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Autore: bubysan    31/07/2010    9 recensioni
Avete mai sognato di incontrare i nostri beniamini... nella realtà?
Se vi capitasse di trovarvi tra le braccia di Benji, andare in moto con Tom e ballare con Mark nel mondo così come lo conosciamo, il nostro mondo... cosa pensereste? Finireste per innamorarvi e non voler più tornare indietro?
Questa è la storia di una ragazza comune e di un'esperienza che di comune ha ben poco... vi va di vivere questo piccolo sogno con me?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ragazzi che dire, sono mortificata per questo imperdonabile ritardo. In parte delusa dal recente mondiale, in parte esaurita dal caldo e dal troppo lavoro, ho perso l'ispirazione. Quando ho pubblicato il capitolo 28 tutto avrei pensato (o perlomeno sperato) tranne che pubblicare questo aggiornamento a fine luglio e con la nostra squadra fuori dai mondiali come ultima del proprio girone. Non sapete quanto avrei voluto accogliere le vostre richieste e mandare in campo i nostri beniamini a supporto di quei tonni dei nostri giocatori!

Pazienza, spero che vi divertiate con questo passaggio di vita 'reale' in cui compaiono le prime guest star... ovviamente i personaggi sono stati adattati alla trama, immaginate di interpretare un ruolo nella mia fic^__^

Purtroppo temo che non potrò aggiornare prima del ritorno dalle vacanze, quindi auguro a tutti voi una splendida estate!!! Prima di partire spero che troviate un attimo per recensire, sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate... Un bacio e buona lettura!

 

 

29

 

Myriam

 

"Vuoi raccontarci cosa è successo o dobbiamo staccare la lampada al neon dal soffitto e puntartela contro?"

Imbarazzo, imbarazzo, profondo imbarazzo. Florence mi guardava con l'aria di chi la sa lunga e, dati i miei recenti trascorsi da zombie, non aveva dovuto ricorrere a tutto il suo acume per notare il sorriso che mi si era stampato in faccia a mo' di paresi.

Le lanciai uno sguardo di sguincio e il suddetto sorriso si accentuò.

"Che domande Flo, ha fatto sesso. Anche l'armadio a muro se ne è accorto" la canzonò Alessandra, detta Carrie per motivi alquanto ovvi agli amanti della serie TV Sex and the City.

Sentii le guance avvampare, spostando gli occhi da una all'altra. Amiche, colleghe e compagne di stanza, avrebbero fatto impallidire Torquemada in persona se avessi tentato di nasconder loro la verità. Beh, tutto sommato qualche piccolo particolare poteva rimanere segreto, onde evitare il ricovero psichiatrico.

"Ovvio, tutt'è capire con chi. So che sei stata a piazza di Siena con Pat, se mi dici che hai una storia con lui ti uccido a mani nude."

Scoppiai a ridere al solo pensiero. Florence aveva una cotta per il nostro affascinante collega da tempo ormai immemore. Inutile dire che l'intero ufficio ne era a conoscenza, eccezion fatta per il diretto interessato. "Tranquilla, Pat non c'entra nulla."

Mi guardò in cagnesco, per il puro gusto di marcare il punto. "Allora chi dobbiamo ringraziare per questo miracolo?"

"Buongiorno carissime" salutò una voce familiare affacciandosi alla nostra porta. "Vedo che stai meglio My, bentornata. Se ti va più tardi ci prendiamo un caffè così mi spieghi che fine hai fatto l'altro giorno" aggiunse con un largo sorriso prima di proseguire in direzione della sua stanza.

Lupus in fabula. Rivolsi un cenno educato a Pat, mentre con una mano cercavo di scuotere Florence dal suo torpore. "Se ne è andato, puoi rilassare il viso."

"Non cambiare discorso" insisté Carrie inesorabile.

"Dopo mi spieghi questa cosa del caffè" bofonchiò Florence poco convinta dal mio sguardo innocente.

Scivolarono con le sedie sul linoleum fino piazzarsi di fronte alla mia scrivania, gli occhi spalancati in attesa della grande rivelazione. "Sputa il rospo" dissero in coro.

Abbassai lo sguardo, cercando riparo dietro al monitor del computer. Lultima volta che mi avevano vista lo stato di allerta era sul punto di passare a DefCon 1 (38) e non cera da stupirsi che ora fossero tanto curiose. Avrei voluto prepararmi meglio al terzo grado, ma un'urgenza improvvisa sul progetto che stavo seguendo mi aveva obbligata ad affrontare la realtà senza pensarci troppo. A fine mese dovevo pur sempre pagare affitto e bollette.

"È una storia lunga" mormorai infine.

"Molto spiritosa. Sappi che non uscirai da questa stanza finché non ci avrai spiegato quello che ti è preso nelle ultime settimane e chi ti ha presa fino a ridurti in questo stato."

Fissai prima Carrie e poi Florence, nel tentativo di dare un filo logico ai pensieri e censurare la componente sovrannaturale prima che mi prendessero per pazza. "Si chiama Benjamin" mormorai in preda all'impaccio più totale.

