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Autore: TonyCocchi    06/08/2010    2 recensioni
Fic comica di puro sollazzo estivo! Nanao e Matsumoto ingegnano un sistema per salvarsi da una nostra cresciuta conoscenza! Tuttavia ad ostacolare le cose interverrà un insospettabile gelosone! Buona lettura e buona estate!
Genere: Commedia, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kusajishi Yachiru, Un pò tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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yachirufic

Sorpresa! Ok, avevo detto che l’epilogo lo avreste letto dopo le vacanze… ma ho trovato un po’ di tempo e… eccolo qua! Scritto e postato, pronto da leggere!

Il mio ultimo regalo prima della partenza! ^__^

Questo capitolo è piuttosto un finale alternativo visto quanto vi accade… Potete decidere di inserirlo o no nella storia, che come detto mi soddisfa anche concludendosi col precedente. Diciamo che ho voluto comunque buttare giù questa idea e inserirla nonostante stravolga un pochino… Vi lascio leggere però U_U

Continuate a divertirvi ora e sempre, specie ora che siamo in estate, mi raccomando! A dopo con i saluti! Commentate!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: ICHIGO X RUKIA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Un paio di mesi dopo, all’Associazione Femminile Shinigami…

“Uh? Cos’è successo qui?” domandò Matsumoto entrando.
Domanda comprensibile al vedere il loro circolo rivestito di una fitta coltre bianca di piume; erano dappertutto, per terra e per aria a svolazzare, sulle poltrone, sulla testa della capitana Soifon, che malgrado tutto continuava a leggere il suo libro. Era venuta lì quella sera, dopo una lunga giornata di impegni, per riposarsi e si sarebbe riposata, piume o non piume!

Nanao, pur incerta sui suoi passi con quell’infido tappeto a ricoprire il parquet, la raggiunse per spiegarle: “A occhio e croce si direbbe l’ultima trovata di Yachiru: << qualcuno >> ha riempito di piume il sistema d’areazione e quando lo abbiamo acceso… ti lascio immaginare.”

Matsumoto: “E così si spiegano anche i furti di cuscini nella mia compagnia: noi e l’undicesima siamo quasi vicini di casa.”

“Meglio questo che i ragni.” commentò la brava Momo Hinamori, che già aveva preso scopa e paletta per ripulire il salone.

Matsumoto invece se la prese con calma, passando prima al tavolo degli stuzzichini (sempre fornito) per servirsi qualcosa da bere. Ma figurarsi se le piume non erano finite anche nel vassoio del ponce, diventando tutte rosa, o su quello dei salatini.

La dea della morte sospirò: “Ah, se solo il mio piano di trovarle un ragazzo avesse funzionato… Alla fine di tutta quella storia gli unici che ci hanno guadagnato sono stati quelli dell’Associazione Maschile.”

 

Alla nuova sede dell’Associazione Maschile Shinigami…

Il presidente batté due volte il martelletto, più vigorosamente del solito!

Iba: “Ho il piacere di annunciare, cari soci, che grazie all’ingresso del capitano Toshiro Hitsugaya (e all’esclusiva gentilmente concessaci da lui per la vendita di magliette con stampata la sua faccia alle sue fan, in cambio di rifugio da quelle scalmanate), l’Associazione è di nuovo all’attivo! E non di centesimi, sto parlando di una discreta riserva di soldi! Per questo, come vedete, non siamo più costretti a riunirci in un cesso e sederci per terra!”

Hitsugaya (occhiali neri virili, come tutti): “No, infatti, ora ci riuniamo in un magazzino e ci sediamo su casse e scatoloni…”

Hisagi: “E tutto questo grazie a lei!”

Kira: “La nostra popolarità e il nostro budget aumenteranno sempre più!”

Omaeda: “Comincia la nostra ascesa!”

Hitsugaya, sentendosi troppo superiore a quelle idiozie appena pronunciate, si distese come morto sulla sua cassa, facendo resistenza passiva guardando il soffitto: “… ci sarà pure un modo per abbandonare questa mandria di idioti…”

 

Matsumoto, non potendo far nulla con un club in quelle condizioni, si decise ad aiutare Momo e le altre a ripulire: in gruppi di due, una spalava, e un’altra teneva aperto il sacco in cui rovesciare tutto quel ben di oca.

