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Autore: Elly93    29/09/2005    4 recensioni
Cosa succederebbe se una nuova profezia entrasse nel vita del nostro mago preferito? Cosa dovrebbe fare Harry ormai sedicenne ora che sa qual è il suo destino? Quali saranno le cose che gli faranno prendere la giusta decisione? Ecco il sesto anno di Harry Potter per come la vedo io... spero che vi piaccia!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e la nuova profezia

 

L’Ordine si ingrandisce

 

Era una calda serata estiva ed in Privet Drive, e al numero quattro tre persone stavano cenando, Petunia Dursley il marito il figlio oramai sedicenne stavano consumando ciò che pareva una frittata di soia, erano stranamente silenziosi, non si stavano lamentando del vicino che annaffiava alle tre del mattino o del cane che mangiava nel loro giardino.

No. Anche se non lo avevano mai dato a vedere in quei lunghi quindici anni loro volevano bene al nipote, il quale in quei giorni era disteso sul letto con lo sguardo vacuo di chi non sa perché ancora è lì, quando altri non ci sono più.

Gli zii erano infatti venuti a sapere che il padrino del ragazzo era morto, questo li aveva inspiegabilmente portato a rivelare i veri sentimenti che provavano per lui, gli volevano bene ovviamente, ma erano stati comprensivi e il passato dei Potter era venuto a galla.

Petunia aveva dato a Harry tutte le foto che aveva di Lily, e anche qualcuna di James, Vernon gli aveva comprato dei bellissimi portafoto, ma Dudley aveva fatto più di tutti, aveva smesso di stuzzicarlo e aveva creato una sorta di rapporto amichevole, quando era di buon umore saliva le scale e andava dal cugino pregandolo di spiegargli  alcune cose sulla magia, sul quidditch e del mondo a cui Harry apparteneva.

Dal suo canto Harry aveva sorriso ringraziato e spiegato e di recente era anche sceso a cena e intrapreso una bella conversazione con gli zii sul lavoro che lui voleva fare da grande, e aveva incitato Dudley a spiegare che lavoro voleva fare lui.

Ma quella sera erano due mesi che era morto Sirius, era davvero triste.

-Vernon, forse dovremmo contattare dei suoi amici- propose Petunia guardando speranzosa il marito

-Si, d’accordo...ma non quei...Weasley...al massimo quella ragazza boccolosa, quella...ah si...Hermione...ha genitori normali- disse Vernon che, anche se aveva cercato di aprrezzare i maghi, non era poi cambiato molto

Petunia sorrise e ricominciò a mangiare la sua porzione di frittata.                   

Intanto in camera Harry Potter era disteso sul letto, lo sguardo assente guardava il soffitto, ma pareva superarlo, era come al solito immerso in cupi pensieri, quando in quel momento un ticchettio insistente alla finestra lo destò.

Si alzò stancamente e si diresse verso di essa, tre grandi gufi e una sorta di pallina con becco e ali entrarono e posarono sul letto molte lettere. Sorrise. Si sedette sul letto che cigolò, e si dedicò all’apertura di quei documenti, il primo era di Hermione.

Ciao Harry,

Come stai? Ti sembra una domanda assurda, lo so, come puoi stare del resto? Male, mi spiace non essere li con te, vorrei esserci, so solo che verrai presto qui, a Grimmauld Palace...si lo so che non ci vuoi tornare, ma devi Silente ha grandi novità per molti di noi, e poi c’è Ron!!!

Ti voglio bene e sappi che sono sempre vicino a te, tua Hermy

 

Come potavano farlo tornare là? Si chiese il ragazzo sgomento...dopo che Sirius era morto, morto per colpa sua...no!!

Non poteva sprofondare di nuovo nell’auto depressione, si costrinse ad aprire la lettera, questa era di Ronald, il suo migliore amico.

Harry, 

Su con la vita tra tre giorni ci vediamo!!!

Non pensare  Felpato…però Lupin ti ha mandato un grosso pacco per il tuo compleanno, sai era in missione, l’ha spedito poche ore fa, era molto grande arriverà tra poco!!!

