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Autore: Julietta_Angel    28/09/2005    4 recensioni
Ciao, sapete quando iniziate una storia convinte di farle seguire un filo ben preciso e poi a metà l'idea si stravolge e tutto cambia?...ecco la mia fic..all'inizio è una storia familiare, + tenera che romantica, anche se credo che cmq sia ci metterò anche un pò d'amore...lo so dal titolo, pare quasi una ricetta...;0) Però nn lasciatevi ingannare, nn è allegra (o almeno nn all'inizio) parla del difficile rapporto tra Roberta e la figlia Ginevra e della possibilità di riuscire a recuperare l'affetto, che fra le due nn c'è mai stato...poi però si intriga sempre di più e rimane in sospeso, il perchè sta a voi leggerlo...mi raccomando leggete e tanti commenti...e vorrei farvi una richiesta, per quato riguarda i commenti negativi, scrivetemi le motivazioni e se possibile i consigli per migliorare in fin dei conti è solo la seconda fic a + chap. che faccio... GRAZIE KISS KISS
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap

Cap.23 Mamma…

 

Con un gesto secco mi sistemo la coperta sulle gambe e sbuffo osservando pensierosa la camomilla sul tavolino in legno ai piedi del divano, è poco che mi sono calmata e credo realmente di aver pianto per un giorno intero..

 

-         Come va?

 

Mi chiede Roberta avvicinandosi e sedendomisi accanto sul divano.

 

-         Come vuoi che vada, sono confusa e molto molto triste…

 

Faccio spallucce e sporgendomi per prendere la tazza fumante, scorgo lo schermo del mio cellulare.. ‘non ha chiamato!’ abbasso lo sguardo dispiaciuta e mi porto alle labbra il liquido spezziato.

 

-         E’ normale che non chiami, vorrà darti un po’ di tempo!

 

Annuisco ancora assorta nei miei pensieri, poi voltandomi a guardarla sussurro.

 

-         Grazie..

 

Roberta sorride e alzandosi mi accarezza la gamba dolcemente quasi fossi ancora una bambina.

 

-         E di cosa? Che ci sto a fare io qui se non per aiutarti…

 

Mi alzo a mia volta per darle una mano ed insieme riordiniamo i residui del pranzo.

 

-         Beh non eri tenuta a farlo, dopo..

 

Rimango a metà frase ma so che lei mi ha capito, sta per ribattere, quando il cellulare vibra dolcemente. Mi fiondo sul tavolino per prenderlo in mano e dopo aver letto il mittente, lo butto sul divano disinteressata e realmente delusa.

 

-         E’ ancora Stella??

 

Raccolgo una busta di fazzoletti accartocciata per terra e dopo poco esclamo.

 

-         Già..

 

Roberta mi porge una busta di plastica per l’immondizia e guardandomi sorriide..

 

-         Secondo me dovresti risponderle! Sarà preoccupatissima..

 

Mi lascio cadere sul divano stancamente e poso i palmi sulla fronte, mentre poche lacrime tornano ad inumidirmi gli occhi.

 

-         Che devo fare??

 

Chiedo più a me stessa che ad altri… ‘ora non ci capisco più niente!’

 

-         Potrà sembrare paradossale, ma secondo me tutto l’accaduto può essere giudicato positivamente..

 

La guardo scettica e lascio che continui..

 

-         pensaci bene, a suoi tempo tu hai voluto davvero bene a Gabriele, no? Non trovi stupefacente che senza saperlo ti ci sei innamorata per la seconda volta, sorvolando sul fatto di Clag!

 

Aggrotto le sopracciglia tentando si seguire il ragionamento che Roberta sta tendando di farmi entrare in testa.. ‘mh, a distanza di parecchi anni, senza saperlo mi sono innamorata della stessa persona per la seconda volta, giusto..’ poi ripensandoci..

 

-         Ma io mi sono innamorata di Gabriele che recitava una parte per vendicarsi, quindi è come se fosse un’altra persona, no?

 

La vedo dubbiosa, poi sorridendo senza un apparente motivo mi dice..

 

- Non è esattamente giusto! Tu hai adescato per il tuo piano un Gabriele che recitava la parte, ma ti ha fatto battere il cuore solo quando senza volerlo ha calato la maschera e ti si è mostrato veramente!

