Il terzo
capitolo dove la matassa s'imbroglia sempre di più. Mi auguro di non aver
postato troppo presto ^_^'. BUONA LETTURA
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3° Capitolo: IL PASSATO
Kurogane era tornato a casa con
la polpettina, come la chiamava lui, pensando a quei passi che avevano sentito
prima dell'arrivo del fantasma e sul perché si erano allontanati senza neanche
mostrare il loro padrone, entrò in cucina versandosi un bicchiere d'acqua,
mentre Mokona stava saltellando per
"SCRASHH..."
Kurogane pensava
"CRAC"
pensava ancora, mentre una vena sulla testa cominciava a pulsare
"STRAP"
le vene divennero due, ma nonostante ciò continuò a pensare, finché non aprì
gli occhi vedendo quello che fino a un momento fa aveva solo sentito. Il suo
intero salotto era sotto sopra: le tende strappate, le lampade rotte, la radio
per terra e il televisore in precario equilibrio con Mokona, che saltellava
sopra un divano completamente smembrato. Kurogane cominciò sbraitare contro Mokona
prendendola per le orecchie, si avviò verso la porta deciso più che mai a
riportare l'essere dalla padrona, ma appena aperta gli incubi divennero due, un
coniglio molto simile alla bianca, ma nero stava dirimpetto alla porta e lo
guardava dal basso verso l'alto con un'espressione seria, dal canto suo
Kurogane lo guardava in malo modo, sperando che fosse un pupazzo e non un'altro
regalo da parte della strega.
La mattina dopo Kurogane entrò nel bar con delle occhiaie da far gara con 'L'¹,
si lasciò cadere sul bancone con tutto il peso, ma non facendo alcun rumore,
come era stato abituato fin da bambino da suo padre, secondo le regole ninja,
cose che gli tornava piuttosto bene visto che fin da bambino riusciva a passare
attraverso gli oggetti di ogni tipo, dimensione e spessore****.
"Kurogane-San, qualche problema?" chiese preoccupato Yui, vedendolo
mezzo moribondo
"Dov'è la peste di tuo fratello?" domandò lui di rimando sperando
vivamente che quell'idiota non si facesse vedere per tutto il giorno, almeno
per il bene della sua testa.
"Fay in questo momento è a farmi una commissione, ma dovrebbe rientrare a
momenti" spiegò Yui pacatamente, mettendo il solito caffè davanti al
collega del fratello, sperando che lo tirasse su "Dovete ancora
lavorare?"
"No, e spero che fino a domani non ci sia alcun lavoro da fare, altrimenti
ammazzo la dannata strega" sospirò bevendo la sua colazione
"Povera Yuko-San, non mi sembra una strega! Anzi io la trovo una persona
deliziosa" descrisse Yui, ricordandosi dell'unica volta in cui portò lei
il lavoro ai due. Una settimana fa, più o meno: Watanuki era in gita scolastica
e quindi la donna si era scomodata per loro, o almeno così aveva asserito,
appena arrivata sembrava di avere a che fare con un Fay al femminile, forse un
po' più sadico. Spalancò la porta e con un sorriso enorme e diede la busta in
mano a Kurogane dando l'ordine con un tono molto basso, Yui l'aveva trovata
divertente e simpatica, senza contare che adorava i suoi pasticcini e ogni
volta che arrivava Watanuki erano complimenti da parte della donna.
"Deliziosa!" sussultò il ninja, guardando in strano modo il barista.
A differenza del fratello era molto, ma molto più calmo e gentile, non gridava,
non dava nomi strampalati e si faceva gli affari suoi. Quando Kurogane lo aveva
incontrato, non lo aveva minimamente associato a Fay, tranne forse per
l'aspetto. L'unica pecca era che non bisognava farlo arrabbiare, perché il
ragazzo era capace di essere addirittura peggio della strega. "Come fai a
definirla deliziosa, quella donna è un diavolo"
"Suwa-San, ma perché ce l'ha così tanto con Yuko-San?" chiese
timidamente Sakura, la giovane cameriera del bar "In fondo tenta solo di
far del bene"
"Del bene? Quella donna è una calamità" Kurogane si sentiva
circondato, era mai possibile che fosse l'unico al mondo ad odiare quella
donna, che poi proprio di odio non si poteva parlare, era successo come con
Fay, ripugnanza dal primo incontro. Perché si dovevano incontrare lo sapeva
solo lei, come la frase che era solita dire a tutti quei malcapitati che
entravano nel negozio, per sbaglio.
