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Autore: Nihal    01/08/2010    6 recensioni
Ino poggiò una mano sul mento, fingendo di meditare sulla domanda che le era stata appena posta.
-Fammi pensare. Tutti i pazienti che ti sono capitati sotto mano questa mattina sono venuti da me sconvolti e contusi, soprattutto in punti… dove non batte il sole, ecco. E già lì ho iniziato a credere che ci fosse di mezzo un uomo. Poi quando Naruto si è presentato da me per farsi curare e mi ha raccontato del tuo umore, ho fatto due più due, fronte spaziosa.-
Ah, adesso Naruto – oltre ad aver avuto l’ardire di fidanzarsi con Hinata e si vedeva lontano un miglio che non stavano bene insieme – preferiva anche farsi curare da Ino? Non erano amici loro due?
-Sakura, so a cosa stai pensando. Non credi che Naruto non abbia fatto nulla di male?-
-Naruto ha fatto molte cose di male.-
-Tipo cosa?-
-Tipo… ehm…-
-Sakura, sei solo gelosa.-

[Dedicata a Cleo92/Lady Moonlight]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shino Aburame
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Insetticidi e piani contorti


Era una bella giornata, da molto tempo non di verificavano problemi di sorta, ma in compenso c’era un sole che spaccava le pietre. Le vie di Konoha erano più affollate del solito, mentre lei si avviava per andare al lavoro, soprattutto nella strada principale dove tutti si riversavano per godersi una rara giornata di sole e pace.
Addirittura Neji sembrava aver abbandonato l’espressione arcigna che lo caratterizzava a favore di un’espressione neutra, mentre discuteva con Ten Ten, la sua compagna di team.
Allora perché lei aveva voglia di mettere le mani sul primo paziente – preferibilmente Naruto – che le capitava a tiro e prenderlo a pugni?
Non era mai stata manesca e impulsiva, altrimenti i suoi compagni glielo avrebbero detto.
Un flash le attraversò la mente, con un Naruto che scappando la supplicava di non toglierlo dalla faccia della Terra. Scacciò subito quel pensiero dalla sua mente.
Lei non era aggressiva.
Non fece in tempo ad arrivare in ospedale che il suo primo caso si presentò agonizzante davanti a lei. Era proprio quello che cercava, alla fine.
-Sakura, sono un po’ ammaccato, non è che mi aiuteresti?- Chiese innocentemente Naruto, mostrandole con orgoglio le contusioni che si era procurato sulle braccia, sulle gambe, in faccia… insomma dappertutto.
-Ma sicuro.- Mormorò lei ironicamente, afferrando con forza il suo braccio, mossa che strappò un urlo di dolore a Naruto. Sakura gioì per la piccola vittoria ottenuta.
Mentre lo portava in una stanza vuota – la mano ancorata saldamente al braccio, casualmente proprio sopra il livido più grande – si voltò verso di lui e domandò distratta come avesse fatto a ridursi così.
-Ero andato a trovare Hinata per parlarle e Neji… ahi! Sakura mi stai facendo male!-
-Oh, mi dispiace, sono così sbadata oggi.- Si scusò sorniona, scaraventandolo quasi su una sedia.
Almeno aveva capito perché Neji sembrasse quasi felice. Aveva avuto l’occasione – magari sotto ordine di Hiashi, chi lo sa – di pestare per bene il ragazzo di Hinata, proprio quel ragazzo che in quel momento si trovava davanti a lei e la guardava smarrito.
Annotò mentalmente di comprare dei fiori e mandarli a Neji. Aveva fatto esattamente ciò che avrebbe voluto fare lei.
Insomma, si vedeva che Naruto non era il ragazzo adatto ad Hinata, avrebbe dovuto capirlo lui stesso, suvvia!
Mentre curava Naruto, il suo gomito colpì fatalmente il suo stomaco, strappandogli un altro urlo.
-Sai, mi sento improvvisamente meglio! Credo che andrò a casa!- Si affrettò a defilarsi lui, scappando dalla stanza a gambe levate e lasciando lì una Sakura che quel giorno sembrava troppo Sakura persino per lui.