 

Scuoto la testa più confusa di prima e mi tuffo sul cuscino, affondandoci tutta la faccia.

 

-         Smettila di punirti per qualcosa che è successa tanti anni fa… non è stata colpa tua!

 

Con un miagolio addolorato capisco a cosa si riferisce Roberta e i rimorsi tornano a farsi spazio.. con un pugno batto il divano, dal quale risale una strato sottile di polvere.

 

-         Avevi visto tua nonna morire tra le tue braccia, senza poterle realmente dare una mano… l’hai vista ringraziarti di un castello di bugie che avevamo creato appositamente per lei, è normale che da quella volta ti sei chiusa in te stessa cacciando dal tuo mondo tutto e tutti, compresa me e Gabriele..

 

Riemergo dal mio mondo vellutato ed esclamo..

 

-         Gli ho rovinato l’infanzia e l’ho fatto soffrire.

 

La vedo alzare gli occhi al cielo sconsolata.

 

-         Su andiamo, non dire sciocchezze, tu lo hai trattato male e con freddezza, ma lui era anche abbastanza debole emotivamente ed ha reagito in modo sbagliato, scappando di casa!

 

Mi rendo conto che forse il suo discorso ha senso è solo che mi hanno sempre accusato tutti per averlo fatto fuggire e quando tutto il mondo ti ripete costantemente una cosa ti convinci che forse lui ha ragione e tu hai torto..

 

-         Io non so cosa hai intenzione di fare, ma credo che bisogni apprezzare il fatto che ti abbia rivelato il tutto essendo veramente onesto con te ed inoltre io credo che tu non ce l’abbia veramente con lui, ma con te stessa..

 

Singhiozzo senza riuscire a trattenermi e incuriosita chiedo.

 

-         Che vuoi dire?

 

Sbuffa indispettita dal mio non capire, poi mi prende le mani fra le sue.

 

-         Io penso che non è tanto l’accaduto che ti fa soffrire, ma piuttosto il fatto che il tuo ‘infausto’ se così si può definire, passato, ti perseguita anche quando sei sicura di star per fare la cosa giusta!

 

Ci penso su un attimo quando sento il telefono squillare, mi avvicino lentamente all’apparecchio sicura che sia Stella..

 

-         Pronto!

 

Chiedo con voce atona aspettandomi la sfuriata da parte di Stella..

 

-         Ciao!

 

Una voce maschile mi sorprende costringendomi a controllare il mittente e quasi non svengo quando la scritta Thomas lampeggia gentilmente sul mio schermo.

 

-         Ciao Gabri..

 

So per certo che sta sorridendo nel sentirsi nominare così.

 

-         Ginevra, come stai? Ho preferito chiamarti per sapere come andava!

 

Mi sciolgo alla voce dolce di quello che doveva essere il mio futuro marito.

 

-         Me la cavo.. tu come stai?

 

Lancio un occhiata a mia madre che sorridendomi annuisce incoraggiante.

 

-         Come te, me la cavo… senti, io ti volevo dire che… insomma io vorrei ancora sposarti! Lo so ti sembrerà ridicolo dopo tutto quello che ti ho nascosto, però.. ci penserai?

 

Mi commuovo a quelle parole e mi rendo conto di quanto sia vero quello che Roberta ha provato a farmi capire qualche attimo prima… ‘lo amo!’

 

-         No, non lo trovo ridicolo, però ho bisogno di altro tempo per riflettere sui miei sentimenti e sull’accaduto.. scusami, ma ora devo andare..

 

Mi ritrovo scioccamente a sorridere quasi potesse vedere la mia faccia e tramite questa farsi coraggio.

 

-         Sì, mi rendo conto.. ok, ci sentiamo allora, ciao!

 

Poso il polpastrello sul tasto che chiude la chiamata, ma..

 

-         Ginevra? Io.. ti amo!

 

Non rispondo e interrompo la conversazione ancora scombussolata, barcollando mi avvicino a mia madre ed inaspettatamente l’abbraccio in un impeto di affetto e devozione.

 

-         Ti voglio bene…mamma…

 

Eccola lì, quella parola tanto temuta e mai utilizzata, dal significato profondo e importante che solo in questo momento mi sembra veramente appropriata..

sento le sue braccia stringermi più forte e sorrido aspirando il dolce profumo dei suoi capelli..

 

-fine cap.23-

 

  
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