"Le coincidenze non esistono, esiste solo l'inevitabile" recitò Fay
appena tornato, facendo sobbalzare il povero Kurogane "Credevi fosse
Yuko-San, Kuroppi?" chiese allegro come sempre salutando Sakura e il
fratello con un cenno della mano.
"A proposito di coincidenze! Ragazzina, tu non dovresti essere a
scuola?" chiese evidentemente alterato dall'entrata in scena del biondo,
sperando di cambiare argomento.
"Non si preoccupi, mio padre ha già avvisato la scuola² e poi in questi
giorni c'è la preparazione per la festa dell'ultimo dell'anno, quindi le
lezioni sono sospese" spiegò sorridendo continuando a servire ai tavoli
"Aha! E il ragazzino?" chiese allora confuso il ninja al barista
"Shaoran-Kun ha gli allenamenti di Kendo³ a scuola e quindi non può stare
assente" rispose Fay al posto del fratello
"Il ragazzino fa kendo? Questa me l'ero persa" rise Kurogane
alzandosi, Fay lo seguì con lo sguardo, finché non raggiunse la porta
"Dove vai?" chiese allora, Kurogane si girò guardandolo acido, come
se dovesse rendere conto di ogni sua mossa al collega, ma forse non era una
cattiva idea
"Dalla strega! Devo riportagli i due terremoti, che mi hanno distrutto
casa, oltre a non farmi dormire"
"Due terremoti?" chiese, stupito non capendo di chi parlasse, visto
che di solito il terremoto era lui. Kurogane alzò una specie di borsa, dalla
quale venivano dei versi strani oltre al fatto che si muoveva come una dannata,
Fay si avvicinò aprendola, facendo spuntare Mokona bianca, e poi quello nero
che felici saltarono per tutto il locale sotto lo sguardo stupito dei clienti e
di Sakura che ne prese uno in braccio cominciando a fargli le coccole.
"Bravo! e adesso chi li rimette dentro?" disse acido il moro, Fay lo
guardò con un sorriso
"Non ce ne sarà bisogno, guarda" Fay prese la polpetta nera e la
ficcò sulla testa di Kurogane, poi prese dalle mani di Sakura la bianca e
trascinò Kurogane fuori dal locale.
Arrivarono dalla strega mentre Kurogane sbraitava per l'assurda posizione della
palletta nera, ma nulla valsero le sue remore se non a far ridere i tre più del
dovuto
"A cosa devo tale visita" fece la sua comparsa Yuko con fare solenne,
ma vedendo la posizione del Mokona nero cambiò totalmente tono "
Complimenti Kurogane, ci stai d'incanto" lo schernì, mentre il biondo le
dava in mano
"Invece di stare li a non fare nulla, levamelo dalla testa strega"
sbraitò infuriato il ninja
"Mokona, direi che è abbastanza! Comunque avete fatto bene a venire, ho un
altro lavoro per voi" disse entrando nel suo negozio per poi uscirne con
una busta.
"Non puoi dircelo a voce invece di darci la busta, visto che siamo
quì" propose Kurogane non avendo alcuna voglia di leggere.
"La lettera fa più mistero" rispose sorridendo con una luce strana
negli occhi. " E Mokona viene con voi" ordinò per poi lasciarli al
loro lavoro per dedicarsi al suo lavoro preferito, bere sakè, aspettando
l'arrivo di Watanuki per farlo sfacchinare. Ma forse la pacchia era finita
"Il potere non è ancora arrivato?" parlò un'ombra dietro alla porta
scorrevole
"No, ma credo che non manchi molto!"
