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Autore: Cicci 12    29/07/2010    3 recensioni
Elettra Bertani, una ragazza italiana, da poco trasferitasi a Los Angeles, ma con tanta voglia di fare nuove esperienze e di conoscere gente nuova. Ed è proprio quello che le accadrà, anche se nel suo piano non era previsto un certo attore famoso dagli occhi cristallini che tante volte l’ha fatta sognare. Si incontrano per caso, sotto il sole californiano; come si dice, quando il destino ci mette lo zampino....
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- Scusami, non volevo. Tutto bene?- chiese una voce roca e profonda. Sollevai gli occhi per guardarlo in viso e il cuore mi si fermò per quelli che mi sembrarono almeno 5 secondi. Due occhi azzurri e profondi mi osservavano con un misto di preoccupazione e fastidio. Ma quello che mi fece rischiare l’infarto fu il fatto che io conoscevo quegli occhi, anche se li avevo sempre e solo visti in fotografie, film e programmi TV. Quegli stessi occhi azzurri che spesso tormentavano i miei sogni da ormai 2 anni, da quando li avevo incrociati nel film cult dell’anno precedente, “Twilight”. Quelli erano gli occhi di Robert Pattinson, il mio sogno proibito ed impossibile. (Capitolo 2)
Salve a tutti!! Bè, negli ultimi tempi le ff su Robert si sprecano,
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap. 36 London life

Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: Cicci 12
Capitolo: London life
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me

 

What do you live for? I live for you

…London life…

Cap. 36 London life

 

Il bell’attore inglese ha fatto la sua comparsa alla premiere di “Remember me” con una nuova e inaspettata fiamma.

La giovane Elettra Bertani, nome della ragazza secondo alcune fonti, è di origini italiane, proprio come ci ha rivelato Pattinson in un’intervista.

“Ci siamo conosciuti verso la fine di gennaio (ndA gli scappa un sorriso), ma stiamo insieme da soli 2 mesi. Abbiamo aspettato il momento più opportuno per presentarla al pubblico, e la prima di “Remember me” ci è sembrata la più adatta” ha detto Robert al nostro inviato. […]

 

Rilessi per la millesima volta l’articolo di giornale che era uscito pochi giorni prima, con tanto di foto scattate alla grande serata dedicata a “Remember me”; vi erano pagine e pagine dedicate alla nuova love story dell’attore inglese e gli scatti che ci ritraevano abbracciati e sorridenti, troneggiavano a figura intera.

Quello che ancora non eravamo riusciti a scoprire era come fossero venuti a conoscenza del mio nome.

- Forse è stata Emilie.- aveva proposto Robert, fin troppo sicuro della cosa.

- Perché dici così?-

- Bè… l’hai detto tu stessa che prova qualcosa per me, magari l’ha fatto per ripicca.- aveva risposto lui, titubante.

Aveva un’espressione strana mentre lo diceva e mi sembrava parecchio strano che improvvisamente credesse a quello che gli avevo detto.

Ma avevo lasciato cadere il discorso senza indagare.

Ormai non importava di come erano venuti in possesso di quell’informazione, quel che era fatto era fatto e sapevo che prima o poi sarebbe successo.

- Tesoro, ormai lo sai a memoria. Quando ti deciderai a mettere via quel giornale?- mi chiese Rob, sporgendosi verso di me, sul seggiolino dell’aereo.

Ci trovavamo in volo diretti a Londra: Robert aveva giusto un paio di settimane libere prima d’iniziare le riprese di “Breaking Dawn” e ne avevamo approfittato per passare un po’ di tempo insieme, lontani dal lavoro e dalla routine di Los Angeles.

- Voglio presentarti i miei.-

Quando mi aveva detto quelle 4, semplici parole, avevo creduto di essere presa da un improvviso mancamento.

- Non fare così, anche io ho conosciuto i tuoi in Italia.- aveva detto Robert, notando la mia espressione.

- Si, ma non stavamo ancora insieme, mentre tu mi presenti come la tua ragazza.- gli avevo fatto notare io.

