Troppo presto troppo tardi
((-Dimmi com'è iniziato
tutto- disse la ragazza dolcemente.
-Dimmelo tu- rispose il
suo uomo.
Una risata cristallina.
Felicità?))
Sospirò di soddisfazione tracciando dei ghirigori immaginari intorno
all'ombelico dell'amato.
L'uomo passava lentamente le dita tra i capelli viola della ragazza
pensieroso. Non l'avrebbe mai immaginato: dopo il divorzio si era promesso di
non legarsi a nessuna legalmente tantomeno sentimentalmente; "gratificazione
istantanea, nient'altro" continuava a ripetersi.
Ma quella ragazzina, così vicina, era riuscita a vedere il vero lui, e da
come lo guardava si capiva benissimo che le piaceva ciò che vedeva.
Dovette distogliersi dai suoi pensieri quando la ragazza l'abbracciò e
baciò il punto in cui, parecchi strati di cellule più sotto, ci sarebbe stato
il cuore.
-Ho detto ai miei di essere andata da Momoka a studiare questo pomeriggio-
disse la ragazza socchiudendo gli occhi, come per ricordare qualcosa. –Tutto
questo è sbagliato, mi ero ripromessa di non commettere lo stesso errore…-
continuò.
-Ma sei tornata da me dopo l'ennesima volta che sei corsa via piangendo
dopo avermi detto addio.-
La ragazza sbuffò contrariata: non era affatto gentile rinfacciarglielo a
quel modo, ma strinse comunque il compagno in un caldo abbraccio.
-Non ce la faccio, non ce la faccio a stare senza di te… ci ho provato
davvero, ma non ci riesco…-
Il moro, non abituato ad esprimersi a parole, ricambiò l'abbraccio e la
baciò con passione.
-Se solo sapesse, se solo tuo padre ci scoprisse…- disse Itachi dopo aver
ripreso fiato. Aveva uno sguardo talmente intenso che la giovane fu costretta a
guardare altrove.
Dopo qualche attimo di silenzio la ragazza
si mise a cercare i suoi vestiti, sparsi per il salotto. Si vestì con
lentezza, prese il suo mazzo di chiavi caduto a terra, gettato a terra dalla
foga, qualche ora prima.
Itachi continuava a guardarla: non si sarebbe mai saziato di lei, non ne
avrebbe mai avuto abbastanza.
-Se mio padre ci scoprisse non solo ti ucciderebbe ma mi impedirebbe anche
di stare con qualsiasi altro essere umano di genere maschile fino alla fine dei
miei giorni.- rispose lei dopo un po’.
-A me non dispiacerebbe la seconda parte- disse l'altro ghignando.
La ragazza si guardò intorno per l'ennesima volta sbuffando, ora che ci
pensava non aveva mai fatto sesso nel salotto, sul tappeto.
Sospirò e torturandosi le mani disse –Sto uscendo con Kaeru.-
Il volto di Itachi rimase impassibile, ma lei lo conosceva bene: attendeva
spiegazioni.
-Io… i-io… a-ascolta, non possiamo continuare così! Non potremo mai essere
liberi, ci giudicherebbero, tu perderesti tutto la tua casa il tuo lavoro… E
i-io avrò bisogno di qualcuno quando non ci sarai più, perché data la tua età
morirai sicuramente prima di me… voglio una vita normale… lo so che questo non
durerà perciò anche se ho bisogno di te… ma voglio una famiglia… voglio- voleva
essere convincente, cercava di essere convincente.
-Finiscila.- l'interruppe duro e deciso, con un'espressione neutra.
La ragazza sgranò gli occhi lucidi: cosa si aspettava, una dichiarazione di
amore eterno? Doveva aspettarselo comunque, non si vantava forse di conoscerlo
meglio di chiunque altro?
-Finiscila con questa sceneggiata, nemmeno tu sai quello che vuoi. Non puoi
starmi vicina e contemporaneamente volere accanto altri. Non sai quello che
vuoi perché dici di non poter stare senza di me eppure dici di voler cose che
non posso darti. Non sai quello che vuoi perché hai bisogno della nostra
relazione eppure non credi in quello che potrebbe diventare se solo fossi più
decisa. Vattene, ma non tornare stavolta perché mi hai stufato. Oggi sono morto
per te Tsuri, cancellami dalla tua memoria. Vattene."
La ragazza piangeva, non era riuscita a trattenere le lacrime, ed Itachi
non potè fare a meno di pensare a quanto fosse simile alla madre in quello
stato. Lei sapeva che era meglio non parlare, anche perché non sapeva come
rispondere, era decisamente confusa.