Matsumoto: “Sigh… Ho riposto troppa fiducia in quei due… Non potevo certo aspettarmi miracoli con un solo incontro.”

Nanao: “Con uno no, ma…”

Nanao venne a rovesciare una paletta di piume nel suo sacco e a farle coraggio: “Si direbbe che non conosca la novità.”

Matsumoto: “Che intendi?”

Fece segno di avvicinarsi.

Nanao: “Non hai notato che ultimamente gli scherzi sono sempre di meno e sempre meno “fantasiosi”?”

Matsumoto: “Tu dici?”

Nanao: “Dico dico, visto che lei stessa me lo ha confermato.”

Matsumo: “V-vuoi dire che…”

Nanao si riaggiustò con sicurezza gli occhiali sul naso: “Esatto!”

Matsmoto ritrovò il suo buonumore: “Ma dai! Eh eh eh!”

 

 

Stessa ora, stesso ristorante, il tavolo non era lo stesso, ma, cosa importante, erano di nuovo la stessa coppia di quella sera.

Hanataro Yamada e Yachiru Kusajishi.

I camerieri stavolta erano un po’ meno generosi… D’altro canto il cibo era ugualmente squisito (forse anche più visto che i cuochi erano più rilassati…), e la compagnia non deluse le aspettative!

Yachiru: “Uno shinigami fa all’altro: << Io vado a farmi curare dal capitano Mayuri >> e l’altro risponde << Non è rischioso? >> e lui << Ma figurati, l’ultima volta quando ho avuto i calcoli ai reni mi ha operato lui >> << E ti ha tolto i calcoli? >> << Mi ha tolto i reni! >> Ih ih ih!”

Hanataro: “Ah ah ah, buona questa barzelletta.”

Yachiru: “Chi ha detto che è una barzelletta?”

Hanataro: O__O

Yachiru: “… AH AH AH AH! CHE FACCIA! Ih ih ih! Tranquillo, è una barzelletta.”

Hanataro, benché spaventato, seppe stare allo scherzo.

Al momento infatti, più che le storielle sullo strambo capitano della Dodicesima Compagnia, c’era un’altra cosa a turbarlo…

Hanataro: “Yachiru, posso farti una domanda?”

Yachiru, che stava mettendo mano alle bacchette, si fermò apposta per lui: “Dimmi…”

Il ragazzo indicò con discrezione il tavolo dietro: “Ecco… che ci fanno LORO qui?”

Dietro il loro piccolo e intimo tavolo per due vi era una lunga e chiassosa tavolata di almeno una ventina di uomini intenti a divorare, trincare e infischiarsene del disturbo che stavano dando agli altri tavoli.

L’unico un po’ più calmo era il capitano Kenpachi Zaraki, che mandava giù i suoi bocconi con più calma ed ogni tanto buttava l’occhietto su di loro, spaventando un pochino Hanataro che si rigirava subito.

Yachiru: “Ken-chan ha deciso che ultimamente la nostra truppa ha lavorato un po’ troppo, così ha deciso di portarla a sue spese al ristorante per una serata libera! Non è carino?”

Hanataro contemplò attonito le facce poco raccomandabili e i modi poco educati dei loro vicini: “Carinissimo...”

C’erano anche Ikkaku e Yumichika, seduti proprio accanto il capitano, ma anche loro cercavano di godersi quella, ovviamente finta, libera uscita!

Ikkaku: “Altro saké!”

Yumichika: “E andate a dire a quel buzzurro del cuoco che voglio, anzi, pretendo che la mia spaghettata sia cotta quantomeno in modo decente, umpf!”

Cameriere: “Come desiderate, signore…”

Il cliente ha sempre ragione, e lui poteva prendersi una bella vendetta: chi avrebbe mai osato contrariarlo poi ora che c’erano quelle facce simpatiche dei suoi compagni di divisione, capitano incluso?
Questi, per nulla interessato ad unirsi al divertimento spensierato dei suoi uomini (ovvio, era tutto spesato… da lui!), continuava a guardarsi nervosamente intorno e a tenerli d’occhio!