A prestissimo Ron

 

Un pacco, Harry si alzò e guardò il buio della notte, la sua vita era cambiata, e nessuno sembrava averlo notato, beh d’altronde loro non sapevano niente della profezia, certo immaginavano che qualche cosa l’avesse turbato molto, ma non lo sapevano.

“Forse è colpa tua, dopotutto non sono loro che hanno chiesto di non saperlo” pensò aprendo un’atra lettera, era della signora Weasley e come le altre lo invitava a rimanere su di morale, “Facile sapendo che un pazzo furioso ti da la caccia e che fra qualche anno avrai ucciso il mago più forte del mondo… oh più probabilmente sarai caduto nel tentativo…davvero una semplice” pensò il ragazzo gettando le lettere sul letto, aprì distrattamente le altre lettere, sorrise quando lesse tutte quelle dei suoi compagni di casa, commenti del tipo: Stai su, mi manchi, come butta?, A presto spero che resteremo sempre amici, sei grande…. E così via.

Alcune lettere erano anche dai Tassorosso e dai Corvonero, una in particolare, Cho, sorrise quando vide la sua scrittura, ma nulla di più, certo era una bella ragazza, ma ora, anche se provava ancora qualcosa per lei, aveva altro a cui pensare.

Lesse la lettera di Silente, lo invitava a venire a Grimmauld Palace e diceva che una scorta lo sarebbe venuto a prendere. Sbuffò. Lui sapeva. Lo sapeva e lo trattava esattamente come un bimbo di qualche mese, per di più lui lo riteneva colpevole delle morte del suo padrino, era colpa sua se non era diventato un Occlumante, era colpa sua se quei sogni l’avevano tormentato, era colpa sua se non sapeva della profezia, colpa sua, non lo avrebbe mai perdonato, è vero, ma ormai Silente era ciò che più si avvicinava ad un padre e anche dopo tutto ciò che aveva combinato gli voleva un gran bene. Fin troppo.

In quel momento, ad interrompere i suoi pensieri, un enorme fenicottero planò nella stanza di Harry, impressionandolo, portava un grosso pacco e una bella lettera.

-Lupin- sussurrò il ragazzo liberando l’uccello rosa dal grosso pacco, aprì la lettera.

Ciao Harry, 

So che non è affatto facile per te!!! So della profezia, lo sapeva anche Sirius, ecco, nel pacco troverai le foto dei Malandrini ai tempi d’oro, guardale, e leggi quel piccolo libro, sono i nostri ricordi, un diario, ora tuo...

Con affetto Remus Lupin

 

Harry aprì subito il pacco, dentro vi erano moltissime foto, c’era  quello che pareva il primo giorno di scuola dei tre ragazzi, James aveva le mani nei capelli, Sirius sbuffava spostando un voluminoso baule e Remus rideva, Harry scoppiò a ridere, la seconda foto mostrava una grande coppa del quidditch, sollevata dai tre amici, James aveva un bel livido sullo zigomo, Sirius era molto malmesso, Remus era spettinato e come gli altri sorrideva e salutava, nella terza c’era un cervo, un cane e un lupo mannaro, poi foto di scuola, corsi, ragazze, sua madre, i nonni materni di Harry, la famiglia di Sirius, molte altre cose.

Harry sistemò le foto, poi estrasse il diario.

 

2 Agosto,

Ciao, ehi è già un mese che non ci vediamo, oggi niente di nuovo, mi mancate, tutti e due, e lei… tanto so che appena leggerete, beh forse non te Rem, ma te si Felpato, scoppierete in una fragorosa risata e dirai che con lei non ho speranze, mi odia! E io spero, come tutti del resto e la conquisterò…. Ehi non vedo l’ora di scorrazzare in giro per Hogwarts con voi!!!!!

By Ramoso

 

Era un diario in comune, Harry lo mise nel baule e si preparò, tra tre giorni sarebbe partito, perché lui viveva loro no, e lui aveva un destino da portare a termine.

