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Autore: Aresxander    30/07/2010    0 recensioni
La storia descrive uno scontro tra umani, demoni, maghi e più in là verrà coinvolta anche una terza parte più pericolosa dei demoni stessi. E' la mia prima storia, spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Demoni!”

“Dove?

“Vicino …”

“Cercano noi?”

“No”

“Ottimo”

Garet aprì l’occhio destro, scrutando l’orizzonte … La piastra che copriva il sinistro iniziava a riscaldarsi.

 

-Corri, corri!-

-Aspettami!-

I due giovani avevano il fiatone, dietro di loro altri due soldati impegnavano l’orda di demoni alle loro spalle. Gli alberi iniziavano a diradarsi lasciando sempre più spazio a sassi e ghiaia.

-MERDA!- Urlò Igual, davanti a loro una parete rocciosa si innalzava bloccando loro la strada -Presto seguimi!- Rea, col volto rigato di lacrime a stento riusciva a stargli dietro, continuavano a correre ma i demoni erano imperterriti e in breve uccisero gli ultimi soldati che li difendevano. Erano soli.

-CORRI!-

Tutto inutile, i demoni erano già arrivati e un’altra parete si stagliava davanti a loro…

 

“Eccoli … Sembra che siamo arrivati in tempo”

“Fammi uscire dai”

“Se ne avrò bisogno …”

Garet volteggiò dietro la ragazza bionda, i due coltelli brillarono sotto la luce della luna colpendo due demoni all’altezza della testa per poi sparire sotto l’ampio mantello e ricomparire l’istante dopo ancora colpendo altri due demoni. Era un vortice indistinto di cotone e lame, i demoni terminarono immediatamente l’avanzata mentre i giovani continuavano a correre.

-Cosa spinge tutti questi demoni a seguire due fanciulli? Non vi bastano le bestie per cena?-

Garet adesso era fermo davanti a loro, rannicchiato sulle ginocchia e col mantello che copriva tutto il corpo, la sua bocca era piegata in un sorriso beffardo, non vi era traccia di timore nel suo occhio.

-CHI SEI?!- Urlò un demone più grosso degli altri

-Ha importanza? Sei già morto-

Terminata la frase aprì una piccola fessura nella sua maschera e tutti i demoni presero fuoco e si consumarono in breve.

“Sei contento ora?”

“Grazie”

“La prossima volta sono solo miei … Dove sono gli altri due?”

“Stanno ancora correndo, vuoi seguirli?”

“No. Abbiamo altro da fare”

“Tanto vanno nella nostra stessa direzione …”

“Peggio per loro”

“Non sono soli”

“Lo so”

Chiuse la fessura della placca e si incamminò con passo calmo verso il tempio dei monti del drago.

 

-Fermati Igual!-

Rea si fermò e cadde a terra sfinita

-Non fermarti, manca pochissimo-

-Non ci inseguono più, ci avrebbero già presi!-

-Meglio non rischiare …-

-Non ce la faccio più ti prego!-

Entrambi respiravano a stento, persino Igual iniziava a sentire una fitta lungo il fianco.

-Ok, spostiamoci da qui però, stiamo vicino le pareti rocciose… Se non sbaglio il sentiero per il tempo di questa zona è vicinissimo-

-Cosa è successo? Perché si sono fermati?-

-Non voglio saperlo, siamo vivi … Sei viva, questa è l’unica cosa che conta-

-E ora?-

-Raggiungiamo il tempio, non possiamo attraversare le montagne da questo punto, passeremo da un villaggio qua vicino, aggireremo la catena del drago e allora potremo dirigerci ad Asgorn>>

Rimasero in silenzio cercando di prendere fiato, a stento notarono l’ombra che si scagliava verso di loro con due spade nere sguainate.

                Si senti solo un rumore di carne trafitta e il suo corpo venne spedito a terra, la testa era scoppiata e gli mancava un braccio e lentamente la sua carne inizio ad essere divorata da delle fiamme nere. Igual e Rea erano paralizzati e solo allora videro  l’uomo avvolto da un nero mantello che passava proprio davanti a loro…

-Se fossi in voi cercherei di muovermi, se siete importanti per i demoni il tempio qui vicino è sicuro, ma se continuate a stare fermi non è detto che ci arriviate-

Non si fermò, non si girò a guardarli, non attese risposta.

