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Autore: wildcat    31/07/2010    3 recensioni
Eravamo nell'atrio del Ritz di Parigi aspettando che ci fosse la prima di Eclipse… Finalmente era arrivata l'ora di fare la promozione per il nostro ultimo grande lavoro. Mi ero stufata di promuovere New Moon mentre giravo questo nuovo capitolo della Saga, specialmente perché mi faceva pensare al passato...Quindi mi faceva pensare a Mike. nato da un'idea mia e della mia socia Deddy. Mike era stato l'amore della mia vita; quella spinta in più alla mia banale e adolescenziale vita di sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kellan Lutz, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 36

TOGHETHER ALONE

 

KRISTEN

Non sapevo che stesse facendo, perché fosse andato via. Capivo solo che non c’era. Che mi mancava. Che semplicemente avrei voluto sentire il suo respiro su di me. Lo volevo. Ne avevo bisogno.

Semplicemente.

Avrei voluto sentire il suo respiro su di me e mentre gli dicevo che avremmo potuto far sparire le paure solo stando insieme.

Una sola canzone mi rigirava in testa. Simplicity di Elisa. Perfetta per noi due. (http://www.youtube.com/watch?v=uH2xlts5znU )

 

Come avrei fatto senza Robert? Dopo le ultime settimane passate assieme, incollati, come avrei fatto a sopravvivere nella giungla di LA senza lui al mio fianco?

Maledettamente sola.

Maledettamente sola, ma circondata da persone che mi stavano addosso.

 

Provai a mandare un sms, rispose subito. Ovvio, quella che si trovava in piedi a notte fonda ero io, per lui era un orario normalissimo. Lo strano era rappresentato dalla velocità di risposta che ottenni.

 

Più ci penso e meno dovrei dire. E’ meglio. Lo so sono io la regina del mio mondo, ma ammetto che lui avrebbe potuto benissimo esserne il RE.

E ne ero convinta anche allora.

 

Quello che traspariva era altro però. Era evidente che Robert si fosse incazzato per la mia reazione contro paparazzi per difendere Kellan,. Mi sembrava naturale che pensasse che ne fossi ancora innamorata. Sembrava così anche a Step in effetti.

L’unica cosa che avrei voluto era invece semplicemente avere la sua anima, volevo solo la possibilità di far girare IO il suo mondo. Quando stavamo assieme sentivo di poter toccare le nuvole con un dito, poteva davvero prendere la mia vita dentro un’unica mano.

 

Però avevo mancato nel dagli qualcosa, quel qualcosa che avrebbe permesso a Rob di capire che l’unica cosa per la quale vivessi ormai era lui.

 

Sono una testa calda, faccio il dito medio ai paparazzi, li investo con la mia rabbia, ma lo faccio per le persone che amo. Io, Kellan lo amo, lo amerò sempre, ma ho capito che è solo nel senso di amicizia. Quello che non l’ha capito è Robert.

Ho sempre pensato di essere spaventata dalla vita, di sentirmi persa, di non sapere a cosa appigliarmi per viverla al meglio. I mie problemi col cibo lo hanno pienamente dimostrato. Hanno dimostrato la mia fragilità dietro quel fare da stronza che puntualmente tiro fuori e nel quale faccio sguazzare i media.

Ma lui era quella pietra che aveva abbattuto il muro delle mie paure.

Lui.

Non amerò mai nessuno come lui.

 

Ma vado avanti col racconto.

Sicuramente anche lui vi avrà già raccontato cosa scrissi nell’sms, comunque sia rispose brevemente di non potermi dare retta perché doveva necessariamente parlare con Stephanie dell’accaduto. Evitai  quindi di metterlo sotto pressione ulteriormente. La situazione era abbastanza pesante così per com’era, mancava solo spingerlo ancora più lontano standogli col fiato sul collo.

 

 

 

KELLAN

Porca puttana, a ripensarci sembro il re degli sfigati: l’uomo che amavo mi aveva dato del pazzo, la ragazza che amava me e che stava con il mio amico si era massacrata per difendermi dai paparazzi che avevano immortalato la scena di me che frantumavo il telefono contro un muro; per non parlare della corsa folle per andare chissà dove a prenderlo a pugni.

Assolutamente folle.