Seppur controvoglia, lo avevo lasciato a casa quella mattina, dopo avergli messo in mano una guida della città e il mio numero di cellulare. Per un po' l'avremmo vissuta entrambi come una vacanza, al momento avevo ben altro di cui preoccuparmi.

"Iniziamo con le basi" scandì Florence come se avesse a che fare con una bambina di due anni. "È figo? Come vi siete conosciuti? Quanti anni ha? Cosa fa nella vita?"

"E soprattutto, ha un sacco di fratelli o amici single da presentarci?" aggiunse Carrie lasciando a intendere che l'ultima risposta rappresentava il vero ago della bilancia.

Deglutii, lo sguardo fisso sul mouse che agitavo a vuoto da un paio di minuti ormai. "Ci siamo conosciuti in aeroporto, il sette dicembre compirà ventinove anni, è figlio unico e gioca a calcio."

"Calcio professionista? La cosa si fa interessante. Potremmo quasi perdonargli l'assenza di fratelli se ci presentasse i compagni di squadra."

"Magari troviamo la sua foto su internet" considerò Florence tornando al suo posto e digitando qualcosa sulla tastiera. "Cognome?"

"Price" risposi in automatico, pentendomene all'istante. Tre giorni con Benji mi avevano fatto dimenticare persino come mi chiamassi, figuriamoci regole elementari quali l'omissione del suo vero nome.

Per poco Carrie non rovesciò la tazza di tè che aveva in mano. "Ho sentito bene? Benjamin Price? E fa il calciatore? Certo che i suoi genitori gli vogliono un gran bene, chissà quanto lo avranno preso per i fondelli da piccolo."

Florence fece una piccola smorfia, distogliendo gli occhi dallo schermo. "Google mi da solo immagini del cartone animato purtroppo, nessuna traccia del tuo fusto. Per quale squadra gioca?"

Mi morsi la lingua per non rispondere Bayern Monaco. Ci mancava solo che lo prendessero per un calciatore di fama mondiale. Non feci in tempo ad accantonare quel pensiero che provai una fitta al petto. Benji era un calciatore di fama mondiale, nel suo mondo.

"Yuhuuuuuu, c'è nessuno?"

Tornai in me, incrociando due paia di occhi che mi fissavano con curiosità crescente. "È una squadra tedesca dal nome strano, non riesco mai a ricordarmelo." Bingo.

"Ah" commentarono entrambe vedendo sfumare i propri sogni di gloria. "Almeno è un figo da paura?"

Ero sul punto di rispondere quando notai qualcosa di strano nella loro espressione. Fissavano entrambe un punto alle mie spalle, improvvisamente dimentiche della domanda appena fatta.

"Buongiorno" udii pronunciare dall'unica voce in grado di scuotermi da capo a piedi. "Disturbo?"

Mi voltai verso la porta, seguendo gli sguardi imbambolati delle mie amiche. Benji era fermo sullo stipite e sorrideva, facendomi sentire la donna più fortunata dell'intero universo, dimensioni parallele incluse.

"Ciao Benji" lo salutai timidamente, alzandomi per accoglierlo. "Come mai da queste parti?"

"Mi mancavi."

Ok, è ufficiale. Nel viaggio tra i due mondi ha battuto la testa. "Anche tu mi manchi" risposi sottovoce, ben sapendo che due radar stavano seguendo ogni nostra più piccola mossa, "ma sto lavorando."

"Che stupidaggini, non darle retta" si intromise Carrie scattando in piedi e allungando la mano per presentarsi. Sono Alessandra ma puoi chiamarmi Carrie. Sei proprio sicuro di non avere fratelli?"

Benji le sorrise, presentandosi a sua volta. "Sono figlio unico perché?"

Beata ignoranza maschile.

"Nulla, era tanto per fare conversazione. Cosa fai per pranzo? Voglio sperare che ti unirai a noi."

Nel frattempo anche Florence si era fatta avanti per presentarsi e, piazzatasi alle spalle di Benji, manifestava la sua evidente approvazione con i pollici rivolti verso l'alto.

"Molto volentieri grazie" rispose lui ridendo sotto i baffi. Era palese che si divertiva un mondo nel vedermi arrossire e quel pensiero bastò per farmi avvampare ancora di più.

"Ottimo, prendo la borsa e andiamo" disse Carrie seguita a ruota da Florence.

"È solo mezzogiorno" obiettai senza ottenere il minimo risultato. Le ragazze presero Benji a braccetto scortandolo verso l'uscita. Che dio ce la mandi buona, pensai fra me seguendoli giù per le scale.

Lungo la strada notai con sgomento che non vi era donna, dalla receptionist alla cameriera del ristorante, indifferente al suo fascino. Dalle sue parti era abbastanza normale, essendo lui un personaggio pubblico, e avevo quasi dimenticato quanto risultasse attraente agli occhi femminili. Ci sedemmo a un tavolo situato in fondo alla sala, semi deserta vista l'ora.

"Ok piccioncini, vogliamo sapere tutto" esordì Carrie senza mezze misure, spalleggiata dall'amica Fritz che annuì ripetutamente a rimarcare l'interesse condiviso.