-Ma io non avevo finito…- Commentò lei svagata, chiedendosi come mai Naruto fosse scappato così all’improvviso.
La risposta – e magari avrebbe anche potuto intuirla da sola, si disse – arrivò all’ora di pranzo, quando lei e Ino decisero di fare due passi mangiando un panino, per rilassarsi e svolgere il loro lavoro in maniera eccellente.
-Che c’è?- Si informò scontrosa, dato che l’amica aveva preso a fissarla curiosa dal momento in cui si erano incontrate fuori dalle porte dell’ospedale.
-Oggi sei strana.- Commentò lei lanciandole uno sguardo in tralice, come a dire che era già strana di solito, ma quel giorno lo era di più.
Sakura addentò un consistente pezzo del suo panino, prima di rispondere piccata: -Cosa te lo fa pensare?-
Ino poggiò una mano sul mento, fingendo di meditare sulla domanda che le era stata appena posta.
-Fammi pensare. Tutti i pazienti che ti sono capitati sotto mano questa mattina sono venuti da me sconvolti e contusi, soprattutto in punti… dove non batte il sole, ecco. E già lì ho iniziato a credere che ci fosse di mezzo un uomo. Poi quando Naruto si è presentato da me per farsi curare e mi ha raccontato del tuo umore, ho fatto due più due, fronte spaziosa.-
Ah, adesso Naruto – oltre ad aver avuto l’ardire di fidanzarsi con Hinata e si vedeva lontano un miglio che non stavano bene insieme – preferiva anche farsi curare da Ino? Non erano amici loro due?
-Sakura, so a cosa stai pensando. Non credi che Naruto non abbia fatto nulla di male?-
-Naruto ha fatto molte cose di male.-
-Tipo cosa?-
-Tipo… ehm…-
-Sakura, sei solo gelosa.-
-Di chi, di grazia?-
-Di Akamaru.- Ribatté Ino, esasperata dall’ingenuità dell’amica, che credeva di poter negare una cosa talmente evidente che persino Shikamaru – che non riconosceva l’amore neanche se ballava nudo davanti a lui – l’aveva capita.
-Cosa c’entra ora Akamaru?-
-Di Hinata, fronte spaziosa. Di Hinata.-
-Io non sono gelosa di Hinata.- Borbottò Sakura irritata.
-Se lo dici tu.- Acconsentì Ino con un tono finto accondiscendente, terminando in un boccone ciò che rimaneva del suo pranzo e tornando all’ospedale, lasciando Sakura lì, ferma, a riflettere sulla loro pseudo conversazione.

***



-S-Sakura.- Balbettò Hinata, spaventata dalla foga della ragazza che si stava avvicinando a lei a passò di marcia.
Arretrò impercettibilmente, temendo di venire travolta.
-Hinata, ho un messaggio per te.- Annunciò lei brusca, trascinandosela da parte per parlare, incurante del pallore di Hinata, che probabilmente era sul punto di svenire a causa del comportamento della kunoichi in questione.
-C-cosa c’è? N-no, è che tra poco dovrei incontrare N-Naruto…- Tentò di giustificarsi per trovare una scusa – neanche tanto visto che era la verità – e defilarsi da quella Sakura che da qualche tempo sembrava dare i numeri. Prima credeva che fosse per il fatto che, – anche se ormai era tornato al villaggio accolto da un benevolo neo Hokage di nome Naruto Uzumaki – Sasuke non avesse iniziato a frequentarla, però ad un certo punto Hinata aveva iniziato a credere che Sakura ce l’avesse specificamente con lei, anche se non riusciva a trovare un motivo. Per quanto ne sapesse, lei non aveva avuto contatti di sorta con l’Haruno.
-Naruto è passato all’ospedale stamattina e mi ha detto di informarti che non poteva incontrarti. In compenso c’è Shino che ti vorrebbe parlare, ha detto di vedervi tra un’ora e mezza davanti all’accademia!- Inventò di sana pianta, con un sorriso inquietante che avrebbe fatto concorrenza ad un serial killer.
