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Autore: alister_    29/07/2010    10 recensioni
E' dura essere una giovane scrittrice in erba, se il tuo editore ti obbliga a scrivere qualcosa che venda. Specie se quel ''qualcosa che venda'' è una sdolcinata e banale storia d'amore che non hai alcuna intenzione di scrivere. E soprattutto se sei una single incallita e inacidita del tutto incapace di portare a termine un compito simile.
Come si può porre rimedio ad una totale inesperienza in campo amoroso? Tra esperimenti fallimentari, idoli delle teenager e film di qualità scadente, romanzetti rosa e tentativi di vita sociale si snoda la storia della scrittrice più cinica e nevrotica di tutti i tempi!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Una settimana dopo, c'è disappunto sul viso del mio simpatico editore.

 

E' seduto dietro la sua elegante scrivania, e sta finendo di leggere quel ''qualcosa di scritto'' che gli avevo promesso, ma la sua espressione non promette niente di buono.

 

Io sono in piedi di fronte a lui, e sposto il peso da una gamba all'altra: non so se essere nervosa o mettermi a ridere.

 

Il mio editore è un uomo sui quarant'anni sposato e con due figli a carico. Ha sempre un'aria un po' distratta e tranquilla, che a volte mi manda veramente in bestia e mi fa venir voglia di chiedergli se conosce altri stati d'animo oltre a quella sua statica serenità. In questo momento, però, temo di vederlo esplodere in quell'attacco d'ira tanto aspettato.

 

Fa un respiro profondo, e poi mi chiama per nome: per la prima volta in otto anni di collaborazione mi pare veramente seccato.

 

-Mi stai prendendo in giro?-, domanda.

 

-Perchè, non hai gradito la mia storia d'amore?-

 

Domanda retorica che presuppone un'ovvia risposta negativa: eccola stampata sulla sua faccia.

 

-Quella che ho letto non è una storia d'amore-.

 

-Come no? Parla di come due persone s'incontrano e c'è il solito colpo di fulmine. E' amore a prima vista ed i due si corteggiano e poi mettono su famiglia insieme...Mi sembra ci siano tutti i canoni della storia d'amore...-

 

-Ma certo-, la sua voce è sempre più secca. -Nelle classiche storie d'amore le due PERSONE che s'incontrano e s'innamorano sono sempre due strani alieni simili a seppie del pianeta Wodu nella remota galassia di Ketu...-

 

-Hai detto tu di scriverla a modo mio-, mi giustifico, alzando le spalle.

 

-...Che non hanno un corpo normale, ma sono pieni di tentacoli-.

 

-Come hai detto tu prima, sono simili a seppie-, chiarisco.

 

-...E non parlano tra di loro normalmente, ma emettendo strani versi acuti...-, apre il plico di fogli che gli ho consegnato dove aveva messo un segno, e cita:-''simili a quelli dei delfini''...-

 

-Sarebbe un po' presuntuoso credere che nella galassia di Ketu parlino la nostra lingua, non credi?-, gli faccio notare.

 

-...Il ballo di corteggiamento del maschio, che si dimena sui tentacoli producendo suoni ancora più strani, mi pare fantastico...-

 

-Ognuno ha le sue tattiche di conquista-, lo sento alzare la voce, mentre io cerco di sdrammatizzare la situazione: purtroppo gli editori hanno poco senso dell'umorismo.

 

-...Per non parlare della stupenda scena conclusiva in cui lui feconda le sue uova!-, mi urla in faccia. Non ce la faccio a ribadire il concetto ''mettono su famiglia insieme''.

 

Sbatte il plico di fogli sulla scrivania, in un impeto d'ira che non credevo gli fosse proprio. Non si finisce mai d'imparare, mi dico.

 

-Questo è tutto tranne che una storia d'amore!-

 

Dato che la tattica ''prendiamola sul ridere'' non funziona, ritorno al mio abituale atteggiamento serio-cinico-sarcastico.

 

-Non credo di essere la persona adatta a scrivere una storia di questo tipo-.

 

-Già, tu sei troppo cinica!-. Credo che questa voglia essere un'offesa, ma per me non lo è affatto: è solo la sacrosanta verità.

