Nick: TittiGranger
Titolo: Rhum e cioccolata
Rating: Arancione
Cioccolato scelto: cioccolatino al ruhm.
Avvertimenti: nessuno.
Note: Ho scelto un’ambientazione natalizia per contrastare il caldo torrido che
mi ha accompagnata nella stesura di questa storia! Buona lettura!
La lussuria conduce alla lascivia e la lascivia
alla crudeltà. (Fëdor Mikhailovič Dostoevskij)
Era da qualche anno che non si aveva un inverno
tanto freddo. La neve era caduta incessantemente per tutta l’antivigilia di
Natale.
Per questo motivo, gli studenti di Hogwarts,
rimasti a scuola durante le vacanze, avevano approfittato di quello spettacolo
candido per scendere giù nel parco, la mattina del ventiquattro dicembre.
Ma Rose Weasley aveva preferito dissociarsi da
questo ampio gruppo di giovani schiamazzanti e allegri; quell’anno aveva voluto
trascorrere le vacanze a scuola, insieme ai cugini Potter.
Aveva voluto godersi in pieno la magia dell’ultimo Natale
ad Hogwarts.
- Sam, legali con questo… - disse tutta
affaccendata, distogliendo l’attenzione dai suoi pensieri, mentre infilava una
generosa spatolata di cacca di drago nel vaso della Mandragola che teneva di
fronte.
Sospirò, lasciando che una nuvoletta bianca
uscisse delicata dalla sua bocca. Con il dorso della mano si accarezzò la
fronte, scostando un ricciolo rossiccio che era sfuggito dalla presa del suo
cappellino di lana.
Era la Vigilia di Natale, ma Rose Weasley si
trovava fuori dalle serre a concimare e impacchettare Mandragole. La sera
precedente, il professor Paciok l’aveva fatta chiamare nel suo studio,
chiedendole, anzi pregandola, di aiutarlo in quel lavoro, altrimenti le
povere Mandragole sarebbero morte assiderate, considerando la tempesta
inaspettata che si stava scagliando su di loro.
Le aveva spiegato che lui la mattina dopo
sarebbe dovuto tornare dalla sua famiglia… e che le sarebbe stato grato se
avesse provveduto a quel compito al posto suo.
Rose, sebbene non fosse il modo più piacevole
per trascorrere la mattina della Vigilia, aveva accettato di buon grado…
probabilmente spinta dal senso del dovere del suo ruolo di Caposcuola, dalla
responsabilità di essere la più brava del corso… o più semplicemente per il
fatto che il professor Paciok era da anni uno dei più grandi amici dei suoi
genitori.
- Subito - rispose Sam Finningan, afferrando il
laccio di cuoio che Rose gli stava porgendo per impedire che la Mandragola si
dimenasse durante l’impacchettamento. Sam era, insieme a Rose, l’altro
Caposcuola di Corvonero. Quando quella mattina aveva incontrato Rose che si
stava recando alle serre, si era subito offerto di aiutarla.
Rose affondò nuovamente la spatola nel
contenitore con la cacca di drago, non riuscendo a non storcere il naso
nell’ispirare quell’odore disgustoso.
- Guarda, guarda…
Una voce fredda e tagliente arrivò dalle loro
spalle. Sam fece finta di nulla, ma Rose si voltò di scatto per incontrare lo sguardo
gelido e ammaliante di Scorpius Malfoy, accompagnato dal suo inseparabile
collega, Nicolas Zabini.
- Malfoy… - disse Rose, con un tono
quasi esasperato, tornando a concentrarsi sulle Mandragole. Una folata di vento
la fece rabbrividire. Intorno a loro,
gli altri studenti continuavano a scorrazzare su e giù, tirandosi palle di
neve.
- Weasley, la tua secchionaggine non si prende
una pausa neanche la Vigila di Natale? - chiese Scorpius, stringendosi nel suo
elegante cappotto grigio.
Rose alzò gli occhi al cielo, continuando a non
guardarlo. Nel corso degli anni aveva capito che arrabbiarsi e dargli troppa
attenzione serviva a peggiorare solo le cose.
- Potrei dire lo stesso della tua idiozia -
disse semplicemente, aiutando Sam ad infilare la Mandragola nel sacco.
- Weasley, bada a come parli! - intervenne
subito Zabini, con un tono tra l’annoiato e il minaccioso, puntando i suoi
occhi scuri su di lei.
Rose sbuffò, stavolta voltandosi per guardarlo
- Altrimenti cosa fai? - chiese, sollevando le sopracciglia, con un evidente
tono ironico.
