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Autore: francydenis    05/08/2010    4 recensioni
Da quel momento lei rinunciò al suo cuore,e lo gettò nelle acque oscure del lago dove le sue ferite sarebbero state cullate dall'oscurità. Perché il buio impedisce di vedere e quindi di soffrire; in questo modo il suo cuore non avrebbe più visto quello sguardo innamorato che,ora ne era certa,non era per lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapete è dura stare sempre a guardare.

È dura non poter correre li e prendere ciò che desideri,perché quel che desideri non è tuo.

È dura non poter far nulla,non dover far nulla per cambiare le cose,perché se dovessi far qualcosa feriresti una persona che ami.

Per la tua felicità distruggeresti la felicità di qualcun altro,e vedendo il dolore di quel qualcuno ti odieresti a morte,specialmente se si tratta di tua cugina, nonché la tua migliore amica.

Perché Lily era felice.

Lily era veramente felice quando stava con Scorpius.

Quando scorgeva la sua figura in mezzo alla folla della Sala Grande,il suo viso si illuminava di pura gioia,e Rose non l'aveva mai vista così felice.

E Rose non si era mai sentita così triste.

Perché lei sapeva,che se stava così,era tutta colpa sua:colpa della sua stupidità,della sua ostinazione a non volerne parlare con lei,finendo per buttarla tra le braccia dell'uomo che amava.

Lei aveva sempre avuto una cotta per il suo migliore amico,ma il non volerlo ammettere con se stessa l'aveva indotta a non parlarne con nessuno,nemmeno con Lily.

Così col passare degli anni aveva continuato ad amarlo in segreto,tenendolo nascosto soprattutto a se stessa,sino a quando un giorno il suo cuore non le sbatté la verità in faccia.


Rose era seduta in riva al Lago Nero sotto un salice piangente, e guardava la superficie del lago incresparsi per il leggero venticello che soffiava in quella giornata di inizio Febbraio,quando una voce da lei segretamente amata la ridestò dai suoi pensieri.

-Rose...dovrei parlarti-disse accomodandosi accanto a lei.

Il cuore di Rose perse un battito all'udire quelle parole,ma subito dopo cominciò a galoppare.

-Ehi Scorp, dimmi pure-lo esortò con un tremolio velato nella voce.

-Rose devi assolutamente aiutarmi.

Credo di essermi innamorato di tua cugina Lily -.

Sulle prime si allarmò,ma all'ultima,fatidica frase il suo cuore emesse un sonoro crack.

-C..che dovrei fare?-sussurrò cacciando in dietro le lacrime che minacciavano di uscire.

-Dovresti lasciarci soli per un po'...magari questo sabato organizziamo un'uscita ad Hogsmeade tutti e tre,poi naturalmente tu ti inventerai una scusa all'ultimo secondo e ci lascerai soli-.

Quanto avrebbe voluto alzarsi,urlargli di smettere di scherzare e di dirle che l'amava e che l'aveva sempre amata ,come aveva sempre fatto lei.

Avrebbe tanto voluto,ma non ne aveva la forza,l'aveva svuotata.

-Va bene-queste parole poco più di un sussurro.

E le fece male quel sorriso sul viso di lui,un sorriso grato che si rivolge ad un'amica quando ti fa un gran favore,un sorriso che decretava la sua fine.

Ormai capiva perché quell'albero veniva chiamato salice piangente,non veniva chiamato così per i suoi rami di foglie che cadono verso terra,ma per tutte le lacrime che ha nascosto con le sue foglie.



Da quel momento lei rinunciò al suo cuore,e lo gettò nelle acque oscure del lago dove le sue ferite sarebbero state cullate dall'oscurità.

Perché il buio impedisce di vedere e quindi di soffrire;

in questo modo il suo cuore non avrebbe più visto quello sguardo innamorato che,ora ne era certa,non era per lei.

E continuò ad amare,e a soffrire.

Ma specialmente continuò a restare a guardare.

  
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