Lui non si aspettava reazioni da lei, aveva detto quello che doveva dire.
Lei aveva già deciso per entrambi e lui non poteva di certo costringerla a
rimanere.
Tsuri prese la sua tracolla e corse fuori da quella casa, piena di segreti
e sussurri rochi, ricordi e occhi accesi dalla passione.
Le foglie rosse, gialle ed arancioni danzavano felici nel vento autunnale,
girando attorno a lei, mentre correva verso casa.
Non riusciva a crederci, era davvero tutto finito? Com'era possibile?
Ci aveva pensato tante di quelle volte ma non si era mai immaginata un
addio così freddo e doloroso.
Ma non era meglio così forse? Chi voleva prendere in giro? Stare con Itachi
per sempre era semplicemente impensabile: troppi problemi e troppe
complicazioni.
Era giusto così alla fine, ma faceva così dannatamente male.
Una volta arrivata si precipitò in camera sua, senza badare a sua madre che
la chiamava, si buttò di peso sul letto per dare libero sfogo alle lacrime.
-Pronto?
-Ciao Itachi. Sono Sasuke.
- .
-Avrei bisogno di un favore.
-Di cosa si tratta?
-Tsuri, è da più di due settimane che non mangia come si deve, non telefona
a nessuno ed esce pochissime volte, sempre da sola.
-Perché mi stai parlando di queste cazzate?
Sasuke s'accigliò ma non disse nulla, aveva bisogno di lui.
-Potresti portarla fuori città, magari in campeggio. Da piccola le piaceva
passare il tempo con te.
-No.
Secco e diretto, Sasuke questa risposta non se l'aspettava.
-Non penso tu voglia dei soldi, ne hai già abbastanza. Che vuoi in cambio?-
ringhiò.
Parole al vento, aveva già riattaccato.
Si sistemò meglio il codino e suonò il campanello.
Aveva fatto più tardi possibile con la speranza di non vederla.
Era riuscito a scappare dal cenone di Natale con la scusa del lavoro, ma
aveva dovuto promettere di raggiungerli dopo cena, dopo che Tsuri fosse uscita per
l'esattezza.
Per sua fortuna gli aprì la porta una Sakura sorridente.
-Itachi! Finalmente! Ti davamo per perso! –
Non si sentì in dovere di risponde, d'altronde Sakura ormai si era abituata
al suo carattere, per cui non aprì bocca e si sedette sul divano.
-Mamma, papà, io vado, ci vediamo dopo!"-
Itachi volse lo sguardo verso la fonte del rumore, sentì la voce farsi
sempre più vicina: la ragazza stava scendendo le scale di corsa ed una volta
arrivata in salotto si accorse di Itachi.
Tsuri si bloccò sul posto e poi disse con voce incolore –Ciao zio.-
-Hn, ciao.- rispose lui, impassibile.
Si guardarono per quella che sembrò un'eternità.
-Va bene tesoro, fa attenzione. Sicura di non voler rimanere? Non vedi tuo
zio da molto e..-
-No, devo scappare. Sono già in ritardo.- rispose lei guardandosi le mani,
dopodichè annuì, come per autoconvincersi che era la cosa migliore da fare.
S'infilò un berretto di lana, coprì bene le orecchie e si girò verso il
loro ospite –Ciao.- e scappò via senza aspettare una risposta.
Itachi fissò la porta dietro alla quale era sparita Tsuri fino all'arrivo
di suo fratello.
-Benvenuto, come ti è andata la giornata? Lavori anche a Natale adesso?-
"Andava bene fin'ora" pensò l'Uchiha maggiore "Andava
stramaledettamente bene, cazzo".
Fissava la lapide con la sua solita espressione neutra.
Non aveva ancora reagito all'accaduto, e pensava che sinceramente non
avrebbe mai reagito, nessuno l'avrebbe capito fino in fondo.
Loro non sapevano nulla.
Era difficile da accettare e decisamente non credibile. L'aveva vista
giusto qualche ora prima della sua morte.
-Stupida- disse. Era salita su quella macchina coi suoi amici ubriachi, la
credeva più intelligente.
"Stupida" pensò. Si era innamorata di suo zio, di almeno trent'anni più grande di
lei.
-Incosciente- disse. Non aveva detto nulla a nessuno di dove sarebbero
andati, voleva annebbiare la mente con l'alcol in santa pace. Era quasi sicuro
di sapere cosa lei volesse dimenticare.
"Incosciente" pensò. Lasciava casa sua alle due di notte per raggiungerlo quando erano
entrambi ai limiti della sopportazione.
-Imprevedibile- disse. Era morta prima di lui, al contrario di quello che
si aspettava.
