Naturalmente
tutti i personaggi sono creature di J.K.Rowling e
sono di sua proprietà.
Harry camminava per le strade di Godric’s Hollow diretto al
cimitero. Il cielo era pieno di nuvole e il forte vento gli scompigliava i
capelli, ma lui sembrava non accorgersene. Diretto alla tomba dei suoi genitori
pensava e ripensava ai molti avvenimenti delle ultime settimane.
Il giorno dopo
il funerale di Silente, quando era tornato a Londra, era subito partito con Ron, Hermione e tutti gli altri Weasley per la Tana, dove fervevano già i primi preparativi
per il matrimonio di Bill e Fleur.
Era stata una
cerimonia semplice, con pochi invitati e un’atmosfera insolitamente triste e
silenziosa per un matrimonio. Bill si era ripreso
appieno ed era uscito dal S.Mungo da qualche giorno,
tuttavia nessuno si sentiva davvero in vena di festeggiare. La signora Weasley aveva cercato in tutti i modi di sollevare il
morale generale per allietare il primo sposalizio di uno dei suoi figli, ma non
aveva ottenuto grandi risultati. Harry era rimasto in
silenzio durante tutta la cerimonia e al pranzo si era
seduto in un angolo piluccando qualcosa, ancora troppo scioccato per godersi le
portate.
Inoltre, il
pensiero di Ginny nella stessa stanza dopo quello che era successo rendeva ancora più triste la
giornata. Lei sembrava stare bene, chiacchierava con Hermione
ed intratteneva gli ospiti, ma tutte le volte che Harry
la vedeva sorridere, quella creatura nella sua pancia gli dava fitte dolorose e
incurabili. C’era stato solo un momento nel quale aveva sorriso: dopo la fine
di tutti i festeggiamenti, Lupin e Tonks avevano annunciato il loro fidanzamento. Harry era subito andato a congratularsi e aveva sorriso
sinceramente vedendo ancora qualcuno felice. Il suo vecchio professore si
meritava tutto questo e Harry sperò che finalmente quell’ombra di tristezza che lo accompagnava sempre, che
lui pensava provenisse dalla prematura morte di tutti
i suoi amici, sparisse dai suoi occhi. Dopodiché se n’era andato in fretta, pronto a tornare dai Dursley.
Aveva dovuto discutere un po’ con Ron e Hermione per convincerli a fermarsi alla Tana; si sarebbero
incontrati lì a Godric’s Hollow,
lui li avrebbe visti quel pomeriggio.
Il momento più
difficile era venuto quando, uscendo dalla casa dei Weasley,
attraversando la cucina si era trovato davanti Ginny.
- Volevo
salutarti, Harry. E
augurarti buona fortuna- le aveva detto lei sorridendo.
- Grazie- lui
non sapeva cosa dirle così le aveva sorriso e aveva
continuato a camminare. Arrivato alla porta lei lo aveva chiamato e quando lui
si era voltato lei era esattamente a un passo da lui. Quando gli si era avvicinata? Sempre sorridendo, guardandolo
negli occhi gli aveva detto
- Voglio solo
dirti che hai ragione. Forse è meglio così-
Come poteva
non amarla? Lei era così forte, affrontava tutto senza mai lamentarsi, non si
tirava mai indietro ed aveva accettato la situazione senza lacrime o suppliche.
Harry fece un passo e la baciò, dolcemente
come ormai faceva sempre quando la salutava. Poi se ne andò,
voltandole le spalle un’altra volta. “Fa che non sia stato un bacio d’addio”
aveva sperato quando aveva inforcato la sua Firebolt
e si era allontanato.
Le settimane a
Privet Drive erano state tutto sommato tranquille,
trascorse in camera sua con la sola compagnia di Edwige.
Il giorno dopo il suo diciassettesimo compleanno aveva richiuso il suo baule ed
aveva lasciato per sempre quella casa. Non ci sarebbe più
tornato, non era mai stato felice lì.
E ora era qui, nel paese dei suoi
genitori, pronto ad iniziare la sua ultima avventura. Quando vide l’entrata del
cimitero, la sua mano di strinse automaticamente
attorno al falso Hoxcrucio (gli Hoxcruces
sono degli oggetti particolari all’ interno dei quali si possono inserire delle
parti di anima. In questi ci sarebbero le parti di anima
di Voldemort!!) che aveva sempre con sé.
Avanzava tra
le lapidi sentendo li sibilo del vento tra i rami, la
tristezza che cresceva nel suo cuore quasi quanto la rabbia verso Piton che lo spronava a proseguire. Trovò la tomba dei suoi
genitori, una semplice lastra di marmo.
Lily
& James
Potter
1960-1988
(Le date le ho
messe a occhio, non sbranatemi se non sono quelle
giuste!! J)
Mamma e papà!
All’improvviso vedere tutto questo lo fece stare male, molto male. Pianse.
Calde lacrime gli bagnarono le guance e i singhiozzi aumentarono davanti alla
prova tangibile della loro fine. Fino ad allora, pur
sapendo che erano morti, non aveva mai visto niente di certo, sapeva solo che
non c’erano più. Non era mai stato nella loro casa, non aveva mai toccato nulla
che fosse stato loro, a parte il mantello
dell’invisibilità e la Mappa del Malandrino. Questo pensiero lo annientò e lo
fece sentire solo come mai in tutta la sua vita e tra le lacrime si accorse di
esserlo davvero. I suoi genitori, Sirius,
Silente: tutte le persone che gli erano più care, che lo avevano sempre
protetto se n’erano andate e ora nessuno restava tra lui e Voldemort.