-M-ma… N-Naruto me lo avrebbe detto…- Arrischiò lei, cercando di comprendere come mai Naruto avesse cambiato idea all’improvviso. Quella mattina sembrava ansioso di dirle qualcosa, se non fosse stato per quel piccolo imprevisto che aveva nome Neji.
-Sai, le sue contusioni sono molto dolorose.- Mormorò grave.
Sicuramente dopo il trattamento che aveva ricevuto da lei quella mattina lo erano diventate.
A quanto pareva la cosa aveva fatto il giro del villaggio in fretta, dal momento che proprio qualche ora prima Neji si era presentato all’ospedale per conto di Hiashi e le aveva detto, testuali parole, che voleva assumerla per indirizzare quell’Uzumaki in direzioni che non prevedessero la frequentazione della sua primogenita.
Ci aveva seriamente pensato, se doveva essere sincera, ma poi aveva declinato l’offerta pensando che se voleva pestare Naruto l’avrebbe fatto per piacere personale e non per altro.
-O-oh… d’accordo allora. P-puoi dirgli che mi dispiace per stamattina?- Bisbigliò seriamente afflitta, come se ciò che era accaduto fosse colpa sua. Pensando a ciò che stava per fare Sakura se ne dispiacque per un momento.
-Certamente.- Assicurò sorridendo e lasciandola finalmente andare.
Mentre Hinata si allontanava, Sakura controllò nella sua borsa se aveva tutto l’occorrente per completare il suo piano. Ormai aveva iniziato e non poteva tirarsi indietro.
Doveva soltanto girarsi mezza Konoha per trovare Shino e convincerlo a incontrare Hinata, nulla di più semplice.
Almeno fu quello che pensò prima di ritrovarsi – dopo trenta minuti buoni – a controllare in tutti i vicoli alla ricerca di Shino che sembrava essere sparito dalla faccia della Terra. Non era a casa sua, – come aveva constatato dopo aver preso il coraggio a due mani e chiesto all’inquietante Shibi se suo figlio ci fosse –, non era in missione, e non era insieme a Kiba che in quel momento era impegnato in un molto maturo gioco con Akamaru, che consisteva nel vedere chi riusciva a marcare più alberi.
Nel momento in cui era in procinto di mettersi le mani tra i capelli per la disperazione, notò appoggiato ad un albero il soggetto della sua ricerca. Al di là della discutibile utilità dello stare tutto il giorno appoggiati ad un albero, Sakura si chiese se sarebbe riuscita a staccarlo di lì per l’appuntamento tra lui e Hinata che lei aveva combinato.
-Ehi, Shino!- Lo salutò agitando una mano nella sua direzione.
-Cosa ti serve?- Domandò lui scuro in volto, scrutando Sakura attraverso le lenti dei suoi occhiali, rigorosamente appoggiato al suo albero.
Sakura si chiese vagamente se Kiba avesse marcato anche lui, ma decise che quello avrebbe potuto chiederlo in un secondo momento.
-Come fai a dire che mi serve qualcosa?- Bofonchiò piccata, incrociando le braccia. Forse avrebbe dovuto tentare di combinare un appuntamento tra Hinata e Jiraya. Sarebbe stato immensamente più facile convincere quest’ultimo, piuttosto che tentare di smuovere Shino
Accarezzò la sua borsa. C’era sempre la sua arma segreta, caso mai non fosse riuscito a persuaderlo con le buone.
-Sakura, ci conosciamo da vent’anni e l’unica cosa che mi hai detto fin’ora è stata ‘il tuo insetto è sulla mia maglia’ e il tono era anche sprezzante.- Specificò.
Per forza il tono era sprezzante, quel coso doveva essere grande dieci centimetri buoni e stava allegramente scalando i suoi vestiti!
Pensò velocemente ad una soluzione. Di continuare a tergiversare non se ne parlava. Shino non era proprio il tipo e avrebbero solo sprecato tempo. Dopotutto l’Aburame aveva soltanto più quindici minuti e ventiquattro secondi per presentarsi all’appuntamento.
-Hai ragione voglio qualcosa: che tu incontri Hinata davanti all’accademia. Chissà perché, lei crede che tu le abbia dato appuntamento…- Commentò serafica.
