-“Sirius,
è meglio se vai, presto”-disse Harry ansimando. -“Saranno
nello studio di Vitious da un momento all'altro e scopriranno la tua fuga”-.
Fierobecco raspò le pietre
con la zampa, agitando la testa.
-“Che
cosa è successo all'altro ragazzo, Ron?”-chiese
Sirius concitato.
-“Si
rimetterà presto... è ancora privo di sensi, ma Madama Chips dice che lo farà
star meglio. Presto... vai!”-.
Ma Black continuava a
guardare Harry.
-“Non
potrò mai ringraziarti...”-
-“VAI!”-urlarono
insieme Harry e Hermione.
Black fece voltare Fierobecco
verso il cielo aperto.
-“Ci
rivedremo"-disse. -“Sei... davvero il figlio di
tuo padre, Harry...”-
Colpì i fianchi di Fierobecco
con i talloni; Harry e Hermione fecero un balzo indietro mentre le enormi ali
si dispiegavano di nuovo. L'Ippogrifo prese il volo. Davanti agli occhi di
Harry lui e il suo cavaliere diventarono sempre più piccoli, poi una nuvola
passò davanti alla luna... e sparirono.
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban,
Capitolo 21, Il segreto di Hermione, pag.349-350
Libero (Finalmente me stesso)
Cerco di trovare la mia identità
senza chiedere aiuto, ma sono lontano.
Busso e non risponde neanche un'anima,
meno male che non ho paura del buio.
Non ho niente per me, ma non dispero.
Mangio solo pane e cattiveria ormai,
e non è un buon motivo per esserne fiero.
Ed eccomi qui...chi l'avrebbe mai detto?
Volevo essere io a salvare lui, ma è stato
proprio lui a salvare me.
Esausto. Stravolto. Sudicio. Ancora confuso. Ma
libero.
Finalmente libero.
Libero da tutti, libero da loro. E' stata
una conquista decisamente sudata, ma appunto è stata una conquista.
Dodici anni...Ma è davvero passato così tanto
tempo?! Dodici anni sono un'eternità, sono una vita. O almeno fu questo quello
che immediatamente si formulò nei miei pensieri - ed era davvero un miracolo
che ancora ne avessi - quando, senza troppi complimenti e riguardi, mi
rinchiusero dietro quelle dannate, maledettissime, gelide sbarre. Mi
spaventarono, non posso negarlo. Erano tanti...erano troppi.
Ora, però, sembra tutto così...Non saprei
spiegare, semplicemente non sembra che siano davvero passati tutti questi
anni...tutti questi luridissimi giorni.
Avrei afferrato per il collo quel traditore, e
con lui tutti quelli che non erano riusciti a capirmi, a guardare oltre le
apparenze, a comprendere il reale svolgimento dei fatti. Ho riso. Ho riso così
tanto come mai in vita mia. Una risata a dir poco isterica che tutti
scambiarono per un gesto trionfante, mentre altri non era che una crisi di
nervi. Quel pidocchio, quell'essere schifoso era riuscito a farmela sotto il
naso...Era riuscito ad ingannare tutti quanti, ad ingannare noi, me, ad
uccidere Lily e James, era riuscito a privarmi della mia libertà...Peter
Minus era stato capace di tutto quello.
Libero io non lo sono mai stato. Mai. E
sicuramente mai come ora, come lo sono adesso. Si, è vero, passerò il resto dei
miei giorni a scappare dal Ministero della Magia fino a quando la verità non
verrà a galla, ma almeno nessuno può più tenermi in gabbia. Neanche scappare
dalla mia famiglia, e mi vergogno di doverla ritenere tale, e rifugiarmi dai
Potter mi servì a conquistare questa cosa così preziosa, così dolce al
suono...Sono sempre e comunque stato soffocato dalla mentalità chiusa e
perversa delle persone che mi avevano messo al mondo, e che si aspettavano che
divenissi come loro, con le quali invece non facevo altro che scontrarmi.
Troppo stupidi e presuntuosi, troppo avidi di potere per riuscire a capire
quale fosse veramente la scelta più giusta da fare...da quale parte stare.
Diamine, nemmeno la morte di mio fratello riuscì a fargliene rendere
conto!...Il loro peso...la loro presenza opprimente...era sempre lì, lì
con me. Ovunque andassi, qualsiasi cosa facessi. Potevo dimostrarmi superiore.
Impassibile. Indifferente, forte. Potevo fingere, anche con i miei migliori
amici, di riuscire ad ignorarli, di averli cancellati dalla mia vita...ma in
realtà erano costantemente su di me, insieme al loro assurdo modo di pensare.
Ora invece...non devo fare i conti né con loro, né con quegli esseri rivoltanti
che mi tenevano prigioniero, né con nessun altro. Ora devo fare i conti solo
con me stesso, con quello che sono diventato dopo tutti questi anni rinchiuso
lì dentro...
Con ciò che è rimasto della mia anima.
Sentirsi quei cosi ogni santo giorno addosso
cercare di strappartela del tutto non è stata certamente l'esperienza più
piacevole che io abbia mai provato...ma la paura e la disperazione, io, le ho
sempre scacciate via. Non mi servivano, non mi erano utili. Non mi stavano
sicuramente aiutando a salvare la persona che oggi, invece, ha salvato me.