- Ah, e ovviamente devo farti conoscere Tom.- aveva aggiunto lui, ignorando la mia risposta.

E così eravamo partiti per l’Europa, mentre i giornali ancora impazzivano con la nostra storia.

- Non capita tutti i giorni di vedere le mie foto su un giornale. Permetti che la cosa mi risulti abbastanza strana?- gli risposi, riponendo l’articolo nella borsa.

- Te lo concedo.- rispose lui sorridendo, e posandomi un bacio sulle labbra.

- Ma dovrai farci l’abitudine.- sussurrò poi, guardandomi negli occhi.

- Lo so, pian piano mi ci abituerò.- dissi sospirando e chiudendo gli occhi.

- Stiamo per effettuare la manovra di atterraggio. Preghiamo i gentili passeggeri di allacciare le cinture.- gracchiò la voce del comandante.

Facemmo come ci era stato detto e io mi sedetti più comoda, aspettando che l’aereo toccasse terra.

Non avevo paura di volare, anzi, era uno dei mezzi di trasporto che preferivo, ma ero sempre più contenta quando avevo i piedi ben ancorati a terra.

Quando finalmente i portelloni si aprirono, ci dirigemmo verso l’enorme terminal dell’aeroporto di Stansted; era stato realizzato da pochi anni ed era più tranquillo rispetto agli altri, secondo Robert.

Tuttavia non potemmo fare a meno di occhiali da sole e cappellino, mentre attendavamo i nostri bagagli al rullo trasportatore.

- Rob, ti prego, mi metti ansia.- lo rimproverai, mentre lo vedevo guardarsi intorno furtivo.

- Sono in agguato ovunque. Non so come, ma riescono sempre a scoprire i nostri spostamenti.- mi rispose lui, guardando a destra poi a sinistra.

- È il loro lavoro, Rob. Ma sta di fatto che non ci sono giornalisti nei paraggi. Se eri così tanto preoccupato, perché non hai chiesto a Jerry e Greg di venire con noi?- aggiunsi indispettita, nominando due delle sue guardie del corpo.

- Perché non volevo dei gorilla che ci ronzassero intorno per tutta la vacanza.-

- E allora smettila di guardarti intorno come se ci fossero dei cecchini appostati sul tetto.- lo rimproverai stizzita, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sedendomi sul mio bagaglio a mano.

Lo sapevo che non lo faceva apposta, che gli veniva naturale, e che forse non aveva nemmeno tutti i torti a comportarsi così, ma mi dava sui nervi; era come se la nostra vacanza dovesse essere interrotta da un momento all’altro.

Sentii il suo tocco delicato sulle braccia scoperte, per poi accogliermi contro il suo petto, abbracciandomi da dietro, mentre affondava il viso nei miei capelli.

- Hai ragione, scusami. È l’abitudine. Ormai non posso andare più da nessuna parte senza che i miei movimenti vengano immortalati da qualche foto o scritti su qualche articolo.- si scusò, con la voce attutita dalla mia folta chioma.

Sospirai, mentre il suo respiro lungo il collo mi faceva rabbrividire, per poi voltarmi e stampargli un bacio sulle labbra.

- No, scusami tu, sono stata troppo dura. La verità è che anche io ho paura che succeda qualcosa che rovini la nostra vacanza.- gli sussurrai, appoggiando la fronte alla sua.

Fece combaciare le nostre labbra in un bacio appassionato, mentre la sua lingua esplorava la mia bocca.

- Stai tranquilla. Sono sicuro che andrà tutto bene e che passeremo 2 magnifiche settimane solo io e te.- disse poi, guardandomi negli occhi.

- Ma se fino ad un attimo fa ti guardavi in torno in stile James Bond.- gli ricordai divertita.

- Sono diventato improvvisamente ottimista, e allora?- mi prese in giro Robert, dandomi un buffetto sul naso.

Finalmente arrivarono le nostre valige, così ci dirigemmo veloci verso l’uscita, per evitare qualsiasi sorpresa.