"Dobbiamo proteggerlo, finché non riuscirà ad usarlo"
"Credi che non lo sappia, signor so tutto io? Tu piuttosto, come
vanno i tuoi aiutanti, stanno facendo progressi?" chiese cominciando a
fumare una lunga pipa, mentre si sedeva sul pavimento in tatami*
"Credo che ci vorrà più tempo del previsto!"
"Invece per quei due, credo che non manchi molto! A proposito; dov’eri
ieri sera?" chiese chiudendo gli occhi, potendo sentire Kurogane che
sbraitava contro la polpettina bianca e Fay che se la rideva insieme
all'esserino, mentre si allontanano. L'ombra scomparve non rispondendo e la
donna sorrise, alzando lo sguardo verso il cielo "Mi chiedo se.........No
non può essere!" si convinse, correndo verso Watanuki, di rientro dalla
scuola, pregandolo di preparargli da mangiare, oltre a servire Sakè
Il lavoro questa volta era davvero strano, dovevano recuperare un uovo molto
prezioso 'l'uovo dei gigli'**. Passarono, come c'era scritto nella lettera,
sotto ad un ponte che portava ad un canale, ma appena il ponte fu sorpassato,
davanti a loro non c'era un canale, ma una strada completamente ricoperta di
neve con carrozze che sfrecciavano da una parte all'altra, persone imbacuccate
dalla testa ai piedi con pellicce molto pesanti e fabbriche vecchissime in funzione.
"Dove siamo?" si domandò Kurogane
"In Russia, credo!" esclamò Fay guardando un palazzo, con su scritto
St. Caterina
"In Russia? E come ci siamo arrivati?" ringhiò cominciando a credere
che fosse tutta opera della strega. Intanto Mokona si era messa a zampettare
verso il castello. "Ehi polpettina dove credi di andare?" la prese
per le orecchie Kurogane fermandola. Il castello era un monumento storico,
nessuno ci poteva entrare e Kurogane non voleva guai, anche se non capiva come
diavolo erano arrivati a Mosca***, ma una voce stridula lo distolse dai suoi
pensieri
"Yuuuhuuu, Kuro-tan muoviti o ti lascio li!" esclamò il biondo
dall'altra parte del cancello, chiuso con un catenaccio. A Kurogane cominciò a
montare la rabbia
"Che diavolo stai combinando, guarda che se ti arrestano io non ti tiro
fuori! E in questo paese c'è la pena di morte" spiegò incurante. Fay si
avvicinò al collega quanto bastava per sfiorargli il naso, anche attraverso il
cancello, cosa che lo fece arrossire, sorridendo per la reazione dell'altro il
biondo aprì la lettera che gli aveva fregato dalle mani, aprendola in maniera
tale da fargli leggere le istruzioni. Il moro lesse e infine sempre brontolando
passo attraverso il cancello finendo al fianco di Fay "Quella strega
comincia a seccarmi, con le sue richieste" Le istruzioni erano, quelle di
recuperare l'uovo che, a quanto diceva la lettera, era dentro il vecchio
palazzo degli Zar
"Invece di brontolare, perché non passi attraverso il muro, e apri la
porta principale? Cagnone" lo schernì Fay, trovandosi subito dopo a
correre inseguito da un cane molto arrabbiato armato di katana, però invece di
avere paura pareva si divertisse, ma ad un certo punto, appena Fay si spostò da
una parte vicina al castello, Kurogane la colpì per errore con la katana,
facendo cadere le assi di legno, messe li per non far entrare le persone.
"Bene ora posso entrare anch'io!" esclamò il biondo cominciando
l'esplorazione.
Il castello era abbastanza logoro, pieno di polvere e ragnatele. Tutto li
dentro era lasciato andare.
