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Autore: Daydreamer    31/07/2010    7 recensioni
Sono passati tre anni dall'avventura nel Labirinto. Ora Sarah frequenta un collegio prestigioso e vive serena la sua vita di normale adolescente con i suoi amici. Finchè un giorno strani incubi cominciano a turbare il suo sonno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Eccomi con un nuovo capitolo, non succede un granchè qui...ma aspettate di vedere il prossimo!

Grazie a tutti quelli che mi hanno commentato!

A Piccola Letty e Cappellaio Matto che mi seguono dall'inizio ed a Angeal, Erik Winterking e Chimaira che mi hanno scoperto solo ora. Sono contenta che la mia storia vi piaccia e vi incuriosisca! Spero di non deludervi!

Daydreamer

 

Capitolo 3

 Da giorni Jareth fa in modo di rimanere solo con Amy e questo ci destabilizza tutti, siamo molto preoccupati, soprattutto io. So cosa può fare Jareth e non oso immaginare quali possano essere i piani che ha sulla mia amica. Apparentemente non le ha fatto nulla, e questo –se è possibile- ci impensierisce ancora di più.

Ma non sono la sola a stare male, Danny sta anche peggio. Lui ed Amy sono inseparabili, si capiscono benissimo, condividono le stesse passioni. Se non fossero così timidi probabilmente si sarebbero già messi insieme. La presenza di Jareth, però, ha distrutto la loro armonia, Amy è diventata schiva, sfuggente, come se avesse qualcosa da nascondere. Forse Jareth la minaccia…

Devo prendere in mano la situazione, non può continuare così. Salto una lezione e vado in biblioteca. Lo trovo nel Pensatoio, seduto su una delle poltrone. Tiene la schiena dritta contro lo schienale e una delle sue sfere tra le mani. Ha un’espressione seria e pensosa, non l’ho mai visto così concentrato. Mi fermo sulla soglia, improvvisamente non ho più tanta voglia di disturbarlo; ma lui alza lo sguardo e incrocia il mio, sorridendo obliquamente.

“Non dovrebbe essere qui Miss Williams,” mi canzona, “ha forse saltato una lezione?”

“No! Cioè si…” sbuffo arrossendo, “non è questo il punto, sono venuta a parlare con te!”

“Ah si?” il suo tono è ironico, “la mia preziosa Sarah mi degna di una visita, che onore…”

“Non prendermi in giro! Sei tu che sei venuto da me, nel mio mondo. Ma ora non fai altro che ciondolare in giro con le Splendide!”

Lui alza un sopracciglio e io mi fermo di botto. Così ammetto di essere gelosa, e non è questo ciò che voglio. Lui mi ha salvato per ben due volte, ed io ho bisogno di sapere da chi. Devo capire cosa sta succedendo, null’altro. E poi c’è la questione della mia amica.

“Cosa hai intenzione di fare con Amy? Se vuoi sedurla per vendicarti di me io…”

“Mmmhh…idea interessante…” dice, e io lo fulmino con lo sguardo.

“Non ci provare…” più mi infurio più lui sembra divertirsi.

“Altrimenti cosa farai…”ancora il suo sorriso sarcastico.

Non lo sopporto, mi avvicino e gli sbatto i pugni chiusi sul petto così forte che rimane senza fiato.

“Sei venuto e mi hai salvato, io non so neppure da chi o da cosa…e ora tu, tu fai finta di niente, durante il giorno mi ignori e la notte…” mi fermo, l’ho fatto di nuovo, ho rivelato i miei sentimenti senza riuscire a trattenermi.

 Lui non ha cambiato espressione, il sopracciglio alzato in segno di attesa, la bocca semidischiusa in un sorriso. La sua indifferenza mi colpisce come un pugno. Non dovrei stupirmi, so quanto può essere crudele e meschino quando vuole ma io, io speravo che ci fosse qualcosa tra noi, e invece…sono proprio una stupida. Scappo via senza guardarlo in faccia.

 ******

Quando incontro gli altri a pranzo capiscono subito che c’è qualcosa che non va e individuano immediatamente il responsabile.

 “Quel tipo non lo sopporto!” esclama Charlie arrabbiato, “ci tratta come se fossimo i suoi schiavetti personali e ti tratta come uno straccio, ma chi si crede di essere?”

 “Un Re,” risponde serafica la sorella.

