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Autore: suspiriaSW    06/08/2010    2 recensioni
Edward. Il suo istinto di protezione...
Bella. La sua incredibile fragilità...
Una one shoot ispirata alla storia d'amore tra Edward e Bella
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Bastò una leggera spinta sulla finestra socchiusa per permettermi di entrare nella stanza.
Era autunno, il letto era coperto da un piumone a fiori.
Lei dormiva già da qualche ora. Rannicchiata tra le lenzuola ed il cuscino, i capelli scompigliati le coprivano in parte il viso.
Accostai il vetro, per non fare entrare troppa aria fresca dalla notte di Forks, e senza fare rumore, con lentezza, mi sdraiai accanto a lei.
Il suo respiro regolare si rese per quell’attimo inquieto, come se avesse percepito la mia presenza.
Si girò e con un abbraccio si strinse forte a me.
Potevo sentire il suo terribile profumo, quell’odore invitante di sangue che chiedeva solamente di essere estorto dalla vita di Bella.
Avevo lottato contro quel desiderio di morte, quella voglia insaziabile, fino ad arrivare a provare solamente amore puro e desiderio di protezione verso di lei.
Con le dita le accarezzai il viso, restando con lo sguardo fisso sui suoi occhi chiusi. Le palpebre si muovevano velocemente. Probabilmente stava sognando. Ma la sua mente restava un mistero per me, quindi mi fidavo di quell’impressione.
La sentivo inerme, quasi arresa.
Affondava il viso nella mia spalla, mentre sembrava aggrapparsi alla mia schiena con le mani. Questa piccola ragazzina, così fragile e distratta, aveva bisogno di me, ma allo stesso tempo la sua vita sarebbe stata così diversa se non mi avesse mai incontrato. Ora schiere di vampiri le danno la caccia, con il solo desiderio di vederla morta. Anzi, di vederci morti entrambi. Ed io non riesco nemmeno a pensare di poterla perdere. Mai.
Non c’è nulla che non farei per saperla al sicuro.
La sua presenza, il suo corpo esile coperto solamente da una t- shirt troppo grande mi fecero tornare di colpo alla realtà, a questo stupendo sentimento, lontano dalle preoccupazioni per qualsiasi imminente tragedia.
Con dolcezza, passavo le mie mani sulle sue spalle e sulla schiena, quasi per cullarla.
Movimenti ripetitivi, lenti, affettuosi.
Restò immobile per ore intere, finchè l’alba non accese di luce la camera.
I primi raggi di sole arrivarono in modo indiretto su di noi, ma potevo già sentire la loro presenza e la mia pelle che iniziava a reagire. Istintivamente, andai a tirare la tenda che aveva lasciato scappare quello spiraglio di luce. E poi era domenica, Bella meritava di dormire qualche ora in più.
Iniziai a percepire il suo risveglio, i primi goffi tentativi di stiracchiarsi.
“Buongiorno” mi disse, con la voce ancora addormentata.
“Ciao” le risposi, con un bacio sulla guancia.
“Sei rimasto qui tutta la notte?”
“Quasi… sono arrivato più tardi del solito”
“Sai cosa ho sognato stanotte?”
“Dimmi”
“Che mi portavi un mazzo di rose”
“Ah, bene! Pensavo che avessi visto qualcosa di brutto”
“No, era un sogno stupendo”
Si avvicinò al mio viso. Un bacio leggero.
“… Era stupendo perché c’eri tu”

  
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