Benji scoppiò a ridere, segno che la trovava molto simpatica. In fondo si assomigliavano, entrambi irruenti, volitivi e fin troppo diretti. "Non sono solito lasciarmi andare a confidenze femminili, Myriam saprà senz'altro soddisfare ogni vostra curiosità."

Provai un brivido nell'udirgli pronunciare il mio nome e il ricordo di quando ci eravamo appena conosciuti mi investì in pieno. "Ok, però evitate di farmi morire di vergogna" capitolai con sguardo supplichevole. Subire il loro terzo grado in presenza di Benji era la cosa più imbarazzante che potessi immaginare. Subito dopo veniva il farlo nuda di fronte al resto dell'ufficio.

"Da quanto vi frequentate?" domandò Florence dopo aver lanciato un'occhiataccia alla cameriera che continuava a ronzarci intorno sebbene avessimo ordinato da un pezzo.

"Un po' più di sei mesi" rispose lui contraddicendo ogni suo buon proposito.

Inutile dire che lo fissammo tutte e tre sconvolte, e gli ci volle un paio di secondi prima di comprendere la portata della sua gaffe. "Si tratta di una storia a distanza però" cercò di rimediare, sebbene fosse ormai tardi.

"Non ve ne ho parlato prima perché la cosa era piuttosto complicata" mentii, cogliendo l'occasione per assestare un calcio in direzione della gamba di Benji. Accusò il colpo senza lamentarsi un istante, e dubitai di aver colpito al suo posto la base del tavolo.

"Posso immaginare" bofonchiò Carrie visibilmente dispiaciuta, mentre Florence rimaneva in silenzio. Eravamo solite condividere ogni più insignificante messaggio dell'altro sesso, al loro posto mi sarei sentita senza dubbio tagliata fuori. Difficile spiegar loro che i sei mesi incriminati si erano ridotti a uno solo dei nostri giorni. Mai avrebbero perdonato un silenzio così prolungato, e a ragione.

"Già ora di pranzo?" domandò una voce maschile alle nostre spalle. Io e Benji ci voltammo, trovandoci Patrick davanti. Florence ammutolì all'istante, avendolo probabilmente visto arrivare, sfogando il proprio turbamento su un povero tovagliolo che aveva senz'altro visto giorni migliori.

"Vuoi unirti a noi Patrick?" domandò Carrie cogliendo l'occasione con grande maestria. Non capitava spesso di vederlo solo e lo sguardo adorante di Florence non sfuggì nemmeno a Benji. "Oggi siamo beate fra gli uomini."

Con nostro stupore accettò l'offerta, mettendosi a sedere a capotavola alla mia destra e sinistra di Florence, in bilico tra tachicardia e soffocamento. "A dire il vero vado un po' di fretta, ma mangio un boccone volentieri." Come se lo notasse solo ora, rivolse un cenno di saluto in direzione di Benji.

Mi affrettai a incrociare le presentazioni. "Patrick lui è Benji. Benji ti presento Patrick, un nostro collega."

Fu un istante, ma ebbi la netta impressione che si scrutassero come se si fossero visti in precedenza. Ciononostante Benji mantenne un'aria rilassata, mentre Patrick assunse un'espressione che avrei definito quasi di fastidio. Rammentai la sua battuta, quando mi aveva vista pallida e sconvolta, convinto che Benji fosse colpevole del mio stato e meritasse una bella lezione. Gli Irlandesi sono uomini di parola, devo ricordarmi di dirlo a Flo.

"Ciao Patrick" salutò Benji con fare pacifico, "credo tu mi abbia indicato la strada un paio di giorni fa."

"Vi siete già incontrati?" non potei fare a meno di domandargli, cercando di non suonare troppo sorpresa. Come potevano conoscersi?

Benji annuì con un gesto del capo. "L'altro giorno, mentre ti cercavo a villa Borghese."

Patrick inarcò un sopracciglio, e nei suoi occhi balenò l'ombra di un ricordo. "Mi hai chiesto dove si trovasse il museo. Peccato non aver saputo allora chi fossi."

Fissai prima l'uno e poi l'altro senza capacitarmi di una tale coincidenza, cogliendo nel tono di Pat un'evidente provocazione.

"A sentire voi i parchi vanno frequentati di più la domenica pomeriggio" esordì Carrie strappando a tutti un sorriso.

"Cosa fai nella vita Benji?" domandò Pat, pacato solo in apparenza. Lo conoscevo abbastanza per intuire che qualcosa non andava. Per carattere era solito limitarsi a ignorare gli esponenti del suo stesso sesso, soprattutto se percepiti come potenziali rivali.

Benji incrociò il mio sguardo solo un istante prima di rispondere, e realizzai quanto fossimo stati ingenui a non concordare le risposte alle domande più scontate. "Gioco a calcio, ma niente di serio."

Sai com'è, dalle mie parti sono un fuori classe ma sto cercando di smettere per rimanere accanto alla mia ragazza, che tra parentesi è incinta ma preferisce tenere la notizia per sé. Sai per caso se esistono gruppi di sostegno per calciatori anonimi?

Chiusi gli occhi per un attimo, respirando a fondo e mettendo a tacere la vocina nella mia mente. Avremmo trovato una soluzione, prima o poi.