"Siamo sicuri che sia un tesoro nazionale?" si domandò Kurogane
vedendo lo scempio che compivano gli anni, mentre nessuno si occupava di
riordinare
"Forse, tra qualche anno sarà tesoro nazionale, ma per il momento non
credo" precisò Fay alzando le tovaglie un tempo splendenti, ora invece
sembravano brandelli di stoffa vecchia "Sai Kuro-rin siamo nel
"Ah, bella! Non solo siamo in Russia, ma addirittura nel passato!"
sbuffò alzando un piatto e soffiandoci sopra facendo starnutire
"Kuro-Chan, ti va di ballare?" chiese andando al centro del salone,
mentre il moro entrava nella stanza dove si trovava lui. Kurogane lo guardò di
sottecchi superandolo senza dire niente, Fay guardando Mokona alzò le spalle e
decise di seguirlo. Sapeva che non lo avrebbe mai ingannato, come sapeva che il
suo collega non sarebbe mai cambiato, ma la speranza e l'ultima a morire,
l'importante era che non sapesse del suo passato, perché era sicuro che se
avesse saputo, lo avrebbe odiato.
Decisero di dare un'occhiata alle stanze della corte per vedere se l'uovo fosse
li, frugarono nelle camere delle granduchesse, e in quella dell'erede al trono,
ma dell'uovo neanche l'ombra, qundi decisero di controllore nella camera dello
Zar. L'uovo si trovava in un cassetto del comodino della stanza.
"Il nome mi sembra azzeccato" proclamò il ninja guardando l'uovo:
L'ovale era sostenuto da un basamento rettangolare in smalto e pietre preziose
come il resto del gioiello, oltre l'uovo c'era un tripudio di gigli bianchi.
Fay glielo prese tra le mani, e tentò di aprirlo "Che stai cercando
di fare?" chiese Kurogane, credendo che lo rompesse
"Aprirlo! Quest'uovo è stato fatto da Fabergè, il gioielliere degli Zar e
ogni uovo aveva una sorpresa. Sono curioso" rispose non riuscendo ad
aprirlo "Peccato, volevo vedere la sorpresa" confessò deluso.
Kurogane prese l'oggetto e per caso vide che la ghiera a metà, sulla quale
erano incise dei numeri romani, si muoveva. Girò la ghiera finché l’uovo non
fece scattare un meccanismo, lo ridiede al biondo il quale finì di aprirlo,
trovandoci dentro un pendente con rubino e diamanti "Guarda che
meraviglia, non trovi Kuro-pin?" domandò il biondo al collega il quale si
era incantato. L'uovo aprendosi si era alzato, e i gigli di smalto avevano
raggiunto la luce che filtrava dalla finestra, la quale rimbalzando sui
fiori faceva vedere riflessi rosa e bianchi, negli occhi azzurri di Fay
"Kuro-tan!...... Kuro-pin!.." provò a chiamare, ma nulla e allora gli
venne un'idea, appoggiò di nuovo l'oggetto sul comodino e con le mani, prese le
guance di Kurogane cominciando a tirarle, mentre sorrideva. Kurogane sentì un
dolore lancinante e poi capendo la situazione prese a rincorrere il collega
come prima di entrare, dannandosi da solo per aver pensato anche solo per un istante
che gli occhi di Fay erano meravigliosi.
Dopo ore passate a rincorrersi, si accorsero che tra tutto il casino, si erano
persi nell'immenso palazzo, ma per fortuna Mokona serviva anche a questo. La
piccolina era anche usata come navigatore satellitare e riuscì in un attimo a
trovare la piantina del palazzo, facendo apparirne un ologramma grazie alla
pietra rossa sulla fronte
"Li senti?" domandò il ninja al biondo mentre uscivano dal palazzo
"Si he he" rise, giocando con Mokona. Aveva capito che alludeva ai
passi, che si facevano sentire dietro di loro ad una certa distanza, i passi
erano calmi e candenzati, si poteva sentire la calma del proprietario, come se
non avesse alcuna remora dal farsi sentire. Riuscirono a tornare nel mondo e
nel loro tempo, ma i passi non accennavano a lasciarli. Kurogane cominciava
a non poterne più, non che gli desse noia il rumore, ma l'irritazione di
non sapere chi fosse era troppa, appena girato l'angolo si rigirò su se stesso,
lasciando dietro di se una scia di vento che fece spostare di poco i capelli di
Fay.