Tono che non sfuggì a Zabini e che servì
soltanto a farlo innervosire - Mi stai provocando, Weasley? - e così dicendo, tirò fuori la bacchetta
dalla tasca del mantello.
Prima che Rose avesse il tempo di cacciare la
sua, Sam si mise tra loro.
- Zabini, vedi di far sparire subito quella
bacchetta… - disse serio, mentre il vento scompigliava i suoi capelli castani.
Un ghigno si disegnò sul viso perfetto di
Scorpius; Zabini irruppe in una fragorosa e strafottente risata.
- Finningan… baciare la terra dove
cammina la Weasley, ti rende più patetico di quanto tu non sia già… - disse Zabini, divertito, accompagnando le sue
parole con un eloquente gesto della mano.
Rose vide Finningan arrossire, fin dove la
pesante sciarpa le permetteva di vedere. Per un attimo incontrò lo sguardo di
ghiaccio di Scorpius…
- Ora basta, Zabini. Venti punti in meno a
Serpeverde - disse risoluta, afferrando la spatola che aveva abbandonato sulla
neve durante la discussione - E diventeranno cinquanta se tu e il tuo amichetto
non portate subito via il vostro culo snob da qui! - aggiunse decisa, sotto lo
sguardo torvo di Zabini e quello infastidito di Scorpius.
- Ma come ti permetti… - sibilò Zabini, il
volto contratto - Tu non devi permetterti di parlarmi così…schifosa Mezzosangue
che non …
Sam scattò in avanti per andargli addosso, ma
Rose riuscì a trattenerlo, posandogli una mano sul braccio, proprio nel momento
in cui…
- Basta così, Nicolas - ordinò Scorpius, l’aria
indifferente e tranquilla come se ciò che fosse successo non lo riguardasse
affatto.
- Ma Scorpius… - protestò Zabini.
- Ho detto… basta così - sibilò
Scorpius, scandendo minacciosamente le parole. I tre presenti lo guardarono
confusi e sorpresi.
Lui sembrò riscuotersi, recuperando la sua
facciata fredda e indifferente - Andiamo, Zabini. Questa puzza appestante
inizia a nausearmi. Contrariamente a Weasley e allo sfigato del suo
amico, la cacca di drago non fa parte del mio… habitat naturale.
E senza dire una parola, proseguì lungo il vialetto,
seguito da Zabini che aveva in poco recuperato il suo ghigno soddisfatto e
irriverente.
*
- Rose… oh, Merlino quanto sei bella! - disse
Lily, entusiasta - Lo sapevo che quel colore ti avrebbe donato tantissimo, lo
sapevo!
Rose rise, scuotendo la testa - Lily, sarà la
quattordicesima volta che lo ripeti stasera!
Erano quasi alla fine del banchetto per la
festa di Natale. Subito dopo che, con i
cugini, avevano deciso di rimanere ad Hogwarts, le ragazze avevano approfittato
dell’uscita ad Hogsmade per andare alla ricerca di un vestito adeguato.
E fu proprio in quell’occasione che Lily aveva
praticamente obbligato Rose a comprare uno sgargiante abito viola, stretto in
vita, lasciandosi persuadere dalle parole di incoraggiamento di Lily.
- Bè… è la verità! - protesto Lily - Diglielo,
Albus!
Il cugino riemerse dal piatto di arrosto con
glassa di prugne su cui si era fiondato, gettando un’occhiata distratta alle
due ragazze che erano sedute accanto a lui - Divina, sì, sì.
Rose sorrise di nuovo, mentre Lily alzava gli
occhi al cielo - Potresti anche impegnarti un pochino di più, Al.
- Ma Rose lo sa già che per me è sempre la più
bella… - disse Albus, con la bocca piena, strizzando l’occhio alla cugina.
In quel momento, Hugo e Luoise interruppero il
loro discorso con delle considerazioni sul Campionato di Quidditch che si stava
svolgendo. Trascorsero così una piacevole serata.
Quando si furono ingozzati a sufficienza di
arrosto, torte salate, sufflè, scaloppine… i bicchieri e i piatti sporchi
scomparvero magicamente, lasciando il posto ai… dessert.
Bignè alla crema, frutta con gelato, crostate
ai gusti più fantasiosi, torta di fragole, involtini di cioccolata, crepes ai
frutti di bosco, biscotti farciti, torte a cinque strati e scatole su scatole
di cioccolatini dai gusti assortiti…
Insieme ai cugini, Rose osservò quella
meraviglia comparire davanti ai suoi occhi, con un groppo alla gola… anche
quello le sarebbe mancato di Hogwarts. In quel momento, l’orologio della Sala
Grande suonò le dieci.
