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Autore: JackoSaint    30/07/2010    6 recensioni
"Saga, fratello mio. Sono passati mesi ormai dall’ultima Guerra Sacra contro Hades e le cose accadute sono forse troppe per essere spiegate in una sola volta. Eppure, guardandoti ora attraverso il vetro che tiene al sicuro le tue spoglie senza vita, leggo nella tua espressione ferma il desiderio di sapere; e per questo io, Kanon, ti racconterò tutto per filo e per segno".
Pochi sono i Cavalieri sopravvissuti all'ultima sanguinosa battaglia contro il Re degli Inferi. Costretti a lasciare il Grande Tempio e sciolti dal giuramento che li legava alla Dea Athena, questa volta saranno altri dèi a tessere il loro destino: i Dodici Olimpi, che li chiamano a nuovi doveri. Ma il loro scopo è ben altro...
(Scritta da Federica e Giorgia)
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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22. Iniuriae poenae repetentur


Gio: zalveeeeeeeeee!!!!!! Alluraaaaa, oggi sono di buonumore (squillo di trombe xD), quindi non vi tratterrò a lungo in questa presentazione di questo capitolo... vi basti sapere che non è un capitolo molto "pulito"... nel senso, c'è "rosso"... MUAHAHAHA!!! Ok, basta, non dirò altro!

DEDICATO A
Sagitta72, perchè ha postato la 100esima recensione di questa fic.
Grazieeeee Gianduiaaaa!!! ^_^ In questo capitolo c'è Cam, sìsì... xD



22. INIURIAE POENAE REPETENTUR

Questi capitolo è di
Giorgia



Silenzio alla Casa dello Scorpione. Solo quello.

Camus tiene gli occhi chiusi e anche se non guarda assolutamente i nemici, la sua mente è concentrata sui loro cosmi; nel palmo destro semiaperto danzano cristalli di morte.

Giasone ed Idmone fanno per avvicinarsi, ma un gelo inaspettato pervade improvvisamente la casa.

- Vi conviene non avvicinarvi - li canzona allora Camus, sempre senza guardarli, - e vi conviene non alzare anche un solo dito in questa Casa - .

Giasone trattiene un ghigno: - E se lo facessimo? - .

Sul volto inespressivo di Camus appare un sorriso di scherno. - A meno che voi non siate pazzi, non lo fareste di certo - .

- Noi non siamo pazzi - interviene allora Idmone. - Siamo qui per ordine di Zeus - .

- Allora è lui il pazzo - .

Giasone sgrana gli occhi, stringe i pugni: - Cosa? - .

- Certo che siete proprio sordi, voi. Hai capito - .

Il comandante di Argo non riesce più a trattenersi: con uno scatto felino balza in avanti con l’intenzione di colpire Camus, il quale però non si fa sorprendere e con altrettanta agilità si scansa.

- Che Cavaliere sei? - lo riprende allora Giasone, - eviti lo scontro? - .

Camus alza di poco il braccio destro e una sfera di cosmo nasce sul palmo aperto della mano: - Non volete proprio capire, allora - La sua voce trema di rabbia, - non voglio insozzare questa Casa con il vostro lurido sangue blu. Mi fa ribrezzo - .

Parole che infervorano gli animi dei due Argonauti, che subito si lanciano ad attaccare; ed in quell’attimo che precede l’inevitabile scontro, Camus dopo aver sussurrato un “mi dispiace, Milo”, spicca il volo, riesce a sorprendere Giasone e gli stampa un potente calcio nello stomaco. Così il comandante degli Argonauti è proiettato all’indietro e non riuscendo ad evitare la rovinosa caduta sfreccia sul pavimento fino a fermarsi a parecchi metri di distanza.

Ora Idmone. Idmone lo sta per centrare con un pugno, ma Camus lo evita ed atterra con eleganza; non fa in tempo però a voltarsi perché Giasone lo raggiunge e preparando una sfera cosmica gliela pianta in pieno petto. Dolore lancinante. La potente onda d’urto creata dall’avversario lo costringe a retrocedere, ma non perde l’equilibrio e quasi pattinando sul pavimento carica il suo Diamond Dust concentrando gran parte del proprio cosmo.

Il colpo inghiottisce ogni cosa si trovi sulla sua traiettoria, il gelo cade e le pareti della Casa iniziano a ghiacciare.

