Ok, ok… di solito scrivo fic tristi o stupide, ma stavolta…
Beh, credo che sia davvero mooooolto mielosa, perciò se non vi piace il genere … sorry! È stato più forte di me, ma è colpa solo della prof di greco che spiega in classe cose assurde !!!
DANNAZIONE, TI AMO!
Sento mancarmi l’aria.
Sono in una piscina, a
fondo, e i miei occhi vedono tutto azzurro.
Forse sto piangendo,
ma il sale delle mie lacrime si sparge e svanisce nel cloro. Forse sto
gridando, ma come si può emettere voce in acqua?
Perché sono qui?
Non lo ricordo più. Anzi,
non l’ho mai saputo. Sento un grande vuoto in gola e capisco che tra poco
arriverà la mia fine: soffocherò in questo inferno
celeste e ovattato. Sterilizzato da ogni cosa, a parte me.
Poi cerco di pensare a
qualcosa di bello, per riuscire a morire col sorriso sulle labbra, proprio perché
un sorriso non si addice ad un Malfoy
e mio padre… lui si arrabbierebbe di brutto…
Nonostante gli sforzi, non riesco a ricordare nulla di
piacevole, ora.
L’ossigeno che mi
rimaneva è finito. Ho sonno…
Finirà tutto così?...
Guardo nuovamente il corpo di Malfoy steso sul lettino dell’infermeria; Madama Chips mi ha detto che presto si sveglierà.
Non era mia intenzione ferirlo a quel modo. Ho pronunciato l’incantesimo senza riflettere e non mi sono accorto che lui si era voltato quando aveva sentito un urlo di Goyle.
L’ho preso in pieno.
E ora lui è qui, svenuto, ed io devo scontare la punizione di assisterlo per questa notte, anche se in realtà non credo di aver mai ricevuto punizione più bella!
Poterlo guardare senza che nessuno se ne accorga, poterlo osservare mentre dorme come un piccolo elfo nato in un fiore, poterlo vedere così, rilassato, senza la necessità di rispondere ai suoi insulti.
Quanto è bella la tua bocca, Draco!
Ha il colore delle pesche mature e aspetta solo di essere assaggiata da qualcuno ma…
…Ma non da me, vero Malfoy?
Non dal Nemico.
Non da colui che il tuo stesso padre desidera uccidere più d’ogni altra persona.
Potter, l’odiato Potter, se ne starà qui fermo a fissarti mentre tu non puoi vederlo.
Perché la tua espressione è diventata così triste?
Ancora in quest’acqua
nella quale non riesco ad affogare.
Perché, perché non posso morire ora?
Perché, per quanto mi sforzi, non riesco a pensare
a nulla di bello?
Cos’è che mi manca? Ho
denaro, rispetto, orgoglio, amici che mi temono,
ragazze e ragazzi che pendono dalle mie labbra.
Ma ora non mi è utile pensare a nessuno di
loro.
Sento di non avere
nulla dentro, a parte acqua.
Vedo tutto azzurro.
Vorrei dormire ma una luce che viene dall’alto mi attrae: devo
raggiungere la superficie. Ora. Anche se sento le pupille
dilatate. Anche se ho la vista sfocata.
So che una volta fuori da questa maledetta piscina riuscirò a ricordare ciò
che mi manca. Riuscirò a conoscerlo, a vederlo.
Non sono certo che
potrò possederlo, ma voglio scoprire cos’è.
Comincio a nuotare e nell’acqua
vedo delle immagini sfocate.
C’è mia madre, con le
sue mani agili e affusolate mentre suona il pianoforte, l’unica cosa che abbia mai amato. C’è mio padre che mi sgrida
mentre piango.
“I Malfoy
non piangono!” mi ripete “Smettila, moccioso! O il Signore Oscuro si vergognerà di te!”
C’è la mia scuola.
Ogni singolo banco, ogni sedia.
La lavagna nell’aula
di pozioni è ancora piena di strani procedure. Dalla
serra arriva sommesso il canto delle rose in fiore.
I tassorosso che mostrano tutto il loro coraggio. I corvonero
sempre immersi nello studio. I grifondoro che corrono
sulle scope da quiddich e si cacciano nei guai.
E i
Miei serpeverde che mi elogiano. Ci sono Tiger e Goyle, che hanno mangiato
troppi dolci; Pansy Parkinson
che ci prova spudoratamente; Blaise che mi concede i
suoi consigli nei momenti difficili.
Intravedo la figura di
Lord Voldemort, che mi incolpa
con i suoi occhi sanguigni, ma non mi fermo abbastanza a lungo da poterla
vedere meglio.
Ora l’ho superato, ma
questo non mi basta.
Più in alto c’è
qualcos’altro.
Ti stai agitando in una maniera spaventosa, ma
Ti muovi a tal punto che la benda umida sulla tua fronte si appoggia in poco tempo sul cuscino, costringendomi ad avvicinarmi per sistemarla di nuovo.
Ingoio un po’ di saliva, quando sfioro con le dita la tua fronte bagnata. Mi lecco le labbra, in un disperato tentativo di controllarmi.
Quanto vorrei toccare ancora il tuo viso! Vorrei baciarti ovunque!
So che sto sbagliando.
Ma…
La bocca rosea, i capelli albini, l’espressione affaticata, il collo esile, le spalle, il torace…
Basta!
Non posso andare avanti senza sentire la tua pelle sotto la mia.