"Davvero? Ti andrebbe di unirti al nostro torneo di calciotto interaziendale?"

Trattenni a stento una risata. Tanto valeva chiedere a Gigi Buffon di giocare in incognito su una spiaggia del litorale romano.

"Non ho mai giocato a calciotto, in cosa consiste?"

Mi limitai a osservare entrambi in silenzio, e gli sguardi incuriositi di Carrie e Florence lasciarono a intendere di aver sospeso la questione dei sei mesi in attesa di nuovi sviluppi.

"Si tratta di calcio a otto, anziché a undici, con regole semplificate. In che ruolo giochi?"

Benji sembrò ignorare il tono di malcelata sufficienza di Patrick. "Solitamente sto in porta, ma volendo posso improvvisarmi attaccante."

A quelle parole un sorriso si aprì sul mio volto, e incrociando il suo sguardo vi lessi il ricordo del contropiede visto insieme su youtube.

"Il nostro portiere è molto bravo e la squadra è al completo. Ad alcuni nostri amici manca il terzino destro, che li ha dovuti lasciare per impegni di lavoro. Ti va di unirti a loro?"

"Perché no, sembra divertente."

Florence si risvegliò dal proprio torpore, lasciando me e Carrie con un palmo di naso. "Possiamo venire a vedervi giocare?"

Era la prima volta che apriva bocca in presenza di Pat e lui stesso si voltò a guardarla stupito. L'espressione sul suo volto mutò e le sorrise con dolcezza, mentre sulle guance di lei scorrevano tutti i colori dell'arcobaleno.

"Certo, anche se non credo vi divertirete molto."

"Lo dici tu Shannon, porteremo i pon pon e organizzeremo una coreografia con i fiocchi."

Lanciai un'occhiata perplessa in direzione di Carrie, le cui doti di coordinamento lasciavano alquanto a desiderare.

"Non ho mica detto che ballerò, per quello ci siete voi." Florence si unì al mio sguardo perplesso ma lei non si scompose. "Che gusto c'è ad avere un'idea se non mette in imbarazzo nessuno?"

 

* * *

 

Sempre più assurdo, eppure il cuore batteva come se fosse la prima volta. La prima volta che posavo gli occhi su di lui. La prima volta che il suo sorriso, unica luce nel freddo buio di una caverna, mi scaldava il petto. La prima volta.

Si muoveva in campo, un banale campo di calcetto romano, ed era lui. Il mio amore. Non riuscivo a capacitarmi di averlo accanto. Per quanto ancora sarebbe rimasto? Il solo pensiero mi toglieva il fiato, lasciandomi priva di forze. Vivere alla giornata sembrava l'unica soluzione plausibile per non impazzire eppure, prima o poi, avrei dovuto dirgli che sarebbe diventato padre. E un figlio avrebbe richiesto ogni attenzione, l'amore più indissolubile e incondizionato. Non certo un impegno da gestire alla giornata.

Forse raggiunto dai miei pensieri Benji si voltò a guardarmi, strizzando l'occhio e pregustando il divertimento che sarebbe venuto. Il cuore mancò un battito. Possibile che una manciata di mesi soltanto ci separasse dai mondiali e dallo stadio di Kuala Lumpur dove, capitano della nazionale, aveva disputato la partita contro la Malesia? 

Lo osservai palleggiare con scioltezza. Sembrava felice, nulla del suo comportamento lasciava ad intendere che il mio mondo gli stesse stretto, che i suoi compagni e gli agi ai quali era abituato gli mancassero. Possibile che l'amore e una partita tra dilettanti fossero sufficienti? La logica si scontrava con il fiabesco romanticismo che ammantava la nostra vita da quando mi era comparso davanti come in sogno. Difficile non temere che svanisse da un momento all'altro, lasciandomi sola una seconda volta. 

Scossi il capo, cercando di ignorare la violenta stretta che mi attanagliava il petto e concentrandomi su ciò che gli occhi vedevano e la mente faticava a razionalizzare. Sarebbe stato così divertente dire ai ragazzi in campo con chi si apprestavano a giocare, forse più entusiasmante ancora che disquisire sulla catapulta infernale e la curvatura del campo secondo Takahashi. Sorrisi al pensiero che Pat aveva negato a Benjamin Price di difendere la propria porta. Se solo avesse saputo.

"Ciao Myriam" salutò una voce squillante alle mie spalle.

Mi voltai ricambiando il saluto. La sorella minore di Pat prese posto alla mia sinistra. Era una ragazza deliziosa, anche lei mora con gli occhi verdi, poco più di vent'anni e uno stuolo di ammiratori al seguito. 

"Come stai Eilis? Non mi aspettavo di vederti qui. Sei venuta a fare il tifo per Pat?"

"Certo che no" rispose lei con una piccola smorfia. "Due amici dell'università giocano nella squadra avversaria e, già che ci sono, ne approfitto per dare un'occhiata in giro. Sai per caso dirmi chi è quel ragazzo pazzesco? Se scopro che è un amico di Pat lo uccido per non avermelo presentato."

