Prima di iniziare voglio ringraziare Oz, che spronandomi continuamente è riuscita infine a farmi scrivere questo capitolo, e grazie alla sua costanza potrò probabilmente migliorare i miei tempi di scrittura!
Un’altra lunga attesa, ma trovate oggi un capitolo più lungo dei precedenti. Ed è un capitolo difficile, cupo, perché si snoda dagli inizi della prima guerra mondiale, con uno scorcio sulla situazione estera, al preannunciarsi di come potrebbe finire. Con l’estate fioriscono di nuovo i girasoli, ma in Russia vi è ancora la neve e l’inverno, adesso che gli Zar deludono il loro popolo…
<<
Non siete voi a
dover decidere, aru! >>
Lituania
chiuse gli occhi e
inclinò il volto, un’espressione di sofferenza che
si dipingeva chiara sui suoi
tratti.
<<
Non potete decidere
cosa farne di me, aru! >> gridò di nuovo Cina,
con voce rotta, scansando
bruscamente la mano che Giappone gli stava porgendo.
<<
Invece possiamo,
sai? >> contestò soavemente Russia, con un
sorriso candido. <<
Ormai hai perso così tante volte… >>
Cina
si morse il labbro
inferiore, respingendo di nuovo le mani gentili di Giappone e fissando
quell’arto come avrebbe fissato una spada insanguinata pronta
a ferirlo.
Lituania
riaprì gli occhi
giusto in tempo per vedere lacrime di rabbia solcare il viso del
cinese, prima
che Russia entrasse nel suo campo visivo, grande, in contrasto con i
due
piccoli orientali, e tendesse una mano verso Cina.
Giappone
intervenne in meno
di un istante, ed una katana scintillante quasi sfiorò la
gola di Russia.
<<
Giappone >> il
russo sorrise ampiamente << Non pensare che sia solo tuo
>>
commentò, crudele, accennando con la testa a Cina.
La
situazione rimase quella
per interminabili secondi.
Poi
Russia arretrò, Giappone
abbassò la katana, Cina si voltò
dall’altra parte.
<<
Andiamo, Lituania
>> gli ordinò Russia, passandogli accanto.
Lituania lo seguì, cercando di
non pensare al dolore che si faceva sempre più forte, dalla
parti dello
stomaco.
Lituania
sapeva quanto era
orribile subire l’occupazione di un’altra nazione.
Ma
assieme alla compassione
in lui si mescolavano anche rassegnazione e gelosia, sentimenti a cui
comunque
non poteva permettere di prevalere, in quanto la situazione nella quale
si
trovavano non glielo permetteva.
Già,
la situazione…
Fervevano
preparativi,
ministri stranieri entravano in casa di Russia, si accordavano,
firmavano,
uscivano, un via vai che poteva significare una cosa sola: una cosa che
si
respirava nell’aria assieme alla paura ed
all’adrenalina, entrambe che erano
aumentate sempre di più fino a rendere l’aria
russa densa come crema. Il
culmine era giunto, infine, nel giugno 1914.
<<
Russia-san, sta
andando da Serbia? >> domandò quella mattina
Lituania, intento a
preparare la valigia del suo padrone.
Russia
lo scrutò
attentamente, come se cercasse qualche traccia di gelosia nella sua
espressione. Non ve ne trovò.
Lituania
non si sentiva
geloso di Serbia, nonostante Russia avesse deciso di proteggerlo.
Lituania…provava
pena per
quella piccola nazione, un bambino che già veniva sfruttato
per gli scopi di
imperi più grandi di lui.
<<
Si, ma tornerò
presto. >> rispose Ivan, avvicinandoglisi.
Toris
si fermò quando le mani
del russo circondarono le sue, impedendogli in modo insolitamente
gentile di
continuare il suo lavoro. Alzando lo sguardo su di lui il lituano
poté
accorgersi di quanto il sorriso di Ivan apparisse teso adesso che non
c’erano
altre nazioni a cui far credere che andava tutto bene.