Sakura non poté vedere l’espressione di Shino al di là delle lenti, ma sicuramente non era un qualcosa di rassicurante, a giudicare dal tono di voce che ne seguì.
-Chissà perché. No, non ho intenzione di muovermi da qui oggi.- Dichiarò risoluto, davanti ad una sconvolta Sakura che continuava a guardare l’orologio convulsamente.
-Te lo chiedo come favore personale!- Tentò.
-No.-
Possibile che fosse così difficile da convincere?
Dopotutto cosa stava chiedendo di così trascendentale? Lei voleva solo che si presentasse ad un appuntamento che non aveva organizzato ma che Hinata credeva che lui avesse organizzato, il tutto per distrarre Hinata da quello che lei avrebbe tentato di fare di lì a poco. Insomma, le serviva solo un po’ di complicità, dopotutto, si disse seccata all’ennesimo rifiuto di Shino che non voleva allontanarsi da quel maledetto albero.
-È la tua risposta definitiva, questa?- Chiese minacciosa, avvicinandosi e posizionandosi a due centimetri dal naso del suddetto Aburame, che comunque non fece una piega.
-Sì.-
Sakura armeggiò con la borsa e una volta aperta iniziò a frugare alla ricerca di solo lei sapeva cosa.
-Shino, tu mi stai costringendo, non volevo arrivare a questo punto.- Brontolò intanto, mentre ancora cercava ciò che le serviva.
-Ah, eccolo!- Sghignazzò vittoriosa, mentre Shino impallidiva alla vista di cotanta malvagità.
Un insetticida letal way troneggiava davanti al suo volto, sostenuto dalla mano di Sakura che lo osservava trionfante.
-Presentati all’appuntamento o quel coso che si era fatto una scampagnata sui miei vestiti passerà davvero un brutto quarto d’ora.-
Era arrivata a minacciare un suo concittadino. Poteva addirittura essere arrestata per quello. Ma come si dice? In guerra e in amore tutto è concesso. O almeno quello era ciò che continuava a ripetersi per non scappare in seguito alle occhiate omicide di Shino, intuibili più che visibili.
-In realtà ti sto facendo un favore, lo sappiamo tutti che ti piace Hinata.- Si giustificò, mentre lo spingeva in direzione dell’accademia, l’insetticida ancora doverosamente tra le mani.
E adesso che aveva risolto il piccolo problema che era Hinata, si risolse a mettere in atto l’ultima parte del suo piano. In primo luogo doveva cercare Naruto.
Sembrava che quel giorno dovesse solo fare avanti e indietro per il villaggio. Quella volta fu fortunata, però. Lo vide seduto su una panchina al limitare del villaggio. A pensarci era proprio quella panchina dove l’aveva lasciata Sasuke l’ultima volta. Che ironia, si ritrovò a pensare.
Per fortuna Naruto non l’aveva ancora vista. Probabilmente stava aspettando Hinata.

***



Seduto sulla panchina dove avevano deciso di incontrarsi, Naruto si chiese preoccupato il motivo del ritardo di Hinata. Se era più che sicuro di una cosa sul suo conto era proprio che quando lei prendeva un impegno lo rispettava, fosse esso aiutare qualcuno in difficoltà o presentarsi puntuale ad un appuntamento. Forse le era successo qualcosa o forse Hiashi le aveva impedito di uscire. Aveva la vaga sensazione di non essergli molto gradito.
Scacciò velocemente quei pensieri: sicuramente era soltanto la sua immaginazione che stava lavorando troppo! Hiashi Hyuuga senza alcun dubbio non aveva nulla contro di lui.
Quando vide Hinata avanzare verso di lui non poté che sentirsi sollevato. Qualunque fosse stato il contrattempo che aveva avuto tutto doveva essersi risolto per il meglio, infatti stava sorridendo risoluta.
Naruto si dispiacque del fatto che tra poco quel sorriso sarebbe svanito dalle sue labbra e ciò sarebbe accaduto proprio per colpa sua.