Non ebbi bisogno di seguire il suo sguardo per capire di chi stesse parlando. Forte di una nuova quanto inconsapevole dolcezza, Benji mieteva vittime senza quasi accorgersene. Ciononostante gelosia e possesso sembravano fuori luogo quanto un sacchetto di plastica nel limpido mare artico.

"Giù le mani Eilis, Benji è proprietà privata" puntualizzò Carrie con il solito tempismo. Le rivolsi uno sguardo carico di gratitudine. Di comune accordo con Florence aveva soprasseduto sul silenzio delle ultime settimane, intuendo che la mia reticenza aveva radici più profonde di quanto non lasciasse trapelare la mia recente rinascita.  

Eilis mi fissò allibita e per poco non scoppiai a ridere. "Davvero state insieme? Dimmi che non credete nella monogamia, un tipo così va condiviso con il genere femminile."

"Mettiti in fila ragazzina" ribatté Carrie lanciandole un'occhiata divertita.

La piccola Shannon mi lanciò uno sguardo di sincera ammirazione. "Complimenti My, tienitelo stretto. Se lo lasci anche solo un minuto non garantisco il rispetto del territorio. Più tardi me lo presenti?"

Annuii con un gesto del capo, volgendo l'attenzione al campo di gioco. I ragazzi erano schierati nelle rispettive metà campo e sorrisi alla vista di Benji che ricopriva il ruolo storico di Harper, e a come Bruce avrebbe commentato l'avvenimento. In fondo era meglio non dare troppo nell'occhio, cosa pressoché impossibile per lui stando in porta.

Pat diede il calcio di inizio e la palla passò da un piede all'altro con un certo disordine. Per un paio di minuti Benji si limitò a seguire l'azione dalla sua posizione di difesa. Sebbene si muovesse appena ogni muscolo era calibrato al millimetro, e la differenza di stile era lampante. Unico a non stonare con la propria presenza, Pat alimentava la persistente quanto illogica somiglianza con Tom. 

Sospirai. Non solo Becker mi mancava come il sole in inverno, ma Benji sembrava trarre forza dal suo elemento ancor più che nei tanti momenti in cui avevo avuto modo di ammirarlo in precedenza. Senza uniforme, con scarpini improvvisati e fuori dai pali che era solito difendere a costo della propria incolumità, la passione traspariva da ogni suo gesto in maniera quasi dolorosa. Il calcio era la sua vita, nulla e nessuno avrebbe mutato tale realtà. 

Il cuore si spezzò alla penosa consapevolezza che tutto l'amore del mondo non avrebbe colmato quel vuoto a lungo e che, presto o tardi, sarebbe tornato a casa. Senza di me.

"È davvero carino, dovrebbe fare il modello o l'attore." Le parole di Carrie si insinuarono tra i miei pensieri e mi resi conto di aver semplicemente smesso di respirare. "La prossima volta che parti ti accompagno e fingo un malore, chissà che non capiti la stessa fortuna anche a me. Flo che ne pensi?" domandò volgendo la sua attenzione verso l'amica in religiosa contemplazione. "Florence Maxwell, sei ancora tra noi?"

"La stiamo perdendo" risposi al suo posto, dandole una pacca sulla spalla e cercando di ignorare il lato oscuro della mia mente. "Se continua così non tornerà più allo stato vigile."

"Spiritose. Oggi ho fatto grandi progressi."

Carrie annuì come una madre rivolta al figlio meno sveglio della prole. "Continua così e forse tra una decina d'anni lo inviterai a uscire."

Florence fece spallucce. "Nel frattempo mi godo la partita. Devo ancora decidere se mi piace di più in giacca e cravatta o in calzoncini corti."

"Nessun dubbio a riguardo" sentenziò Carrie autorevole. "Meglio nudo, così sai cosa aspettarti."

Scoppiai a ridere, attirando l'attenzione di Eilis che seguiva con attenzione l'evolversi della partita. "Di chi state parlando?"

Florence divenne paonazza e Carrie sventolò l'aria con la mano tesa a minimizzare il discorso. "Ehi My, lo sai che il tuo Benji non gioca affatto male?" commentò con un tono serio che poco le si addiceva.

Mi voltai in direzione del campo e non potei che darle ragione. Del tutto ignaro dello spettacolo che offriva ad occhi esterni, Benji si muoveva come un gatto all'inseguimento di un topo giocattolo, gli occhi vigili e fin troppo consapevoli. I passaggi di palla si susseguivano morbidi e precisi, suscitando un inevitabile stupore che in pochi minuti dilagò dal campo agli spettatori.  

Solo Patrick sembrava troppo preso dal gioco per accorgersene. Ogni tentativo di arrivare in porta si infrangeva contro un muro di gomma, fin quando l'arbitro non fischiò fallo per un intervento che sembrava dettato più dal nervosismo che da un'effettiva necessità.

"Che razza di modi sono?" si risentì Eilis alla vista del difensore a terra al quale Pat aveva allungato un braccio per aiutarlo ad alzarsi. 

La partita sembrava bloccata su un diplomatico zero a zero, Benji auto relegatosi in difesa e il resto della sua squadra schierato in attacco. Gli avversari, Patrick in testa, sembravano aver dimenticato lo spirito goliardico dell'incontro, e persino dagli spalti potevamo percepire il crescendo di tensione in campo. 