"Oh, il paparino si è arrabbiato!" esclamò Mokona saltellando sulla
spalla del biondo il quale girò i tacchi andando a raggiungere Kurogane. Lo
trovò davanti ad una via stretta e buia
"Kuro-tan! Tutto a posto?"
"Mi è scappato, ma la prossima volta lo prendo" proclamò con gli occhi
ridotti a due fessure piene d'astio
"Bravo segugio, prendilo!" rise Mokona saltando dalla spalla di Fay
alla testa di Kurogane portando una zampina in direzione della via ed un piede
alzato, Kurogane intanto, aveva alzato gli occhi rivolgendo il suo sguardo al
coniglio e Fay con il suo sempiterno sorriso li guardava, sinceramente
divertito.
"Come mi hai chiamato, polpettina bianca" ringhiò prendendo
l'esserino dalla testa, per portarsela ad altezza viso e scuotergli la testa, quasi
con affetto più che con rabbia, mentre la piccolina si divertiva di tali
attenzioni.
"Bene ora andiamo da Yuko-San, altrimenti non ci paga" parlò Fay,
sapendo benissimo che quella donna era capace di quello e anche di peggio, ma
mentre si girava per tornare sui loro passi, il biondino mise un piede in
fallo, dentro ad una pozzanghera d'acqua che nascondeva il dislivello della
strada, cadendo all'indietro, evitò la sederata solo grazie a Kurogane, che lo
frenò con un braccio. "Ma che riflessi Kuro-Chi" lo elogiò ridendo,
l'altro guardandolo di sbieco, lo aiutò a ritornare dritto e lasciando in malo
modo il braccio, lo precedette.
Fay non vedeva l'ora di mangiarsi un bel pezzo di torta fatta dal fratello,
durante il ritorno si fermarono dalla strega per dargli l'uovo e prendere
"Buona
"Ma sei maleducato con tutti?" chiese infine curiosa e anche irritata
"Con i miei, non lo ero!" esclamò ironico. Volarono scintille dai due
che si guardavano in cagnesco.
"Ero?" chiese Fay alquanto estraniato "Non hai più i genitori
Kuro-Chi chi?" sorrise, malinconicamente. Kurogane non rispose, come suo
solito e decise di cambiare argomento. Fin quando il biondo non avesse smesso
di mentirgli, non si sarebbe fidato fino in fondo.
"Strega hai un altro lavoro, o possiamo andare?" La strega sospirò,
sarebbe passato ancora del tempo, ma ormai eravamo vicini.
"Per il momento siete liberi, ma vi avviso fin da ora che tra una
settimana per l'ultimo dell'anno, sarete invitati a casa mia! E non voglio
rifiuti!" puntualizzò come se la festa fosse un ordine "Fay, di a tuo
fratello che è invitato e di portare i pasticcini" disse poi adorante.
Mokona decise di dormire da Fay quella notte e quindi si diressero verso il
bar, tutti e tre.