- Oh, Merlino! - esclamò Rose . I cugini si
voltarono a guardarla.
- Che c’è Rose? - chiese Roxanne, preoccupata.
- Oh… è che… volevo fare delle foto stasera… -
disse Rose, alzandosi - Con la nuova macchinetta magica che mi hanno regalato
mamma e papà per il compleanno. Mi piacerebbe avere… un ricordo di Hogwarts…
solo che l’ho lasciata in dormitorio - fece per alzarsi - Vado a prenderla.
Si guardò un attimo intorno, arrossendo nel
notare che diverse testoline maschili si erano voltate verso di lei, quando si
era alzata.
- Aspetta, Rosie… vuoi che ti accompagni? -
chiese premurosa Lucy.
- No, grazie, Lucy… - le rispose sorridendo -
Goditi i dolci.
- Ma così sarai tu a rischiare di perderti il
dessert! - le fece notare Lily - Tieni - afferrò dal tavolo una confezione di
cioccolatini ripieni - Mangiali durante il tragitto…
Rose sorrise e li afferrò, facendo ondeggiare
il suo sfolgorante abitino - Come farei senza di te?
I corridoi erano deserti. Ovviamente, tutti gli
studenti rimasti ad Hogwarts erano a festeggiare l’arrivo del Natale in Sala
Grande.
L’unico rumore percepibile erano i tacchi di
Rose sul pavimento di marmo, che marciavano lungo il corridoio del sesto piano.
Sotto lo sguardo curioso dei personaggi dei quadri, Rose scartò la scatola di
cioccolatini e ne infilò uno in bocca, assaporando il sapore del liquido che ne
fuoriuscì.
Da degna Weasley, Rose era la classica persona
che riusciva ad ingozzarsi in modo nauseante senza prendere un etto, come suo
padre. Purtroppo, sua madre e suo fratello non avevano la stessa fortuna.
Imboccò un altro corridoio, ai cui lati vi
erano statue e statue di gargoyles.
Affrettò il passo.
Il ticchettio dei suoi tacchi rimbombava in
modo quasi assordante.
- Sempre di corsa, Weasley.
Rose trasalì, portandosi una mano al petto. Con
il respiro affannoso, si appoggiò al muro freddo, cercando di regolarizzare il
respiro.
Dall’altra parte, appoggiato anche lui al muro
con nonchalance ed eleganza c’era Scorpius Malfoy, elegantemente rivestito con
la sua camicia bianca, impeccabilmente stirata.
Un sorrisetto divertito stampato sul volto
chiaro.
- Malfoy, ti sei impazzito! - disse Rose, un
attimo dopo aver recuperato il controllo, fissandolo severa con i suoi occhi
azzurri - Mi hai fatto prendere un colpo! - ringhiò - Ma ti pare questo il modo? Sei… sei… sei un idiota! Non c’è
niente da fare.
- E tu sei in ritardo.
Rose sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
- Bè, non lo sarei se avessi scelto un posto
leggermente più vicino, Malfoy! - sbottò lei, completamente ripresasi dallo
spavento di poco prima - Ma immagino che la nostra divergenza di scelte sia
legittima - disse, tagliente, senza guardarlo - D’altra parte noi non abbiamo
lo stesso… habitat…
Scorpius strabuzzò gli occhi, ma poi comprese -
Te la sei presa per quella cosetta di stamattina?
Rose, dall’altra parte del corridoio, sbuffò
sonoramente - Oh, no… scherzi? Mi fa sempre tanto piacere essere insultata da
te…
Con un gesto improvviso, privo della lentezza
raffinata che caratterizzava Scorpius in tutti i suoi movimenti, lui si scostò
dalla parete fredda e marmorea, facendo alcuni passi verso di lei.
- Sai perfettamente che ciò che dico non è
vero, Rose. Siamo d’accordo su questo - le disse, guardandosi intorno di
riflesso, come se qualcuno avesse potuto ascoltare la sua confessione.
Ma il corridoio continuava ad essere deserto.
Rose percepì la sua ansia e scosse la testa,
distogliendo lo sguardo - Ma fa male lo stesso, Scorpius.
Con uno scatto quasi nervoso, Rose aprì la
scatola dei cioccolatini e ne infilò uno in bocca. Il liquido caldo che le
inondò la bocca sembrò tranquillizzarla.