Ma tutta la mia vita è una pazzia.

Dopo quella sera indovinate un ? Fu proprio Joey a chiamarmi. Si, lo so lo so sembra assurdo vero?

Eppure è così.

Questa fu diciamo la nostra conversazione; io mi stavo recando all’aeroporto per ripartire per LA.

 

“Pronto?”

Kel, sono joey, non riattaccare”

 

Vuoto. Semplicemente il vuoto in testa.

 

Kel ci sei..?””

S-si, ci sono”

“hai un minuto per parlare?”

“Veramente sto andando all’aeroporto e non sono proprio, “solo”…

“va bene lo stesso, tanto sono io che devo parlare e tu devi solo ascoltare…se puoi

“ok… parla pure”

 

Cercavo di fare il sostenuto, ma manco a dirlo: ero emozionatissimo. Finalmente risentivo la sua voce.

“ Ecco Kel, volevo solo chiederti scusa per averti dato del pazzo l’altro giorno. E’ solo che io non lo so, cerca di capire, è stato un duro colpo per me

mh mh

“ beh Kel ,insomma, non so come dirtelo…”

“Dimmi quello che devi dire e stop, chiudiamola qui

Kel ascolta, io non amo Cynthia ok?”

“Quello che fai non mi riguarda Joey. Non mi deve tangere. Non più. Poi non vedo il motivo per cui dovresti giustificarti con me su con chi stai

“Ah. Capisco.”

Era palesemente deluso dalla mia affermazione; falsa e bugiarda molto di più di alcuni dei personaggi che ho interpretato.

Mi faceva male dovergli mentire, ma istintivamente era stato più semplice seguire il mio orgoglio ferito piuttosto che sentire quello che avesse da dire, e che morivo dalla voglia di sapere, senza essere acido neanche un po’.

Non nego che avrei solo voluto supplicarlo di dirmi ciò che avrei voluto sentirmi dire, ma la mente riuscì a prevalere sul cuore e così ciò che accadde dopo fu questo:

  Joey, adesso sono occupato, ne riparliamo in un altro momento per favore?”

“s-si  c-certo… Ti richiamo. In un altro momento.”

 

Come un bastardo chiusi la conversazione.

 

 

ROBERT

http://www.youtube.com/watch?v=wiJVSMFLZ6g

 

Mi stavo completamente annebbiando la mente con inutili pensieri confusionari riguardanti ciò che avrei dovuto dire e cosa no. Steph avrebbe fatto di tutto per potermi riportare indietro con sé, dovunque dovessimo andare (dato che non lo ricordavo mai ed era sempre lei a tenermi aggiornato sul mio calendario).

Sali in macchina senza emettere neppure in fiato e tenendo gli occhi bassi dato che non avevo avuto il tempo di metter ei miei più fedeli amici Wayfarer.

“Robert, per favore guardami”

 Non si era fatta attendere. Non sentiva la necessità di arrivare in un posto per poi intavolare la discussione. Probabilmente non ci aveva neppure pensato per un secondo a fermarsi.

Alzai lo sguardo inarcando le sopracciglia e facendo un’immensa fatica, mi grattai la fronte.

Steph, non so che dire a parte che mi dispiace. Ma non ce la faccio”

“Cazzo Robert e ti aspetti che non dica una sola parola mentre mandi a puttane tutto???

 

Ecco vi presento la mia agente: Miss Scaricatrici di Porto 2010 J

Lei, sempre così fine…

 

“Ti calmi per cortesia?” cercavo di prendere le redini della situazione mostrandomi sicuro e calmo.

Cercai di proseguire “ Non tentare di convincermi. Per adesso è così”

Naturale che dall’altra parte la persona tentasse di fare tutto l’opposto. Ovvio, dato che se io desiderassi A ciò che mi chiedevano gli altri fosse Z. A casa mia dicesi “garantito al limone: vuoi bianco? Otterrai nero!”

Tutto risultava essere così opprimente e frustrante.

La vita girava come una spirale e mi sentivo come risucchiato in un vortice, una spirale che mi tirava sempre più giù mentre al mondo apparivo sempre più in alto. Direttamente proporzionale. Più la gente ti innalza al cielo e più la tua vita diventa un inferno. Niente privacy, niente amici veri, niente libertà. Solo obblighi, tanti sorrisi finti e stanchezza incontrollabile.

