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Autore: Crazy_Me    03/08/2010    2 recensioni
Lui. Alexi Laiho. Lei. Jessica, ma per tutti Jess. Loro. Due band in tour insieme. Solo tre aggettivi. Pazzi, folli e fanatici della birra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9° Capitolo


Le tappe seguenti andarono molto bene, non ci furono troppe fermate e non ebbero giornate libere, perciò nemmeno tempo per ubriacarsi o fare giri turistici delle città.
Si fermarono prima ad Amsterdam, poi Bruxelles, Parigi, Monaco, Vienna, per poi tornare verso Ovest, con le seguenti tappe:
Milano, Madrid e Lisbona.
I viaggi furono molti, ma in quest’arco di tempo non accadde molto. Jessica si era ripresa e aveva dimenticato quasi tutto, perfino il concerto! Quando gli altri li avevano trovati addormentati, nello stesso letto, un po’ abbracciati, avevano pensato subito male.
Ma Alexi aveva spiegato che avevano iniziato a parlare, poi Jess si era addormentata praticamente su di lui e, essendo ancora un po’ ubriaca, aveva preferito tenerla lì.
Gli altri li avevano presi in giro per un po’, ma poi avevano smesso.

Ora i Children erano in viaggio per l’aeroporto di Lisbona, doveva avevano tenuto l’ultimo concerto.
Avrebbero preso un aereo che li avrebbe portati a Tirana, capitale dell’Albania.
Sarebbero poi risaliti e le ultime tappe sarebbero state Londra e Dublino. Ma di strada ancora ne mancava e i ragazzi erano in giro da più di due mesi. Per i Children, dopo qualche tempo di meritato riposo, sarebbe iniziato il tour Americano, ma con un’altra band che avrebbero cercato insieme al manager più avanti.
- Le ore di volo sono le più noiose! – Sbottò Janne, mentre si girava i pollici.
- Sì, è vero! – Concordò Henkka. – Non si può fare un cazzo, nemmeno alzarsi un attimo o ascoltare l’iPod. -
Jess sorrise e distolse lo sguardo dal finestrino.
- Dai, mancano ancora…quattro ore. – Affermò la ragazza, cercando di consolarli, ma peggiorando la situazione.
- Oh santo cielo…- Esclamò Janne. - Alexi, ti ricordi quando eravamo in tour anche noi come band di supporto e dovevamo prendere l’aereo? Cazzo, era enorme quell’aeroporto a Sydney! E’ stato un disastro…Ci eravamo persi e ognuno ci indicava un gate diverso. -
- Cazzo, sì che mi ricordo! E’ stato terribile…Pensavo che avremmo perso il volo. -
- E alla fine? – Chiese Steve, interessato.
- Alla fine l’abbiamo trovato e ci hanno imbarcato per miracolo. -
I ragazzi iniziarono un discorso sulle loro avventure, raccontando alcuni fatti della loro gioventù o dell’inizio carriera. Le ore, sebbene fossero lente comunque, in quel modo passarono un pochino più in fretta, persi tra i ricordi e le facce allibite e curiose dei Revenge.
- Informiamo i gentili passeggeri che l’aereo sta per atterrare nell’aeroporto di Tirana. Vi preghiamo di rimanere seduti e allacciare le cinture di sicurezza. Grazie per aver volato con noi. – Il messaggio venne ripetuto una seconda volta e poi in altre lingue, sconosciute sia ai Children che ai Revenge.
I ragazzi presero la loro roba e una volta atterrati, scesero e uscirono dall’aeroporto.


All’hotel i ragazzi si prepararono giusto in tempo per la cena.
Al tavolo, presero i menù e videro che era tutto scritto in Albanese, lingua per loro incomprensibile.
Chiesero ad un cameriere di passaggio se sapeva tradurgli il nome in Inglese, ma il tipo gli rispose che era un nome non traducibile perché nome proprio di quella specialità.
Inoltre, gliela consigliò.
I ragazzi, allora, spaventati da quegli strani nomi, presero quasi tutti la stessa cosa.
Quando arrivò il primo, si stupirono: era una zuppa. Una semplice zuppa di verdura.
Rimasero un attimo allibiti, poi iniziarono a mangiare e quella brodaglia, come l’aveva chiamata all’inizio Roope, risultò essere buona.
Di secondo avevano preso carne, perciò nessuna sorpresa. Infine un dolce, un po’ molliccio, ma buono anche quello. Roope prima di mangiare osservava il cibo come se potesse parlargli e dire sono buono, assaggiami! oppure sono immangiabile, non provarci nemmeno!. Ma all’inizio sembravano tutti un po’ preoccupati, anche se si era rivelato tutto buono o, per lo meno, meglio della minesta scondita di Alex.
A fine cena andarono in camera e aspettarono le 21.00, orario in cui Sam sarebbe tornato con il tour bus, che era stato trasportato in aereo e ci aveva messo un po’ per riprenderlo.