Toris
sapeva che
probabilmente in quel viaggio Russia sarebbe incappato negli eserciti
austriaci
e tedeschi, ma Russia era forte, tremendamente forte, dunque non aveva
di che
preoccuparsi.
Eppure
si preoccupò, sentì un
brivido freddo mentre baciava le sue labbra.
<<
Hai paura per me?
>> il tono di Ivan era scherzoso, ma allo stesso tempo si
era lasciato
sfuggire una nota di piacevole sorpresa per i sentimenti del lituano,
quest’ultimo che tornò ad occuparsi della valigia
annuendo una volta in
risposta, avvalendosi delle lunghe ciocche di capelli bruni per
nascondere le
guance arrossate.
Improvvisamente
Toris sentì
le mani dell’altro sollevarsi, strappandogli un sospiro di
sollievo perché la
sua presenza così incombente gli dava sempre
l’impressione di essere
fagocitato; tuttavia anche il calore che aveva sperimentato sulle dita
sembrò
svanire, lasciandosi dietro solo un residuo formicolio là
dove il corpo del
russo era entrato in contatto col suo. << Sono una grande
nazione >>
disse solo Russia, prima di lasciare la stanza.
Parole
che anche Lituania
pensava e che si sforzò di fermare nella mente durante
l’assenza di Ivan.
Era
incredibile come
quell’uomo riuscisse a metterlo a disagio.
Lituania
cambiò bruscamente
direzione, fingendo di essersi accorto che le rose nel corridoio di
sinistra
fossero state sistemate male. Si fermò davanti ad esse,
concentrandovi tutta
l’attenzione, le dita che rassettavano morbidamente la
semplice composizione di
quei fiori che Francia aveva donato a Russia, in qualità di
suo nuovo alleato.
Ma
come sempre ecco che
sentiva ancora lo sguardo ceruleo di quell’uomo trafiggerlo,
affondare come un
coltello che intendesse tagliargli via tutta la carne, tutta, fino a
trovare il
cuore pulsante e leggerci dentro ogni sua emozione.
La
sgradevole sensazione si
attardò su Toris anche quando i passi di Rasputin si fecero
flebili e lontani.
<<
Lituania… >>
Sentendosi
chiamare Lituania
si voltò, ritrovandosi accanto Estonia e Lettonia,
quest’ultimo che tremava più
del solito guardando nella direzione in cui il mistico era come
svanito;
notando ciò Estonia mise una mano sulla spalla del biondo,
come per
tranquillizzarlo, tenendo però l’espressione seria
e lo sguardo su Lituania.
<<
Quell’uomo è
riuscito a farsi ammettere di nuovo alla presenza
della zarina e di suo figlio >>, lo informò,
senza degnarsi di
pronunciare il nome di Rasputin. Poi come incapace di trattenersi
aggiunse:
<< Tu…tu credi che abbia davvero dei poteri?
>>
Lituania
parve pensarci, pur
consapevole dello scetticismo di Estonia. <<
Indubbiamente è una persona
particolare. >>
<<
M-mi mette i
brividi. Ma in modo diverso da Russia. >>
commentò Lettonia, mentre i tre
si incamminavano verso un punto imprecisato della grande casa.
<<
Spero che torni
presto >>, sospirò Toris, abbassando lo
sguardo sul pavimento; sia Eduard
che Raivis lo guardarono con stupore così il lituano rivolse
loro un sorriso
nervoso << Forse Russia-san potrebbe mettere a posto le
cose, cacciare
quell’uomo e far ragionare la zarina. Altrimenti temo che il
popolo…>>
<<
Il popolo cosa?
>> commentò una voce stanca, dietro di loro.
Sussultarono,
tutti e tre, e
come un’unica entità si voltarono nello stesso
istante, ma le loro reazioni di
fronte a Russia furono diverse.
