Un grido straziante riecheggiò nella stanza, seguito da un flebile vagito.
“E’ un bel maschietto”, esclamò il ginecologo.
La giovane sorrise, stanca.
“Adesso andiamo a comunicare la bella notizia al papà”, riprese allegro.
Una lacrima scivolò sulla gota esangue della partoriente.
Suo marito non era con lei.
Giaceva ubriaco sul logoro tappeto del soggiorno.
Il dottore arrossì e le posò una carezza sul capo.
Da un vaso di cristallo prese una piccola orchidea e la depose tra le pieghe della copertina azzurra che avvolgeva il neonato.
Era il suo dono per quella giovane madre sola e per il suo bambino