Giasone riesce a scansarsi appena in tempo per non venir travolto dalla devastante tecnica e prima di riprendere ad attaccare prende qualche secondo di pausa; secondi che Idmone sfrutta invece per sorprendere Camus, il quale non accorgendosi del suo intervento si trova schiacciato contro una colonna con il figlio di Apollo a fiatargli sul collo:

- Cavaliere, il lurido sangue che insozzerà questa Casa sarà il tuo, non il nostro! - .

Camus non fa in tempo a reagire che Idmone inizia a colpirlo ripetutamente allo sterno e allo stomaco quasi privandolo del respiro. Non può muoversi, è costretto a sputare sangue dalla bocca e le sue gambe tremano e minacciano di afflosciarsi davanti ai colpi ben assestati dell‘Argonauta, che non ha pietà, no, non si fa problemi a sporcarsi le mani. Nonostante l’Armatura, i polmoni iniziano a fargli un male terribile ad ogni respiro.

Di certo non è come il padre

Sente i sensi venirgli sempre di meno, la coscienza scivolare in un baratro scuro senza fondo, ma quando chiude gli occhi riesce a trovare un appiglio: il suo sorriso.

Non può assolutamente permettere che quel sorriso si spenga, non può assolutamente permettere di lasciar scappare Giasone ed Idmone.

Deve… reagire.

Devo… reagire

Giasone lancia un’occhiata ad Idmone, quello gli fa intendere di lasciarlo lì, con il Cavaliere, avrebbe lui sistemato quell’uomo. Per cui il comandante annuisce, inizia a correre verso l’uscita della Casa; ma fa appena in tempo a lasciarsi alle spalle il compagno che Camus sembra ridestarsi, e con un colpo preciso scaraventa Idmone lontano da sé, contro una colonna, anche oltre. Contro la parete.

Giasone fa appena in tempo a voltarsi che una luce accecante lo divora, costringendolo a chiudere gli occhi. La voce di Camus esplode da chissà dove:

- Non ti lascerò passare, Giasone! - .

Silenzio in tutta quella luce; poi, l’impatto:

- Diamond Dust! - .

Giasone urla, le ossa gli si congelano in corpo e viene scagliato ad una velocità incredibile contro la parete. E proprio quando cade sul pavimento mezzo morto, la luce si dirada e Camus cade a gattoni: fatica a respirare, Idmone colpendolo ripetutamente allo sterno gli ha mozzato il fiato. Gli fanno male, i polmoni gli fanno un male terribile.

Non posso… Idmone… si sta alzando

Con la coda dell’occhio, infatti, vede il figlio di Apollo alzarsi, un rivolo di sangue che gli scivola dalla bocca.

- Uomo - inizia a dire quello, un po’ piegato su se stesso per il colpo subito, - mi costringi a non avere pietà… di te - .

A Camus scappa un sorriso meschino. Si alza, sempre respirando a fatica. - Forse… non hai ancora capito - Inizia a espandere nuovamente il cosmo.

Idmone alza piano le sopracciglia, ha freddo; è ferito al braccio. - Vuoi provare un attacco suicida? Non ci riuscirai… sei già agonizzante - .

Ma a Camus non interessa. Deve portare a termine la sua missione, Apollo deve pagare e lo farà dicendo addio al suo amato figlio.

Non parlano più. Non ci sono parole degne di essere pronunciate in quel momento.

Giasone è a terra, ferito e quasi incosciente, nessuno può più intervenire.

Idmone espande il proprio cosmo, niveo, proprio come quello del padre; del padre ha anche l’espressione, la fisionomia, i capelli, la corporatura.

Camus non può aspettare oltre: con un ultimo, titanico sforzo abbraccia la propria costellazione e le stelle sembrano esplodere al bruciare ardente di quel cosmo dorato.

Idmone fa lo stesso, non ha paura di quella potenza quasi inumana. Deve battersi… battersi per suo padre.

Poi succede tutto in pochi nanosecondi: tutti e due attaccano, Idmone scaglia una gigantesca palla di cosmo mentre Camus la suo inimitabile Aurora Execution.  

La Casa congela, il figlio di Apollo ora si trova dietro al Cavaliere di Aquarius, la sua velocità gli ha permesso di non essere visto.

Camus è ancora fermo, in posizione d’attacco, i palmi giunti e la testa incassata tra le spalle.

La voce di Giasone sembra sbloccare la situazione:

- I… Idmon- - .

Il tonfo del corpo del figlio di Apollo, ora riverso a terra, sancisce la fine del combattimento.