Sullo scadere del primo tempo Pat tentò l'ennesimo dribbling, fermato dall'irresistibile gioco di gambe di Benji accompagnato dal doppio fischio dell'arbitro. Non c'era da stupirsi che si sentisse frustrato, chiunque non fosse a conoscenza della sua reale identità avrebbe provato la medesima rabbia.

"Si stanno avvicinando, me lo presenti?"

Mi ci volle un attimo per capire a cosa alludesse Eilis. Alla vista del rossore che le si era dipinto sulle guance provai una gentile compassione per la sua giovane età, piena di incanto e aspettative verso il futuro che l'attendeva.

"Benji ti presento Eilis, la sorella di Pat."

"Ciao Eilis, tuo fratello è un osso duro" rispose lui avvicinandosi con aria divertita. Per un attimo scollegai il cervello, chiedendomi se il suo sorriso fosse sempre stato così luminoso.

"Ciao" rispose lei fissando il suolo e stringendogli la mano, titubante. Non l'avevo mai vista abbassare gli occhi di fronte a nessuno, e ne attribuii la colpa alla realtà che rendeva il mio capitano più intrigante di quanto non fosse umanamente accettabile.

"A questo punto voglio capire una cosa" intervenne Carrie smorzando l'atmosfera sospesa che si era andata formando. "Quando passerai in attacco? Persino un cieco si accorgerebbe che ti stai trattenendo."

Benji si passò la mano fra i capelli sudati. "A dire il vero preferisco stare in porta" ammise con sincerità, e la morsa allo stomaco reclamò l'attenzione che cercavo disperatamente di negarle.

"Perché non chiedi il cambio?" domandò Pat avvicinandosi alle sue spalle. Tutti gli occhi puntarono il ragazzo, e non potei ignorare la tensione che albergava in ogni muscolo del suo corpo. Un cavaliere pronto a difendere il proprio onore e quello del regno, la sua indolenza un ricordo ormai lontano, al punto che mi domandai se lo avessi mai conosciuto davvero.

"Non vorrei abusare della gentile ospitalità che mi è stata riservata" ribatté Benji serrando impercettibilmente la mascella. 

"Se lo dici tu."

Uno scambio di sguardi tipicamente maschile sugellò il rapido scambio di battute, come se un diverso significato si celasse sotto parole all'apparenza innocue.

"Perché non vai in porta?" insisté Eilis unendo i palmi delle mani con un piccolo saltello. "Se la partita dovesse finire in parità andreste ai rigori e Pat avrebbe pane per i propri denti."

Incollai gli occhi sul volto di Benji, e potei percepire la tentazione di raccogliere la sfida resa ancor più esplicita dal silenzio che aveva accompagnato le parole di Eilis. Forse convinto di dover vendicare chissà quale ingiustizia, Pat puntava allo scontro diretto.

"Dai Benji sarà divertente" lo esortarono Carrie e Florence quasi all'unisono.

I nostri sguardi si incrociarono e Benji lesse in me il timore che qualcosa andasse storto, richiamando l'attenzione del nostro amato vecchietto.

"Va bene" rispose con un mezzo sorriso, rivolto più a sé stesso che non a me.  

Priva del coraggio di dissuaderlo pensai che la medesima sfida gli era stata fatta da Holly tanti anni prima. I cicli della vita si ripetono, non potei fare a meno di considerare mentre Benji infilava i guanti prestatigli dal primo portiere, prima di incamminarsi serio verso la porta. 

 

 

Note:

(38) DefCon è un acronimo statunitense che significa stato di difesa (Defense Condition) e indica lo stato di allerta delle Forze Armate degli Stati Uniti. Lo stato di allarme comprende cinque gradi, dove l1 è il più elevato, ed è segnalato visivamente nella camera ovale della Casa Bianca e in tutti i comandi militari.

 

Per scrivere questo capitolo ho tratto ispirazione dalla dolcissima "Words don't come easy" di F. R. David che potete ascoltare al seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=nNGWH-bAEuM

Per quanto concerne il cast, mi sono concessa una divertente ricerca sulle "mie" guest star in versione cinematografica! ^_^

 

¨ ¨ ¨

 

Cast della FF

 

Myriam

Benji

Patrick

Florence

Carrie

Eilis

 

¨ ¨ ¨

 

In risposta alle splendide recensioni ricevute... grazie per seguirmi anche quando non riesco ad aggiornare quanto vorrei!^__^

(mi si sta scaricando la batteria del portatile e sto scrivendo più veloce che posso, perdonate gli eventuali refusi^^)

 

Eilis

Ciao cara! Non potevi saperlo ma mi hai fatto compagnia per gran parte del capitolo... Mi sono così divertita a scrivere di te, Florence e Carrie^__^

Sono felice che l'ultimo capitolo ti sia piaciuto, provavo il bisogno di allentare la tensione e sembra che vi sia riuscita. Ora sono curiosissima di sapere se ti piace il tuo personaggio e se l'attrice che ho scelto per interpretarti ti aggrada. Non conoscendovi sono andata a sensazione^__^

Grazie come sempre per le tue dolcissime parole e a presto!

