo fanno lo stesso. Cos’altro posso dirti? Ah, si! Sono originarie delle Ande, in Argentina, ma sono diffuse un po’ in tutto il mondo. Nascono da uova che i genitori nascondono sottoterra per proteggerle dai predatori. Non dovrebbero esserci altri dettagli.- Lei sorrise, poi disse:- Ti ringrazio, sei davvero gentile con me. Ma dove si possono comprare? Desidererei tanto averne una, sono troppo carine!- -Oh, scusa, è vero… quando andrai a Diagon Alley per comprare l’occorrente per la scuola, potrai fare un giro nel negozio di animali!- -Ok, ma quanto costano?- -Beh, non tanto, solo 5 dollari…- si fermò, ma poi continuò con voce più bassa:- … Se ho potuto comprarne una io…- Lei capì il suo disagio e l’abbracciò. Severus le infilò la mano tra i capelli e sollevò una ciocca… e la scena svanì per la terza volta.

Successivamente, mi trovai in una scala del castello di Hogwarts-- Che strano effetto stare in quel luogo!--  I ragazzini si guardavano fissi e Piton cominciò:- Non l’hai trovata, vero?- La ragazza lo guardò con aria triste e gli rispose:- No, erano finite. Quanto mi dispiace… Sigh!!!- -Anche a me dispiace per te… Ma sai che ti dico? Se vuoi te la presto io! In fondo, i miei compagni di Casa mi prenderebbero in giro; mi farebbe molto piacere se la tenessi te! Ti voglio molto bene e non ti voglio vedere triste…- Quella, prima di saltare al collo del suo amico, rispose in un sol fiato: - Non è certo come se fosse proprio mia, ma apprezzo tantissimo quello che fai. Anche io ti voglio molto bene!!!-. Le diede Glenny e un sacchettino di semi di girasole. –Gli altri te li darò in seguito, sono nel dormitorio. – Ok!- Scesero le scale, oltrepassarono la porta e scesero nel parco. Ancora la scena sfocò e si verificò una successione di piccole scene che si alternavano in modo rapido.

In primo luogo mi trovai nel parco di Hogwarts mentre Lily era seduta sotto un albero e accarezza la Puffola. Severus passò di lì e le sorrise. Questa scena si ripetè alcune volte, in altre circostanze, dal che capii che Piton aveva una cotta per Lily e gli sembrava che fosse la moglie giusta che coccolava il loro figlio. Ma quello che interessa è la Puffola.

 In seguito, mi ritrovai nel dormitorio delle ragazze. Lily stava mostrando il suo nuovo animaletto a una sua amica. Quest’ultima se la prese in braccio e la creatura si mise a rotolare su per una spalla e giù dall’altra e poi fece il giro del busto, delle gambe e da queste ritornò rotolando sulle spalle. Un’altra caratteristica era la loro capacità per di rotolare velocemente e fare il giro del corpo. Vidi tutto nero.

Tornò la luce ed ero in una stanza con dei letti, ma non era un dormitorio, piuttosto un’infermeria. Ero nell’infermeria del castello! Ma poi vidi lo stemma del San Mungo e capii di essere nell’ospedale. Nel letto c’era un convalescente Severus assistito da Lily e da Glenny. Guardai fuori dalla finestra e vidi che era estate. Mi rigirai e assistetti a una scena commovente: Glenny si era messa a strillare e dai suoi minuscoli occhietti uscivano altrettanto piccole lacrime. La Puffola era triste perché il suo padroncino era malato. Questo fece assumere ai miei occhi una visione ancora più tenera nei confronti delle Puffole Pigmee.

 La scena si sformò e mi portò in nello stesso parco dell’inizio. I due ragazzetti erano chini su qualcosa che non vidi subito mentre Petunia strillava:- Ohhh, come sono contenta che quella stupida palla di pelo sia morta. Era proprio brutta!!! Si, si!!!- Lily, super indispettita, le urlò di andarsene ed evidentemente ebbe il giusto effetto perché la sorella scappò in fretta. Che tristezza! Vero che sapevo che sarebbe vissuta poco, ma ero davvero rimasto troppo male! Una lacrima mi rigò la guancia destra, soprattutto quando mi ricordai che molte avevano rigato le sue guancie. La sotterrarono e misero due bastoncini legati assieme a mò di croce sopra la terra della tomba. Ancora una volta la scena si decompose, ma questa fu l’ultima.

Infatti, mi ritrovai nello studio di Joanne. Lei mi chiese:- Hai trovato informazioni a sufficienza per il tuo libro?- le risposi:- Si, ho trovato abbastanza materiale per scrivere un saggio e quello che ho trovato è proprio quello che cercavo di trovare, la Puffole Pigmee sono davvero creature deliziose!!! E lei ha davvero una fantasia e un talento inimitabili e anche La Mia Scrittrice Preferita!!!- - Ti ringrazio, sei davvero gentile. Sono felice che tu abbia il mio aiuto senza che io te l’abbia dato esplicitamente e lusingata di essere la tua scrittrice preferita! O.O- -A questo punto, io andrei…- -D’accordo, ti accompagno fino alla stazione…- Fecimo tutto il tragitto di prima e, quando arrivai in stazione ci salutammo e mi disse:- Spero che tu riesca a comporre un bel saggio e che sia il vincitore!- -Anche se non dovessi vincere, sono molto felice di questa giornata perché ho conosciuto la mia scrittrice preferita, sono entrato in un ricordo e pure nel castello di Hogwarts e rivissuto i suoi romanzi. E’ stato fantastico!!!- -Arrivederci!O.O- -Arrivederci! >___<-

Se ne andò. Anch’io me ne andai verso mia madre. Nemmeno immaginava cosa le avrei raccontato!

Ora, la mia storia è conclusa ma non la scorderò mai… come ho detto, anche se non avessi vinto, e così è accaduto, sarei stato felice lo stesso. Il vincitore, un ragazzo inglese, scrisse una storia con protagonisti i personaggi raffigurati nei quadri di Hogwarts: l’ho letto e l’ho trovato molto interessante (anche se non come il mio Ih, ih, ih…).

 

  
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