Giasone si alza lentamente, ripresosi dal potente Diamond Dust, ma non osa avvicinarsi al Cavaliere di Athena, ancora fermo; poi, improvvisamente, la potenza del suo cosmo inizia a sciamare ed anche Camus è costretto a cadere a terra, a gattoni.

Giasone respira lentamente, le ferite che ricoprono il suo corpo mezzo congelato e una sensazione di vuoto che gli libera la mente. Lentamente. Fatalmente. Ma non cade a terra, no, riesce a rimanere in piedi.

Quel cosmo.

Quel cosmo lo sta riscaldando, lo difende, gli dona la forza per muovere i primi passi. Sa che il Cavaliere di Athena non si muoverà, la battaglia lì non è ancora conclusa perché non è nemmeno iniziata. Ma Giasone non c’entra nulla. Deve andarsene.

Supera Camus con attenzione, quasi non volesse ridestarlo dal sonno. Lo guarda:

No che non si alzerà

E ha maledettamente ragione: Camus sembra accorgersi di lui ma non si muove. Fatica a respirare, i suoi rantolii si fanno sempre più pesanti ed sangue gli sgorga dalle labbra rosse.

Idmone lo ha colpito. Idmone lo ha colpito ed io non voglio accorciargli la magnifica agonia che precede la morte

Così Giasone se ne va. Non guarda Idmone, no, lui è morto e non può più essergli d’aiuto; e quando esce dalla Casa dello Scorpione percepisce che il Cavaliere di Athena si sente solo. Scoraggiato.

Camus si sente solo e scoraggiato. Sente il suo cosmo, quello di Apollo, iniziare a riscaldare l’Ottava Casa.

Finalmente Apollo si è scomodato. Sarà molto arrabbiato

È stanco, ha paura di non riuscire a vendicare Milo.

Io… devo alzarmi…

La testardaggine non lo abbandona nemmeno in quel momento. Barcollante, stremato, riesce ad alzarsi a quando si volta vede la figura del dio materializzarsi davanti a lui.

Camus… Camus, i Cavalieri non temono nulla. Combatti





Entrano nella Casa dell’Acquario con una velocità sorprendente. Da quando Aiolos si è incaricato di portare al Grande Tempio Shura, Saga, Kanon e Death Mask procedono con più velocità verso la Tredicesima Casa.

Proprio nel cuore dell’Undicesima Casa percepiscono il cosmo di Camus esplodere come non mai, poi il vuoto. Non fermano la loro corsa.

Poi, un cosmo divino.

Kanon si ferma, costringe anche gli altri a farlo: - Apoll- - .

- Non c’è tempo - sussurra Saga, - e ricordate Camus?, dal tono sembrava che volesse vedersela da solo. Aveva previsto tutto - .

Kanon non lo ascolta: fa per fare dietrofront, il Cavaliere dell’Acquario è debole e non può lasciarlo morire. A fermarlo, il fratello:

- No Kanon - .

Kanon allora desiste.

Proprio in quel momento un flash annuncia un teletrasporto. Davanti a loro, dalla luce, appare la figura elegante di Mu:

- Ragazzi, eccovi - .

- Mu? - fa subito Death Mask. - Come diavolo hai fatto ad usare il teletrasporto? - .

- Ermes - è la risposta. - Sono riuscito a piegarlo alla mia richiesta - .

- Che ci fai qui? - Il tono di Saga ha un che di preoccupato. - Non dovresti essere alla Tredicesima Casa con gli altri? - .

- Non potevo starmene con le mani in mano - risponde allora Mu, serafico come sempre. - Gli Argonauti arriveranno tra poco e Aphrodite e Dohko non vogliono muoversi - .

Saga e Death Mask non parlano. A farlo, Kanon:

- Mu, io mi fido di Ermes. Mai ci tradirebbe, me lo sento - .

- Meglio essere prudenti, soprattutto con l’osmio; l’ho donato a Dohko, per il momento lo terrà lui - .

- Ma Artemide- - .

- Kanon, ti chiedo di non parlare. Non ora - Mu è serio, il suo tono non è mai stato così tagliente. - Tratterrò più Argonauti possibili, sento i loro cosmi vicini. Ciononostante non potrò fare molto, perché anche se riuscirò a sconfiggerli gli Olimpi potrebbero intervenire personalmente. Questo è un altro motivo per cui i Bronze resteranno al Grande Tempio, con Aphrodite e Dohko - .

- Aiolos - fa allora Death Mask, e quel nome sembra far sobbalzare Saga, - il suo cosmo- - .