Glielo doveva.

Finito di preparare la valigia, scese in cucina, gli zii lo guardarono disorientati, poi gli fecero cenno di sedersi, obbedì.

-Fra tre giorni vado a Grimmauld Palace- annunciò

-Ma non è la casa del tuo padrino?- chiese Dudley sbalordito

-Lo è. Ma è anche il quartiere dell’ordine e io…devo andarci- disse senza mezzi termini

-Vai- Vernon si alzò e gli mise la mano sulla spalla –Se è quello che devi fare devi farlo-

-Già, tu sei il prescelto- disse Petunia, mentre le lacrime le solcavano il volto –Tu divi farlo anche per noi, noi babbani, devi sconfiggerlo-

-Lo farò per mio padre e per mia madre e per Sirius- assicurò il ragazzo, poi li abbracciò.

Tre giorni passarono velocemente, ed il venti Agosto oramai era giunto, quel giorno Harry sarebbe tornato nella casa del suo padrino.

Suonò il campanello e Dudley si precipitò ad aprire. Alla porta c’era una ragazza dai capelli ramati e dai teneri occhi color nocciola.

-Mi chiamo Ginevra Weasley…Harry è pronto?- chiese la ragazza sorridendo amabilmente

-Si è qui….Harry- chiamò Dudley, il ragazzo dagli occhi smeraldo arrivò subito e abbracciò d’impulso l’amica, che arrossì.

-Ti faccio notare che ho un ragazzo Harry- disse sorridendo

-Scusa è che mi mancavi…ecco tutto- entrambi si stupirono delle parole uscite dalla bocca del ragazzo –C-cioè nel senso che mi mancavi come…come…-

-Amica- lo aiutò Petunia –Ciao, sono la zia di Harry-

-Piacere- rispose Ginny stringendogli la mano –Ginny-

-Beh controlla il nostro Harry, Ginny, e riportacelo- disse la donna sorridendo, poi dopo averlo abbracciato la porta si richiuse e si sentirono solo le lacrime di zia Petunia dall’ingresso.

-Allora…Andiamo?-

Poco più tardi erano davanti al Grimmauld Palace.

-Se non sei pronto…- Ginny non sembrava trovare le parole più adatte, Harry le sorrise, rassicurandola

-No, entriamo- i due solcarono l’atrio e sorrisero vedendo che l’antico ritratto della signora Black era stato rimosso, Ginny guidò Harry nella sala riunioni, entrarono.

-Eccoci qui- disse la ragazza appena entrata

-Bene Ginny- disse Silente sorridendo –Siamo qui riuniti per nominare altri membri dell’ordine, ho già presentato alla corte i nomi dei candidati, se qualcuno si oppone lo faccia ora- nessuno parlò, in compenso Harry lanciò un’occhiata confusa ai suoi amici, che risposero con la stessa espressione, era evidente che nessuno ne sapeva niente

-Albus sono così giovani- la voce della signora Weasley ruppe il silenzio

-Molly cara…ne hanno tutto il diritto- disse secco il signor Weasley mettendole una mano attorno alle spalle

-Bene…procediamo… Vorrei presentare a voi cari membri i nuovi rappresentanti dell’ordine, nel momento in cui li chiamerò dovranno venire avanti e rispondere, iniziamo:

Harry Potter-

Il ragazzo aprì la bocca e poi la richiuse, si alzò e si avvicinò al professore che gli sorrise.

-Tu accetti di diventare membro dell’Ordine, accetti di combattere Voldemort finché la morte non te lo impedirà?- chiese con voce solenne

-Io si…accetto- disse semplicemente

-Benvenuto-

La scena si ripeté anche per Ron, Hermione, Ginny, Fred, George e anche per Percy, alla fine tutti si congratularono e la signora Weasley si tranquillizzò, abbracciando i nuovo membri l’uno alla volta, poi ci fu un grande banchetto, che per Harry fu oscurato dal fatto che il suo più grande amico non fosse lì a festeggiare con lui.
  
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