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Autore: MatteoMongy94    04/08/2010    1 recensioni
Quando i propri sentimenti si scontrano con la gelosia, allora non c'è nulla che possa fermare i terribili pensieri dell'animo umano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9: UN BUCO NELL’ACQUA

Il giardino della “Casa degli Orologi” circondava interamente la villa. Cipressi e pini svettavano in tutta loro altezza, dando una sensazione di pace. Le siepi ne correvano il perimetro, tenendo lontana l’abitazione da sguardi indiscreti. Un piccolo sentiero passava dal salotto fino al cancello d’ingresso. La serra era situata nei pressi dell’abitacolo, mentre un piccolo capanno per gli attrezzi era nell’angolo nord del podere. Un campo da tennis invece era situato nella parte est, lasciando la villa racchiusa in un immaginario rettangolo.
-La “Casa degli Orologi”- annunciò Genot -fu costruita ben 300 anni fa. Venduta poi alla famiglia Geffri negli ultimi dodici anni, è stata usata solo 4 volte. Il valore attuale dell’abitazione è di circa 750.000 euro.-
Blissard continuava a guardarsi intorno. La grandezza del giardino non avrebbe facilitato le indagini.
-Io e la mia squadra perlustreremo il lato est del complesso, lei Blissard controlli nel capanno degli attrezzi.-
-Perfetto, Genot. -
Senza attendere ulteriori risposte, il detective si incamminò verso la sua destinazione, leggendo ancora il suo foglio riassuntivo.
“I guanti sono il problema minore. Bisogna capire come l’assassino ha potuto eludere il sistema di sicurezza.” pensava Blissard, guardando il cielo, ed il sole che aveva quasi completato il suo giro quotidiano.
Raggiunse il capanno per gli attrezzi. Era una piccola costruzione in legno, al cui interno c’erano vanghe, cesoie, assi di legno,  rulli, diserbanti e altri oggetti da giardinaggio. C’era, anche, un piccolo tavolo con un cassetto. L’uomo si avvicinò e tirò. All’interno non c’era nulla.
L’uomo continuò la perlustrazione. Guardò a terra, in tutti gli angoli. Nulla. Uscì dal capanno. Controllò fra le siepi, se potesse esserci qualcosa di sospetto. Solo rami spinosi e alcune bacche.
Tutto era inutile.

***

-Non è possibile che non abbiate trovato nulla- sbraitò Genot con i suoi uomini, che cercavano tra le siepi, tra i fiori, nell’erba e alla base degli alberi.
-Non possono essersi volatilizzati-
Ma questa frase, udita anche da Blissard, che stava raggiungendo l’uomo, non avrebbe potuto, in quel momento, essere più ironica.

***

Benedetta continuava a piangere. Si asciugava le lacrime con la manica della polo Spalding che indossava. Era seduta sul divano, a destra. A sinistra c’era Maria Carla, che, col volto rigato dalle lacrime, supplicava che tutto fosse solo un incubo.
Anche Beatrice piangeva, e Leonardo tentava di consolarla, come prima aveva fatto con le altre due.
-Non sei shoccato di quanto a successo? Non hai versato neppure una lacrima- domandò Benedetta all’ormai unico maschio della casa.
-Sono shoccato quanto voi. Ma ho imparato, negli anni, a tenere tutto dentro.-
  
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