Erano ancora le cinque del pomeriggio, ma
nonostante l'ora non proprio tarda, il sole era quasi tramontato
"Tra una settimana, hai detto?" chiese conferma Yui al fratello, per
la festa di fine anno. Il locale era chiuso e Fay, Kurogane e Mokona se ne
stavano seduti ai tavoli con Yui e i due ragazzini, quando ad un certo punto
Watanuki entrò dalla porta, tutto trafelato insieme a Doumeki
"Watanuki-Kun, qualche problema?" chiese Fay
"Yuko, vuole di nuovo i pasticcini" disse trafelato. Yui sorrise, non
era raro che la donna chiedesse cose insensate a ore disarmanti, ma ormai ci
era abituato. Si alzò andando a prendere la carta per incartali, mentre
Watanuki e Doumeki si sedevano "Yuko chiede sempre cose strane ad orari
assurdi! Mi dispiace"
"Oh non ti preoccupare, Yui-Chan è felice se i suoi pasticcini
piacciono"
"Si sono molto buoni" parlò Doumeki
"E chi ti ha chiesto il tuo parere" protestò Watanuki verso il
compagno di scuola, cominciando a sbraitare come un gatto furioso. Sakura e Shaoran
tentavano in tutti i modi d fermarli, mentre Yui tornava con la confezione,
fermandosi accanto al fratello e Kurogane che guardavano la scena divertiti
"Come lo definireste?" chiese Yui ai due colleghi
"Isterico" rispose atono Kurogane
"E isterico" continuò divertito Fay. Yui sorrise, poi appoggiò il
pacchetto sul tavolo sedendosi anche lui
"E se doveste dirne una terza?" chiese ancora sapendo la risposta
ancora prima che la dicessero
"ISTERICO" dissero insieme, Fay ridendo e Kuroagne con un'espressione
beffarda in viso.
"Il potere degli
elementi dev'essere mio! Quel ninja mi sta intralciando, eliminalo"
"Si mio padrone"
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Peggio del
capitolo precedente a misteri. Che passato ha Fay? Chi è il proprietario dei
passi? Con chi parla Yuko? E le ultime due frasi! Chi è stato a dirle e a chi
si riferivano? a voi la parola
¹ Qui si parla
di Death Note un fumetto di Tsugumi obah e Takeshi obata. Il personaggio in
questione è un detective privato.
² Nelle scuole giapponesi, non esistono i libretti scolastici, come da noi. Se
uno studente sta assente il genitore deve avvisare la scuola prima che inizino
le lezioni, quindi quando lo studente rientra non deve giustificare. Infatti,
uno studente può tranquillamente uscire, o entrare di scuola all'ora che vuole
solo avvisando i professori che si premureranno di dirlo ai genitori. (negli
anime e manga, escono addirittura senza dire niente, incaricando un compagno di
avvisare)
³ In realtà gli allenamenti dei club, sono di pomeriggio, ma può capitare che i
club si riuniscano anche di mattina. Il kendo è lo sport con
*Sono
** Quest'uovo esiste veramente e faceva parte della collezione personale della
Zarina, moglie di Nicola II. Ogni anno per celebrare la pasqua lo Zar, soleva
regalare alla madre e alla consorte un uovo, come faceva suo padre prima di
lui. Il gioielliere si chiamava appunto Fabergè, come accenna Fay. Fabergè fu
nominato orafo di corte da Alessandro III, padre di Nicola, con la condizione
che ogni uovo doveva essere unico con una sorpresa dentro. Purtroppo alcune
uova non sono state ancora trovate e altre sono di collezionisti privati.
Quest'uovo, in particolare fu fabbricato per la moglie di Nicola nel 1899 e
adesso si trova al museo delle armerie di Mosca, nello stesso anno ne fu
fabbriacto un'altro per la regina madre, con il nome di Uovo delle viole che fa
parte di una collezione privata a New Orleans. Tra il 1885 e 1917 furono
realizati ben 57 uova, tutte le creazioni hanno modi diversi di aprirsi, ma
siccome non ci è dato sapere in quale maniera si apra l'uovo dei gigli, me lo
sono inventato scusate per la negligenza.
***In realtà il palazzo di Santa Caterina non si trova a Mosca, ma nell'ex
capitale sovietica, San pietro burgo.
****Kurogane, nel manga, non ha alcun potere, ma siccome nell'awful drugstore i
due protagonisti hanno poteri soprannaturali, come percepire i sentimenti degli
altri, e spostare oggetti con colpi di aura, li ho dati anche a loro e non sono
gli unici. Il potere di Fay lo capirete nell'andare avanti con la storia, spero
che vada bene.
Ne-chan: Come hai già notato non faccio passare molto tempo tra un capitolo e l'altro, quindi non ti preoccupare. Grazie per i complimenti e tutto il resto ci risentiamo.
beal95: Mi fa piacere che tu abbia letto alcuni dei miei lavori e che ti siano