- …è diretto alla Tredicesima Casa - finisce per lui il Cavaliere dell’Ariete. - Sì, tutti noi lo abbiamo percepito. Shura ha molte più probabilità di farcela - .

Death Mask abbassa lo sguardo così come la voce: - Non capisco perché la sua Armatura non sia giunta ancora in suo soccorso - .

Mu lo guarda, serafico in volto. - Semplice, probabilmente perché aveva già previsto l’avvento di Aiolos. Le Armature parlano tra loro una lingua che voi non potete capire - .

Restano un momento zitti.

Kanon si guarda dietro, sembra nervoso. - Mu - lo richiama, poi scambia un’occhiata con il fratello, - Mu, permettimi di scendere da Apollo - .

- Apollo non ci disturberà - La risposta del compagno spiazza tutti.

- Non… ci disturberà? - .

- Sì Saga. Apollo sarà molto, molto impegnato. Non riuscirà a giungere di persona alla Tredicesima Casa - .

- Perché? - gli chiede allora Death Mask, quasi innervosendosi. - Mu, senti, se sai qualcosa è meglio che parli - .

- Nulla di assicurato - è la risposta, poi il Cavaliere del Primo Fuoco alza lo sguardo su tutti e tre i compagni: - Voi andate alla Tredicesima Casa. Ho un pian- - .

- No! - L’urlo di Kanon gela tutti sul posto. - No, Mu. Permettici almeno di rimanere qui con te, troveremmo meno difficoltà in quattro contro gli Argonauti - .

- Sarebbe inutile - .

- Ma cosa dici? - .

- Sì Kanon - Poi Mu si rivolge a Death Mask. - Desu, ho da chiederti un favore - .

- Un favore? - E quando mai questo mi ha chiesto un favore?-

- Devi convincere Aphrodite a stendere un campo di rose tra la Dodicesima e la Tredicesima Casa. Tu, che lo conosci meglio di me, potresti riuscirci - .

La richiesta spiazza nuovamente tutti.

- Come? - fa Saga, interdetto.

- È l’unico modo per assicurarsi che nessun Argonauta arrivi al Grande Tempio - .

- Glielo hai già proposto? - .

- Sì ma non sono riuscito a convincerlo. Vedete, se lui stende il campo di rose- - .

- …significa che noi non potremo più raggiungere la Sala - finisce per lui Kanon, perso nei propri pensieri.

- Esattamente - fa Mu, - e se alcuni Olimpi interverranno, noi non potremmo far nulla. Ermes mi ha già informato che non vuole usare il teletrasporto con nessuno di noi, nel caso Aphrodite stendesse il suo campo - .

- Che bastardo - ringhia Death Mask. - Motivo in più per non fidarsi troppo di lui - .

- Ho provato a piegarlo, ma come si fa ad andare contro il volere di un Olimpo? Ho preferito non alzare aria di tempesta - .

I tre compagni restano un momento zitti: i cosmi di Apollo e Camus pulsano, quelli degli Argonauti si avvicinano.

Kanon è il primo a prendere parola: - Desu, va’- .

- Come? - .

- Ho detto va’. Io e Saga rimarremo qui con Mu - .

Mu non dice nulla.

Death Mask sulle prime ha dei ripensamenti, ma le occhiate decise dei fratelli lo convincono: - E va bene - dice, - cercherò di convincerlo - .

Saga annuisce. - Confidiamo in te - .

Death Mask allora lancia un’ultima occhiata a Mu e a Kanon, poi si volta e corre via.

Mu allora abbassa il capo e chiude gli occhi; di fianco a lui i due fratelli. Sospira, inizia a concentrare il proprio cosmo e poi dice, quasi sibilando: - Gli Argonauti stanno arrivando - .





Un altro urlo di dolore gli viene strappato dalla bocca, grondante di sangue mischiato alla saliva. E poi un altro.

Camus cade ancora sul pavimento, scivola a si ritrova così riverso a terra. Non riesce nemmeno più ad alzarsi.

Apollo. Apollo gli è davanti e non può far nulla per fermare la sua furia. La furia di un padre che ha perso un figlio. Camus sa che quest’ira è indomabile, che nessuno potrebbe fermarlo.

- Uomo! - esplode ancora la voce dell’Olimpo, - ancora non ti convinci a morire? - .

Camus non vuole morire. Camus non può morire. Anche lui deve vendicare una persona. Così si mette a gattoni: lo scontro con il dìo l’ha ormai devastato. Riesce comunque ad alzarsi in piedi, sul volto una maschera di sangue, non riesce a spiegarsi come faccia l’Armatura a rivestirlo ancora, danneggiata com’è. Ma non può arrendersi.