Eppure era da un po’ che la sua Yachiru non se ne usciva con colpi di testa del genere! Quel pomeriggio gli era cascato addosso un masso!

 

 

Yachiru: “Così io e lui abbiamo deciso di provare di nuovo, con un altro appuntamento!”

Kenpachi: “……”

Yachiru: “Siamo comunque rimasti in contatto, e visto che eravamo abbastanza in sintonia gliel’ho proposto...”

Kenpachi: “……”

Yachiru: “Avevi detto di avvisarti prima quando si tratta di ragazzi e quindi eccomi qua! Ih ih!”

Dal salone anche le mosche se ne erano andate percependo una certa tensione provenire da quello che sembrava più un monolito che uno shinigami! Kenpachi era seduto a gambe incrociate sul pavimento in legno, completamente immobile, con l’occhio non coperto del tutto sbarrato e immobile anch’esso!

Yachiru, seduta nel suo stesso modo, era tutta sorridente in attesa che aprisse bocca.

Kenpachi: “……”

Yachiru: “Significa che non hai nulla in contrario?”

Kenpachi: “……”

Yachiru scattò in piedi: “Ah, grazie, Ken-chan! Grazie mille!”

Le porte scorrevoli si spalancarono e un gruppo di rudi uomini in kimono nero, armati e combattivi fino ai denti, fecero il loro ingresso.

“Noi siamo pronti per la missione capitano!”

“Li distruggeremo quei menos!”

“Aspettiamo solo lei!”

“Finalmente un po’ di azione!”
“Adoro queste gite!”

Kenpachi: “……”

La totale assenza di reazione del loro capo li fece avvicinare preoccupati.

Ikkaku: “Ehm, capitano?”

Yumichika: “Si sente bene?”

Non reagì nemmeno quando Maki Maki gli passò una mano davanti la faccia. Qualcuno allora rivolse lo sguardo verso il tenente, che stava uscendo dal lato opposto della sala, in cerca di spiegazioni.

Lei però si defilò con un rapido saluto: “Ciao ragazzi, io stasera ho un appuntamento… di nuovo! Ih ih! Divertitevi!”

Tutti: “……”

Appena la porta le si richiuse dietro, Kenpachi batté la palpebra e il suo sguardo riacquisì un espressione: rabbia funesta!

Si alzò in piedi e guardò gli uomini lì a sua disposizione.

Kenpachi: “Ragazzi…”

Ikkaku: “Ora lo dice…”
Kenpachi: “CAMBIO DI PROGRAMMA!”

Ikkaku e Yumichika: “L’HA DETTO!!! SIGH!!!”

 

Per fortuna era stato un bel cambio!

Yumichika (abbassandosi con disinvoltura per schiva una scodella volante): “Beh, se non altro stasera non si rischierà la pelle… per ora…”

Ikkaku (strangolando un commilitone con un braccio e grattandolo con l’altro sulla testa): “Ah ah ah! Meno male! Su capitano, si diverta un po’ anche lei!”

Kenpachi: “Perché di nuovo lui?”

Ikkaku: “Se fosse stato qualcun altro sarebbe stato peggio, mi creda.”

Kenpachi: “Si, hai ragione… E voi, piantatela di fare i maleducati!”

Rutti, urla e pugni affettuosi cessarono all’istante, con gioia degli altri clienti!

Kenpachi: “Così va meglio!”

 

La cena trascorse senza intoppi. Yachiru preferì non unire i tavoli pur avendo Ken-chan e i suoi amici lì presenti, altrimenti sarebbe stato meno da appuntamento: ogni tanto passava da loro per scroccare qualche avanzo e canzonare qualcuno col suo apposito nomignolo, ma dopo tornava puntualmente dal suo Hana-chan.

