Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
Ricorda la storia  |      
Autore: manubibi    29/07/2010    5 recensioni
Jude. Se c'è una cosa che Robert voleva tenere al sicuro, era lui. Voleva che stesse sempre bene, e soprattutto che non dovesse mai passare quello che aveva passato lui. Ma lui è la causa della sua miseria, e la sua miseria torna indietro. E ferisce entrambi. Song-fic su "Just Like A Pill" di P!nk. Tematiche abbastanza forti. Rischio di passarsi una giornata davvero deprimente, a voi la scelta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer (li dimentico sempre): niente di tutto questo è vero, ne sono assolutamente certa. I personaggi di questa storia sono reali e non pretendo minimamente che facciano, pensino o parlino come di seguito descritto. Non scrivo a scopo di lucro ma per divertimento.

 

I'm lyin' here on the floor where you left me
I think I took too much
I'm crying here, what have you done?
I thought it would be fun

 

Gliel’aveva spiegato durante una delle loro interminabili telefonate da un capo all’altro del mondo, lunghe per illudersi di essere vicini, rapide per finire le frasi in tempo prima che arrivassero Sienna o Susan, a bassa voce perché quello che dicevano era solo loro.

Robert gliel’aveva spiegato.

Gli aveva chiesto quale fosse il senso di bucarsi, di infilarsi sostanze estranee sotto la pelle per trarne un senso nauseante di vertigine e un senso di mancanza di controllo, di totale disinibizione.  E Robert gli aveva risposto che, almeno per lui, la polverina bianca, o i vari liquidi da infilare in vena, o il fumo dall’odore impregnante, erano l’unica cosa che non ti voltava le spalle quando eri solo, quando il mondo sembrava crollare ogni secondo su di te.

E con un solo piccolo aiuto potevi ucciderlo, quel mondo malvagio, quell’ammasso di visi di plastica, quelle maschere vuote. Potevi disfartene ed essere forte e affrontare qualsiasi cosa.

A Jude quella descrizione aveva spaventato.

Davvero si può essere così disperati?

Ma poi si era guardato intorno. Il display del suo cellulare mostrava una sua foto. La mattina appena si svegliava non poteva fare a meno di mandargli un sms e aspettare con ansia la sua risposta, con la fretta scalpitante di chi sembra stia aspettando il momento di tutta una vita. Aveva collezionato tutti i suoi film, da “Tuff Turf” a “Hulk”, per il cameo, a “The Gingerbread Man”. Appena parlava con qualcuno, infilava il suo nome in qualche punto di un discorso, ricordando qualcosa che Robert aveva detto o fatto, sentendo ogni volta una breve fitta di emozione e di sottile dolore.

E d’altra parte sapeva che la situazione era uno stallo perenne. Aveva sudato sette camice per riuscire a dirgli cosa provava per lui, e la reazione non era stata esattamente come se l’era aspettata. Avevano passato mesi a discutere, litigare, alzare gli occhi al cielo e disquisire ancora per ore, il tutto su un solo problema. Come poter stare insieme senza ferirsi e senza dare problemi di sorta alla famiglia di Robert. Perché quello era l’altro grande problema. Quello, e la distanza.

Quella li uccideva davvero. Perché ogni volta che si sentivano finivano per litigare, o per discutere – di nuovo – sulla loro relazione disfunzionale, per poi finire dicendo che si mancavano. Che sentivano troppo la distanza. E quando Jude sentiva la voce dell’americano rispondere dall’altra parte del globo, assonnata o allegra o triste – tono che aveva preso fin troppo spesso, ultimamente – ecco, sentiva tutto contorcersi. Non solo lo stomaco, ma anche la gola, il ventre, la schiena. Come una scossa elettrica, ma addirittura più fisica, più reale.

-Hi, Judesie-boy!- esclamava in qualsiasi caso, effettivamente contento di sentirlo.

 

I can't stay on your life support, there's a
shortage in the switch,
I can't stay on your morphine, cuz its making me
itch
I said I tried to call the nurse again but she's
being a little bitch,
I think I'll get outta here, where I can...