 In realtà anche lei è furiosa, lo vedo dallo scintillio feroce dei suoi occhi castani, ma non può evitare di prendere in giro il fratello.

 “Uff! Non è questo il punto! Non fa niente dalla mattina alla sera…”

 “Se non farsi adulare da quelle cretine delle Splendide.”

 “Nat! Smettila di interrompermi!”

 “Non ti interrompo! Completo solo i tuoi concetti!”

 “Basta ragazzi!” Danny interrompe il battibecco dei due fratelli, “quell’uomo è molto pericoloso, non c’è da scherzarci…” è molto serio.

 “Io non sono d’accordo.” Amy, che fino a quel momento è rimasta zitta, a quel punto parla e, per a prima volta da quando noi tutti ricordiamo, è in disaccordo con qualcuno. Ma soprattutto è in disaccordo con Danny. Ci voltiamo tutti verso di lei, stupiti.

 “Amy ma che dici!” Danny è incredulo.

 “Jareth vuole vendicarsi di Sarah, l’hai scordato?” i gemelli quasi l’aggrediscono con la loro solita irruenza.

 Ma stavolta Amy non rimane zitta, non arrossisce. Tutti noi la conosciamo come una ragazza accomodante e gentile, che non alza mai la voce con nessuno, che cerca sempre una giustificazione per tutti.

 “Voi non sapete cosa sta passando Jareth in questo momento! Se avesse voluto ti avrebbe già riportato nel Labirinto, Sarah. E invece non l’ha fatto ed è qui solo per aiutarti!”

 Si è infervorata, nessuno l’ha mai vista così, la guardo senza parole.

“E tu che ne sai?” Danny le parla. La sua voce è seria, come lo sguardo.

 “L-lo so, lo so e basta.” Diventa incerta, non è mai stata brava nel confronto diretto.

 “Ma ti sei rincretinita! Che diavolo ti ha fatto quell’uomo, il lavaggio del cervello?!” esclama Charlie, “Amy svegliati! Non sono tutti buoni come pensi tu!”

 “Io sono convinta di quello che dico!” risponde, anche se la voce è incrinata.

 Ha gli occhi lucidi, ma non vuole piangere davanti a tutti. Può sopportare gli insulti, gli attacchi dei gemelli, ma non può sopportare lo sguardo stupito e ferito di Danny.

 Inghiotte le lacrime. “Scusate,” dice, e poi si alza da tavola e se ne va.

 Io sono furiosa, la colpa è sua, di Jareth. Come ha potuto ridurre Amy in quello stato?  Lei è sempre stata la più serena di tutti noi, quella che ascolta i problemi degli altri, e Jareth ha fatto in modiche le fossimo tutti contro.

 “Ora basta ragazzi!” dico io, “Non è colpa di Amy! L’unico responsabile è quell’idiota di un Fae!”

 Ora è il mio turno di ricevere sguardi increduli, non è da me imprecare così. Suona la campanella prima che loro possano dire nulla.

 “Accidenti! Dobbiamo tornare in classe!” esclama Natalie tra i denti.

 “Ci vediamo nell’atrio dopo le lezioni,” dico prima di separarci.

 ******

“Danny! Hey! Siamo qui!”

Natalie si sbraccia per farsi notare dal nostro amico, che sta avanzando nel salone di ingresso con una faccia alquanto tetra. Era già giù quando ci siamo lasciati, dopo pranzo, ma ora sembra anche preoccupato.

“Dan, che succede?” chiede Natalie quando è vicino.

“Dov’è Amy?” gli chiedo io.

Per quanto prima ci fossimo lasciati abbastanza male, non posso credere che non l’abbia avvertita.

“Non l’ho vista dall’ora di pranzo, non è venuta a nessuna delle lezioni del pomeriggio.”

Non è da Amy saltare le lezioni, non l’ha mai fatto prima. Ci guardiamo incerti, tutti ci sentiamo in colpa per come l’abbiamo trattata.

“Vado a vedere se è in camera sua,” dice Natalie, e corre verso il nostro dormitorio.

Era pentita di come aveva trattato la nostra amica. Lei e Charlie erano un po’ troppo impulsivi e che alle volte il loro comportamento poteva ferire le persone, soprattutto quelle sensibili. Quando Natalie torna ha il fiatone, ma Amy non è con lei. In stanza non c’è, a questo punto non sappiamo cosa fare.