Cammino da solo e non mi volto mai.
Ed ora devo proseguire da solo.
Per rifugiarmi, per poter continuare a
proteggerlo.
Per poter finalmente essere un buon padrino.
Per recuperare il tempo perduto.
Per lui.
E per me.
Non posso perdere.
Devo lottare. Devo farlo per lui. Devo farlo ora che sono di nuovo libero.
Disposto a sbagliare solo per crescere, e non soccombere.
Ci vuole calma e sangue freddo, calma, yeah
Ci vuole calma e sangue freddo, uohioio uohioio
Calma e sangue freddo, calma, yeah
Ci vuole calma e sangue freddo, uouoh
Marco a uomo tutta l'aggressività,
ma non posso privarmi del nome che porto.
Conscio di una brutta popolarità
perchè a volte mi faccio giustizia da solo.
Odio nascondermi e mendicare,
credo solo in quello che fa bene a me
e non chiedo alla vita niente di speciale.
Soprattutto posso finalmente tentare di migliorare le cose, la mia
situazione...posso provare a riconquistare la mia vita, la vita che mi è stata
strappata ingiustamente, che mi è stata negata per colpa di quel bastardo.
Non chiedevo poi tanto. Farsi una famiglia, una
casa, un lavoro...una vita. Con degli amici e delle persone che tengono a te,
con cui divertirsi, stare insieme...come ai vecchi tempi. E quello che più ti
strazia, che più fa male, che ti fa più incazzare...è che a negarti tutto
questo non è solo stato un lurido verme che di norma non sarebbe stato capace
di fare un accidente, ma che è anche stata una delle persone di cui più ti
fidavi. Alla quale più tenevi.
Avrei potuto evitare questi dodici anni di
inferno e di agonia, di sofferenza. Avrei potuto farlo.
Insomma, dopotutto me la sono proprio andata a
cercare. Gran brutto carattere, me lo ripetevano spesso anche loro...Avrei
potuto soffrire in silenzio, senza dare sfogo con quel mio colpo di testa.
Prendere, andare a cercare Peter e ucciderlo a sangue freddo...alquanto
avventata come cosa, lo so. Ma non potevo starmene fermo, buono e zitto
dopo che quel parassita aveva voltato loro le spalle in quel modo. In quel modo
così vigliacco, senza pensarci due volte. Sarei stato ancor più vigliacco io
stesso se non avessi fatto nulla, se non avessi agito subito, se non li avessi
vendicati. Sono stato un pò stupido, lo ammetto...la vendetta in fin dei conti
non mi sarebbe servita a niente. A lungo andare me ne sarei reso conto. Ma è
sempre meglio essere stupidi ed impulsivi...che essere dei rammolliti indegni
di vivere, come lui.
Ho sempre detestato comportarmi da codardo. Non è
mai stato nel mio stile e mai lo sarà, a costo di rimetterci la pelle. E questo
discorso vale doppiamente se in ballo ci sono le persone che più mi sono
care...Solo per questo ho stretto i pugni e ho raccolto tutte le forze rimaste
per riuscire ad evadere. Per lui. L'ho fatto per Harry. La persona più vicina a
Lily e James rimastami, la persona per loro più importante...la persona più
importante anche per me. Non potevo assolutamente permettere che Peter,
quel sudicio verme, riversasse su di lui proprio quel che aveva commesso sui
suoi genitori anni fa.
Quella notte...io non potei fare nulla.
Arrivai troppo tardi. E mi odiai per questo.
Ma stavolta le cose sarebbero andate
diversamente, avrei potuto finalmente ucciderlo, toglierlo di mezzo, fargliela
pagare.
E invece...Harry mi ha fermato.
Mi ha fermato.
Mi ha impedito di polverizzare l'omicida di suo
padre e sua madre.
James in quell'istante...ha rivissuto talmente
tanto in lui...nei suoi occhi, sul suo volto...che per un intero secondo ho
avuto la certezza di averlo davvero davanti a me, di nuovo. Ha
risparmiato la vita a colui che di vita...non ne meritava neanche quella
vissuta.
Cammino da solo, e non mi volto mai.
Continuo a correre.
Disposto a sbagliare solo per crescere, non
soccombere.
Ci vuole calma e sangue freddo, calma, yeah.
Ci vuole calma e sangue freddo, uohioio uohioio.
Calma e sangue freddo, calma, yeah.
Ci vuole calma e sangue freddo, uouoh.
E prendo di mira il peggio e il futile,
gli stolti e tutti i re.
Non presto favori per poi riceverne, per non
soccombere.
Ma dopotutto...l'ha risparmiata anche a me, quando ancora era ignaro
su come andarono veramente le cose quella notte. Ed è solo grazie a questo
gesto se ora sono qui, in groppa a questo Ippogrifo, con il vento che si abbatte
con forza sul mio volto come volesse darmi il bentornato nel mondo, con le
stelle, là in alto, che sembrano voler illuminarmi una via da seguire...
Grazie, Harry. Grazie. Grazie per avermi
restituito me stesso. Grazie per avermi reso libero.
Eccomi volgere un ultimo sguardo alle mie spalle,
verso Hogwarts, verso Harry. Eccomi librarmi nel cielo, in questa notte accesa
da una nuova speranza. Volare in alto, veloce. Volare veloce, verso la mia
nuova libertà.