- Uomo, sei stato tu a volere tutto ciò - inizia allora Apollo. - Hai ucciso mio figlio, hai osato scatenare la mia ira. Tu devi morire! - Fa per attaccare, ma le flebili parole che pronuncia il Cavaliere lo bloccano:

- Io… non posso morire - Apollo fa quasi fatica a sentirle, - per voi… dèi… un caro in meno non fa differenza: siete comunque… immortali - Il cosmo di Camus sembra risvegliarsi, anche se lentamente, - per noi uomini invece, perdere una persona cara… è come perdere la vita - .

Apollo ascolta. Non fiata, cerca solo di capire il senso di quelle parole.

Sul volto di Camus appare un sorriso meschino, tremante, che tradisce una certa paura: - Io sono morto da tempo, Apollo. Per questo… devo portare anche te con me - .

- Stolto! - è l’urlo del dìo che riecheggia nella Casa. - Le tue parole non hanno motivo per essere pronunciate! È sorprendente come voi umani sprechiate il fiato - .

Camus… Camus si sente cadere: un dolore lancinante ai polmoni gli mozza nuovamente il fiato, uno solo, e cade a terra. Il cosmo attorno a lui scompare.

Apollo non vuole perdere altro tempo. Si avvicina a passi lenti fino a trovarsi  davanti al Cavaliere. Il suo sguardo è grave, inespressivo: - Tu, seppur abbia ucciso mio figlio, pronunci tali parole? - .

- Tu… non conosci, il dolore - .

- No, non lo conosco - ammette infatti Apollo, - ma di una cosa sono certo: tu, Cavaliere, morirai qui. Per mano mia - L’Olimpo alza il braccio, è deciso a chiudere il sipario, vuole a tutti i costi vendicare Idmone.

Silenzio. Solo i rantolii di Camus fanno da sottofondo a quell’incredibile scena.

Milo… Milo, perdonami

E il braccio del dìo cala; ma Apollo si blocca, la mano tesa a pochi centimetri dal volto di Camus.

Qualcosa.

Qualcosa non va: dolore, o meglio, piccoli bagliori scarlatti gli disegnano sul corpo una sagoma, quella dello scorpione.

Sono… stato colpito senza accorgermene?

Una voce risuona dal cuore della Casa: - Sì, Apollo - .

Apollo quindi alza piano il braccio, non può più dare il colpo di grazia a quel Cavaliere riverso a terra perché sente i muscoli irrigidirsi, un veleno mischiarsi al suo sangue blu.

- Sei stato colpito - risuona ancora la voce, e finalmente l’Olimpo percepisce una presenza dietro di sé. Si volta, e lo stupore lo assale:

- Tu?- - .

Milo. Il protetto di Artemide è intervenuto e furtivo come un’ombra lo ha colpito. A rivestirlo la sua Armatura, più spendente che mai. - Sei stato colpito; dieci volte - ripete il Cavaliere dello Scorpione fermandosi a pochi passi da lui.

Apollo non sa che dire. Guarda un momento il Saint di Aquarius, lo vede accennare ad un movimento, ma non lo attacca. La voce di Milo, tremante d’ira, lo fa voltare nuovamente:

-  Apollo… i miei compagni non si toccano, specialmente Camus. Saggerai la mia ira - .




Angolo delle autrici:

Eccoci alla fine di questo capitolo da tachicardia! Allora, facciamo un piccolo riassunto: Idmone è crepato (scusate il termine, ma la cosa mi fa talmente felice! xD), Giasone è mezzo morto (e mezzo congelato...), Apollo si è finalmente incazzato (era ora! xD) e Milo è tornato (era ora anche questo! xD). Adesso ci toccherà vedere cosa combineranno Mu e i gemelli, senza tralasciare il compito affidato a Death. E chissà come reagiranno gli altri davanti ad Aiolos ed Ermes magari... avrà qualcosa da dire? Perchè questa specie di dualità? Ehehehehe... si saprà tutto a tempo debito, non disperate...
Prossimo capitolo: amore e fratellanza (scommesse aperteeee!!! xD)

AVVISO: domani non pubblicheremo un capitolo, per via di mancanza di tempo... vi sarà spiegato tutto nel dettaglio sul nostro blog, di cui trovare il collegamento nella nostra pagina! ^^


