Quella
notte una tremenda tempesta imperversò sul colle di Altura
Perenne.
Il cielo era nero e ogni tanto dei lampi facevano la loro
apparizione. La pioggia si abbatteva con violenza sul terreno mentre
era accompagnata dal grido del vento, che nonostante le spesse mura si
sentiva anche all'interno del castello.
Dalle piccole finestre
della cappella ogni tanto penetrava una luce fredda che sovrastava le
deboli fiammelle delle candele.
Le luci e le ombre sembravano in
continua lotta, non si riusciva a pronosticare quale dei due
contendenti avrebbe avuto la meglio.
Vi era un uomo ai piedi della
statua di Andraste, inginocchiato, intento alla preghiera. Il suo
volto era giovane sebbene in quel momento le rughe sembravano essersi
moltiplicate. Gli occhi erano infossati in profonde
occhiaie.
"Creatore, protegilla... proteggili entrambi"
L'uomo si curvò su se stesso, come se quella posa innaturale
fosse una manifestazione fisica del suo dolore e della sua
disperazione.
"Fai in modo che si salvino entrambi e che il
bambino possa finalmente venire alla luce..."
Quel lamento si
levò all'interno della cappella per tutta la notte, fino a
che
l'uomo non cadde su sè per lo sfinimento.
"Lord,
svegliatevi" Nan, la governante, scosse il Teyrn quando il sole
stava ormai sorgendo.
"Tutto si è risolto per il meglio: sia
la Teyrna che il bambino sono salvi. Venite a vederlo è
bellissimo"
Servirono alcuni istanti prima che il Teyrn
potesse riprendersi dallo stordimento, ma quando capì quello
che
stava succedendo cominciò a correre verso le sue stanze dove
Eleanor
stava riposando.
Il bambino dormiva seremanente in una culla
vicino al letto.
"Signore" Nan arrivò poco dopo "volete
tenere il pargolo in braccio?" disse finendo quasi in un
sussurro.
Il Teyrn annuì e raccolse quel fagottino
cullandolo.
Più osservava quella nuova vita e più si
accorgeva
da chi aveva preso quei tratti così delicati.
Gli occhi sono
senza dubbio della madre, pensò, mentre
la fronte e il
contorno del volto sono miei...
"Signore" riprese
Nan "è una bambina, quale sarà il nome che le
darete?"
"Attenderò che la madre si risvegli,
decideremo insieme"
Una femmina. Bryce rimase sorpreso da
quella novità. Non che la cosa fosse un dispiacere, anzi, in
quanto
donna avrebbe dovuto lottare di più per affermarsi nella
società, e
per questo avrebbe ricevuto un'istruzione adeguata, come quella del
fratello maggiore, Fergus.
Avrebbe fatto valere il nome dei
Cousland: come suo dovere.
Il Teyrn era seduto sul letto
accanto alla moglie e le stava tenendo una mano, quando
cominciò a
risvegliarsi.
"Eleanor, come vi sentite?" disse Bryce
baciandole fronte.
La luce cominciava di nuovo a filtrare
attraverso l'oscurità e le cose ripresero i loro colori
naturali,
mentre la Teyrna aprì gli occhi "Bryce?"
"Sì,
amore mio. Sono qui con te..."
Eleanor provò a sollevarsi
dalla posizione supina ma i dolori del dopo parto cominciarono a
farsi sentire, specialmente alla schiena, e quel piccolo gesto comune
divenne a dir poco un'impresa.
"Il bambino come sta?"
disse con un po' di fatica.
"Non il bambino, la nostra
bambina..." Bryce sorrise "sta benissimo, ora sta
riposando. La vuoi prendere il braccio?"
"La voglio
vedere..."
La felicità era tanta, nonostante il pallore che
si leggesse sul volto della Teyrna.
Bryce si avvicinò con passo
leggero alla culla prendendo in braccio la neonata e la posò
leggermente in grembo ad Eleanor "Ha i tuoi occhi"
"Come
è piccola..."
"Come la chiameremo?"
"Ashalind?"
riprese ad un certo punto la donna mentre cullava la bimba.
"Sì,
è proprio un bel nome..."
Tutto tacque mentre i loro corpi
erano uniti come in un solo abbraccio.
"Nana na na naah..."
intonò la Teyrna dolcemente.