Prendemmo un taxi, che ci portò direttamente in Oxford Street, dove Robert aveva l’appartamento.

- Ehm… sinceramente non mi ricordo in che condizioni ho lasciato l’appartamento l’ultima volta che sono venuto qui, quindi non ti spaventare.- mi avvisò lui, bloccandosi con la chiave a mezz’aria, prima d’infilarla nella toppa.

- Ci proverò.- risposi, senza riuscire a trattenere una risatina.

La porta si spalancò davanti a noi, facendoci intravedere un ampio salotto, con 2 divani color panna e un tavolino al centro.

Di fronte ad esso troneggiava una tv al plasma, mentre lo scaffale sulla sinistra presentava un’ampia raccolta di libri.

- Bè, direi che mi aspettavo di peggio.- commentai, entrando e guardandomi intorno.

- In effetti anche io. Mi è proprio andata di lusso.- disse Robert, appoggiando le valige accanto ai divani e facendomi ridere.

La porta si era appena richiusa alle nostre spalle, che qualcuno suonò il campanello.

- Chi diavolo è?- imprecò Rob, andando ad aprire.

- Paaaaattz!!- urlò una voce di ragazzo, catapultandoglisi addosso.

Non mi ci volle molto a riconoscere in quella figura Tom Sturridge, il migliore amico di Rob.

 

* * *

 

- Tooom! Vecchio puzzone, cosa ci fai qui?- esclamai, rispondendo all’abbraccio del mio migliore amico.

- Davvero speravi che non volessi salutarti appena fossi arrivato? Illuso.- mi rispose lui, mentre entrambi scoppiavamo a ridere.

- Ma passiamo a cose più serie. Non mi presenti la tua dama?- aggiunse poi, spostando la sua attenzione ad Elettra.

- Giusto. Tom, lei è Elettra, la mia ragazza. Ele, lui è Tom, quell’idiota del mio migliore amico.-

- Sarò anche idiota, ma mi adora. Piacere di conoscerti, Elettra. Sei molto meglio di persona che in foto.- le strinse la mano lui, guardandola poi da capo a piedi.

- Sturridge!- lo rimproverai, fulminandolo con lo sguardo.

- Che c’è? Era solo una constatazione. Puoi vederlo come un complimento se vuoi. Anzi, ora che mi ci fai pensare, era proprio un complimento.- concluse, sorridendo alla mia ragazza.

- Ok, allora lo prenderò come tale. Comunque il piacere è mio.- le rispose lei, sorridendogli.

- Molto bene, cosa vogliamo fare?- chiese poi il mio amico, sfregandosi le mani.

- Bè, tu intanto ti togli dai coglioni. Sono venuto in vacanza con la mia ragazza, non ho intenzione di averti in mezzo alle palle per tutto il tempo. Quindi smamma.- dissi io, spingendolo fuori dall’appartamento.

- Stasera usciamo con gli altri. Venite vero? Sono tutti curiosi di conoscere Elettra.- mi chiese Tom, ormai completamente fuori dalla porta.

- Si, si, ciao.- dissi soltanto, prima di chiudergliela in faccia.

- Non sarai stato un po’ troppo duro con lui?- mi chiese Elettra, tuttavia sorridendo divertita.

- Na, c’è abituato. E poi lui mi capisce; quando si tratta di donne non ha niente da ridire.- le risposi, abbracciandola ed avvicinando il mio viso al suo.

Sentii il suo battito accelerare, come succedeva sempre quando mi avvicinavo a lei e non potei fare a meno di far spuntare un sorriso divertito sul mio volto.

Assaggiai le sue labbra morbide, che si adattarono subito alle mie, mentre Elettra rispondeva al bacio con trasporto, allacciando le braccia intorno al mio collo.

La presi in braccio, strappandole un urletto di sorpresa e la trasportai in camera da letto, dove la feci adagiare sulle coperte.

Mi stesi sopra di lei, mentre disseminavo il suo collo di baci ardenti, sentendola gemere sotto di me.