Era uscito solo dieci minuti, ben consapevole di dove dovesse andare, aveva visto l’Uomo all’incrocio fra la casa di Sienna e il parco abbandonato. I passanti lo videro parlottare con lui, chinandosi per non farsi vedere, in atteggiamento oscuro. I passanti avrebbero detto che Jude Law si drogava.

Che si drogava perché la sua fidanzata l’aveva lasciato per l’ennesima volta.

Idioti. Cosa vogliono sapere di me?

Niente.

Fissò i due passanti dietro di lui finché non se ne andarono intimiditi (è un drogato, può scattare e ficcarti una siringa nella trachea in qualsiasi momento).

Tornò col suo malloppetto piccolo ma incredibilmente pesante nella sua mano, pesante di paura. Perché non sapeva che cazzo stesse facendo, sapeva solo che…ecco, voleva quella cosa. Voleva sentirsi abbastanza forte da non sentire che era lontano da lui. Voleva fregarsene del resto, voleva fottere un po’ di quel mondo ostile. Voleva solo dimenticare per un po’ che Robert era gran parte di tutto quello che restava del suo mondo. Lui, i suoi figli e il suo lavoro. Tutto il resto…tutto il resto si muoveva troppo in fretta, non poteva essere conosciuto, approfondito, e tutto il resto non si interessava a lui.

E’ solo un attore, e fa successo perché è bello.

Non ne aveva avuto bisogno, quasi mai. Quasi.

Sparse cautamente un po’ di polverina sul tavolo. Fece dei mucchietti, e li tagliuzzò anche se piuttosto incautamente. C’era penombra, e non vedeva bene.

Ne leccò un pizzico, e decise che era buona.

Portami dove vuoi.

Portami dove tutto questo non mi faccia più male.

 

...Run just as fast as I can
To the middle of nowhere
To the middle of my frustrated fears
And I swear you're just like a pill
Instead of makin' me better, you keep makin' me ill,
You keep makin' me ill

 

La polverina lo portò esattamente dov’era.

Al centro esatto del suo universo casalingo, sul pavimento. Chissà quanto tempo era passato.

Non gli importava. Non sentiva assolutamente niente. La vista ballava e le sue stesse mani meravigliavano i suoi occhi muovendosi come per gioco. Nel tutto, un piacevole senso di imbottitura.

Gli occhi, chiudersi.

Come fosse in una bara gommosa, sentì dei leggeri tonfi attutiti, come fosse stato sott’acqua. Ma non riusciva a muoversi, non poteva.

Sentì sollevare quella che doveva essere la sua testa, ma chi lo sa cos’è?

Dallo spiraglio lasciato casualmente lì dalle palpebre visualizzò un vago scorcio del mondo fuori. Sentì il proprio corpo agitato affannosamente, e con lentezza prese a sentire qualcosa. Il naso bruciava come in fiamme. Gli occhi gli facevano male, come quando in piscina rimaneva a lungo con gli occhi aperti sott’acqua. Un vago senso di nausea. Un suono diverso. E…e


 I haven't moved from the spot where you left me
This must be a bad trip
All of the other pills, they were different
Maybe I should get some help

 

L’aveva visto lì per terra, col volto tinto di bianco, e prima di capire era rimasto lì, scioccato, impalato per terra. Poi era scattato precipitandosi verso di lui, con movimenti scattanti e nervosi. Prese la sua testa fra le mani e gli tastò il collo, sentendosi già immensamente sollevato nel percepire che era vivo.

Cominciò a parlargli, mentre cercava un modo per metterlo almeno seduto, ma il suo corpo sembrava non volersi sollevare.

-C’mon, Judesie. C’mon. You idiot, doin’ all this shit! What were you thinking? Jude…Jude!

Il tono della sua voce si alzava di preoccupazione, mentre armeggiava col suo corpo cercando di svegliarlo.

-You stupid asshole, why did you do that?

Si stava arrabbiando, ma forse con sé stesso.

Smise di agitarlo, e ansimando poggiò la sua testa sulle sue gambe incrociate, accarezzandogli il viso.

