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Autore: MatteoMongy94    05/08/2010    1 recensioni
Quando i propri sentimenti si scontrano con la gelosia, allora non c'è nulla che possa fermare i terribili pensieri dell'animo umano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13: TRE CAMERE, TRE LETTORI

Le tre camere che il detective Blissard doveva ancora esaminare, e che dovevano essere altrettanto importanti, non lo furono quasi per nulla.
La camera di Vetri era piuttosto spoglia. Una finestra dava sul lato est della villa. Un letto singolo, con sopra un immancabile orologio, stava opposto a quella. Sul comodino c’era un libro di psicologia. I vestiti erano ripiegati con cura e sistemati dentro all’armadio. Blissard cercò attentamente, ma non trovò nulla.
La camera di Beatrice Cartoli era invece confinante con quella della prima vittima, e era disposta nello stesso modo. Sul comodino v’era una pila di cinque thriller. Un segnalibro fuoriusciva dalla pagina 332 de “L’istinto del sangue” di Jean-Cristophe Grangè. Di sicuro non un libro leggero. Lì l’assassino autistico uccideva le sue vittime e poi banchettava con le loro carni. Un antropofago, insomma.
Tra i suoi vestiti, numerose erano le gonne che si era portata appresso, in numero maggiore dei pantaloni, e diverse erano le paia di scarpe firmate sistemate in una scarpiera adiacente all’armadio. Ma di materiale sospetto neppure l’ombra.
Come non ce ne fu in camera di Benedetta Corsi. Una finestra dava sul lato sud della villa, mentre il letto singolo aveva la spalliera contro la parete che lo divideva dal salotto.
All’interno dell’armadio c’erano diversi vestiti ripiegati in un angolo, mentre la maggior parte dello spazio era occupata da cd: Blues, Tokio Hotel, Nightwish.
Sul comodino c’era la trilogia del “Signore degli Anelli”. Un semplice lampadario illuminava la stanza, sospeso in aria.
Blissard raggiunse Genot.
-Trovato qualcosa?- domandò il poliziotto a Blissard
-Più di quanto credevo, meno di quanto speravo-
-Sarebbe?-
-Alcune foto strappate, alcune lettere con un personaggio misterioso.-
-Lo sai che risolvere uno di questi enigmi consiste nel risolverli tutti?-
-Ti sembro deficiente? Tu hai trovato qualcosa?-
-Più di te di sicuro. Guarda questi spezzoni.-
Genot aveva selezionato alcune parti di video del risveglio di ogni persona.
Vetri si alzava, raggiungeva la finestra, la apriva, una leggera luce entrava nella stanza, si vestiva in tenuta da corsa ed andava a correre.
La Corsi si svegliava, guardava l’orologio nel buio della stanza. Poi tornava a dormire ancora un po’, prima di essere svegliata dall’urlo della Bossi.
La Cartoli veniva svegliata direttamente dall’urlo della Bossi alle 8.22.
Geffri usciva dalla stanza alle 3.22 e non ne faceva più ritorno.
La Bossi si svegliava alle 8.18, usciva per andare in bagno e quattro minuti dopo ritrovava il cadavere.
-Capito qualcosa?-
-Non so dove vuoi andare a parare, Genot?-
-Blissard, questa volta mi ha deluso-
-Non capisco...-
-Portami le previsioni del tempo della settimana.-
-Domani piove.-
-Non mi interessa domani-
-Ieri c'era il sole-
-Ti ho detto di portarmeli.-
  
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