Heartbeats
Una
delicata pioggia estiva batteva sui sottili vetri della finestra,
bagnando l'aria pregna d'estate.
Quella
stessa finestra si affacciava all'esterno su un placido cortiletto,
colmo di erbe lasciate incolte, e qualche frammento di motocicletta.
Quei
vetri, appannati all'interno, permettevano ad una luce bianca e
pastosa di dipingere la propria presenza sul pavimento.
Qualcuno,
sul letto, sospirò profondamente.
Poi
tutto tacque nuovamente.
La
stanza era spaziosa, ma vuota. L'armadio aperto e disordinato
risiedeva alla destra di una bella porta in legno scuro, con una
maniglia in ferro giallo, che riluceva con il riflesso di qualsiasi
piccola fonte di luce.
Vi
era, oltre a quello, solo un letto matrimoniale.
Le
lenzuola candide che avvolgevano il letto erano stravolte,
abbandonate caoticamente sul pavimento di marmo rosato.
Un altro sospiro, e il frusciare della coperta lesero nuovamente quel silenzio così perfetto.
Il
biondo posò con leggerezza la testa sul petto dell'amante, prestando
attenzione a non svegliarlo.
Nate
si era addormentato quasi subito dopo il sesso. Che bastardo.
“Roger
aveva ragione. Se io e Near avessimo unito le nostre capacità,
sarebbe potuto venir fuori qualcosa di inaspettato. Decisamente, una
definizione azzeccata.”
Sorrise
fra sé mentre si ripiegava sul fianco, dando le spalle al suo
compagno.
Sentiva il cuore pulsargli nelle tempie. Un battito irregolare, discontinuo. L'emozione per ciò che si era appena consumato era ancora viva, e gli cantilenava di svegliare Nate, farlo di nuovo suo, fino a che anche la forza per respirare lo avrebbe abbandonato.
Nate
dormiva silenzioso, respirando piano.
Ancora
un bisbiglio della coperta che lamentava l'ennesimo spostamento, fece
destare Mello dal sonno in cui stava per cadere.
L'albino
si adagiò alla sua schiena, con una delicatezza che poteva sembrare
misurata.
Un
silente velo scese di nuovo sulla stanza buia.
Mihael,
adesso, sentiva il lieve rumore del cuore di Near. Scandiva lento
battiti regolari.
Il
biondo prese a cercare di respirare seguendo il ritmo del piccolo,
dolce
ragazzino che giaceva alle sue spalle.
I
due cuori ritmavano le stesse pulsazioni.
Percepì,
Mello, un terzo battito.
Il
loro all'unisono, era un suono delizioso.
Questo
battito del cuore,
sta
vibrando attraverso l'universo.
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Non
sono brava a dimostrare affetto a parole, o con gesti, lo ammetto.
E
questa fan fiction che sa un po' di malinconia, e un po' di
gratitudine,
la
voglio dedicare a Lui.
Il
ricordo del suo cuore,
sarà
sempre uno dei ricordi che non sfumerà mai.
Nemmeno
la traccia indelebile del Tempo riuscirà a strapparmi via questa
memoria.