Scusate per il ritardo, ma sono partita e quindi non ho potuto aggiornare prima. Questo è l'ultimo capitolo, spero che vi piaccia e di ricevere qualche recensione :)

Cinque anni dopo.

I miei tacchi ticchettano sul freddo marmo della chiesa, e il mio lungo abito bianco striscia sul pavimento.
Stringo forte il braccio di mio padre, che cammina accanto a me al ritmo della dolce melodia che ci sta accompagnando verso l’altare.
La mia mente torna indietro a qualche mese fa, si perde nel ricordo di una delle serate più belle della mia vita.

Era qualche giorno che non vedevo Tom, a causa del suo lavoro, quindi mi aveva invitato a cena da Lui, per una semplice cenetta, o almeno così mi disse.
Ero felice di poter finalmente trascorrere un’altra sera con il mio ragazzo, ed accettai senza neanche fare domande.
Quando arrivai lì, Tom mi si presentò davanti vestito di tutto punto e mi accompagnò al tavolo. Mi aveva preparato una meravigliosa cenetta a lume di candela.
Nonostante la sua cucina non fosse delle migliori, mangiammo benissimo.
Dopo cena propose di andare in terrazza a guardare le stelle, ed acconsentii subito.
Ci sdraiammo abbracciati sotto uno stupendo cielo stellato e restammo così per molto tempo, persi l’uno nel profumo dell’altro, cercando con lo sguardo le stelle cadenti.
Ad un tratto, una di esse squarciò il cielo.
Avevo tutto ciò che desideravo, tutto ciò di cui avevo bisogno, ma espressi ugualmente un piccolo desiderio.
Chiusi gli occhi e strinsi forte la maglia di Tom.
Voglio rimanere con Tom per tutta la vita, anzi, per l’eternità; pensai.
Quando riaprii gli occhi, Lui mi stava fissando.
-Devo dirti una cosa. – Disse, alquanto agitato.
Mi tirai su e lo fissai negli occhi.
-Dimmi.
Iniziò a stuzzicarsi il piercing al labbro per l’agitazione.
-Sei diventata la mia vita, sei tutto quello che ho, e tutto quello che voglio avere.
Mi prese la mano e la accarezzò dolcemente.
-Ti amo, Aja.
-Anche io, ti amo. – Risposi timidamente.
-Sposami.
Il mio cuore esplose di gioia.
Non riuscivo a dire nulla, era come se le mie corde vocali si fossero paralizzate.
Tirò fuori dalla tasca dei suoi larghi jeans un piccola scatola e la aprì.
Dentro di essa c’era un meraviglioso anello con un piccolo e luminoso diamante.
Cominciai a piangere senza rendermene conto e lo strinsi a me con tutta la forza che avevo.
-Sì diamine, voglio sposarti!
Mi infilò l’anello al dito e mi baciò.
Fu uno dei nostri baci più belli; dolce, appassionato, tenero.
Mi accarezzò il volto, stringendolo tra le sue mani, quasi avesse paura che io potessi scappare. Ma come avrei potuto, se il mio cuore gli apparteneva?
Si allontanò lentamente da me.
-Hai visto anche tu quella stella cadente, vero? – Mi chiese.
Annuii silenziosamente.
-Avevo espresso un desiderio e … si è avverato. – Continuò Lui.
Ci guardammo negli occhi per un lungo istante.
-Pensavo che tu avresti rifiutato … siamo così giovani …
Gli premetti un dito sulle morbide labbra.
-L’amore non ha età. – Bisbigliai. – E poi, sai una cosa? Anche il mio desiderio si è avverato.
Ricominciammo a baciarci come se fossimo in astinenza da anni e …

Uno scossone al braccio di mio padre mi riporta al presente.
Con i ricordi sono riaffiorate nuove lacrime, inizio a cercare qualcosa che mi aiuti a trattenerle, e il mio sguardo si posa su di Lui, la mia fedele ancora di salvezza.
È semplicemente meraviglioso. Non avrei mai immaginato che uno smoking potesse donargli tanto, ma in fondo Lui l’ha sempre detto, che sta bene con qualsiasi cosa!
Con ogni passo che faccio la distanza dall’altare diminuisce e il battito del mio cuore accelera; ci siamo quasi.
Accanto a Lui ci sono Bill e Andreas che sorridono a trentadue denti, dall’altra parte mi aspettano Hanya e Bess, con un bouquet in mano e gli occhi lucidi.
Raggiungo l’altare e mio padre posa la mia mano su quella di Tom.
Tutto svanisce, ci siamo solamente io e Lui; ci siamo solo Noi.
Il tempo scorre più velocemente di come avrei mai potuto pensare. Le ore sembrano minuti, i minuti sembrano secondi.
-Bene, ora recitate le vostre promesse. – Interviene il prete.
Tom si schiarisce la gola, mi prende le mani e comincia a parlare, guardandomi negli occhi.
-Io, Tom, prendo te, Aja, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
Tocca a me, è il mio momento.
-Io, Aja, prendo te, Tom, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
I miei occhi sono gonfi di lacrime e continuo a mordermi il labbro per l’agitazione.
Il suo sguardo mi rassicura, fa scomparire tutte le mie preoccupazioni in un solo istante.
Ora Lui è mio, solo mio. Ed io sono solamente sua.
Il prete richiama la nostra attenzione, e dopo lo scambio degli anelli, pronuncia l’ultima formula.
-Vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.
Tom mi prende e comincia a baciarmi dolcemente.
Le mie guancie avvampano dall’imbarazzo al solo pensiero di tutte le persone che ci stanno guardando, ma in fondo, questo è ciò che voglio, Lui è ciò che voglio.
Lascio che l’emozione prenda il sopravvento su di me, e mi perdo in Lui.
Ora tutto ciò che conta è Tom, e così sarà per tutta la mia vita, anzi mi correggo, per tutta l’eternità.