 

 

La gente non fa altro che credere che i soldi portino la felicità, ma sono tutte cazzate. Solo grandi cazzate. Io mi massacro l’esistenza, faccio sì ciò che amo di più al mondo ma mi costa caro. Sono tanti sacrifici.  

 

Ciò che sentivo in quei momenti era solo voglia di fuggire lontano, in un posto deserto, uno dove non sapessero chi fossi. Un luogo in cui poter essere solo Robert. Un normalissimo ragazzo della mia età. Mi sentivo come un cittadino cancellato dalla faccia della terra per essere invece un bambolotto a disposizione dello show business. Tremendamente triste come cosa. Credetemi.

 

“ No Robert, non farmi usare le maniere forti per fartelo capire. Per una volta voglio provare a dirtelo con le buone. Tu per me sei come un figlio ormai. So che sono una stronza impertinente a volte; che in certi momenti hai la voglia incontrollabile di mandarmi a fanculo. Lo capisco sai? Ma io non posso lasciarti fare il peggior errore della tua vita, perché ti conosco e so che te ne pentiresti.

Per me  sei tanto Robert, ormai sei tutto in verità. Sei il figlio che non avrò mai. Quelloc che avrei voluto avere…”

Stavo diventando rosso; si lo sentivo sulle guance. Mi stavo terribilmente imbarazzando, mentre lei mi continuava a guardare fissa negli occhi. Cero lei, proprio no sa cosa voglia dire non avere coraggio.

 

http://www.youtube.com/watch?v=zPoH3lc6s4o&feature=related

 

Perché di nuovo il mondo sembrava avvolgermi? Step che mi fa una dichiarazione d’amore proprio non me la posso dimenticare. Eppure sapete cosa vi dico? Che sentirsi dire che sei importante per qualcuno è una cosa che ti riscalda il cuore, perché in un mondo come il mio, che ti fa sentire solo un oggetto, una macchina per soldi, un pupazzo, l’affetto delle persone vere è quello che ti da la forza di andare avanti.

Non riuscii a dire nulla, ma mi gettai al suo collo come un bambino e cominciai a piangere. Perché forse era di quello che avevo bisogno. Di sentirmi importante per qualcuno; non che i miei genitori non me lo dicessero, però sapere che qualcuno che è al tuo fianco è sincero e ti ama per ciò che sei riesce a tenerti “vivo” e saldo coi piedi per terra.

Io i piedi a terra non ce li mettevo da un po’.

 

Step mi strinse forte a sé facendomi capire molto più di ciò che potessi mai immaginare o sentire dalla sua stessa voce. Furono secondi interminabili ma questa volta piacevoli.

 

Step, io ho bisogno di tempo, di spazio. Mi sento opprimere. Non ho una vita.”

“Tu ce l’hai Rob, devi solo attendere che si assesti. Adesso sei al top. Devi fare delle rinunce ma non sarà sempre così. Te lo assicuro. Ti prometto che farò di tutto per rendere più leggero tutto ciò che ti opprime. E’ così che si fa coi figli no?”

Mh mh” dissi cercando di ricompormi.

Sentivo di aver trovato di nuovo qualcuno su cui potermi appoggiare, specialmente dopo come mi sentivo nei riguardi di Kris; dato che non sapevo proprio come sarebbe andata tra noi.

 

L’autista accostò.

“Vieni Rob, voglio fare una cosa che non ho mai fatto. Ti porto a casa mia. Voglio che tu veda qualcosa di me, della mia vita.

Scesi dall’auto. Eravamo in un quartiere residenziale. Non c’era che dire. Belle case, gente tranquilla. Non avevo guardato neppure per un momento la strada che stavamo facendo e non avevo idea di dove mi trovassi.

Mi fece segno di entrare, dentro un portoncino verde. Apparteneva ad una casa bianca in classico stile inglese, che si trovava dall’altro lato della strada rispetto a dove avevamo posteggiato l’auto.

Entrai con molto imbarazzo e la seguii fino in cucina dove ad aspettarci c’era…No: non potevo crederci: la donna tutte curve dell’afterparty.

 

   
 
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