-I guess it’s my fault…It is. Judesie…I’m sorry. But…

Sentì qualcosa muoversi fra le ginocchia.

-Jude!

L’inglese mosse la testa, solo un po’.

-Jude, can you hear me? Hey…

La sua voce si era addolcita vedendo il suo viso contorcersi appena di dolore. Jude aprì la bocca, sembrava volesse dire qualcosa ma si struggeva come se avesse dimenticato come si fa a parlare. Aprì appena gli occhi, giusto per essere abbagliato dalla luce fioca che filtrava dalla finestra.

Robert sentì una fitta di dolore, proprio al petto, che ribolliva su per la gola fino a percorrere le vie nasali, fino agli occhi.

-Jude, what…what have you done….?

L’altro non rispose, troppo occupato dal cominciare a percepire davvero i danni subiti. Era stato molto vicino all’overdose. Robert si guardò intorno e cercò di calcolare quanta ne avesse usata, ma non aveva idea di dove fosse il pacchetto.

Fra le sue mani, la testa di Jude cominciò a muoversi di nuovo, mugolando di dolore.

-It’s allright, Jude, I’m here…

Jude emise un suono interrogativo, essendo incapace di articolare altro.

Robert spalancò gli occhi.

-It’s me, Robert! Rob! Hey, you can’t have forgot about me!- aggiunse con un piccolo sorriso, come se con l’ironia potesse ricordargli che sì, era proprio lui, ed era lì, e lo teneva fra le braccia.

Jude mosse la bocca.

-Wh…where am…

-You’re at home, your home. I’m Robert, d’you recognize me?

Lentamente, Jude annuì ed aprì gli occhi.

-I…uh…

-Don’t speak. The ambulance’s arriving, don’t move.

Jude annuì, deglutendo.

Robert cominciò ad accarezzargli la testa, pur se orripilato e arrabbiato come non mai.

-What do you think you were doing? What…just, why? I’d told you that’s shit, I don’t get…why!

Sì, gli aveva detto milioni di volte che non voleva assolutamente fargli d’esempio, e che sarebbe dovuto sempre rimanere lontano da quella merda. Eppure…

-Rob…

Robert abbassò lo sguardo.

-What?

Jude sembrava sforzarsi per riordinare in testa le parole nell’ordine giusto.

-Why you---here?

L’aveva sorpreso. Incredibile come fosse arrivato proprio al momento giusto. Forse Robert era davvero il suo angelo protettore. Gli aveva evitato tante volte di fare la cosa sbagliata. Forse una l’avevano sbagliata entrambi. Forse

-I came here to make you a surprise, but…I see you did one to me…

La sua voce si ruppe, perché credette di capire.

-Is it because of me, Jude?

Jude respirò a fondo, prima di rispondere.

-It’s because of you. I miss you, and…I missed you so much I couldn’t bear it. And…

Robert non poteva credere alle sue orecchie.

-And why didn’t you tell me? I’d come anytime for you, you know it!

Jude lo guardò fisso, come se non capisse quello che stava dicendo.

-I didn’t…think about it…

Se non fosse già abbastanza dolorante, Robert lo avrebbe picchiato.

-And your kids, Jude. You didn’t think about them.

La sua voce dura e quelle parole lo trafissero letteralmente. Sentì un conato di vomito che saliva su per la gola, e abbassò lo sguardo.

-I did- mormorò. –But I think I forgot them at the…

Cercò di ricordare a che punto di quella folle azione si fosse dimenticato di tutto il resto. –I don’t know…I don’t even know why I did so much.

Robert sospirò. Si rivide drammaticamente proprio nei suoi occhi e in quelle parole.

-You did it- spiegò –because you did the first stripe and you thought that well, it wasn’t so bad. So you did a second one, thinking it wouldn’t have harmed, and you still felt lonely. So you did the second. Same for the third, and after the fourth or fifth you started feeling your nose itching, but you thought that this could be easily forgot with the next one. At this point your nose started to ache seriously, and you were enough out of your mind to think maybe another one would make you feel better, so you sniffed it. By the tenth stripe you probably stopped thinking at all, and all you wanted was doing more. Am I wrong?