Il concerto fu comunque stupendo e il pubblico era carico, sebbene i ragazzi fossero un po’ stanchi.
Insomma, avevano viaggiato tutto il giorno, tra l’arrivo in aeroporto a Lisbona e il viaggio per Tirana.
Poi non era neanche un viaggio dei più lunghi!
Alexi tornò tutto sudato insieme ai suoi compagni, andarono a farsi una doccia, stavolta nel camerino, e poi tornarono al tour bus. Per di più, rispetto alle precedenti tappe, quello sembrava l’equatore!
- Buona notte. – Esclamò il cantante, chiudendo gli occhi e sistemandosi nella cuccetta.
- Notte, ragazzi. -
Si augurarono tutti la buona notte e iniziarono a dormire.

Jess si svegliò, stava per andare in cucina a fare un caffè e poi svegliare i ragazzi, quando passò vicino alla cuccetta di Alexi e si fermò un attimo, pensando di essere in preda alle illusioni.
- Alexi…- Lo scosse, un po’ incerta.
- Uhm? E’ pronto il caffè? – Chiese, ormai abituato.
- Lo sto andando a preparare, ma preferisco se vieni con me. -
- Perché? – Era ancora mezzo addormentato, ma cercò di alzarsi.
- Fidati di me. -
La ragazza gli fece strada per il bagno e lo mise davanti allo specchio, cercando di non toccarlo.
- Che c’è, Jessica? Mi hai fatto i baffi mentre dormiv…- Non fece in tempo a finire la frase, che si vide davanti allo specchio e per poco non si mise ad urlare.
- Cosa mi è successo? – Chiese, scandendo bene ogni parola e uscendo fuori dal bagno per controllare gli altri.
- No, non ce li ha nessuno! -
- Cosa…- Janne aprì gli occhi, fissando Alexi per un attimo e mettendolo a fuoco. – Alexi, sei tutto a pois rossi! – Il tastierista, invece che preoccuparsi, si mise a ridere.
Il ragazzo si alzò e svegliò gli altri.
- Guardate, è a puntini! –
Alexi aveva assistito alla scena muto, non capendo se facessero apposta a ridere o fossero scemi davvero.
- Ma non capite? Sono malato! -
I Children continuarono a ridere, ma ad un certo punto si fermarono tutti, come se si fossero messi d’accordo.
- Cazzo, allora non ti sei sporcato o…-
- NO! – Sbraitò il vocalist, andandosene in cucina.
Mentre i ragazzi prendevano un caffè, pensarono a cosa potesse essere successo ad Alexi.
- Non è il caso che chiamiamo un dottore? Tu come ti senti? -
- Io benissimo, è il mio viso che ha 40.000 puntini rossi…- Spiegò, trattenendosi dall’urlare.
- Ok, stai calmo. – Jess si fece pensierosa. – Noi siamo sempre stati insieme e questi cosi ce li hai solo tu! Perciò deve essere per qualcosa che hai fatto solo tu. -
- Ma io sono sempre stato con voi, ho fatto sempre le cose che avete fatto voi. – Mugugnò sconsolato.
- Non è che sei allergico? Io avevo una zia che quando mangiava le fragole diventava dello stesso colore, piena di bolle. – Commentò Steve.
- Allergico? – Alexi ci pensò su. – Si, ma solo alle noccioline e poi non tutte. Alcuni tipi. -
- Ma ieri non hai mangiato noccioline. -
- Appunto. – Il suo sguardo divenne sempre più sbalordito. – CAZZO! Il dolce! – Si sbatté una mano in fronte.
- Il dolce? Guarda che non c’erano noccioline. – Affermò Henkka, mentre sorseggiava il suo caffè.
- Sì invece! Nello strato sopra, insieme al cioccolato. Erano piccole, quasi tritate, ma c’erano! – Il cantante prese a lamentarsi, cose tipo ma quanto sono sfortunato! Solo a me certe cose e altre frasi di questo genere.
- Ti è già successo, quindi. E cosa…? – Chiese Roope, alzando le sopracciglia.
- L’ultima volta che mi è successo sono diventato a pallini rossi, come ora, e mi sono durati uno o due giorni, ma nessun’altra reazione allergica, del tipo bolle o problemi respiratori. Sto bene, sono solo questi fottuti cosi rossi! -
Si indicò i puntini sulla faccia e sulle braccia.