Era bellissima, le guance rosse a causa del momento, gli occhi chiusi a godersi il mio tocco.

Rubai la sua bocca in un bacio, mentre una delle mie mani si era infilata sotto la sua maglietta, quando il telefono di casa prese a squillare.

Imprecai a bassa voce, mentre Elettra tratteneva il respiro.

Cercai d’ignorare il rumore fastidioso che proveniva dall’altra stanza, ma dopo un po’ dovetti alzarmi per andare a rispondere.

- Pronto.- ringhiai, quasi stritolando la cornetta.

- Ehi, Pattz, mi sono dimenticato di avvertirti che stasera ci troviamo al “White Lion” alle 21.-

- Tom! Sei un bastardo cazzuto. Non hai idea di quanto ti stia odiando in questo momento.-risposi al mio migliore amico, che in quel momento avrei solo voluto prendere a sberle, mentre facevo lunghi e profondi respiri per recuperare la calma.

- Ops, ho interrotto qualcosa?- mi domandò, con tono malizioso.

- Fottiti Tom.- e senza aspettare risposta, riattaccai.

Mi appoggiai al tavolino su cui era posato il telefono, continuando a respirare piano, per poi voltarmi verso la mia camera da letto, dove Elettra era appoggiata allo stipite della porta.

- Mi dispiace, ha rovinato l’atmosfera.- cercai di scusarmi, avvicinandomi a lei e posando la mia fronte sulla sua.

- Non fa niente, non preoccuparti. Ci saranno altre occasioni.- mi rassicurò lei, guardandomi negli occhi, ma sorridendo.

- Vado a farmi una doccia. Ne ho davvero bisogno.- mi disse infine, posandomi un bacio sulle labbra.

- Ok.-

La guardai andare verso il bagno, mentre ancora maledivo mentalmente Tom e la sua brillante idea di telefonarmi.

Come le avevo promesso a Firenze, non l’avevo mai toccata con un dito, senza mai andare più in là del semplice bacio appassionato.

Migliaia di volte ero stato sul punto di farla mia, mandando al diavolo il patto e i miei buoni propositi, ma quando la guardavo negli occhi, pur essendo lei così bella ed eccitante, mi rendevo conto che non era ancora il momento, che dovevo aspettare; e così avevo fatto.

Ma quel giorno era stato diverso, il suo tocco, le sue labbra, i suoi gemiti, avevano fatto scattare quella serratura che mi aveva impedito per tanto tempo di sentirla interamente mia.

E quell’idiota di Sturridge ha rovinato tutto, mi ritrovai a pensare ancora una volta.

Feci un ultimo sospiro poi guardai l’orologio al mio polso: era ormai pomeriggio inoltrato, ma quel giorno avevamo mangiato solo un panino veloce al bar dell’aeroporto e i morsi della fame cominciavano a farsi sentire.

Così mi diressi in cucina alla ricerca di qualche cosa di commestibile; il frigo era completamente vuoto, ma miracolosamente riuscii a trovare gli ingredienti necessari per preparare qualche frittella.

Mi misi all’opera per cucinarle, mentre aspettavo che Elettra finisse la sua doccia.

Non passò molto tempo prima di sentire due esili braccia che si attorcigliavano intorno al mio petto.

- Ehi.- sussurrai piano, voltandomi appena per vederla con la coda dell’occhio.

- Mi ci voleva proprio una bella doccia.- mi disse sorridendo e posando un bacio sulla mia schiena, coperta dalla maglietta.

Le presi una mano tra lei mie, baciandogliela delicatamente.

- Cosa cucini?- mi chiese poi lei.

- Frittelle. Sono le uniche cose che posso fare con quello che avevo in casa. Dovremo andare a fare la spesa.-

- Mmmh, buone.- commentò solo lei, sedendosi al tavolo della cucina.

Appena la mia “opera” culinaria fu pronta, gliela posai davanti, sedendomi a mia volta nella sedia di fronte a lei.