“Credo che sia nel bosco,” dice Danny, “se ne va sempre lì quando vuole stare tranquilla.”

“Ma è quasi buio!” spalanco gli occhi, allarmata.

Noi conosciamo bene il bosco dietro la scuola, perché spesso sgattaioliamo li fuori dalla porta finestra della nostra saletta segreta; ma il terreno è accidentato ed ormai è quasi notte. Può essere pericoloso, Amy poteva non riuscire più ad orientarsi per tornare indietro.

 “Maledizione,” impreco di nuovo, “andiamo al Pensatoio, dobbiamo uscire a cercarla.”

 ******

 Nella saletta troviamo Jareth, fissa la sfera che tiene tra le dita con un’espressione seria e pensierosa, alla stessa maniera di come l’ho trovato questa mattina. Quando entriamo ci guarda cupo, non sembra affatto aver voglia di distrazioni in quel momento.

 “Cosa volete?” chiede, come se fosse lui il padrone.

 Io evito di guardarlo, sono ancora imbarazzata per quello che è successo questa mattina.

 “Non siamo certo venuti per te!” nella foga Charlie dimentica perfino di dargli del lei.

 “Siamo venuti a cercare Amy, è scomparsa.” Dice Danny serio, fissando i suoi occhi chiari in quelli di Jareth.

 Il Fae inarca un sopracciglio. Danny si mantiene neutro ma dentro freme di rabbia.

 “Non faccia il finto tonto! E’ colpa sua se non la troviamo più!” esclama Natalie.

 “E io cosa le avrei fatto, di grazia?” sorride obliquo.

 “Lei, lei l’ha messa contro di noi!”

 Il suo modo di fare irritante farebbe perdere le staffe a chiunque, ma soprattutto a chi ha già l’animo acceso come quello dei gemelli. Ma Jareth non si scompone davanti a quella piazzata, la sua espressione rimane di pietra.

 “Io le ho semplicemente chiesto di aiutarmi a mettere a posto dei libri, non è certo colpa mia se voi avete pensato male.” Ancora il suo ghigno.

 Danny non riesce più a sopportarlo, gli afferra il colletto della camicia con gli occhi accesi di rabbia.

 “Se le hai fatto del male…se Amy è in pericolo per causa tua io…”

 Lo sguardo del Re si indurisce, la sua voce si fa gelida.

 “Non osare ragazzino…”

 Mi vengono i brividi, Danny non sa cosa rischia, ma io si. Nella stanza cala il gelo, siamo tutti immobili; alla fine il nostro amico lo lascia andare.

 “Non ho fatto nulla alla vostra amica, non ho tempo da perdere con una semplice mortale, per quanto amabile possa essere.”

 “Lascia perdere Danny, non abbiamo tempo da sprecare,” dice Charlie, che intanto ha già aperto la porta finestra.

 Prendiamo le pile che teniamo nel Pensatoio per quando dobbiamo muoverci a luci spente e usciamo. Io sono l’ultima e, prima di scendere i pochi gradini che mi portano alla radura dietro alla biblioteca, lancio uno sguardo accusatorio a Jareth.

“Sarah, Amy non è in pericolo in quel bosco,”

 Stranamente si  sente in dovere di rassicurarmi, ma io mi limito a fissarlo.

 “E tu come lo fai a sapere?”

 Scuote la testa, “Mortali,” borbotta, “certe volte sono così ottusi. Dopo tutto questo tempo come fate a non saperlo? Lei se ne va sempre in quel bosco, anche quando è buio. E in ogni caso le luci della scuola si vedono per miglia.” Sembra quasi scocciato della nostra stupidità.

 “Non è questo il punto,” replico, “noi l’abbiamo ferita ed è nostro dovere trovarla e farle capire che siamo dispiaciuti per come l’abbiamo trattata.”

 Va a raggiungere i suoi amici, sparendo nel fitto del bosco. Sbuffo rassegnato, in questo momento non dovrei occuparmi di lei, il mio Regno è in pericolo; ma allo stesso tempo so di non poterla lasciare senza protezione,  quel bosco è il luogo perfetto per un attacco, ed io devo fare di tutto per evitarlo.

 Mi trasformo e in un frullo d’ali comincio a seguirla.

 

 

  
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