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Autore: MarcoLionel97    02/08/2010    2 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivarono in un batter d’occhio alle scale.
«Dobbiamo salire» disse Albus con la mappa in mano.
«Sicuro?» chiese Rose.
«Certo, è anche scritto sulla mappa! L’aula si trova dopo la statua di un goblin con un calderone in mano»
Quando le scale arrivarono davanti a loro, le salirono velocemente portandosi al termine aspettando che si fermassero davanti ad una statua con un goblin. Passarono i minuti, cambiarono le posizioni delle scale ma esse non si fermarono mai davanti ad un goblin.
Arrivarono nuovamente alla partenza e Rose, stanca di aspettare prese in mano la sua mappa.
«Idiota!»
«Perché mi hai chiamato così?» chiese scioccato Albus che non riusciva a capire lo strano comportamento di Rose.
La videro scendere velocemente le scale e, continuando a camminare, lei disse:
«Avevi la mappa sottosopra! L’aula è nei sotterranei!»
Continuò a camminare a passo veloce mentre Albus e Cedric iniziarono una corsa per raggiungerla.
«Scusa!» esclamò Al con voce sincera e affannata dopo la corsa «Non volevo farvi arrivare in ritardo!»
«Risparmia il fiato per le spiegazioni che dovrai dare al Professor Lumacorno!» detto questo, Rose accellerò il passo e si distanziò da gli altri due.
La campana delle 9:00 che annunciava l’iniziò delle lezione era suonata già da un pezzo quando davanti a Rose, che guidava il gruppo, apparve la statua del goblin con il calderone. Girarono l'angolo e una maestosa porta si parò davanti a loro. Cedric superò Rose e fece per bussare ma la porta si aprì da sola.
«Ben arrivati» disse una voce «Siete un po’ in ritardo»
«Perdonateci, è tutta colpa mia!» ammise Albus con la testa china.
«Oh, ma non vi dovete scusare. E’ da tutti fare tardi il primo giorno di scuola!»
Al alzò la testa e vide davanti a se un signore basso, molto esile, anziano. Il viso era solcato dalle rughe, con capelli e baffi bianchi. Fissava Al e continuandolo a guardare parlò ai tre ragazzi dicendo:
«Invece di scusarvi, presentatevi!»
Detto questo si allontanò da Al e si girò di spalle finché Cedric cominciò a parlare:
«Io sono Cedric Baston, signore.»
«Signor Baston, prenda posto dove trova.» disse il professore.
Cedric prese tutte le sue cose e si sedette al primo banco libero che trovò.
Il professore lo osservò attentamente sedersi. Poi, riportò la sua attenzione sui due ragazzi rimasti.
«Io sono…»
«Tu sei una Weasley!» continuò il professore.
«Si» rispose Rose stupita.
«Figlia di quale Weasley?» chiese il professore incuriosito.
«Ron Weasley e Hermione Granger, signore.» rispose fiera Rose.
«Ron Weasley e Hermione Granger» ripeté il professore. Poi continuò «Mi ricordo di tutti e due. Lui non era “una cima” in Pozioni però era sempre disposto ad aiutare gli altri. Frequentava la signorina Granger già allora. Lei era una tra i miei migliori studenti. Era seconda a pochi. Prima di lei, tra i miei migliori studenti venivano solo Severus Piton, Tom Riddle e Lilian Evans. Si, Lilian Evans, il mio migliore studente. E a quanto pare, quest’anno abbiamo un suo erede tra di noi.» si girò verso Al e continuò «I tuoi occhi dicono tutto ragazzo. Non si dimenticano facilmente degli occhi così. Come ti chiami figliolo?»
«Albus Potter, signore»
«Figlio di Harry Potter e della signorina Weasley, Ginny Weasley. Giusto?»
«Si signore.»
«Mi hanno invitato al loro Matrimonio.» disse il professore scavando tra i suoi ricordi. Poi, cambiando tono, continuò: «Forza sedetevi ragazzi. Abbiamo perso già un bel po’ di tempo. Iniziamo la nostra lezione.»
Albus e Rose presero posto e iniziarono la lezione.

***

«Com’è andato il primo giorno di lezioni?» chiese Hugo quando vide arrivare la sorella e sedersi accanto a lui.
«Bene» rispose lei tranquillamente.
«Mio fratello?» chiese James vedendo che Albus mancava all’appello.
«Mi ha detto che si fermava un attimo in bagno e di andare che ci avrebbe raggiunto poco dopo» rispose Rose mentre sceglieva la pietanza da mangiare quel giorno.
Rassicurato, James iniziò a mangiare.

L’acqua fresca bagnò la faccia di Albus quando sentì una voce chiamarlo:
«Ehi Potter. Solo tu e il tuo gruppo di amici potevate arrivare in ritardo il primo giorno alle lezioni.»
Albus alzò la testa china e riconobbe riflessa nello specchio l’immagine di Scorpius Malfoy.
«Cosa vuoi Malfoy» rispose Albus infastidito dalla sua presenza.
«Non si può fare una chiacchierata?» chiese Malfoy con un sorriso arrogante stampato sul volto.
«Senti Scorpius, non ho voglia di chiacchierare con nessuno in questo momento, specialmente con te. Ho fame, lasciami stare!» disse Albus mentre s’incamminava verso l’uscita del bagno.
«Potter, non mi devi voltare le spalle!» gridò Malfoy. Poi estrasse la bacchetta e gridò:
«Everte Sta…»
«Expelliarmus!»