- A proposito, cosa voleva Tom?-

Sentire quel nome mi fece ribollire il sangue, ma cercai di non darlo a vedere, chiudendo semplicemente gli occhi.

- Mi ha gentilmente informato sull’orario e il luogo di ritrovo per stasera.- le risposi, con tono sarcastico.

- Ah… Ma chi ci sarebbe?- mi domandò, guardandomi negli occhi, mentre s’infilava in bocca un pezzo di frittella in modo, dovevo ammetterlo, molto sensuale.

Piantala, Rob, probabilmente cerca di placare i tuoi bollenti spiriti, mi dissi, posando lo sguardo sul mio piatto.

- Qualche amico forse, non so. Tom non me l’ha detto.-

- Ok.-

- Se non ti va possiamo restare a casa.- le dissi poi, titubante, pensando che forse avrebbe preferito una serata tranquilla, noi due da soli: negli ultimi tempi non avevamo avuto molto tempo per noi, a causa dei miei frequenti impegni lavorativi.

- No, no, non ti preoccupare, mi va. Mi fa piacere conoscere i tuoi amici.- mi contraddisse, regalandomi un sorriso.

Finimmo le nostre frittelle senza fretta, mentre la preparavo psicologicamente al pranzo che si sarebbe svolto il giorno dopo con la mia famiglia.

Dopo aver lavato velocemente i piatti, andai in bagno, concedendomi una lunga e rilassante doccia, mentre mi preoccupavo di sedare i bollenti spiriti che erano ancora vivi in me, dopo gli avvenimenti in camera da letto.

Quella sera, puntali come orologi svizzeri, uscimmo di casa alle 20.45, giusto in tempo per arrivare al “White Lion” alle 21.

Spostai lo sguardo sulla figura che mi sedeva accanto sulla mia Audi, che avevo cercato di rimettere in sesto quel pomeriggio dopo mesi e mesi di inutilità; Elettra indossava un paio di jeans neri molto aderenti, accompagnati da una canottiera parecchio scollata di un rosso fuoco, ai piedi un paio di decolté di vernice con il tacco vertiginoso.

- Che c’è?- mi chiese lei, notando il mio sguardo indagatore.

- Non credi di essere un po’ troppo scollata?- le domandai, riportando gli occhi sulla strada.

- Rob! Non hai mai criticato il mio modo di vestire.- mi rimproverò lei, guardandomi con un sopracciglio alzato.

- Non è per te, ma conosco quei marpioni dei miei amici. Partiranno con le loro battutine a raffica.-

- Bè, la cosa non dovrebbe suonarti nuova. Abbiamo un certo amico scimmione in comune che di certo non si risparmia con le battutine.- mi ricordò, riferendosi ovviamente a Kellan.

- Non hai tutti i torti.- risposi sorridendo e lasciando cadere il discorso.

Finalmente giungemmo a destinazione, dove trovammo tutti i miei vecchi compagni ad aspettarci.

- Oh, siete arrivati.- ci accolse Tom, sorridendo e salutando Elettra.

- Ecco il figliol prodigo che torna alle sue origini. Pattz, finalmente ti sei degnato di venirci a trovare.- mi accolse Sam.

- Lo sai benissimo che sono un uomo molto impegnato, cosa ti aspettavi?- lo presi in giro io, ricambiando la stretta.

- Oh, oh, vedo che non sei tornato a mani vuote. Dove l’hai trovato tutto questo ben di dio?- chiese poi, notando la presenza della ragazza dietro di me: ecco che partivano i commenti di cui avevo parlato poco prima.

- Ragazzi, lei è Elettra, la mia ragazza.-

- La tua ragazza? Vuoi dire che ti sei messo la testa a posto e non ti dai più alla pazza gioia?-

Perché Marcus non era mai capace di tenersi certe cose per se?

- Tesoro, loro sono Sam ed Marcus.- le dissi, cercando di ignorare ciò che quest’ultimo aveva detto.

- Ehi, Rob, ci sono anche io.- disse una voce dietro ai miei amici; una ragazza sui 21 anni, alta, con capelli biondi e profondi occhi neri si fece avanti, sorridendomi.