-Hinata!- La salutò quando lei si sedette di fianco a lui sulla panchina.
Hinata lo stava osservando con uno sguardo che non era per nulla da Hinata.
-Ciao Naruto!- Proruppe esuberante, senza l’ombra di un sussulto. Solitamente quando era in sua presenza Hinata arrossiva, balbettava, guardava altrove e alle volte sveniva senza motivo. Chissà cos’aveva quel giorno da guardarlo fisso fisso negli occhi con quello sguardo deciso. Che avesse capito tutto?
-Hinata, devo parlarti.- Iniziò lui, grattandosi la testa imbarazzato. Non era da lui fare un certo genere di discorsi.
-Anche io.- Sentenziò lei.
-Oh, allora vai prima tu.- Concesse lui che, a dirla tutta, non moriva dalla voglia di dire ad Hinata quello che si era prefissato di dire. In più il continuo pulsare alla testa gli impediva di mettere in fila quattro parole che fossero quattro, quindi tanto valeva ascoltare quello che aveva da dire in modo da avere più tempo per pensare al discorso.
Stupido Neji. Chissà cosa gli era preso quella mattina. Che fosse isterico perché Ten Ten aveva iniziato ad uscire con Rock Lee?
-Cosa ne pensi di Sakura?- Chiese lei.
Naruto spalancò la bocca stupito. Se c’era una domanda che non si sarebbe mai aspettato da Hinata, l’insicura Hinata, era proprio quella. Da quando avevano iniziato ad uscire non avevano mai parlato di Sakura.
-Cosa intendi?-
-Intendo cosa ne pensi di Sakura, né più né meno.- Puntualizzò, gli occhi puntati nei suoi, uno sguardo quasi… speranzoso?
-Beh, è un po’ violenta, soprattutto ultimamente…-
-Io non sono violenta!- Urlò quindi Hinata, spiazzando Naruto per l’ennesima volta. Ma perché dovevano capitare tutte a lui? Prima Neji lo pestava, poi Sakura lo ripestava, poi Hinata iniziava a comportarsi in modo strano e sembrava in procinto di ri-ripestarlo.
-Cosa?-
-Io… oh… n-niente, scherzavo!- Sì schermì lei, agitando le mani convulsamente come a scacciare ciò che aveva detto poco prima.
-Io non penso che tu sia violenta Hinata, penso che tu sia una delle persone più dolci e pacate che possano esistere.- Rivelò Naruto cauto, temendo un nuovo scoppio di stranezze da parte della Hyuuga.
-Dolce e pacata, eh? E tu pensi che una persona del genere sia adatta ad un idiot… ragazzo come te, Naruto?-
Sì, c’era decisamente qualcosa che non andava.
Non aveva mai visto la tempia di Hinata pulsare in quel modo. Adesso ci mancava soltanto che sbucasse fuori Orochimaru a distribuire fiorellini di campo, magari supportato da un Sasuke tutto sorridente che decantava le gioie del mondo, e la pazzia dilagante che si poteva notare quel giorno sarebbe stata completa.
-Hinata, io volevo parlarti proprio di ques…-
Ma fu nuovamente interrotto da Hinata, che quel giorno sembrava la copia in versione Hyuuga di Sakura.
-Cos’ho io che Sakura non ha, eh?-
Ora si stava perdendo. Hinata aveva molte qualità, forse credeva un po’ troppo poco in se stessa. Magari era proprio quello il problema, si disse Naruto.
-Tu sei più dolce, sai preparare il ramen… e poi non si può fare un confronto, siete due persone diverse con diverse qualità!- Tentò di consolarla.
Quando vide la sua espressione diventare quanto di più simile a quella di un assassino si potesse trovare in giro, si chiese cosa avesse detto di sbagliato quella volta. Voleva solo tentare di consolarla!
-Quindi Sakura non ti piace solo perché non sa preparare il ramen e non è diabeticamente dolce?- Chiese stizzita.
-Hinata, non capisco cosa tu voglia dire e questo mi rende ancora più difficile dirti quello che ti volevo dire.-
Sicuramente non era stato eletto Hokage per l’eloquenza. Doveva avere qualche altra dote nascosta, perché l’arte del parlare chiaro non era proprio qualcosa che a lui fosse conosciuta.