 

benji79

Ciao benji79! Che ridere leggere i tuoi commenti sull'ultimo capitolo, ero convinta che vi avrebbe divertito come ha divertito a me scriverlo. Mi sono chiesta a lungo come gestire il loro incontro e, romanticismo a parte, mi sono chiesta cosa avrei fatto se mi fosse capitata realmente tale fortuna.

Non ho pensato a fargli vedere l'episodio del gol in rovesciata, però credo di aver trasmesso cmq l'idea delle pause infinite e assurde tra un'azione e l'altra :-)

Tocca organizzare un viaggio in Giappone per intervistare Takahashi o, in alternativa, il suo spacciatore di fiducia...

 

Carrie_brennan

Carissima!! Ecco la mia seconda guest star, anche tu mi hai tenuto un sacco compagnia, aiutandomi a smorzare la tensione tra i personaggi... Grazie^^

Posso senza alcun dubbio dire che adoro il tuo personaggio, e spero che la cosa diverta anche te. Mi sono presa più di una licenza sulla scelta dell'attrice, non avendo molti elementi fisici dai quali partire. Che ne pensi?

Sono molto contenta che il capitolo in cui M&B si ritrovano ti sia piaciuto, anche a me mancavano tantissimo le loro scene dolci, ironiche e divertenti. Sicuramente Benji sta evolvendo, lontano dalla sua solita vita sta acquisendo una nuova consapevolezza di sé e dei suoi sentimenti, e mi piace davvero tanto scriverlo. Se non fosse per la mancanza di Tom, la nuova situazione sarebbe quasi perfetta^_^

Mi dispiace solo che la dose periodica della mia storia si faccia attendere più di quanto vorrei, spero che a settembre riuscirò a riprendere i soliti ritmi. Un bacione!

 

Fulmy

Ciao Fulmy! Che bello che il loro incontro ti sia piaciuto tanto, ci ho messo un sacco a scrivere i brevi paragrafi in cui, increduli ed emozionati, finalmente si ritrovano. Il pezzo dei video su youtube poi è stato TROPPO divertente... Continuavo a ridere fra me, e mio marito ha cominciato a pensare seriamente che fossi diventata matta!^_^;

E così sogni di cantare la sigla del cartone al nostro Benji? Beh... Potrebbe essere divertente, visto che ho in mente di farti fare la cantante anche nella mia fic. Staremo a vedere^_-

Per quanto riguarda i mondiali, purtroppo non ho fatto in tempo a fare avere a Benji e Holly la cittadinanza italiana... Ma non sarebbe male rivedere i mondiali in chiave diversa nella storia, che ne dici?

Scherzi a parte, come dici tu il difficile deve ancora arrivare, per quanto Myriam cominci già a condire i suoi pensieri con le prime paranoie... Come dicevo, staremo a vedere. Ciao ciao e alla prossima!

 

Ladyvale

Grazie per la carinissima recensione, sono felice di sapere che la storia ti appassiona e che l'ultimo capitolo ti sia piaciuto tanto! Sarebbe molto divertente far venire dalle nostre parti altri personaggi del manga, ma non vorrei creare confusione e scadere nel ridicolo.

Al momento temo che dobbiate accontentarvi di Benji^__^

Grazie ancora per la recensione e se ti va fammi sapere cosa pensi di quest'ultimo capitolo. Ciao e alla prossima!

 

Dafny

Ciao Dafny! Se qualcuno deve sentirsi in colpa quella sono io, è passato più di un mese dal mio ultimo aggiornamento e mi vergogna come una ladra :-(

In effetti il capitolo 28 è venuto più corto rispetto agli altri, e ho cercato di rimendiare con quest'ultimo che invece è un pochino più lungo. Spero che, dopo il video del cartone, anche la partita di calciotto sia di tuo gradimento, colmando almeno in parte la tua "crisi di astinenza" ;-) Baci e a prestissimo!

 

bex

Tesorina!!! Grazie per le tue parole deliziose, e perdona il mostruoso ritardo nell'aggiornamento. Non ci crederai, ma con la pressione bassa che mi ritrovo, il caldo rendeva i miei personaggi tesoro mosci quanto me. La prima stesura del capitolo era a dir poco TERRIBILE, con Benji e Myriam pallide ombre di sé stessi. Ammetto che farli interagire con il nostro mondo è stato più difficile del previsto, in quanto andava costruito tutto da zero, senza nessuno degli "appigli" soliti a cui si può fare affidamento nelle fic.

Spero cmq che gli esami siano andati bene, e che questo aggiornamento rappresenti un diversivo nelle giornate di ozio estivo ^__^

Come vedi Myriam non ha ancora trovato il modo di dire a Benji che aspetta un bambino e, ovviamente, la cosa andrà complicandosi maggiormente (altrimenti che divertimento c'è ^_-). Come alla nostra beniamina, anche a me manca tantissimo Tom, solo in parte "sostituito" da Pat. Purtroppo dovremo portare un po' di pazienza prima di rivederlo, e ricordo bene che sei disponibile a consolarlo, tranquilla ;-)

Ti mando un bacio grandissimo e resto intrepida attesa dei tuoi commenti che mi emozionano sempre tantissimoooooooo!!!!