- Katie, non… non ti avevo visto.-

Dannazione, chi aveva avuto la brillante idea d’invitarla?

- E invece eccomi qui. Sono felice di rivederti.- mi salutò posandomi un bacio sulla guancia e soffermandovisi più a lungo del dovuto.

- Così tu sei la nuova ragazza di Rob? Io sono Katie, la sua ex.- si presentò la giovane, stringendo la mano di Elettra.

Ecco uno dei motivi per cui l’avevo lasciata: non era in grado di capire quando certe cose non andavano dette.

 

* * *

 

Le strinsi la mano, trattenendo tuttavia il respiro per alcuni secondi a quella sua presentazione.

La sua ex? Ahia, brutto segno.

Notai Rob che mi guardava apprensivo, aspettando con ansia una mia qualsiasi reazione.

Odiavo fare scenate di gelosia, in modo particolare quando non eravamo soli, così mi limitai a sorridere e a dire:- Il piacere è mio.- senza aggiungere altro.

- Bene, direi che ci siamo tutti, quindi possiamo entrare.- intervenne Tom, forse notando la leggera aria di tensione che si stava diffondendo nel gruppetto.

Entrammo nella grande sala decorata di bianco, dove la maggior parte dei tavolini che si estendevano a perdita d’occhio erano già occupati e un forte odore di alcool aleggiava come nebbia densa.

Tutti quanti salutarono l’uomo dietro al bancone, segno che andavano in quel posto molto spesso; ci sedemmo in un tavolo un po’ appartato, forse pensando che anche Rob volesse passare inosservato.

- Allora, cosa ci racconti di te Elettra? Anche tu sei un’attrice?- mi chiese subito Katie, appena dopo aver ordinato, seduta alla destra del mio ragazzo.

- No, sono una semplice universitaria.- le risposi, sorridendo a Robert, che mi strinse una mano sotto al tavolo.

- Ah, si? E come vi siete conosciuti?- insistette la ragazza, con un espressione strana sul viso, quasi infastidita.

- Bè, è successo per caso. Ci siamo scontrati per strada poi ci siamo ritrovati ad una serata in discoteca, in cui lui era ospite d’onore.- le spiegai, cercando d’ignorare il suo scetticismo.

- E io che pensavo mi avessi lasciato per avere campo libero con qualche sexy attrice di Hollywood.- commentò lei, rivolgendosi al giovane seduto accanto a me, dandogli un buffetto sulla guancia.

Sia Rob che Tom la incenerirono con lo sguardo, mentre io le rivolgevo uno sguardo stralunato; tuttavia lei ignorò tutti e tre, sorseggiando la sua birra che la cameriera le aveva appena posato davanti.

- Bè, non so come siano le attrici di Hollywood, ma il nostro Robert ha trovato proprio un bel bocconcino.- intervenne Marcus, guardandomi con sguardo malizioso.

- Giù le mani, pervertito, lei è off limits.- lo avvisò il diretto interessato, lanciandogli un’occhiataccia.

Il ragazzo sollevò le mani in alto, come a far vedere che le avrebbe tenute al loro posto, mentre tutti quanti scoppiavamo a ridere.

La serata passò tranquilla, anche se non mancarono le frecciatine lanciate da Katie alla mia persona, mentre la maggior parte delle sue attenzioni erano rivolte al mio ragazzo.

Verso mezzanotte ci dirigemmo verso le macchine, dal momento che io e Robert, la mattina seguente avremmo dovuto alzarci presto per andare a pranzo dai suoi.

- Ehi, cerca di non sparire ancora prima di averci salutato.- si raccomandò Sam, abbracciando Robert.

- Farò il possibile, tranquillo.- rispose lui, sorridendo.

- È stato bello rivederti. Fatti sentire ogni tanto.- si rivolse a lui la sua ex, con tono che a me parve fin troppo malizioso.

Salutammo tutti, per poi dirigerci verso la nostra auto e partire veloci verso l’appartamento di Robert.