A Naruto sembrò che dopo la sua ultima frase l’espressione di Hinata si fosse fatta confusa. Forse quello era la prima cosa da Hinata che aveva fatto fino a quel momento. Lui sperò di non fare nulla da Naruto e di riuscire a spiegarle come stavano le cose.
-Quando mi hai detto che mi amavi, beh… per me è stata una cosa davvero inaspettata e gradita. Inoltre tutti i miei tentativi di avvicinare Sakura fino a quel momento erano falliti, e ho pensato che l’affetto che provavo verso di te si sarebbe potuto tramutare in qualcos’altro…-
-I-invece non è stato così.- Terminò una voce che proveniva da dietro un albero.
Quando la proprietaria della voce si mostrò, Naruto prese atto del fatto che stava seriamente impazzendo e si domandò se l’ospedale di Konoha avrebbe riservato un trattamento di favore all’Hokage, nel reparto psichiatrico in cui si sarebbe fatto rinchiudere a breve.
-Hinata! No, un attimo.-
Osservò alternatamente l’Hinata seduta di fianco a lui e quella in piedi di fianco all’albero.
-Non mi hai detto di avere una gemella!- Si lamentò ancora sconvolto.
Vide l’Hinata in piedi abbassare lo sguardo e quella a fianco alzarlo nella sua direzione. L’unica cosa che capì era che l’Hinata che conosceva lui era l’ultima arrivata.
-Hinata, mi dispiace.-
-N-Naruto, non preoccuparti per me.- Sussurrò lei, quando l’Uzumaki le si avvicinò.
-Non devi scusarti, hai fatto la cosa giusta. S-Shino mi ha più o meno spiegato cosa stava succedendo e mi ha detto di riferirti che, testuale, i suoi insetti non dimenticano.- Asserì, poi rivolgendosi all’altra Hinata che, nel frattempo, sotto lo sguardo stupito di un Naruto che ci capiva ancora meno di prima, si era rivelata essere Sakura.
-Hinata, volevo solo avere la mia possibilità.- Si scusò lei, conscia delle sue azioni.
-Adesso che ho capito, posso andarmene. Devo rifornirmi di insetticida caso mai Shino meditasse vendetta.-
-Direi che non vai da nessuna parte. L’Hokage in carica ti ordina di andare nel suo ufficio, in cui ti raggiungerà per prendere provvedimenti in seguito alla tua condotta.- Annunciò Naruto, fiero di aver potuto inserire almeno per una volta in una frase la parola Hokage in carica.
Sakura, abbastanza abbattuta, fece come aveva detto Naruto, lasciandolo solo con Hinata.
Prima che anche quest’ultima se ne andasse Naruto la bloccò.
-Hinata…- Sorrise.
-… sai, in queste cose sono un caso perso. Però mi dispiace molto.-
-N-Naruto, davvero non scusarti. P-piuttosto vai da Sakura, l’hanno visto tutti che ti p-piace.- Disse lei, tentando di sorridere allo sguardo di Naruto.
-Ma tu…-
-N-non preoccuparti, ormai avevo capito tutto da un po’, però non ho detto nulla per paura di aver frainteso. C-chissà, forse accetterò l’invito di Shino…- Concluse con un sorriso, allontanandosi da lì.

***



Ormai erano dieci minuti buoni che Sakura faceva avanti e indietro nell’ufficio di Naruto, un po’ perché non voleva sapere cosa sarebbe successo una volta che l’Hokage in carica avesse varcato la soglia, un po’ perché le dispiaceva per ciò che aveva fatto. Era vero che Naruto avrebbe comunque, però doveva dire che il suo piano contorto aveva un che di diabolico.
Alla fine voleva solo sapere cosa ne pensava Naruto di lei, ma non era riuscita a chiederglielo di persona. Dopo tutte le volte che lei lo aveva rifiutato, come poteva aspettarsi che lui le desse una risposta positiva?
Il suono della porta che si apriva la indusse a voltarsi.