Allo stesso modo, un paio di shinigami dell’Undicesima provarono a convincere Hanataro a bere un sorso di liquore con loro, sperando di farsi due risate vedendolo farsi rosso e tossire! Non riuscirono a tentarlo con l’alcol, ma gli provocarono un bel po’ di spavento con il loro aspetto (denti d’oro, cicatrici, tabacco e muscoli si sprecavano con l’Undicesima!).

Hanataro: << Devo dire che sono molto socievoli… quando non vogliono torcerti il collo… >>  

Yachiru: “Spero tu possa fare amicizia con qualcuno dei miei compagni.”

Ikkaku e Yumichika si sedettero uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, guardandolo l’uno di sbieco e l’altro con boria.

Hanataro: (^__^”) “Eh eh… ehm… salve!”

Ikkaku e Yumichika: (-__-) “Salve…”

Yachiru: (^__^)

 

 

Giunse al il tavolo per due il momento del conto (gli occupanti dell’altro sembravano aver messo le radici…). Ancora una volta fu Hanataro a saldarlo con tanta signorilità (l’aveva fatto con Kenpachi assente, figurarsi se ora rischiava di farsi trovare a secco!).

I due si avvicinarono al tavolo della ganga di Kenpachi: erano mano nella mano!

Kenpachi avvertì una sorta di orticaria fulminante colpirlo alle mani…

Yachiru: “Noi ora andiamo!”

Hanataro: “È stato un piacere conoscervi!”

Qualcuno se ne sbatté completamente dei due, ma altri digrignarono i denti o alzarono la tazzina, svuotata e riempita in continuazione da quando erano arrivati, per salutare la tenente e il suo “tipo”.

Yachiru: “Ciao Ken-chan, ci vediamo più tardi!”

Kenpachi: “Tardi… quanto?”

Yachiru: “Oh, non troppo tranquillo! Ciao ciao!”

Il capitano radunò tutti con dei silenziosi cenni, imponendo di scattare in piedi.

Kenpachi: “Forza, andiamo anche noi.”

Il battaglione, radunate le spade e fregata qualche stoviglia nascondendola nel kimono si apprestarono a seguirli…

 

SWAM!

 

Sull’uscio del ristorante, sentendoli a pochi passi, Yachiru aveva lasciato la mano di Hanataro e si era voltata di botto!

Yachiru: (>__<)

Quando faceva quella faccia, con o senza fiamme rosa (in questo caso CON), non c’erano ragioni che tenessero!

Li aveva sopportati fino a quel momento, ma ora basta: come coppi aveva il sacrosanto diritto di starsene un po’ soli soletti e lei avrebbe difeso quel diritto con graffi e morsi se necessario!

Undicesima Divisione: °____°

Tutti fecero dietrofront, Ikkaku e Yumichika compresi, correndo a sedersi di nuovo al tavolo: tutti dal lato più distante possibile alla ragazza, appiattendosi contro la parete!

Kenpachi: “…… Branco di codardi!”

Kenpachi, che aveva ammirato deluso la ritirata dei suoi, era rimasto in piedi, saldo, come uno scoglio robusto che la lenta (e fifona…) risacca dell’onda non smuove.

La scena era così carica che anche i camerieri, il capo cuoco olia-capelli ben conosciuto da Yumichika, e tutti gli altri presenti volevano assistere.

Due metri di autorità e forza bruta contro un metro e sessanta scarso di capelli rosa e occhietti pucciosi. Dietro di lei, in posizione privilegiata, assisteva sospeso un giovane medico che sperava di non aver bisogno di far ricorso al proprio mestiere!

Malgrado ciò, pur dietro di lei, non si nascose né si appiattì al suolo come l’ultima volta: si unì invece a lei, nell’alzare il collo più che potevano, per raggiungerlo e affrontarlo.

Affrontare Ken-chan…

E perché poi, si disse lei, abbassando la cresta.

 

“Per favore, Ken-chan…”

 

Kenpachi: “……”

Non c’era bisogno di aggiungere nulla. Il messaggio era chiaro.

Sono grande. Sono grande abbastanza da assumermi il rischio di scegliere qualcuno. Abbastanza perché tu mi dia la tua fiducia.