 

Lady Snape

Ciao Lady! Sei carinissima a seguire la storia con pazienza e dedizione, e mi scuso per essere sparita nel nulla tanto a lungo. Spero che durante le vacanze trovi cmq il tempo per leggere quest'ultimo capitolo e per dirmi cosa ne pensi! Dopo l'urlo e la risata, chissà cosa mi dedicherai stavolta :-)

Lo sai che ai mondiali ho pensato anch'io divertita che il Giappone era andato più avanti di noi? Non che ci volesse molto purtroppo, ma devo dire che Casillas mi è sembrato un ottimo Benji... E il bacio che ha dato alla sua fidanzata in diretta TV mi ha fatto morire!!!! Che dici se faccio la stessa cosa con Benji e Myriam? Hehe... Ciao ciao e a presto!

 

simplyunica

Benvenuta mia nuova piccola fan! Devo dire che mi dispiace che tu abbia iniziato a leggere la mia storia proprio nel mezzo del mio blocco dello scrittore (si fa per dire^^), spero che continuerai a seguirmi nonostante la lunga pausa!

Mi fa sempre stra-piacere sentire che la si è letta quasi tutta di un fiato, anche perché si sta facendo piuttosto lunghetta, e non è un'impresa affatto banale.

Posso chiederti se l'evoluzione dei personaggi ti è piaciuta? Sono cresciuti molto rispetto ai primi capitoli, e sono ovviamente troppo dentro alla trama per viverla come un lettore esterno che legge tutto con continuità :-)

Mi diverte sentirti pessimista, gli ho complicato proprio la vita ai nostri poveri personaggi. Posso cmq dirti con tranquillità e senza guastarti la sorpresa che ci sarà un lieto fine, per quanto non so ancora quanto lontano. Spero continuerai a seguirmi, anche solo per ritrovare il nostro Tom che manca a tutte moltissimo!

In risposta alle tue domande: no, Myriam non è mai stata in coma, la sua esperienza, per quanto surreale, è del tutto vera. Per quanto concerne la scelta di Benji non vorrei rovinarti la sorpresa, e scoprirai nei prossimi capitoli se si pentirà o meno della sua scelta.

L'attore che lo interpreta è in realtà un modello brasiliano poco conosciuto in Europa. Per anni è stato il testimonial di Armani in brasile, e purtroppo ora è un poco invecchiato rispetto alla foto che ho scelto. Ora non ricordo il suo nome, entro il prossimo aggiornamento lo recupero e te lo scrivo.

Un'ultima cosa: non scusarti minimamente per la vena pessimista né tantomeno per la lunghezza dei tuoi commenti, ti assicuro che mi fanno piacerissimo e mi spronano a scrivere in ogni mio momento libero! Quando pubblico un capitolo mi collego ogni giorno nella speranza di trovare una nuova recensione^__^

 

Florence

Ciccia!!! Non parliamo di ritardo che vorrei sotterrarmi... Allora, che ne dici del tuo alter ego virtual-cartaceo e dell'attrice che ho scelto per te? Sono curiosissima di sentire i commenti...

Tornando alla tua precedente recensione, mi hai fatto sbellicare dalle risate, e sono felice che la mia idea di "fugace contemplazione" su youtube ti sia piaciuta!

Sono anche felice di leggere che tutte vi aspettavate risposte ai dilemmi che da sempre ci tartassano, il che vuol dire che il mio Benji è davvero convincente^__-

Per quanto concerne il tuo dubbio espresso con sintassi da premio nobel della fisica, ti dirò che non sono ancora certa di come far rimanere insieme i nostri protagonisti... I dilemmi da risolvere, non in ultimo le modalità in cui Myriam svelerà a Benji la sua imminente paternità, non sono da poco. Qualche suggerimento? ^__^

Un bacio grandissimo!!!!

 

AryYuna

Benvenuta AryYuna, e grazie per la carinissima recensione! Non preoccuparti per aver aspettato un po' prima di recensire, l'importante è che tu l'abbia fatto ^__^

Sono felice che il personaggio di Myriam ti piaccia, cerco di infonderle tutto il coraggio che posso e di recente, con tutte le cose che le sono capitate, non è stato facile. Ciò detto, credo fermamente che chiunque di noi farebbe volentieri a cambio con lei, non credi?

Per quanto mi concerne, non avrei mai potuto usare i nomi del manga, in quanto non li ho mai sentiti come "miei". L'argomento è stato dibattuto in diverse recensioni, e sono felice di sapere che la pensi come me :-)

Come detto a Simplyunica, mi dispiace solo che la frequenza di aggiornamento abbia recentemente subito una forte battuta di arresto. Ora con le ferie avrò più tempo ma starò spesso in giro, conto di aggiornare tra fine mese e i primi di settembre.

Cercherò di tornare sul personaggio di Mark, e su tutti i ragazzi che ci siamo lasciati lontano, non appena possibile. Non temere, anche se non vedranno altri episodi del cartone non mancheranno altre situazioni divertenti.

   
 
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