Toris
non si era aspettato di
rivederlo così improvvisamente, senza neppure esser dovuto
andare ad aprire la
porta; era tornato davvero presto, per di più sembrava stare
piuttosto bene, e
questo dette a Lituania un tale sollievo che per poco non si
sentì girare la
testa.
<<
Bentornato Russia-san
>> lo salutò, seguito a ruota dai fratelli.
<<
Devo vedere lo Zar
>> li informò seccamente però
Russia, precedendo qualsiasi altra parola.
<< Rasputin era di nuovo qui >>, aggiunse,
le iridi ametista che
parevano scurirsi per una qualche emozione negativa.
<<
Russia-san, dovrebbe
riposarsi… >> tentò Toris, notando
che i vestiti della nazione più grande
erano laceri in alcuni punti, e vi era del sangue secco a decorarli
macabramente.
Russia
non parve sentirlo, si
diresse a passo di marcia verso la stanza dei suoi superiori lasciando
i
baltici indietro, ad osservare la grande schiena ferita del loro
padrone.
Lituania
aveva grandi
cicatrici che gli solcavano la schiena, andavano dal collo in
giù, giungendo a
sfiorare la base della spina dorsale. Toris era abituato a quelle
antiche
ferite, anche se non gli piaceva vederle riflesse nello specchio della
sua
stanza.
Invece
non era abituato
affatto alle rosse lacerazioni sulla pelle chiara della schiena di
Russia,
riportate durante le ultime battaglie. Agli occhi del lituano quelle
nuove
ferite sembravano spropositatamente grandi, grandi e sbagliate,
tanto da spingerlo a volere che non ci fossero. Accostò
il suo corpo a quello di Ivan, coprendo con il petto e il busto il
più
possibile della sua schiena e abbracciandolo, evitando con le mani
altre
lesioni purpuree sull’addome, provocate forse da nuove armi
da fuoco.
Russia
guardava la nuda
parete davanti a lui, sulla quale si faceva strada la luce
dell’alba che,
forzate le ante della finestra, si era introdotta nella stanza con un
bagliore
biancastro, fastidioso. I muscoli del corpo imponente si tesero sotto
le
braccia del lituano, che si scostò in quanto Russia sembrava
voler prendere i
vestiti riposti ai piedi del letto.
Mentre
Toris provvedeva a sua
volta a vestirsi la luce inghiottì del tutto la camera,
assieme ad uno spiffero
gelido che svanì non appena Russia richiuse la finestra. Le
imposte però erano
state aperte e il più grande guardava fuori, assorto.
<<
Lituania, prepara la
colazione e poi va’ a prendere del kvass, in città
>>, ordinò piattamente
Russia, inducendo Lituania ad una reazione di perplessità
prontamente celata.
Il kvass? Perché? Una bevanda così poco alcolica
a cui Russia aveva sempre
preferito la vodka…
<<
Si, Russia-san
>>, rispose tuttavia Lituania, ritenendo che non fosse il
caso di
contestare quella richiesta.
Probabilmente
c’erano ragioni
che non conosceva.
Quando
arrivò alle prime case
di Mosca non si accorse di quanto sembrassero silenziose. Le strade
erano
deserte, eppure Toris non vi fece troppo caso perché quelli
erano tempi duri,
per tutti.
Però
anche nel negozio non
c’era nessuno.
Le
porte erano aperte, così
le spinse, chiamò, nessuno rispose, entrò, in una
serie di azioni sempre più
titubanti. Nel silenzio schiacciante prese alcune bottiglie di kvass,
lasciando
del denaro sul tavolo, e uscì.
Al
ritorno si accorse della
mancanza di un qualsiasi rumore, del freddo ancor più
intenso. La calma piatta
delle strade era acuita dal tappeto di neve, un candido paesaggio
opprimente
che spinse il ragazzo ad accelerare il passò.
Alla
fine si ritrovò a
correre, col cuore in gola.
Se
prima aveva pensato che
c’era un silenzio inquietante adesso, a pochi metri dalla
residenza di Russia,
non poteva che pensare a quanto fosse tutto ancora peggiore.