Intanto per la suspense, Yumichika stava già mangiandosi le unghie finte!

 

Kenpachi: “… Oh, e va bene…”

La luce nei suoi occhi tornò a splendere: “Ne ero sicura!”

Gli saltò addosso, abbracciandolo davanti a tutti; per rispetto nei suoi confronti non lo aveva mai fatto così apertamente, ma fu lui a sorprenderla di più quando anche lui la strinse, sebbene leggermente.

 

Undicesima Divisione (sospiro da lieto fine): “Aaaaawww…”

Capo-cuoco: “Inquietanti…”

 

Yachiru e Hanataro si presero per nuovamente per mano. Kenpachi rispose al loro ultimo sguardo con un gesto scocciato: un  << fuori dai piedi >> che i due obbedirono volentieri!

Una volta fuori, la ragazza si strinse ancora di più a lui tenendosi al suo braccio: stavolta veramente senza più timori!

Il “bamboccio” della Quarta Compagnia non esitò a piegare il capo verso di lei: ora si che erano vicini, altro che mal di testa da gelato!

 

 

Kenpachi tornò al tavolo e si risedette tra i suoi soldati.

Ikkaku: “Non si dispiaccia capitano, ci ha fatto una gran bella figura, vero ragazzi?”

Yumichika: “Sa come si dice: << A volte ritornano! >>”

L’omone annuì: “Tsk, e va bene, prima o poi doveva crescere, e si doveva arrivare a questo punto: lei che esce coi ragazzi… e io che resto a casa ad aspettarla.”

Undicesima Compagnia: “……”

Kenpachi: “…… Bah! Basta con queste stupidaggini! CAMERIERE! UN ALTRO GIRO!”

Undicesima Compagnia: “SIIIII! VIVA IL CAPITANO KENPACHI!”

Tanto altro saké scorse quella sera in quei bicchieri, e tante risate, rutti e posate volanti disturbarono la quiete del ristorante, e molti ancora furono i brindisi alla salute del loro grande capo!

 

I giovani sono giovani, e se vuoi esserlo anche tu, circondati di gente allegra!

E chi a Soul Society era più allegro, chiassoso, bellicoso, rude e bighellone della sua compagnia?

Le loro urla lo dimostravano ampiamente, anche alla gente in strada!

Ikkaku (facendo a botte): “Molla quei dango tu!”

Maki Maki (ballando ubriaco sul tavolo): “Da quanto non mi divertivo così? Hic!”

Yumichika: “No, è troppo cotto, lo rifaccia.”

Capo-cuoco: “Grrr… si, signore…”

Kenpachi: “E al ritorno prendiamo i risciò!”

Tutti: “SIIII!”

Ikkaku e Yumichika: “NOOOOO!”

 

 

 

E con questo, la fic si chiude ^__^

Quegli yakuza dell’Undicesima che fanno “Aaaaawww…” è stata un’altra delle mie solite improvvise trovate cento volte migliori di quelle programmate a lungo! XD

Viva l’ispirazione folgorante!

Che dire? Il finale del precedente capitolo mi piaceva molto, ma si vede che la mia passione per il lieto fine non è rimasta al suo posto… Per una volta in cui la coppietta di cui ho scritto non si realizzava inevitabilmente… Dopo un salto temporale in cui si sono tenuti in contatto forse ciò potrà essere ugualmente possibile… Ad ogni modo, a voi decidere se li preferite come coppietta o come amici: vi ho regalato un’altra razione di risate prima di partire e ne sono contento ^__^

Solo che qualcuno ultimamente si è dimenticato di commentare… U__U
Spero al mio ritorno di leggere i vostri pareri ^__^
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito in questa mia fic estiva, che doveva essere leggera e da scrivere in fretta e su cui invece ho dovuto ragionare pure un sacco in certi punti! XD

Grazie a Malandrino-ninja, meryonchan90 e Darkshin per la loro fedeltà nel leggere e commentare le mie fic!

 

Detto questo, buone vacanze a tutti voi, e felice estate da NaruXHina!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

  
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