Avvicino la mano destra al tuo viso e ti carezzo piano una delle gote arrossate. Sento che stai tremando e desisto a malapena dall’abbracciarti, reputandolo un gesto fin troppo stupido.
So che sto sbagliando.
Finalmente riesco a decifrare le tue parole: “Più su, più su!” ripeti “…poco più su…!”
Cosa stai cercando in alto, Draco? Chissà… forse in questo momento stai sognando di volare… le nuvole ovattate e l’aria sterile di qualsiasi cosa, a parte te.
Forse stai urlando, ma chi può sentirti in cielo? Forse stai addirittura piangendo, ma le tue lacrime sembreranno solo pioggia alle persone che sono a terra…
Sei libero in una gabbia celeste. Un inferno azzurro come i tuoi occhi.
So che sto sbagliando, ma non posso rinunciare ad assaggiare il sapore di quelle pesche mature, prima che tu ti riesca a svegliare dal tuo inferno celeste per continuare ad odiarmi come hai sempre fatto.
Mi levo gli occhiali e scendo col mio viso sul tuo.
L’ho
capito, ho capito!
Si tratta del mio
cuore: questa piscina tutta azzurra non è altro che il mio cuore!
Non ho mai avuto il
coraggio di guardarci dentro e me ne sono rimasto sempre lì, sul fondo, con il
ricordo solo di me stesso.
Non è egocentrismo, ma pura difesa, la mia.
Vorrei solo difendermi
da un mondo che non fa altro che attaccarmi, ma ora…
Ma ora so che oltre al
male c’è dell’altro: l’amore di mia
madre per il piano; le prediche sbagliate di mio padre che cercava, a modo suo,
di consolarmi; gli amici che mi vogliono, lo so, anche
un po’ di bene.
Ora so di poter
superare la paura per un Signore che non sarò più
costretto a servire.
Ma più su… più su c’è una luce che quasi non
appartiene al mio cuore…
Chi è che emana tanta benevolenza?
Chi è che irradia la superficie del mio vero io?
Chi è in grado di
darmi la serenità che cerco?
Vedo un riflesso
confuso.
I capelli corvini gli coprono appena la
cicatrice a forma di saetta.
Gli occhi, che so
essere verdi, sono chiusi.
Sento un gran calore
sulla bocca.
È Potter!
Harry Potter!
Perché sono tanto felice di vederlo?
Perché sono tanto felice di aver capito i miei
sentimenti? Perché ritengo questo bacio la cosa più
bella che mi sia mai capitata…?
…
Mi sta…
Mi sta baciando…?
Apro gli occhi e li ritrovo immersi nei tuoi.
Merda.
Mi hai visto. Hai capito cosa provo per te. Hai sbarrato gli occhi (che occhi stupendi che hai, Draco!) dallo stupore… anzi, dal fastidio, immagino.
Sì! Ne sono sicuro!
Ora mi odi! Mi odierai fino alla morte, vero Malfoy?
Mi dispiace di averti disturbato, di averti violato a tal modo! Scusa! Scusa!
“Sc…scusa” mormoro piano appena mi stacco dal tuo viso. “… scusa!” sto piangendo come una fontana, ma cerco di asciugarmi le lacrime prima che diventino troppe.
Ma è inutile, Madre Natura mi ha tolto la facoltà di decidere delle mie azioni, perché ho fatto una cosa sbagliata.
Anche se sapevo di sbagliare.
Anche se…
“Cretino!” Mi urli quando le tue pupille tornano normali. È una pugnalata al cuore.
“Cretino! Sono un cretino!”
Cosa stai blaterando?
Forse il rimedio che ti ha dato madama Chips ti ha fatto diventare matto? Magari tu riuscissi a dimenticare tutto ciò!
“Ti amo!” sorridi “Dannazione, Harry, Ti Amo!!”
L’hai detto con l’intonazione che probabilmente ha avuto Newton nello scoprire la forza di gravità.
Non può essere che tu abbia pronunciato quelle dannate parole!
Non puoi amarmi! Non tu!
Sorridi di nuovo.
“…e va bene… ti amo, Potter. Ma ora smettila di startene come un pesce lesso a guardarmi! Noi ci odiamo, no?”
Comincio a ridere mentre tu mi guardi con aria interrogativa.
Dov’è che sei stato, Draco, per scoprire questo segreto?
Sott’acqua, su in cielo, nelle fiamme del sole, all’interno del tuo cuore… non importa.
“Ti… amo!” ansimo tra una risata e un’altra.
“E ti odio, maledetto Malfoy!”
Mi afferri il collo della camicia, spazientito.
Ti bacio con forza.
Non scorderò mai questo giorno in cui…
…in cui ti ho amato così tanto. Lo ricorderò fino…
…Fino alla morte. E ti amerò…
…per sempre…
…con tutta l’anima, Draco.
…con tutto il cuore, Harry.
Mia unica…
…fonte di luce.
..::OWARI::..
Accetto critiche e commenti, anche se immagino che dopo un insulto del genere ai bellissimi libri di Santa Joanne di Hogwarts vogliate quantomeno fucilarmi con la carabina (…ma la carabina sarà un fucile…? NdFed)…
1000 Kisu! Prometto che la prox volta posterò qualcosa di più sensato (sempre che la proffy di greco e latino la finisca di spiegare Pindaro… Non lo sopporto!!!!!!!!)
… ehm… i personaggi sono tutti della cara Santa Joanne di Hogwarts…