Rallentò, camminò
con nuova incertezza…si fermò del tutto alle
prime tracce rosse sulla neve.
Sangue.
Spinse lo sguardo più
in là. Un corpo. Un altro. Un altro ancora, riverso sul
primo. Ancora sangue,
ancora corpi. Troppi, più di quanti riuscisse a contarne,
quella moltitudine di
bocche che non potevano più parlare ma che comunque facevano
risuonare
fragorosa l’assenza di suoni.
Poi,
lontano, vide lui.
Toris
lasciò cadere il
sacchetto con gli alcolici, riprendendo a correre.
<<
Russia-san >>,
un sussurro strozzato, mentre lo raggiungeva e si chinava su di lui.
Russia
lo vedeva? I suoi
occhi si spostarono su Lituania, ma non parvero riconoscerlo. Seduto,
in mezzo
alla neve, attorno a lui tanto sangue non suo e un fucile fra le mani.
<<
Ivan >>,
singhiozzò Lituania, capendo, sprofondando anche lui nella
coltre bianca,
abbracciando quella nazione che aveva dovuto sterminare non solo i suoi
stessi
figli, ma anche una parte di se.
1) Note a fine storia: La prima parte
di
storia si riferisce al tentativo di espansione russa in Cina, tentativo
che
portò Russia a scontrarsi con Giappone. Giappone ottenne
però la vittoria, ed è
stata appunto resa quella situazione per questo il carattere di Kiku
può
apparire un po’ più aggressivo del normale. Cina
stesso è stato reso meno
conciliante con il fratello a causa delle guerre di conquista da
quest’ultimo
effettuate.
2) Grigorij Efimovič Rasputin, nasce in Russia da una
famiglia contadina ma
grazie ai suoi presunti poteri mistici riesce ad ottenere un certo
rilievo a
corte, soprattutto presso la Zarina in quanto sembrava che Rasputin
potesse lenire
la malattia del figlio della sovrana, emofiliaco. Anche lui
è in parte responsabile
dello screditamento degli Zar.
3)
Il terzo momento della fanfiction è dedicato alla
rivoluzione
del 1917. Riprende in parte una scena del manga, ma solo in parte il
resto è
stata pura e libera interpretazione.
4) Il Kvas È una bevanda russa fermentata, poco alcolica (tasso massimo di alcol: 2,2%), è molto comune in Russia fin dal tempi antichi. (Informazioni prese da Wikipedia, grazie a Dragon Girl 31, che mi ha permesso di ricordarmi che non avevo messo questa nota!)
----Angolo -stanzetta con
pasticcini, the, e tanta Vodka- delle risposte
alle recensioni! (a cura dell’autrice, di
Ivan e di Toris,
con l’aggiunta di un irritante Feliks
e dell’inquietante Natasha, e dei due nuovi arrivati, il
tremante Raivis, e
Eduard, e… “Aru”? Con probabile
incursione di Giappone…)----
Lituania:
…
Russia:
…
Yusaki:
…
Lituania:
…
Russia:
…
Yusaki:
…
Lituania:
…
Russia:
…
Yusaki:
Ok, è stato un
capitolo particolarmente triste, si, va bene, ho anche nominato uno
sfacelo di
volte il silenzio, sono pronta e disposta ad ammetterlo, ma smettete di
fare
quelle facce depresse!ç__ç Questo è
l’angolo felice e stupido delle nostre
assurde risposte alle recensioni, dove io finisco sempre per scusarmi
per i
ritardi e dove voi ridete di me senza alcuna pietà!
Russia:
Hai ragione, ridere
di te mi tirerà su di morale!
Yusaki:
Quale gioia, cosa
farei senza il suo sottile sarcasmo? Russia-san, la amo oltre ogni cosa!
