Prologo
<<
Non posso,
lo capisci? >>
<< No, non lo capisco. Perché non puoi?
>>
Il
mio sguardo si
posò su quella ragazza, che studiava quella maledetta
farfalla bianca da più di
un ora come se fosse l’ottava meraviglia del mondo.
<<
Carlisle,
non puoi chiedermi questo. Non sono la persona giusta per aiutare
questa
ragazza. >>
<< Sì, che lo sei. >>
Feci
per ribattere
ma lui mi zittì mettendomi una mano sulla spalla.
<<
Per favore.
>> concluse, lasciandomi seduto su quella panchina.
Mi
passai le mani
nei capelli, nervosamente. Non mi era mai capitata una situazione
simile. Mai.
<<
Ed?
>>
Mi
voltai
stancamente verso di lei, che mi guardava con un sorriso leggero. Mi
indicò la
farfalla che stava guardando e mi lanciò uno sguardo
interrogativo e curioso.
<<
E’ una
farfalla, Bella. >>
Lei
rise e scosse il
capo. Si sistemò sulla panchina, poggiando i gomiti sulle
ginocchia e continuò
ad osservare attentamente la farfalla posata su un fiore vicino a lei.
Mi
portai le mani al
viso e sospirai. Non sarei mai riuscito ad aiutarla, ne a starle
vicino. Era
una situazione più grande di me e talmente strana che
faticavo ancora a
crederci. Come potevo prendermi cura di lei? Era una bambina nel corpo
di una
diciassettenne.
<<
Ed?
>>
Cercai
di mantenere
la calma. Odiavo quel soprannome e lei lo ripeteva continuamente.
<<
Dimmi.
>> risposi, ringhiando leggermente.
Tornai
a guardarla e
vidi che aveva preso la farfalla, che stranamente non era volata e
stava
placidamente poggiata su un suo dito. Forse la sua purezza aveva
attirato pure
quel lepidottero.
Osservai
attentamente la sua espressione. Era felice come rare volte
l’avevo vista. Un
sorriso luminoso le curvava le labbra.
Non
dissi nulla ma
lei si appoggiò alla mia spalla, ma quel movimento
bastò a far fuggire la farfalla.
Sentii un lamento acuto da parte di Bella e subito dopo un lieve
singhiozzo.
Chiusi
gli occhi,
respirando a fatica per via della sua vicinanza. Il suo sangue era per
me una
tentazione irresistibile e questo si aggiungeva alla già
difficile situazione.
Sentii
due piccole
mani stringersi al mio braccio e istintivamente le coprii con le mie.
<<
Vedrai,
tornerà. >> dissi, sapendo che avrebbe capito.
Lei
mi guardò per un
po’ e poi sorrise, rimettendosi seduta bene.
Una
leggera pioggia
cominciò a scendere, ma non era novità a Forks.
Con uno sbuffo contrariato
presi Bella per un braccio che aveva alzato il viso per farsi bagnare
meglio
dalla pioggia.
<<
Andiamo
adesso. >> dissi improvvisamente brusco.
La
sentii
irrigidirsi e lamentarsi sommessamente.
<<
No. Non
voglio. >>
Mi
ripetei mille
volte di portare pazienza e cercando di ignorare l’odore
afrodisiaco del suo
sangue che aumentava con quella pioggia, mi abbassai sulle ginocchia e
la
guardai dritta negli occhi.
La sua espressione era alterata e aveva le braccia incrociate al petto.
Nel
frattempo la pioggia aveva aumentato la sua intensità ed
eravamo quasi del
tutto fradici.
<<
Mettiamola
così. Se adesso non c’è ne andiamo la
farfalla non la rivedrai più. >>
La
sua espressione
si fece sconcertata.
<<
Perché?
>> mi
chiese con ingenuità.
<<
Perché ti
prenderai un bel raffreddore e domani quando tornerà il Sole
e la farfalla
tornerà qui, tu non ci sarai, perché sarai a
letto con la febbre. >>
A
quelle parole si
fermò a ragionare e mi guardò pensierosa. Io
approfittai di quel momento di
distrazione e la ripresi per un braccio portandola
all’interno della clinica.
La
stavo per
riportare nella sua stanza, quando lei si attaccò alla mia
giacca e nascose il
viso sul mio petto.
<<
Va bene,
non esco più, ma posso venire con te? Stasera piove e io ho
paura. >>
Mi
guardò con due
occhi da cerbiatto e in quel momento seppi che non avrei mai potuto
dirle di
no. Sospirai e chiusi gli occhi, mentre la prendevo per mano e mi
dirigevo
verso l’uscita della clinica.
Isabella
Swan
sarebbe stata la mia rovina.
*****************************************************
Ehm…
sono di nuovo
io! So che devo continuare le altre mie storie, ma ho avuto un
momentaneo
blocco e poi il pc mi ha abbandonato, cancellando ciò che
avevo iniziato…uff…
comunque che ne pensate di questo prologo? Come ho detto nella
presentazione è
qualcosa di particolare, che non ho mai fatto. La “
sindrome” di Bella verrà
spiegata a tempo debito e tutto avrà un suo
perché. Questa storia è nata come
una cosa da scrivere a parte e senza impegno ma dato il mio lungo
silenzio ho
pensato di postare questo prologo.
Vorreste
che
continuassi? O magari la rimetta sistemata nella sua crtella nel mio
dekstop?
xD
Fatemi
sapere, perché
le vostre opinioni sono ciò che più mi
incentivano a continuare!
Un
bacio a tutti!
Stella
Del Sud….