- Vedo che comunque, tutto questo… -
Scorpius fece un ampio gesto con la mano - Non ti ha tolto l’appetito - disse,
alzando le sopracciglia, divertito.
Lei lo guardò truce, masticando - Idiota.
Scorpius ridacchiò, avanzando di qualche passo,
mentre i suoi occhi ricoprivano da capo a piedi la figura snella e curata della
ragazza.
- Sei bellissima - tentò lui. Una qualsiasi
altra ragazza sarebbe svenuta a quelle parole, pronunciate da quella bocca che
si trovava su quella faccia.
- Non ci provare, Scorpius.
Ecco, appunto. Qualsiasi altra.
Scorpius sbuffò, passandosi una mano tra i
capelli chiarissimi che tornarono all’istante al loro posto.
“E’ odiosamente perfetto”, pensò Rose,
in ingurgitando un altro cioccolatino.
- Andiamo, Rose… - disse lui - Non puoi tenermi
il muso. E’ anche la Vigilia di Natale.
- Non mi sembra che la cosa, tra noi, comporti
tanta differenza. Anche stamattina era la Vigilia di Natale! - gli fece notare lei, scostandosi le dal muro e
puntandosi le braccia sui fianchi.
Ma lui non le diede il tempo di protestare
oltre. Con un gesto leggero, la respinse indietro, all’ombra del gargoyle che
li sovrastava, avvicinando le sue labbra a quelle di lei, per uno dei loro baci
frenetici, quasi colpevoli. Accarezzò
lentamente il fianco di lei, coperto dalla liscia seta del vestito.
Poi sorrise sulle sue labbra.
- Ehm… avevo notato che eri un tantino agitata
stasera, Rose - le disse, senza scostarsi da lei, ma continuando a tenerla
stretta alla via. Schioccò la lingue, fingendo di assaporare qualcosa - Ma non
pensavo che avresti deciso di alleviare il tuo nervosismo con l’alcool. Pessima
idea - aggiunse, fingendosi serio.
Lei gli tirò un piccolo schiaffo sul
petto, non riuscendo a nascondere un
luccichio divertito dai suoi occhi azzurri - Non è alcool, scemo! E’ solo rhum.
Sono cioccolatini al rhum! - spiegò, agitando la scatola che ancora teneva in
mano - Ho bisogno di zuccheri, dopo tutta l’acidità che mi riversi addosso ogni
giorno.
Scorpius sorvolò sulla frecciatina - Non è che
tu sia tanto più gentile, Rose. Ma… - la bloccò, prima che lei potesse
obiettare - Io ho un rimedio più dolce dello zucchero o dei cioccolatini al
rhum… - disse, riavvicinandosi nuovamente alle labbra di lei, giocherellando con
le sue orecchie, lasciate scoperte dalla crocchia di lei.
- Scorpius… - lo richiamò ad un certo punto
lei, con tono distratto - Scorpius… perché facciamo tutto questo?
Il suo tono era talmente malinconico, stanco e
colpevole che a Scorpius venne un brivido. La guardò dolcemente, capendo subito
cosa intendesse - Lo facciamo per noi, Rosie - si scambiarono uno sguardo
carico d significato - Lo facciamo per questo… - disse, posandole un
bacio sulle labbra - Per questo… - uno sul collo - E per questo… -
continuò, spostandole la spallina spessa dell’abito per posarne uno anche sulla
spalla - E per…
Ma Rose lo bloccò, scuotendo la testa - Quindi
è tutto… - disse, quasi con rabbia. Impugnò la scatola di cioccolatini come
fosse un giavellotto, pronto ad essere scagliato - E’ tutta una questione di…
di lussuria! - arrossì buffamente, probabilmente per la rabbia o
l’imbarazzo - E’ questo che ci spinge a… a… dircene di tutti i colori! A
spararci cattiverie a vicenda… è questo.
Lui aspettò la fine della sfuriata, prima di
intervenire. Sapeva che ogni tanto Rose aveva bisogno dei suoi cinque minuti -
Sai che non è così - le disse calmo - Non lo è, Rose. Credi che a me piaccia
dirti quelle cose? Che mi piaccia sentirmi dire quelle cose da te? - disse e un
lampo di amarezza attraversò i suoi begli occhi grigi - NO! Mi prenderei a
pugni ogni volta! Ma… è più facile così - aggiunse, sconsolato, appoggiandosi
al muro accanto a lei - Per gli altri è più facile vederci litigare. Per le
nostre famiglie è più facile…per adesso. - afferrò la mano di Rose, posandole
delicati baci sul dorso.