-Hinata è andata a mangiare qualcosa con Shino.- La informò, come se stesse parlando del tempo.
-Ah. Naruto…-
-Sì lo so, vorresti che io emanassi un’ingiunzione che imponga agli insetti di Shino di stare ad almeno un chilometro di distanza da te.- Fece lui, sedendosi alla scrivania.
-Anche… ma…-
-Sì, lo so, vuoi chiedermi se per me va bene se ti fai assumere da Hiashi per pestarmi. Le voci girano, qui… sì non c’è problema, tanto lo faresti comunque!- Commentò sorridendo.
-Naruto…-
-Sì, vorresti che evitassi di mandarti contro uno squadrone di Anbu per aver preso in considerazione l’idea di pestare l’illustre Hokage.-
Le mani di Sakura si strinsero a pugno e la sua tempia iniziò a pulsare come la sua maestra Tsunade – che in quel momento probabilmente era in girò per casinò – comandava.
-Se l’illustrissimo Hokage non mi fa parlare, entro poco diventerà un defuntissimo Hokage.- Minacciò avvicinandosi sinistramente alla scrivania, unico ostacolo tra lei e Naruto che si alzò prontamente dalla sedia e si portò vicino alla porta in una frazione di secondo, per avere una via facile di fuga.
-Sì, non ti interrompo, ho la bocca cucita, non parlo più, ti lascio campo libero per dire tutto quello che vuoi…-
-Naruto…-
-Scusa.-
Una volta ottenuto il tanto sospirato silenzio, Sakura si accinse a porre a Naruto la domanda più spinosa di tutte, quella domanda al posto della quale avrebbe preferito sottoporsi ad una seduta di torture di Ibiki Morino, quella domanda che non voleva uscire dalle sue labbra.
Lo sguardo curioso di Naruto la incitò a parlare.
-Naruto, ti va se andiamo a mangiare un ramen da Ichiraku?- Domandò tutto d’un fiato, il pugno pronto casomai l’Hokage avesse preso in considerazione l’idea di farsi una bella risata alla faccia sua.
-Sarebbe un appuntamento?-
-Più o meno.-
-Sicuro!-
Sakura sorrise contenta.
-Paghi tu, vero? Sai, avevo detto che avrei preso provvedimenti…-
-Baka.-


Fine!


Dedico la mia seconda NaruSaku a Cleo che ha gentilmente messo nelle mie mani la sua idea con sprazzo del pericolo.
Ti avviso che il fantomatico secchio è in viaggio e presto arriverà da te, intanto mi circondo di antidoti, che sono sicura che dopo che avrai letto questa cosa una buona dose di cianuro, per sbaglio, ti scapperà in quella torta, quindi mi tengo pronta!°°
Quindi, per mettere in chiaro, l’idea da cui è partita la storia è di Cleo92/Lady Moonlight, prendetevela con lei se la storia vi procura attacchi di diarrea convulsa!u____ù.
Doverose spiegazioni: in questa storia Sasuke è tornato e Naruto è Hokage. Dove ho scritto che Hinata aveva detto a Naruto che lo amava ovviamente mi riferivo allo scontro con Pain.
Ho messo spoiler per quello!^^
Che strana la vita: nel manga, Naruto si trasforma in Sasuke per parlare con Sakura, qui Sakura si trasforma in Hinata per parlare con Naruto!xD
L’accenno ShinoHinata è puramente voluto e non chiedetemi come mi è venuto fuori perché proprio non lo so!U___U
Ovviamente l’OOC abbonda, ma ormai mi sono specializzata in questo ramo, quindi tant’è!xD
Beh, la mia NaruSaku è la dimostrazione che anche una NaruHina può fare queste cose, alla faccia della guerra dei pairing che imperversa, toh.
Adesso scusate, ma dovrei assoldare qualche guardia del corpo, caso mai, per sbaglio, qualcuno volesse assoldare un killer per togliere dalla faccia della Terra la sottoscritta.
Beh, spero che vi piaccia!^^
P.S: per favore, non chiedetemi da dove abbia tirato fuori l’insetticida letal way, perché non lo so!°°

  
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