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Autore: Ageno    04/08/2010    9 recensioni
L'aveva sempre insultata, maltrattata, presa in giro e resa ridicola, ma, essendo nato in una famiglia di freddi e severi maghi purosangue quello era il suo modo di dirle TI AMO.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima one-shot, che avevo scritto anni addietro. Vi prego, vi prego, vi prego fatemi sapere cosa ne pensate. E'importante per me e per evitare che io scriva obrobri in futuro ( potrei anche averlo già fatto). Grazie! :)

C'era.

 

 

 

Se Draco Malfoy non stato così stramaledettamente assetato di potere, Hermione sarebbe stata follemente innamorata di lui. Lo amava totalmente, non riusciva ad arrabbiarsi con lui, e spesso quando Harry e Ron davano la colpa al suo adorato per svariati e probabili motivi, lei cercava sempre una scusante che lo discolpasse. Era così da sempre. Non le importava che lui fosse un Mangiamorte, che lui odiasse il suo ragazzo (anche perchè si era messa con Ron solo per farlo ingelosire), che quando era stata torturata in casa sua lui non avesse alzato un dito. Lo amava, punto e basta. Solo lei conosceva i suoi sentimenti verso il ragazzo tanto odiato da tutti. Ora che Hogwarts era stata restaurata dopo la lotta nel castello durante la quale Voldemort era stato sconfitto, lei era finalmente tornata a scuola per i M.A.G.O. e vedeva spesso il suo favorito. Proprio in quel momento sentì Ron prenderle la mano e baciarla dolcemente. Quasi le dispiaceva ingannarlo così. Ma come diceva sempre sua madre, il fine giustifica i mezzi. Quando si staccarono, Ron si alzò dalla poltrona nella sala comune dei Grifondoro e tirandole dolcemente la mano la condusse nel dormitorio maschile. Ad Hermione sembrò gelarsi il cuore. Sapeva bene cosa voleva Ron. E sapeva anche di non volerlo. Ma se non lo avesse accontentato, Ron l'avrebbe lasciata e il suo piano sarebbe andato a rotoli. Chiuse la porta a chiave, e Ron la scaraventò sul letto, baciandola con foga. Hermione, rassegnata, rispose al bacio, e quando Ron le sfilò la maglietta non diede segno di riluttanza.

Proprio quando entrambi si ritrovarono nudi fra le lenzuola qualcuno provò ad aprire la porta, senza successo.

- Ron, Hermione, cosa fate?- disse Harry, in preda a un attacco di riso dovuto all'imbarazzo.

- Sparisci Harry!- risposero in coro.

Harry e Ginny, intanto, dall'altra parte della porta si stavano sbellicando dalle risate. Ma così non era per Lavanda Brown, alla quale ancora non era andato giù il fatto che Ron l'avesse lasciata. In preda ad un attacco di collera, uscì velocemente dalla sala comune, e cominciò a dire a tutti cosa stava accadendo nel dormitorio maschile. In poco più di due minuti la notizia raggiunse le orecchie di Malfoy. Da ormai 8 anni era follemente innamorato di Hermione Granger, anche se con il suo tipico modo di fare da maschio non era mai riuscito a comunicargli i suoi sentimenti. L'aveva sempre insultata, maltrattata, presa in giro e resa ridicola, ma, essendo nato in una famiglia di freddi e severi maghi purosangue quello era il suo modo di dirle TI AMO. Appena venne a sapere di ciò che stava avvenendo dietro il ritratto della Signora Grassa, si mise in moto. In meno di un minuto aveva trovato Neville Paciok, quello stupido grassone, e schiantatolo, gli aveva rubato una manciata di capelli neri. Recuperò una boccetta di pozione Polisucco, pronta per le emergenze. Messi i capelli del ragazzo nella pozione, quella diventò subito di un limpido azzurro ghiaccio. Non poteva certo lasciare che la SUA Hermione andasse a letto con quel Weasley, rosso traditore del suo sangue. Aveva appena fatto in tempo a trasformarsi che già si trovava davanti al passaggio dei Grifondoro, dopo aver chiesto la parola d'ordine a uno stupido primino. In fondo era risaputo che Neville non aveva una buona memoria per le Parole d'Ordine. Entrato, corse subito al dormitorio al piano superiore ed estrasse la bacchetta. Puntandola verso la chiave sussurrò Gemino e dopo aver ottenuto l'esatta copia della chiave nella serratura, fece cadere l'altra con un semplice Waddiwasi. Indugiò un attimo prima di toccare la maniglia della porta. Da quando quei due si erano rinchiusi in camera erano passati appena sette minuti,forse una decina. Per la prima volta in questo breve lasso di tempo si chiese cos'avrebbe detto alla sua amata e a quel sudicio Weasley. In fondo era nei panni di Neville, Hermione non avrebbe capito. Senza pensare troppo alle conseguenze, aprì silenziosissimamente la porta. Si sentivano i loro corpi muoversi sotto le lenzuola. Camminò di soppiatto fino al letto poi sollevò le coperte proprio mentre urlava contro Ron Oscuro!. Questo prese a rotolarsi per terra continuando a dire:

- Chi è? Chi è stato? Cos'è successo? Aiuto!- mentre Hermione strillava e si stringeva le lenzuola addosso.

- Neville, non hai visto che siamo occupati?- chiese lei imbarazzata, ma dalla sua espressione sembrava quasi che Draco le avesse fatto un immenso favore. E sembrava pure che lei lo avesse riconosciuto. Che potesse riconoscere i suoi occhi ovunque, anche in un altro corpo, tanto era il tempo che li aveva fissati. I suoi occhi. Draco Malfoy era lì. Era lì per lei. C'era.

{Non potendo mancare la mia figuraccia, ho dovuto modificare la storia perchè era scritta due volte. Grazie a chi me lo ha fatto notare. }
  
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