- Già - fu l’arrendevole risposta di Rose.
Sapeva perfettamente che Scorpius aveva ragione.
Lui proseguì - Se potessi, lo direi a chiunque…
lo scriverei sui muri… ma il mondo non è pronto per noi, Rose. E preferisco che
le cose rimangano così, piuttosto che rischiare di perdere… te -
pronunciò quest’ultima frase senza guardarla. Non era da Scorpius parlare in
quel modo… così dolce. Rose gli strinse la mano, mordendosi le labbra.
Fece un passo in avanti e avvolse il collo di Scorpius con le sue braccia, posando
la testa sul petto muscoloso di lui. Scorpius ricambiò subito l’abbraccio.
- E lo sarà mai? - chiese teneramente lei - Il
mondo sarà mai pronto per noi?
Scorpius le baciò la testa, prima di rispondere.
Scosse le spalle.
- Prima o poi non ce ne fregherà più niente del
mondo, Rose. E te lo sta dicendo un Malfoy… - lei ridacchiò, inspirando il buon
odore della camicia pulita di Scorpius - Ma finchè ne abbiamo la possibilità,
tanto vale cercare di fargli capire…- la strinse più forte . Rose annuì.
- E adesso, vedi di darmi subito uno di quei
cioccolatini - le disse, per sdrammatizzare - Questo discorso mi ha risucchiato
tutte le energie. Ho bisogno di rhum che scorra nelle mie vene…
Lei rise, scostandosi da lui e aprendo la
scatola, ormai dimezzata.
Scorpius ne pescò un paio.
In quel momento, una musica lontana arrivò,
attenuata, alle loro orecchie. Nella Sala Grande dovevano essersi aperte le
danze. I due si scambiarono uno sguardo preoccupato, rendendosi conto solo in
quel momento che doveva essere passato parecchio tempo da quando avevano
lasciato il bacchetto.
Gli altri potevano cominciare ad insospettirsi.
Rose si assicurò che i capelli, tenuti in uno
chignon basso, stessero apposto - Credo… che dovremmo tornare. Vado prima io,
oppure… che stai facendo?
Scorpius era in piedi davanti a lei e le
tendeva una mano - Balla con me.
Rose strabuzzò gli occhi, sorridendo e
guardandosi incontro come se temesse che i gargoyles potessero animarsi e cominciare
a ridere - Che cosa?
Lui alzò gli occhi al cielo - Se fossimo di là
ti inviterei per un ballo e per i cinque successivi, se potessi - si avvicinò,
mentre lei gli tendeva la mano - Quindi ti chiedo di ballare. Qui. Ora.
- Con piacere. - fu la risposta di Rose e
nonostante tutti i timori e le ansie, quando lui la stinse tra le braccia,
invitandola a seguirlo nei passi, sulla musica attenuata della band… mentre
volteggiava leggera, stretta nella presa di Scorpius, si disse che…
Sì.
Il resto del mondo poteva aspettare.
- Peccato… erano buoni - disse Rose, scrollando
le spalle rassegnata, osservando la scatola ormai vuota dei cioccolatini al
rhum - Credi che Mielandia li abbia?
Scorpius sembrò rifletterci su, mentre
ripercorrevano insieme il corridoio dei gargoyles per tornare al banchetto -
Perché non chiedi a Finnigan di procurartene qualche scatola? - disse, pungente - Sarebbe più che felice di
accontentare qualche tua richiesta…
Lei lo guardò, sorridendo - Sei geloso?
Scorpius non si scompose minimamente, ma si
limitò ad affrettare il passo - Semplicemente non vorrei che si trovasse per
caso in uno sgabuzzino delle scope, appeso a testa in giù.
Rose impiegò alcuni secondi a metabolizzare -
…Scorpius!!
Questa storielluzza
è stata scritta per il contest intitolato “Chocolate contest”, indetto da Maeve_ e Mizar19 che ringrazio tantissssssssimo (anche se
la storia non ha avuto grande successo :p).
Inoltre... lo so che
vi starete chiedendo che fine abbia fatto Summer Beat. E’ da un’infinità di
tempo che non la aggiorno e mi dispiace terribilmente, soprattutto perché non è
da me lasciare una storia in sospeso per così tanto tempo… odio quelli che lo
fanno.
E sto odiando anche
me stessa, seppiatelo!
Quindi, mi impegno a
promettervi che avrete il capitolo il prima possibile, anche perché per metà è
già scritto!
Un bacio