Jude rimase in silenzio, stupefatto da come Robert sapesse esattamente cos’era successo nella sua testa, perché di lì ci era già passato. Un sacco di volte. E vedeva pietà mescolata a rabbia e senso di colpa, tutto dentro quegli occhi neri e liquidi che lo indagavano fino all’ultimo pensiero. Abbassò di nuovo lo sguardo, ma Robert sollevò la sua testa, cercando il suo sguardo, poi lo trovò e vi lesse lo stesso ammasso di vuoto e di senso di colpa da riflettere il proprio.

-…Am I wrong?

Jude esitò.

-No, you aren’t.

Robert annuì, come a dirsi che come sempre aveva avuto ragione, ma non se ne rallegrò. Avrebbe tanto voluto che fosse tutto sbagliato, avrebbe voluto non sapere come ci si sente, e sapeva che questa era una delle tante punizioni che il destino beffardo gli riservava per il suo passato. Perché i demoni non ti lasciano mai. Ma fu felice di non averlo perso.

-You’re such an idiot.

-I know- rispose Jude, abbassando di nuovo lo sguardo.

-…still, I don’t know what could I have done if you died. Jude…

Lo abbracciò stretto, sapendo che questo non poteva essere un bene da nessun punto di vista, sapendo che avrebbe dovuto dirgli che aveva una moglie e un figlio, che tutto questo non poteva avere un futuro. Che stavano costruendo qualcosa di troppo nocivo per poter durare a lungo, ma non se la sentì. Era forte per fare tante cose, ma mai quella giusta. Il vizio di sbagliare gli era rimasto dentro, latente, e anche se sapeva che stava solo rimandando il momento in cui l’avrebbe distrutto, non riuscì a farlo ora.

Jude stava per dire qualcosa, ma Robert lo fissò dritto negli occhi, mormorando qualcosa poi, lentamente, per la prima volta avvicinò abbastanza il suo viso a quello dell’inglese.

Aveva deciso. Avrebbe dato ad entrambi una nuova dipendenza, un nuovo tunnel oscuro e angoscioso. Ma almeno Jude non avrebbe rischiato di morire, per questo. Baciandolo per la prima volta, Robert gli diede un’altra droga. Morfina per il dolore.

 

Run just as fast as I can
To the middle of nowhere
To the middle of my frustrated fears
And I swear you're just like a pill
Instead of makin' me better, you keep makin' me ill,
You keep makin' me ill.

 

[Allegro, eh? XD Sì, tutto ciò è nato da un post su Facebook fra Jude e Robert (cioè, io e Vane LOL), perché anche questa cosa (il roleplaying) inaspettatamente si è rivelata ottima per l'ispirazione. E comunque tutta la nostra storyline è su questo standard. DEPRIMENTE xDDD So che oggi ho già postato una fic su Holmes, però avevo troppa voglia di postare anche questa XD dato che alla socia è piaciuta molto, ho pensato che qualcun altro volesse deprimersi con noi! L'ho concepita mentre ero via, quindi mentre ruolavo cercando disperatamente un Internet Point XD POI mi è venuta in mente questa canzone, e l'ho ascoltata per quasi tutto il tempo prima di tornare a casa...ecco, me la ricordo da quand'ero piccola, e inserire una canzone di P!nk in una mia fic è una strana operazione psicologica di scavo XD Comunque sì, spero vi sia piaciuta. =)

Ringrazio  Hellfire per la recensione a Unwilling Witness (wow, l'ho postata 10 minuti fa e già qualcuno l'ha letta XD): grazie! Si, povera bestiola LOL beh, i versi di Gladstone sono stati la prima cosa a cui ho pensato XD comunque mi fa piacere che ti sia piaciuta =)

EDIT: Ci tengo a precisare che i dialoghi in inglese sono un'idea della mia socia, quindi se sembrano più realistici e viscerali è perché lei ha avuto l'idea. *si inchina*]

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law / Vai alla pagina dell'autore: manubibi