Con gli occhi di Bailey
Capitolo 7
Bailey quel giorno si svegliò agitata.
Aveva
preso un impegno con Tibby, e di certo l’avrebbe
mantenuto, ma non sapeva come se la sarebbe cavata.
Mentre si dirigeva verso casa dell’amica, si chiese come si sarebbe
comportata Tibby. Diretta e naturale? O timida e impacciata?
Sperava
di non averla messa in difficoltà con quell’idea,
sapeva che Tibby era meno sicura di quello che voleva
dimostrare. Bè, entro poco l’avrebbe scoperto.
***
Afferrò
una sedia, posizionandola accanto alla gabbia di Mimì. “Io mi siedo qui” affermò.
Tibby guardò lei poi la gabbia “Maledizione”
esclamò.
“Cosa?” domandò Bailey.
“Ieri
mi sono completamente dimenticata di darle da mangiare!” rispose la ragazza
afferrando il pacchetto di semini.
“Posso
farlo io?” propose Bailey.
Tibby la guardò sorpresa “Certo”.
Bailey ne approfittò per coccolare il
porcellino d’India, e quando ebbe finito si sedette al suo posto.
L’amica
la guardò titubante. “Pronta?”
Bailey trasse un respiro profondo. “Credo di sì.”
All’improvviso
si ricordò di una cosa. “Aspetta!”
“Che c’è?” disse Tibby seccata.
“Posso… Posso mettermi i Pantaloni?”
“I
Pantaloni?” chiese l’altra stupita.
“Sì,
posso prenderli in prestito?”
“Dubito
che siano della tua misura.”
Bailey fece spallucce. “Non importa. Posso provarli? Non li terrai
ancora molto, giusto?”
Tibby acconsentì, ma non era particolarmente entusiasta.
“Ecco” disse, e glieli passò.
Bailey li indossò, e finalmente fu pronta. Erano grandi per lei, ma
andava bene così.
Si
sedette di nuovo, e l’amica accese la telecamera. “Allora, raccontami
qualcosa.”
Bailey si sistemò meglio sulla sedia. Tibby
sembrava sicura di sé, ma lei sapeva che era solo un modo per nascondere quello
che provava. “Fammi una domanda” la sfidò.
“Di
cosa hai paura?” chiese la ragazza senza esitazioni.
Bailey dovette rifletterci. Non se lo era mai chiesta. “Credo… del
tempo. Ho paura del tempo” disse infine risoluta.
“Insomma, ho paura di non averne abbastanza. Non abbastanza per
capire la gente, come sono davvero, o di essere capita a mia volta. Ho paura
dei giudizi prematuri e degli errori di valutazione dovuti alla fretta. Non
puoi correggerli, se non hai abbastanza tempo. Ho paura di… vedere solo i
trailer e non i film.”
Tibby la guardava incredula.
“Cosa c’è?” chiese Bailey.
“Niente.
È solo che mi sorprendi ogni giorno.”
Bailey sorrise, divertita. “Mi piace che tu ti lasci sorprendere.”
***
Il
giorno dopo, Bailey
era diretta come sempre al Wallman’s. Era in largo anticipo, così decise di sedersi nelle
panchine del retro. Notò che c’era un’altra persona, una donna. Singhiozzava.
La ragazza si avvicinò, e riconobbe Angela, la commessa del supermercato.
Si
sedette accanto a lei, e disse, dolcemente: “Qualcosa non va?”
“Sì”
rispose la donna tirando su con il naso. “Sì, non ti preoccupare.”
“Sei…
sicura?” domandò ancora Bailey, titubante.
“Sì…
è solo che… quell’idiota del mio ex marito! Vuole farmi
causa perché ritiene gli debba dei soldi!” esclamò
Angela arrabbiata.
La
ragazza si ritrasse. Non si aspettava una reazione del genere! Angela sembrava davvero
distrutta, e Bailey si sentì in dovere di fare
qualcosa per aiutarla.
“Vuoi
parlarne?” propose.
Angela
non sembrava molto convinta, quindi aggiunse “Magari davanti a
una coppa di gelato? Offro io.”
La
donna la guardò, riconoscente. “Mi piacerebbe molto, grazie. Ma
non vorrei annoiarti”
Bailey le sorrise “Non c’è problema, davvero”
Angela
esitò ancora un attimo. “Okay, d’accordo!” disse infine.
La
ragazza le tese una mano per alzarsi e, insieme, si incamminarono
verso la gelateria.
***