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Autore: Exentia_dream    04/08/2010    7 recensioni
NEW MOON:E se i lupi non fossero arrivati in tempo? E se Laurant sifosse avvicinato troppo a Bella, riuscendo a morderla? Come sarebbe andata? Beh, ce lo chiediamo in molti/e, credo. Questo è quello che ha inventato la mia strampalata mente xD Fu distratto da un luccichìo poco lontano. Ero io. Ero vampira, ormai. Ma non era stato lui a trasformarmi. Questa OS è ambientata in New Moon. Ovvero è un'idea che mi è venuta in mente ripensando alla scena in cui Edward lascia Bella, ma la scena che descrivo avviene dieci anni dopo la loro seprazione e allora mi sono detta "Perchè no?". Spero che vi piaccia... spero che commentiate Un bacio
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Love me <3

Le sue dita, lunghe e affusolate, sfioravano delicate i tasti del pianoforte a coda, sito nell'angolo più luminoso della sala da pranzo.
Era bellissimo.
Erano passati anni dall'ultima volta che quella casa era stata abitata. Di tanto in tanto, io tornavo a farmi male, ad affondare nei ricordi e a perdermi in essi.
Non ci avevo mai trovato nessuno e adesso c'era lui.
Come sempre, la sua pelle brillava. I raggi colorati e splendidi che partivano dalle sue braccia davano luce alla casa stessa, più di ogni lampadina accesa, più di ogni sole in piena estate.
Fu distratto da un luccichìo poco lontano.
Ero io.
Ero vampira, ormai. Ma non era stato lui a trasformarmi.
Lo ricordo bene quel giorno: Laurant stava per uccidermi, quando arrivarono i lincantropi. Non era troppo tardi per salvarmi... sarebbe bastato succhiare il veleno. Ma non lo fecero.
Jakob, si oppose ad ogni proposta di Sam. "E' ciò che ha sempre desiderato. Lasciatela in pace." aveva detto... ed era andato via.
Quelli per me sono stati giorni infernali: il fuoco vivo bruciava nelle vene. Il cuore batteva irregolare: alternava i battiti violenti a quelli appena sussurati. Fino a che si è fermato.
Lì, tutto era finito o tutto era cominciato. Dipende dai punti di vista.
Mio padre, nel frattempo, aveva iniziato le ricerche del mio corpo. Mi incamminai verso La Push. "Jakob, mi dispiace..."
"Non è colpa tua, Bella. Ma se non vuoi morire, devi sparire."
"Voglio che sia tu a dirlo a Charlie."
"Non so..."
"Promettilo, Jake."
"Va bene, te lo prometto. Ora va."
Prima di andare via, aspettai che Jakob incontrasse Charlie. "E' morta." gli disse semplicemente. "Il suo corpo non era... intero."
"Sono stati quei maledetti lupi-orso?"
"E' probabile. Mi dispiace Charlie." ed era andato via.
Andai via anche io: non potevo sopportare il dolore di mio padre e... avevo sete. Non sapevo come iniziare, ma sapevo perchè Edward, Jasper e gli altri si definivano mostri e perchè avevano deciso di seguire quello stile di vita, strano per quanto riguardava lo loro natura.
La loro e, adesso, anche la mia.
Mi insediai nel bosco e cenai a base di cervi e, qualche volta, di volpi. Il loro sangue aveva un odore strano: non era... metallico, come ricordavo fosse quello del mio sangue.
Di tanto in tanto, Jakob mi portava, come cena, sangue di puma o di altri animali corpulenti e dolci che lui stesso uccideva per farmi sopravvivere. Poi, col tempo, perse quest'abitudine e sparì.
Da quel momento in poi, ho deciso di abitare una piccola casa, poco distante da quella di Charlie. Gli sarei stata vicino, sempre.
Avrei potuto vivere in casa dei Cullen: non sarebbero più tornati. Di questo ne ero certa, ma faceva ancora male: i ricordi dei miei giorni da umana, insieme a lui, erano ancora troppo vivi nella mia mente... d'altro canto, Edward era stato chiaro con me: "Sarà come se non fossi mai esistito!".
Fu così, almeno per quanto riguarda la sua presenza fisica.
Spesso però, e da quando ero vampira, sempre più frequentemente, sentivo il bisogno di ricordare: il suo sorriso, la sua voce... la sua musica.
Qualche volta, ho anche provato a suonare il suo pianoforte. Che ingenua pensare che le mie dita goffe potessero imitare le dolci e stupende melodie che suonavano le sue dita perfette.