Bielorussia&Lituania:
…*Occhiataccia a Yusaki*
Yusaki:
Salve cari lettori e
recensitori, no, non sto cambiando argomento perché mi sento
minacciata da due
nazioni gelose, come potete pensarlo? Qualsiasi cosa crediate
è comunque giunto
il momento di rispondere alla prima recensione! *__* La prima
è di Triadine…
Russia:
Che sembra aver
capito benissimo che sei un’autrice lentissima negli
aggiornamenti.
Lituania:
Triadine, purtroppo
con questa autrice ci vuole molta pazienza! È decisamente
lenta, e anche
piuttosto scema, ma in fondo le vogliamo bene.
Russia:
E infondo io sono
d’accordo con te Triadine, io e Cina stiamo piuttosto bene
insieme.
Lituania:
Io invece accordo
il permesso di rapire Cina, basta che non stia qui.
Cina:
Sai Lituania, un tempo
sembravi una persona più gentile,
aru!;__;’’
Yusaki:
Ma in realtà lo è!
Comunque Cina-chan, vederti con Austria non sarebbe
male…*riceve in testa una
padella volante*…ehy, chi diamine ha lanciato quella
padella?!
*Notare
Ungheria che si
defila all’orizzonte*
Lituania:
oltretutto la
nostra autrice è anche molto timida e sensibile agli elogi,
per cui ti
ringrazia con tutto il suo cuore dei complimenti!
Yusaki:
Eccome, e spero anche
che continuerai a seguirmi! Anche perché abbiamo gradito
molto i tuoi alcolici
in regalo!
Giappone:
C’era anche il
sakè, ne volete?
Yusaki:
Ma certo!
Estonia:
mentre l’autrice
provvede ad ubriacarsi passiamo alla prossima recensione, di Stefy_rin. Non saprei dire se il tuo
balletto ha portato sfortuna, l’autrice ritarda semplicemente
perché è…
Tutti,
compresa Yusaki: una
incompetente!
Estonia:
…che però come
sempre ringrazia per i complimenti.
Yusaki:
E poi, dei celesti,
sono riuscita a fargli amare di più la RussiaxLituania! Io!
Io! Lituania-chan,
non senti la gioia che trasuda da ogni poro del tuo corpo di uke per
questo? IO
SONO COMMOSSA! Stefy_rin, mi hai detto una cosa così bella
che potrei piangere…
Lituania:
Se continui a
scolarti sakè piangerai di certo, fa male lo sai autrice?
Comunque…*arrossisce*
…sono contento…
Yusaki:
Vedete? Vedete che
ogni tanto anche io combino qualcosa di buono?!
Polonia:
Cioè, però, tipo
accettiamo Vodka e Girasoli *li scarica in braccio a Russia* ma non
sono tipo
pronto ad essere infilzato dai miracle blade! *Scappa*
Russia:
peccato, sembrava
un’attività interessate. E ribatto che
Lituania-chan che parla in russo è
particolarmente adorabile.
Lituania:
AHEM, passiamo alla
prossima recensione. Lalani, che
come giustamente ricorda è la sessantesima a recensire!
Yusaki:
come premio e per
festeggiare avrai un bacio da Lituan…Russia-san, stavo
scherzando, sono certa
che una bottiglia di vodka sarà più che
sufficiente. Cosa? Neppure quella? Ma
lei è in accontentabile Russia-san, dovrà pur
cedere qualcosa prima o poi!
Lettonia:
Lalani, ti dirò in
segreto che i tuoi tanti complimenti hanno fatto di nuovo girare la
testa
all’autrice!
Yusaki:
Si, tendo a
commuovermi in certi casi…ma soprattutto: è anche
il tuo OTP! Questa splendida
coppia è il tuo OTP! Non sai quanto sono felice di aver
saputo che esisti!ç__ç
Lituania:
Anche io sono
felice.
Russia:
Lituania-chan, visto
che sei così felice potremo approfittarne e festeggiare a
dovere, noi due, da
sol…
Yusaki:
RUSSIA-SAN LEI E
LITUANIA DOVETE RISPONDERE CON ME ALLE RECENSIONI! Allora, grazie mille
della
recensione, come sapete i commenti contano molto per noi autori.