"Imprevedibile" pensò. Gli mancavano i suoi baci, i suoi piccoli gesti, dopo tutto questo
tempo passato a cercare di dimenticarla.
-Eravate molto legati lo so, ma è meglio andare ora- disse Sakura, alle sue
spalle. Gli sembrò invecchiata di colpo, ne aveva passate tante nella vita.
Cosa aveva fatto quella donna per meritarsi anche questo?
-No, devo andare al lavoro.- detto questo, Itachi lasciò un foglietto sulla
tomba dopodichè camminò lentamente verso la sua macchina.
Sakura raccolse il pezzo di carta e lo lesse con fatica per via delle
lacrime.
Fissò stupita quelle due righe e si giuardò intorno per cercare Itachi, ma
vide solo Sasuke perso nei suoi pensieri con Mosu in braccio.
Un giorno avrebbe chiesto spiegazioni a suo cognato, ma non oggi. Stavano
tutti troppo male.
E adesso?
Sai che cosa vuoi?
Angolo dell'autrice:
Bene, finalmente l'ho finita!! È da quando è
nata Tsuri che avevo in mente di accoppiarla con Itachi.
Ovvero da The
Way of My Life, Flown Away e The Way of Our Lives
della mitica Shark Attack.
Tre delle storie SasuSaku più
belle che abbia mai letto (grazie Camy *-*).
Ringrazio questa scrittrice fantastica per
avermi dato il permesso di usare i suoi personaggi. Ed ora passiamo ad alcune
spiegazioni. E comunque il foglietto di Itachi profuma di tabacco.
Nella storia di Shark Attack Sakura ne
ha passate davvero tante poverina, per questo è in grado di
"consolare" Itachi in questa cosa (storia) anziché essere
consolata. È diventata una donna forte.
Sasuke, spero che non sia
troppo OOSAC (Out Of Shark Attack's Character), ma secondo me dopo aver messo
su famiglia, essere diventato padre, aver vissuto accanto a Sakura ed aver
cresciuto due figli, beh penso che si sia addolcito un pochetto e che
sia diventato più umano ecco…
Itachi… oooh Itachi!!
*-* in questa cosa(storia) non è innamorato, assolutamente no, mi
spiace. Non si tratta di amore, l'amore è al di fuori dalla sua portata (vedi
la relazione tra lui e Konan nelle storie di Shark Attack). Ovviamente “E
adesso? Sai che cosa vuoi?” è il biglietto di Itachi. Vi aspettavate che so, un
bel "Ti Amo" scritto sul foglietto? No no… gente stiamo parlando di
Itachi!
E Tsuri… ha solo
17 anni, non sa praticamente nulla della vita e sì, è innamorata di suo zio
anche se non ne era certa nemmeno lei. Lo sappiamo solo io, voi e tutti gli
altri. E no, nessuno verrà mai a sapere della sua relazione con Itachi… proprio
nessuno.
Tecnicamente la storia
finiva quando Tsuri lascia la casa di Itachi per l'ultima volta, ma non so come
è venuto anche il resto. Io amo i lieto fine eppure non so perché questa è già
la seconda fic (e ne ho scritte solo due -.-) in cui i personaggi muoiono o.o
ma vi pare normale?
Ne avevo già parlato con
Camilla, quando ho letto uno dei capitoli di The Way of Our Lives mi è subito
venuta in mente una scena con Tsuri(3/4 anni) ed Itachi in giro per il centro,
lui pieno di sacchetti sacchettini scatole scatoline scatolette buste megabuste
ecc ecc e Tsuri con in mano la sua bambola che indicava negozi a destra e
manca… perché non voleva solo vettitini, ma anche scappettine calzettine
braccialettini collanine ecc ecc per la sua bambola. Ora ditemi come è nata
questa cosa da questa visione…
Boh!! Chiedo comunque
scusa per gli errori… l'italiano non è la mia lingua madre e ho qualche
problemino da quando ho lasciato l'Italia.
Beh la smetto di rompere…
e comunque… TU che leggi!!
Hai idea di quanto siano piacevoli
ma soprattutto costruttive le recensioni? Ti chiedo di lasciarne una…
Ma ditemi, voi da che
parte state? Itachi o Tsuri? Io ancora non lo so… ci tengo a sapere la vostra
opinione.
Grazie… =)
Un bacione a tutti
San-chan
P.s.= troppo tardi si riferisce al fatto che Tsuri è nata
troppo tardi rispetto ad Itachi, e che per Itachi era troppo tardi ritornare
con Tsuri e che Tsuri è morta troppo presto, e che Itachi ha deciso troppo in
fretta.