01/08/2010
2 recensioniThe Last Secret
Guerra.
Solo guerra.
Era quello che riuscivano a vedere i miei occhi.
Lo strazio che essa provocava.
Il dolore.
La distruzione.
La morte.
Già… la morte.
Io che ne ero la testimone consapevole.
Io che la morte l’avevo vinta.
Io che stavo per condannare alla vita senza morte lei.
Presi dalla mia borsa il mio ultimo fiore.
Bevi dal calice rosso
Oh mia nuova sorella.
Goccia dopo goccia,
il veleno dell’Albero della Vita,
scorrerà nelle tue vene.
Bevi mia dolce sorella,
del miele della morte.
Ad essa sarai preclusa
Per l’eternità.
Oh mia nuova sorella.
Goccia dopo goccia,
il veleno dell’Albero della Vita,
scorrerà nelle tue vene.
Bevi mia dolce sorella,
del miele della morte.
Ad essa sarai preclusa
Per l’eternità.
Non ricordavo più nulla.
La mia memoria mi aveva abbandonata dopo quella terribile esplosione.
Ricordavo solo un rumore assordante e poi il nulla.
Avevo passato le pene dell’inferno.
Credevo di essere morta, ma evidentemente non lo ero.
Mossi lentamente una mano.
Nessuna ferita.
Nessun dolore.
Come era possibile?
Aprii lentamente gli occhi credendo di vedere il soffitto bianco di una di quelle tende da campo dove noi infermiere curavamo i feriti di guerra.
Invece ciò che vidi fu il soffitto di una mansarda vecchia e polverosa.
Il legno fracido sgocciolava di tanto in tanto.
“Oh, bene. Finalmente ti sei svegliata”
C’era qualcuno lì.
Avrei dovuto preoccuparmi, ma il tono smielato della sua voce era così rassicurante…
Decisi che era meglio non parlare.
“Tutto bene?”, chiese con un tono freddo e distaccato che neanche un medico avrebbe usato.
Annui mettendomi a sedere lentamente nel mezzo del letto.
Respirai a fondo.
Ascoltai il silenzio: ogni rumore sembrava esageratamente amplificato alle mie orecchie.
Guardai la ragazza seduta al mio fianco.
Era bella, molto bella.
Sembrava una di quella bambole di ceramica che tenevano per collezione sulle poltrone o sulle mensole di vecchie librerie.
Era bionda, non molto alta, magra, dal portamento elegante.. quasi regale.
Indossava un abito di pizzo bianco che risaltava il pallore della sua pelle.
Le sue guance non avevano colore, il suo volto aveva un’espressione stanca… no, triste.
Ma ciò che mi colpì furono i suoi occhi, di un viola brillante, profondo, meraviglioso.
“Tieni. Deve esserti caduto dopo l’esplosione”, disse bruscamente alzandosi dalla sedia, lasciano un ciondolo sul comodino.
Ma allora l’esplosione c’era stata veramente.
Perché non riuscivo a ricordare nient’altro?
Presi il ciondolo e lessi un nome: Julie.
“Dici che questo mi appartiene, ma io non l’ho mai visto”, dissi meravigliandomi della nuova melodia della mia voce.
E presto mi accorsi che non solo quella era cambiata.
Mi sentivo più forte, ponte, invincibile.
Sentivo che sarei stata capace di fare qualsiasi cosa.
Mi muovevo con più grazia e i movimenti non mi costavano alcuna fatica.
“Lo tenevi stretto in mano quando ti ho trovata. Quindi deve essere tuo per forza.”, mi rispose lei voltandomi le spalle.
“Quanto tempo è passato?”, chiesi alzandomi dal letto.
“Tre giorni.”
“Possibile che io sia guarita così velocemente?”
“Tu non sei semplicemente guarita..”, si voltò a fissarmi con quegli occhi magnetici, “tu sei.. diciamo.. morta?”.
Morta?
Come potevo essere morta?
Io stavo benissimo. Meglio di prima.
Fissò lo sgomento nei miei occhi.
“Siedi. Ti racconto tutto. Il mio nome è Deha e sono stata io a trasformarti…”
E iniziò il tragico racconto della mia quasi morte.
E l’inizio della mia non vita.
Salve salvino a tutti!
Noi siamo _Bri e Evie08 e ci siamo associate per scrivere (o meglio riscrivere) questa meravigliora ff (che speriamo seguano in tanti!).
Allora questo è il prologhetto.. forse non si capisce molto ma tutto vi sarà più chiaro con il procedere della storia.
Come avrete notato i narratori sono due: Deha nella prima parte e Julie nella seconda.
Cosa succederà nelle prossime puntate??
Continuate a seguirci e lo scoprirete!
Per ora vi mandiamo un bacione enorme!
E commentate commentate commentate!!!! *____*
Bri&Evie
PS: Loro sono le protagoniste della storia!