I ragazzi parlarono a lungo dei curiosi pallini rossi di Alexi.
- Non posso presentarmi sul palco così! – Affermò lui, irremovibile.
- Ok, senti, spostiamo la data. – Acconsentì Henkka, mentre gli altri annuirono.
- No! Assolutamente no. Ho suonato con un braccio rotto e non vado sul palco per dei puntini?! -
- E quindi che proponi? – Chiese Rob, alzando le spalle.
- Beh…talco? -
- Talco? – Chiesero i ragazzi in coro, pensando che quelle noccioline gli avessero dato alla testa.
- Sì, per coprire, intendo. -
- Alexi, il talco non copre dei puntini. Esistono prodotti apposta! – Spiegò Jess.
- Allora dammeli. –
- Ma non ce li ho io! Non ho proprio trucchi, a dire il vero, a parte una matita nera. -
- Allora fermiamoci e compriamoli! – Insisté il ragazzo, dirigendosi verso Sam. - Al primo supermercato, fermati! – Gli ordinò.

E così Jess, l’addetta alla scelta del prodotto, e Henkka, l’accompagnatore, si ritrovarono in un supermercato in Serbia, visto che la loro prossima tappa era
Belgrado.
- Che guardi? – Chiese Henkka, avvicinandosi alla ragazza nel reparto
cosmetici.
- Questo coso – Era una specie di roba fangosa del colore della pelle, dentro a un contenitore circolare. – dovrebbe risolvere il problema. – Concluse la ragazza.
- Oh, bene. -
- E tu che hai preso? – Chiese, riferendosi al pupazzo che il bassista aveva in mano.
- Cosa? Ah, questo? L’ho preso perché ho notato avesse una vaga somiglianza con Alexi. Se fosse rosso poi…identico! – Era uno strano pinguino azzurro, con degli occhioni sproporzionati al resto del corpo, piuttosto piccolo e con una berretta da Babbo Natale.
- Sì, proprio identico. – Jess rise e si diresse alla cassa, seguita da Henkka.

- Quanto manca? – Chiese Alexi, seduto su una sedia nel camerino.
- Ancora venti minuti prima che noi entriamo in scena. – Gli rispose Jess.
- Ok, dai…Mettimi il trucco. -
I Children, dietro al cantante, scoppiarono a ridere.
- Scemi! Non posso presentarmi così e poi non è che mi metto il rossetto. – Disse, quasi per giustificarsi.
Già si era messo una maglia a maniche lunghe, per coprire le macchioline rosse sulle braccia e la mano che avrebbe tenuto il plettro era coperta da una specie di guanto senza dita.
Jessica aprì la scatolina e iniziò a spennelargli, con l’apposito pennellino che c’era all’interno, quella sostanza. Sembrava non dovesse funzionare e i ragazzi pensavano che l’avrebbe solo reso più cadaverico e fangoso, ma pian piano, spargendola accuratamente, il viso di Alexi era tornato di nuovo al suo colore naturale.
- Allora? – Chiese Jessy, facendo girare Alexi e mostrandolo ai suoi compagni.
- Wow…Ha funzionato! -
- Davvero? – Il biondo corse a vedersi in uno specchio e, con un sorriso, fece ok con il pollice a Jess.

Quando Alexi fece la doccia e si tolse la maglia, vide che attorno al collo era tutta bianca, mentre il resto era nero. Non capì cosa fosse, poi si ricordò del “trucco”: con il sudore era colato e aveva impregnato la t-shirt.
Fortunatamente un po’ di quella sostanza ce l’aveva ancora addosso e i fans non l’avevano visto a puntini. Non che gli desse fastidio farsi vedere così per un fatto estetico, ma la folla avrebbe pensato fosse morbillo o varicella e lui avrebbe dovuto spiegare che era allergico alle noccioline e non ci teneva a farlo.
Quando si tolse del tutto il trucco sotto la doccia e si guardò allo specchio in seguito, vide che le macchioline erano già più scolorite da quella mattina.
Buon segno: si stava riprendendo.




Lo so che potrà sembrare vagamente stupido, ma questo capitolo l’ho sognato di notte o__o
Mentre il resto della popolazione immagina il Laiho senza vestiti e in versione molto hot, io lo immagino pieno di puntini rossi e allergico alle noccioline XD
Mi farò ricoverare al più presto, non abbiate paura xD

Rocket Queen: Mai perdere le speranze u.u Eh già, la cara Jess si è abituata bene *me la butta giù dal letto* fin troppo bene! XD E poi mi ha fatto moltissimo piacere sapere che sei patita di questa FanFiction *arrossisce* Grazie mille di tutti i complimenti ^___^

der Hysteria:
Grazie alla birra è iniziato tutto ù.ù Infatti quando Dio ha creato il mondo era ubriaco, altrimenti non ne avrebbe fatto solo uno di Alexi, ma milioni XD E poi sì, lo ammetto: le recensioni hanno influenzato molto *annuisce* ovviamente influenzato positivamente :D Che dire? Il tuo commento mi ha fatto moltissimo piacere, sono davvero dei complimenti che ogni scrittrice vorrebbe sentire ^-^

Grazie anche a chi legge solamente, a chi tiene questa FanFiction nelle seguite o nei preferiti :)
A presto :D

Crazy_Me


  
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