La bacchetta di Malfoy roteò in aria e cadde dietro di lui.
«Malfoy, papino non ti ha detto di non sfidare i Potter?» chiese la voce di James da dietro le spalle di Albus.
«James, grazie!» disse lui girandosi verso il fratellone.
«Non toccare mai più mio fratello!» disse James minaccioso, poi si girò per andarsene.
Arrivarono insieme nella Sala Grande ed Albus chiese:
«Come hai fatto a sapere che ero in pericolo?»
«Ci stavi mettendo troppo e mi sono insospettito. Ho chiesto in che bagno eri e ti ho raggiunto appena in tempo. Poi, però, mi devi spiegare una cosa.»
A quelle parole, Albus capì che dopo mangiato lo aspettava un lungo colloquio con il fratello e così rimase zitto per tutto il pranzo anche quando Rose gli chiese cosa fosse successo.
Finito il pranzo, James prese Albus per il braccio e lo costrinse a seguirlo. Arrivarono nella Sala Comune dei Grifondoro e li iniziarono a parlare.
«Spiegami perché non ti sei difeso da solo, Al» chiese James con tono severo e pretendente di una risposta vera e seria quanto la domanda.
«Bhe… James…»
«Albus, non ci girare intorno. Dimmi perché non ti sei difeso!»
Controvoglia Albus fu costretto a rivelare il suo segreto: «Vedi James, io non conosco incantesimi per le battaglie!»
James rimase scioccato. Per qualche secondo non parlò. Poi, afferrò il fratello da un braccio e lo portò in camera sua.
«Se non li conosci, vuol dire che dovrai impararli. Io sarò il tuo maestro. Iniziamo subito!»
«Ma come subi…»
Non riuscì a finire la frase che James tirò fuori la bacchetta e disse:
«Languelingua!»
La lingua di Albus si attaccò al suo palato.
«Così non rischiamo inutili interruzioni!» disse James con tono arrogante. Poi continuò:
«L’incantesimo che Malfoy ti ha inviato contro stamattina era l’incantesimo Everte Statim. Saresti finito a gambe all’aria dopo aver fatto un piccolo volo. L’incantesimo che invece ho usato io è l’incantesimo Expelliarmus. Me l’ha insegnato papà. Apparentemente è un incantesimo facile da battere però, papà, grazie a questo incantesimo è riuscito ad uccidere Voldemort. Questo, insieme all’Incanto Protego, saranno i primi due incantesimi che imparerai.» Guardò Albus e poi pronunciò l’incantesimo «Finite!»
Albus sentì la sua lingua staccarsi dal palato con tale forza da fargli addirittura male.
«Bacchetta in mano» disse James guardando Albus prendere la sua bacchetta e rimanere immobile, ad aspettare i ordini.
«Osserva attentamente quello che faccio.» Poi disse: «Expelliarmus!» La bacchetta di Albus volò via dietro di lui che rimase immobile a guardarla.
«Forza, raccoglila!»
Albus si girò a raccogliere la bacchetta e si rimise in posizione. «Ora provaci tu.» disse James convinto che Albus ce l’avrebbe fatta al primo tentativo. D’altronde era suo fratello!
Albus puntò la bacchetta e poi, ripetendo i movimenti del fratello, disse: «Expelliarmus!»
La bacchetta volò via lentamente dalla mano di James che disse: «Bene, anche io ho iniziato così. Ora, ritenta. Cerca di essere più sicuro. Il movimento deve essere secco. Affonda la bacchetta nell’aria come i campioni di scherma affondano le spade sulla corazza dell’avversario, ti ricordi quelli di quest’estate? Alle Pomiliadi o qualcosa del genere.»
Albus scoppiò a ridere. «Olimpiadi James, non Pomiliadi, ma Olimpiadi!» disse Albus continuando a ridere.
«Basta. Pensa a concentrarti e riprovaci.»
Albus smise all’istante di ridere e, puntando la bacchetta contro il fratello, disse con vigore e sicurezza: «Expelliarmus!»
La bacchetta di James, questa volta, volò via molto lontano e anche James fu costretto ad arretrare per non perdere l’equilibrio tanta fu la potenza di quel colpo.
«Benissimo Al. Benissimo. Forza rifacciamolo di nuovo!»
James raccolse la bacchetta e si mise in posizione.
«Expelliarmus!» disse nuovamente Albus.
«Protego!»
L’incantesimo di Albus rimbalzò contro lo scudo invisibile creatosi davanti a James e colpì chi lo aveva creato. La bacchetta di Albus volò all’indietro e mentre si chinò per riprenderla sentì il fratello dire:
«Questo era l’Incanto Protego. Questa volta sarò io ad attaccarti. Usa l’Incanto Protego in tempo per proteggerti dal mio attacco.»
James si mise in posizione e incominciò: «Expelliarmus!»
Un istante dopo, Albus rispose all’incantesimo: «Protego!»
L’incantesimo di James fu respinto e la sua bacchetta volò via.
James sorrise e disse: «Per oggi abbiamo finito. Ora vai a studiare, ci vediamo dopo.»
Albus salutò e uscì dalla stanza del fratello felice. Ora Malfoy per un po’ non sarebbe stato più un problema!


Scusate se vi ho fatto aspettare. Ieri ho avuto un imprevisto e non ho fatto in tempo a postare il quinto capitolo che ho postato oggi. Molto probabilmente posterò anche il sesto.
Saluti da MarcoLionel97
  
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