Ed ora, a pochi passi da me, sullo stesso sgabello su cui l'ho sempre immaginato in questi anni, c'era lui... in tutto il suo splendore.
"Benvenuto... chiunque tu sia." disse con voce soave e triste.
"Ciao Edward." si voltò lentamente ed io gli sorrisi.
Non era invecchiato, un vampiro non può invecchiare, ma era segnato dal tempo passato: dieci anni di vita, se così si può definire il nostro scorrere del tempo, gli avevano lasciato sul viso tracce di stanchezza e tristezza, di dolore.
"Bella?" chiese incredulo.
"Sì, Bella."
"Sei... cambiata."
"Sono una vampira."
"Co-cosa?"
"Alice... non l'ha visto?"
"Alice non vive più con Carlisle da quando..."
"Lo so. In questi anni, mi ha scritta. Ma credevo che avrebbe ritenuto importante che tu sapessi."
"Non l'ha fatto."
"Vedo..."
"Chi è stato?"
"Laurent."
"Maledetto..."
"I lincantropi lo hanno ucciso. Anche Victoria ha fatto la stessa fine."
"Mi dispiace."
"Sarà. Che ci fai qui?"
"Avevo bisogno di sapere come stavi... se avevi ripreso la tua vita."
"Sì, l'ho fatto."
"Ora... hai la vita che desideravi."
"Sì."
"E non hai più un'anima... l'ha presa quel..."
"Avresti potuto prenderla tu. L'avrei preferito di gran lunga."
Rimase in silenzio, mentre io mi avvicinai con graziosa goffagine alla grande parete vetrata della stanza. "Non sei cambiata molto." disse, sorridendo. "Ma sei... bellissima."
"Grazie." Era vero, non ero cambiata molto: la parte peggiore del mio "essere umana", l'avevo conservato anche da vampira.
"Bella... io vorrei spiegarti... non volevo che tu soffrissi."
"Non devi giustificarti, Edward. Hai fatto quello che ritenevi giusto."
"Ma ho sbaglaito."
"Forse..." Non aggiunsi altro. Aveva sbagliato, ma se per lui quella era la cosa giusta da fare, allora non doveva giustificarsi. O forse sì.
Avrei voluto sapere perchè mi aveva lasciata se il suo amore per me era sconfinato come diceva.
Avrei voluto sapere a cosa è servito soffrire tanto se, alla fine, qualcun altro ha rubato la mia vita. Era per questo che mi aveva lasciata: per non privarmi della mia anima. Stupido!
La mia anima era andata via nel momento in cui mi aveva detto "Addio."
"Bella... so che è stato inutile..."
Cavolo! Avevo dimenticato che sapesse leggere nel pensiero ed io, ogni volta che ricordavo di lui, abbassavo la difesa che il mio scudo creava attorno ai miei pensieri. Era questo il mio potere da vampira.
"Già." dissi dopo un lungo silenzio. "L'avevo dimenticato."
"Vieni qui." e fece segno di sedermi accanto a lui, su quello sgabello su cui anni prima lo avevo affiancato, mentre lui suonava la mia ninna-nanna. "Sì, proprio così... come tanti anni fa."
"E' irritante questo tuo potere."
"Lo so... lo è anche per me." Cominciò a sfiorare di nuovo i tasti bianchi e neri del suo pianoforte. Una musica dolce, più dolce della mia ninna-nanna, cominciò a riempire l'ampia sala da pranzo. "Amami ancora, Bella." disse, senza smettere di suonare.
"Devo prima capire il perchè..."
"E' giusto." disse, posando dolcemente le sue labbra sulle mie. Non mi ritrassi... infondo, non avevo mai smesso di amarlo e, dalla mia non-vita non chiedevo altro che continuare a farlo.
"Raccontami." chiesi dolcemente.
"E' una lunga storia da raccontare."
"Ed io ho tutta l'eternità per ascoltarla..."



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Spazio autrice:
Salve a tutti...
E' la prima volta che scrivo di Twilight.
Spero che vi piaccia e vi chiedo di recensire, anche con commenti negativi, perchè mi piacerebbe scrivere una long.
Proprio per questo ho scritto questa os e vedere se piace o meno e se posso permettermi di scrivere qualcosa di più impegnativo su questa coppia.
In più, l'idea che mi ronza per la mente è proprio quella di riprendere questa ff, nel caso piaccia, e di trasformarla in una long-fic.
Ringrazio in anticipo coloro che recensiranno ed anche coloro che leggerenno soltanto.
Un bacio, la vostra Exentia_dream
   
 
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