Polonia-che-è-tornato:
è il
turno di miristar, che vorrebbe
tipo
giustamente vedere Lituania fra le mie braccia. Dai Liet, abbracciami!
Lituania:
Emh, non intendeva
in senso letterale Polonia.
Russia:
Visto che hai detto
che mi ami, miristar, ignorerò quel tuo commento su Lituania
e Polonia.
Yusaki:
Si, emh, grazie della
clemenza Russia-san. Dicevamo, ecco…in realtà
inizialmente non ero sicura circa
il rapportò di età tra Russia-san e Lituania, ma
ho scelto di rendere
quest’ultimo più piccolo per sottolinearne poi il
processo di crescita e i suoi
cambiamenti. Poi, ti ringrazio tanto dei complimenti e spero di
riuscire a
migliorare! *__*
Cina:
adesso ci sarebbe Nephtian…
Yusaki:
Che ti assicuro non
ti ama particolarmente, quindi lascia rispondere me. Guarda, ho
aggiornato di
nuovo! Ci sono riuscita! Anche se sì, è
rispuntato Cina, e comunque non è che
mi piace…
Estonia:
Disse perché sotto
minaccia lituana.
Yusaki:
<__<’ Ok, comunque
sono contenta che la storia del torta pasquale ti abbia divertito!
Lituania:
Comunque io ero
sovrappensiero, per questo non mi sono accorto che la torta era di
Polonia.
Russia:
Naturale, dopotutto
stavi pensando a cosa avevamo fatto la notte prima.
Lituania:
*cambia discorso*
Adesso rispondiamo a Liris, per
questo ritardo allora dovresti direttamente staccare le guance
all’autrice.
Russia:
potrebbe essere
divertente.
Giappone:
in effetti è un po’
disonorevole aver tardato tanto, Yusaki-san vuoi una spada per
suicidarti?
Yusaki:
Se fossi così
radicale sarei morta secoli fa. Per cominciare ti ringrazio tantissimo
di aver
lasciato una recensione, Liris! Grazie davvero!
Lituania:
Spero anche io che
vada tutto a posto, l’autrice è un po’
lunatica ma per fortuna non intende
davvero separarmi da Russia-san.
Yusaki:
Anche perché
Russia-san non vorrebbe, ed io lo rispetto fermamente e voglio il suo
bene.
Cari, supporto il vostro amore! Sono contenta che anche tu abbia
trovato
divertente la storia extra, spero che continuerai a recensire. Passiamo
ora a Maayatan, che per fortuna
Russia-san ha
deciso di smettere di inseguire.
Russia:
Si, perché in questa
recensione ha ammesso che Lituania-chan sta molto meglio con me che con
chiunque
altro.
Lettonia:
*sottovoce a
Yusaki* è-è m-meglio non dirgli che probabilmente
l’ha detto solo p-per non
incorrere in morte sicura?
Yusaki:
Infatti è meglio non
dirglielo. Maayatan come vedi anche ad inizio di questo capitolo
c’è di nuovo
Cina, cosa che probabilmente ti avrà reso felice ma che ha
reso un po’ meno
felice Lituania, che però è abituato alle
incursioni di Cina e quindi…Ah! Ma
comunque volevo dirti che sono stata travolta dalle tante cose positive
che hai
messo nella tua recensione, e intendo travolta in senso buono, anzi,
buonissimo, tanto che il mio cuore ha ballato per la
felicità! Non ti dico
quanto sono stata contenta, e spero che il tuo entusiasmo non si sia
smorzato
troppo nell’attendere questo nuovo capitolo…
Russia:
Alla recensione di Dragon Girl31 inizierò
a rispondere io,
visto che ha accennato ad una cosa interessantissima circa alcuni
vestiti da
far indossare a Lituania! Sarebbe magnifico vederli addosso a
Lituania-chan…ed
anche toglierli di dosso a Lituania-chan…
Yusaki:
Si, in pratica lo
vuoi spogliare, abbiamo capito.