-Chi sei?!-

Igual era ancora ansimante, guardò Rea con aria interrogativa e lei ricambiò lo sguardo, entrambi confusi dalla presenza di quella strana figura. L’uomo non rispose.

 

“Di grande effetto non c’è che dire, sai come essere teatrale Garet

“Può anche essere…

Finalmente individuò il bosco che circondava il tempio, una foresta ornata da alberi bianchi che rispecchiavano debolmente la luce lunare. Nessun demone poteva entrare entro i perimetri della foresta.

“Dici che passerò inosservato?”

“Le altre volte ci siamo riusciti, perché questa volta hai dubbi?”

“Non mi fido di chi ha paura di me”

“Nessuno sa della tua esistenza quindi dov’è il problema?”

Garet si fermò esattamente lungo il confine della foresta, la barriera era perfettamente visibile ai suoi occhi, come una bolla d’acqua circondava la foresta e ne permeava l’interno. Uscì il braccio fasciato e la sfiorò delicatamente per assicurarsi che non fosse pericoloso.

“Sentito nulla?”

“No”

“Allora avevo ragione io”

Attraversò senza esitazione e iniziò ad incamminarsi verso il tempio, i giovani lo seguivano tenendosi a debita distanza, anche loro avevano paura della sua figura.

Muoversi dentro la foresta era in un certo asfissiante per Garet, la voce dentro di lui diventava irrequieta e smetteva di parlare e l’aria stessa sembrava essere carica di una umidità innaturale … Quasi come se in quel preciso momento stesse respirando acqua. Il tempio per fortuna non era distante e i monaci stavano già uscendo, allarmati dalla presenza di demoni nelle vicinanze del tempio. Garet si dissolse nell’oscurità passando in mezzo a loro indisturbato mentre quelli accoglievano i due giovani, ancora scossi per il macabro spettacolo a cui avevano assistito; il guardiano e il saggio del tempio erano l’uno accanto all’altro davanti l’entrata e il primo aveva già notato qualcosa che si muoveva tra le ombre degli alberi, tuttavia non capì cosa fosse finché Garet non fu a pochi metri da lui. Sguainò la spada e intimò:

-Fermati! Dimmi immediatamente chi sei!-

-State tranquilli, non ho intenzioni malvagie, ho salvato i due giovani lì in fondo, ero venuto qua per poter riceve ospitalità e aiuto-

                Il tempismo del fato fu perfetto, i monaci arrivarono con i due giovani che confermarono la versione di Garet. Il guardiano, un uomo alto, dalla carnagione scura e un fisico dalla stazza imponente, fissava Garet con i suoi occhi castano chiari, mostrando disappunto. Il suo istinto gli diceva di non fidarsi, sentiva dentro quel mago un qualcosa di non buono, guardò l’anziano aspettando il suo giudizio. L’anziano, a differenza del guardiano era decisamente più basso e i suoi muscoli molto meno sviluppati tuttavia aveva una postura statuaria quanto quella del suo compagno, i capelli neri e tagliati corti presentavano qualche ciocca bianca e gli occhi erano di un azzurro innaturale.

                Questo era l’ultimo porto che Garet doveva raggiungere, i templi arcani erano gli unici a custodire librerie di rilevante importanza.

-Adam cosa suggerisci di fare?- Chiese il guardiano

L’anziano chiuse gli occhi e ispirò a fondo, trattenendo il respiro per qualche secondo … Quando l’aria usci dai suoi polmoni aprì gli occhi e fissò Garet, quest’ultimo resse lo sguardo, l’aria sembrava vibrare tra loro nonostante i loro volti erano perfettamente rilassati ed inespressivi.

-Non ci danneggerà, per quanto il suo sia un futuro del tutto incerto, sono certo che non tenterà di danneggiarci … Dunque sei qua per i nostri manoscritti, non è così?”

Garet accennò un sorriso

-La vostra fama vi precede Sir Adam, è vero sono qui perché ho bisogno dei vostri tomi-

-Tuttavia non sei sicuro della mia risposta-

-Ed è altrettanto vero che lei è sicuro della mia buona fede-

-No, non sono sicuro di niente per quello che ti riguarda. So che sei nemico dei demoni ma non sempre l’amico del mio nemico è un mio alleato. So che cerchi qualcosa ma non so cosa cerchi-

-Mi creda se le dico che non lo so neanche io…-

 

  
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