Eravamo fermi ad un semaforo, quando il suo cellulare lo avvisò dell’arrivo di un messaggio.

Lo estrasse dalla tasca dei jeans, per poi riporlo subito dopo aver dato una letta veloce.

- Chi era?- chiesi curiosa.

- Oh, niente. Era Kellan con le sue solite cretinate.- mi rispose, senza tuttavia voltarsi verso di me.

Lo guardai per alcuni secondi, ma lui non diede cenno di volermi rivolgere la sua attenzione.

Riportai lo sguardo fuori dal finestrino, mentre avevo la sensazione che a Kellan fossero improvvisamente cresciuti i capelli e gli occhi fossero diventati neri come la pece.

 

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Voglio tornare al mareeeeeeeeee!!!

Sono tornata sabato scorso da Bellaria, e già domenica volevo tornarci.

Mi manca il sole, mi manca il mare, mi mancano i miei amici…

Ok, basta con questa lagna. Mi sto dando sui nervi da sola. -.-

Per fortuna ad agosto dovrei fare altri 4/5 giorni di vacanza… già non vedo l’ora.

Soprattutto se penso al fatto che ora mi devo rimettere a studiare per gli esami di settembre. -.-

E chi ne ha voglia???? -.-

Oooook, basta con questi argomenti depressivi… passiamo a cose serie.

Mmmmh… avete notato anche voi la “leggera” aria di tensione che aleggiava in quella macchina???

Nooooooo???? Strano, a me era sembrato di si. O.o

Ok, direi che sto proprio dando i numeri. -.-

Ora mi do una regolata, promesso. v.v

Si è rifatta viva una ex, e quando ci sono di mezzo delle ex non c’è mai da stare tranquilli giusto???

GIUSTO!!! -.-

SweetCherry: sono contento che la coppia ElettraxRobert ti piaccia. Rob è innamorato… mi viene solo da dire… BEATA LEI!!! XD Come vedi Emilie non è stato un grosso problema. Meglio così, si è levata dalle palle ala svelta. v.v verooooo Ruby piace un sacco anche a me. E mi è piaciuto talmente tanto il rapporto fraterno tra Rob/Tyler e Ruby/Caroline in “Remember me”, che ho voluto renderlo anche nella realtà. Spero che sia stata una buona cosa. ^^ un bacioneeeeeee J

Cris91: carisssssssima, ma ciao!!!! ^^ ahahahah!!! Se vuoi organizziamo una missione “segreta” per andare a fare una “sorpresina” alla cara Emilie. Credo proprio che saremmo in parecchie. XDXD Eeeh, si sa, da quando gli uomini ascoltano le donne??? ……………. Ecco, appunto. -.- che ci vuoi fare, sono tutti uguali!! -.- un bacioneeeeeeee :*

Zizzicullen: sono contenta che il mio “speciale trattamento” riservato ad Emilie ti sia piaciuto. Ho la sensazione che Rob sia stato fin troppo buono con lei. v.v ma non volevo essere troppo maligna… MUAHAHAHAHAHAH!!!! Ok, mi trattengo… XD Un bacio

Lyla_: ma tesora miaaaaaaaaaaaaaa!!!! Quanto mi sei mancata?????? (Contando poi che ci siamo sentite ieri, è una cosa strana… XDXD ma temo proprio che il sole della riviera mi abbia un po’ fritto il cervello… XDXD) ma è una cosa risaputa che le donne hanno SEMPRE ragione. Gli unici a non saperlo sono gli uomini… v.v ma se questi esseri di sesso maschile ci ascoltassero di più, ci renderebbero la vita fin troppo facile, non credi??? -.- bè, dai, finalmente sei in vacanza anche tu!!! J già….. smetti tu e ricomincio io… che amarezza!! -.- non ci sarà più un’estate come quella della maturità. T.T Tesoro, ora anche tu ti meriti le tue vacanze, quindi goditele!!!! >.< ti voglio beneeeee un bacione :*

  
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