Lituania:
Potreste non dire
cose così imbarazzanti con tanta tranquillità?!
*Legge la parola “abito da
sposa”* Uh, io…io…abito
da…*sviene*
Russia:
In realtà era un’ottima
idea.
Polonia:
Tipo anche io voglio
un abito da sposa! Rosa, con tipo tante trine! Comunque tipo lo zar se
lo
merita di tipo ricevere una torta esplosiva…era tipo poco
grazioso, cioè poco
carino ecco…
Yusaki:
Che motivone per
ucciderlo =__=’’ Emh, comunque si, wikipedia
è sempre fonte di sorprese! Grazie
mille della recensione, mi dispiace di aver fatto aspettare
così tanto il nuovo
capitolo…
Cina:
Adesso c’è Reidina…aru?!
ARU?! *Scappa inseguito
da maceti animati da volontà propria*
Yusaki:
O__O Innanzitutto ti
ringrazio di averci perdonati, anche se Lettonia è
terrorizzato anche da te e
quindi adesso non riesce a parlare. Emh, vodka al sangue, un nuovo
ritrovato!
Che dire, ha un sapore un po’ ferroso. Dovrebbe farmi bene
no? Sono leggermente
anemica.
Russia:
Questa vodka mi piace
un sacco.
*Il
trio baltico sta invece
guardando terrorizzato la vodka al sangue*
Yusaki:
Però mi sento tanto
un vampiro così, e siccome è giorno e non vorrei
disintegrarmi al sole vedrò di
berla più tardi. Quanto ad Inghilterra devo dire che non ho
idea se apparirà o
no, in caso non appaia per consolarci mangeremo tanti suoi ottimi
manicaretti!
Russia:
Suppongo che “ottimi
manicaretti” fosse un modo carino per non offenderlo?
Yusaki:
Si, lo sai che voglio
bene ad Inghilterra.
Lituania:
Adesso l’ultima
recensione per oggi, L_Lawliet_poppy!
Che mi trova più carino di Cina. *Felice*
Russia:
300 casse di vodka a
più gusti? *sognante*
Yusaki:
A volte ho l’impressione
che più di tutto ami la vodka, ma sorvoliamo per adesso su
questo punto! Ti
ringrazio tantissimo per i complimenti, mi raccomando, non rimanere
avvelenata
dal cibo di Inghilterra…
Inghilterra:
Avvelenata da
cosa?
Yusaki:
Inghilterra! ^^’’ Non
dicevo niente, cioè, parlavamo di quanto siamo ansiosi di
mangiare il tuo cibo…o
meglio, lo saremmo, ma guarda: è estate, fra poco
c’è da provare il costume e
sfortunatamente sono super-a-dieta!
Inghilterra:
Ah…va bene, sarà
per la prossima volta!
Yusaki:
Scampato pericolo.
Allora, L_Lawliet_poppy ti ringrazio tantissimo dei complimenti e di
aver
lasciato una recensione!
Yusaki:
Anche per questa
volta ci lasciamo con spero un sorriso, anche se il capitolo
è stato piuttosto
manchevole di felicità. Devo dire che, anche leggendo, trovo
sempre di più che
la storia russa sia molto dura e piena di sofferenza, ma Russia-san
è anche
forte, e temprato dai tanti inverni, siamo dunque tutti sicuri che
riuscirà
sempre a trovare un modo per non farsi troppo male.
Siamo
quindi approdati alla
famosa rivoluzione d’ottobre, del 1917, che vi annuncio non
essersi conclusa
con questo capitolo; vi prego di aspettare ancora con pazienza il
prossimo, arriverà
perché ribadisco di non avere l’intenzione di
abbondare questa storia! Andiamo
avanti, spero che lascerete una recensione e a presto!