Angel_Dark_Light : salveee!! Come vedi il latino ti è stato utile almeno per una volta! xD Aiolos tirchio? Oh, sempre meglio di Seiya... ^^ Comunque, secondo te Aoilos è cotto di Saga? Mhm, qua si va sul pesante (yaoi!!!) xD Il tuo pinguino se l'è vista brutta ed è conciato proprio male... quando Apollo (pelle di pollo xD) si incazza, meglio stargli alla larga. Ma per fortuna Milo è stato tempestivo come uno scorpioncino tale quale è lui, quindi magari se la cava.. MAGARI... MUAHHAHAH!!! Cavoli, mi piace farvi soffrire... per sapere del tuo caro pinguino rosso devi aspettare domenica... eggià... bacioni ^^


KanondiGemini96 : zalve! Scusa, volevi dire porca paletta o...? Guarda che non ci freghi, sappiamo che  volevi dire quello! Idmone (pelle e palle di Pollo) ha ereditato proprio tutto da Apollo (pelle e palle di Pollo xD), ma per fortuna è schiattato... 'mo c'è il padre, oddeoooo, incazzato come una bestia (ed era ora! xD) Sìsì, tieni pure le foto di Death NUDISTA, noi le abbiamo doppie! Sai, noi abbiamo un traffico illegale di foto dei Saints NUDISTI... @ç@
cit: "E poi *sventola freneticamente bandierine della Francia* VAI CAMUUUUUUUUUUUUUUS!!!!!! SEI TUTTI NOI!!!!!!!!!!!!!!"
Be', Camus se la sta vedendo brutta, non c'è mica tanto da esultare.. MUAHAHAHAH!!!!! ^^ Ros è nostroooooo, non toccarlo! Prendi Seiya, non lui!!!!! xD Chissà se si incontreranno, leoncino e fratellino... e chissà come, quando, perchè, dove... sìsì, chissà chissà... guarda, fa niente se non recensisci, vorrà dire che metterai una recensione finale, perchè tra qualche capitolo finiamo! xD Bacioni!!!


Ai91 : Saga! Saga era sconvolto... povero piccolo.... ^^ Mi chiedi se Camus muore? Be', non ti posso rispondere, tanto adesso c'è anche Milo a proteggerlo e lui non molla di fronte al suo amore in difficoltà.. sìsì ^^ Mu sarà un genio, non preoccuparti... certo, è già tanto che respiri ancora ma questo è un trascurabile particolare... bacioni!!!! ^^


HigurashiShinko : ma ciauu!!! Innanzitutto ci dispiace che ti sia successo qualcosa di spiacevole, e speriamo di tirarti un po' su con questa fic... allooooora.... Come hai potuto leggere Cam ha congelato il culo ad Idmone, ma Giasone se l'è data  a gambe.. Giasone morirà con Echione? Aspetta e spera... ^^ Dai, Saga non ha ancora pianto... non ancora, la modalità "cascate Vittoria" deve ancora accenderla xD Già, le lacrime erano quelle di Shura che povero, anche lui si sente in colpa nei confronti di Aiolos... ed è anche un po' stupito, perchè il nostro caro sagittario ha deciso di aiutarlo... BUAAAAAHHH!, che tristezzaaaa!!!! ç_ç Tra Saga ed Aiolos speri in un chiarimento? ehehehehe... hihihiihiihh... *pausa inquietante* MUHAHHAHAHAHAHA!!!! Bacioni!!! ^^


Sagitta72 : ma zalve, vedi che ti sei aggiudicata la 100esima recensione e la dedica al capitolo? Certo, il tuo Cam non è nelle condizioni di esultare, ma fa niente... ^^ Apollo (pelle di pollo xD) è incazzato, ora sì che si comporta come un dio. Per quanto riguarda Ermes non possiamo dirti nulla, mi dispiace, ma la sua "dualità" è giustificata! Nel prossimo capitolo capirai perchè. Sappiamo che non sopporteresti la morte di Cam, ma "quesione di trama" MUAHAHAHAHA!!!! Scherziamooo!!!!!! *Come no... xD* Ok, non sai più cosa pensare... però dai, se ci pensi è bella una scena in cui Cam muore tra le braccia di Milooooo... MUAHAHHAHA!!! Ti stiamo torturando, eh! Ma no, tranchi, fidati di noi... ^^ L'occhiata di Aiolos è veramente inceneritrice, però funziona! E Saga... Saga non ha ancora pianto, però c'era vicino dai... xD Di Aiolia non possiamo dirti poi molto (che novità.. xD) solo che vedrà il fratello.. stop!, non dico altro! Bacioniiii!!!! ^^



   
 
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