 

-E' quello che sto cercando di farti capire-.

 

-Quello che sto cercando di farti capire io, invece, è che siamo nella merda, cara la mia scrittrice di seppie!-

 

Sussulto. Non ho mai sentito il mio editore perfettino dire una parola del gatto.

 

-Secondo te ti obbligherei a scrivere qualcosa che non ti piace, se non fosse strettamente necessario?-, prosegue, camminando avanti e indietro per la stanza. Cavoli, è proprio agitato.

 

-Abbiamo bisogno di una storia d'amore che faccia impazzire le ragazzine. O ci riesci, oppure ti cerchi un'altra casa editrice-.

 

Sento il sangue raggelarsi nelle mie vene, non tanto per la paura quanto per il disgusto.

 

-Passiamo ai ricatti ora?-

 

Mi guarda a lungo,poi scuote la testa e sospira: pare rilassarsi almeno un po'.

 

-Scusami-, dice con voce raddolcita. -Tu sei come una figlia per me. Sei stata una delle prime scrittrici su cui ho puntato, e vederti comportare in questa maniera mi manda in bestia. So che puoi scrivere questa storia-.

 

-Io invece ne dubito-, dico. E lo faccio sinceramente, senza irritazione o sarcasmo nella voce.

 

Alza gli occhi al cielo.

 

-Qual è il problema? Sei una scrittrice brillante. Se riesci ad inventare una storia d'amore con delle seppie come protagoniste, non dovresti avere difficoltà a farlo con delle persone-.

 

Invece di difficoltà ne ho eccome.

 

Mi manca la documentazione, ecco cosa. Certo, mi manca anche sulle seppie del pianeta Wodu della galassia di Ketu, ma questo non è un problema, perchè anche i lettori sono nella mia stessa condizione e così si bevono tutte le cose che gli propino: è questo il trucco. Ma non funziona se devo inventare cose che agli altri sono note. Non si può fare, perchè emerge la finzione. Ed i lettori pensano:''Che merda di libro!'', o,  peggio: ''Che merda di scrittrice!''

 

Morale: il libro non vende e siamo tutti nelle canne.

 

Cerco di tradurre questo ragionamento logico in una frase sintetica e poco compromettente: ammettere di avere una vita sentimentale praticamente inesistente con il mio amato editore non è proprio la mia massima aspirazione.

 

-E' che credo di non avere abbastanza fonti-, butto lì.

 

-Be', trovale !- Ecco uno dei suoi super sorrisi smaglianti. -Documentati-.

 

''Perfetto'', penso poco dopo, sull'autobus che mi sta riportando a casa e sul quale sono salita senza quasi accorgermene. Ovviamente è pieno ed io sono in piedi, a cercare disperatamente di resistere ai pestoni di una vecchietta e alle borsate di un'altra. Certo, colpi del tutto involontari, tanto che le amabili signore non se ne rendono neanche conto (oppure fanno finta di niente) e non si scusano nemmeno a pagarle oro.

 

Perchè non trovo mai un autobus vuoto, quando ho solo voglia di sedermi e rilassarmi?

 

Perchè non ho preso la patente, in questi anni?

 

La risposta è semplicissima: mi è mancato il tempo per farlo. In pratica, ho trascorso gli ultimi anni della mia vita a scrivere, scrivere e scrivere. E ho trascurato altre cose, importanti sì, ma meno della mia carriera, come imparare a guidare e trovarmi un fidanzato. Certo, non è colpa mia e della mia indole ultra...acida, ma della mia mancanza di tempo. Ottima scusa, no?

 

Per la prima volta rimpiango di aver rifiutato quel ragazzo con l'aria da sfigato che mi veniva dietro in prima liceo: magari sarebbe nata una storia d'amore ed io non mi ridurrei a guardare film rosa e leggere stupidi romanzetti sdolcinati come farò nei prossimi giorni.

 

Mi viene un'idea e mi piace.

 

Non ho un fidanzato, ma in compenso ho un' amica...che, in quanto tale, sarà ben felice di condividere la tortura con me...



   
 
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