Si sentiva allo scoperto, come un pulcino sperduto nel mondo che non sa dove andare, dilaniato dal dolore , ma obbligatoriamente pronto
a mettere i momenti di disperazione da parte per concludere la sua missione.
Per quanto gli facesse male doveva reagire, continuare la sua ricerca, per far
sì che il sacrificio di Silente non fosse stato vano.
Eppure si sentiva così stanco di tutto!
Avrebbe voluto addormentarsi e dormire fino a quando Ron
non l’avesse svegliato dicendogli che era stato tutto un sogno e che si doveva
sbrigare per non arrivare in ritardo alla lezione della McGrannitt.
Ahimè non era così semplice, avrebbe dovuto lottare ancora, rischiare la sua
vita fino al momento decisivo, lo scontro con il Signore
Oscuro. Per ironia della sorte quello era il momento
che sentiva di temere di meno. Già due volte si era trovato al cospetto di Voldemort ed entrambe le volte si era accorto di non
esserne terrorizzato, ma di disprezzare profondamente quell’uomo
che come lui aveva un grande potere, ma che aveva
scelto di usarlo per il male. L’unica cosa che temeva era di perdere il
controllo; sapeva che Voldemort l’avrebbe provocato
parlandogli di Sirius, dei suoi genitori e
soprattutto di Silente, ma lui sarebbe dovuto
resistere, perché se si fosse lasciato provocare avrebbe perso il controllo e
di conseguenza avrebbe abbassato la guardia e lui non voleva assolutamente
rendere più facile al Signore Oscuro la sua eliminazione.
Tuttavia,
prima di andare dal suo nemico, doveva ancora trovare gli altri Hoxcruces e distruggerli. E non aveva la ben che minima idea di
dove fossero!!
Cercarli
avrebbe richiesto più tempo di quanto probabilmente non avesse, sempre che non
li avesse già presi lo sconosciuto che aveva sottratto anche quello che avrebbe
dovuto avere nella tasca. Harry tirò fuori dalla tasca il biglietto trovato insieme al falso Hoxcrux, e lo rilesse.
To
the Dark Lord
I
know I will be daed long before you read this but I want you to know that it
was I who discovered your secret. I have stolen the real Hoxcrux and intend to
destroy it as soon as I can. I face death in the hope that when you meet your
match, you will be mortal once more.
R.A.B.
(La traduzione
è più o meno così: al Signore oscuro so che sarò morto da un po’ prima che tu
legga questo, ma voglio che tu sappia che sono stato io a scoprire il tuo
segreto. Ho rubato il vero Hoxcrux e intendo
distruggerlo prima che posso. Guardo in faccia la morte nella speranza che
quando tu incontrerai il tuo avversario, tu sarai mortale ancora una volta.)
R.A.B.
Non aveva idea di chi potesse essere e soprattutto come avesse saputo degli Hoxcruces e fosse riuscito a prenderlo, contando tutta la difficoltà
che avevano incontrato loro. Solo due possibilità gli venivano in mente:o era un mago potentissimo che in qualche modo era venuto a
saperlo e voleva distruggere Voldemort per prenderne
il posto, o era un potente alleato che non aveva ancora incontrato o che magari
Silente gli aveva tenuto nascosto. Per un attimo pensò a Sirius,
avrebbe voluto tanto che fosse lui, che tornasse dicendogli che la sua morte
era stata tutta una copertura e che aveva raccolto importanti informazioni
durante quell’ anno e che avrebbero posto fine a tutto questo insieme.
Nonostante le sue speranza, però, sapeva che non era
possibile soprattutto perché non vedeva il motivo per cui Silente non l’avrebbe
dovuto avvertire che era vivo e che probabilmente l’avrebbe preceduti alla
caverna.
La realtà era
che non sapeva chi era questo R.A.B. e aveva paura di
quello che avrebbe potuto scoprire, si sentiva come un presentimento.
- Harry!!!Siamo qui!!- l’urlo di Hermione lo distolse rapidamente dai suoi pensieri e si
voltò aspettando l’arrivo dei suoi amici. Ron ed Hermione. I suoi migliori amici, le due
persone che erano rimaste sempre con lui e a cui aveva detto tutto, fin
dall’inizio. Avevano condiviso con lui i momenti peggiori e avevano
rischiato la vita come e forse anche più di lui, ma erano ancora lì, erano con
lui. E ora erano tutto ciò che rimaneva delle persone
che gli erano più care. Loro e Ginny, ma aveva
deciso, ancora quando era ad Hogwarts,
che non l’avrebbe mai coinvolta in questa storia, aveva già rischiato gli anni
precedenti e lui teneva troppo a lei per lasciarla continuare per una via che,
sapeva, non sarebbe riuscito a percorrere con lei accanto, non avrebbe permesso
che così tanta oscurità la circondasse. Ma loro due,
invece, non l’avrebbero mai abbandonato, anche se li avesse scacciati non se ne
sarebbero andati, ormai lo sapeva.
Hermione arrivò davanti a lui e lo abbracciò,
mentre Ron dietro di lei gli sorrideva.
- Ciao Harry, come stai?- gli disse dandogli una leggera pacca
sulla spalla.
Lui li guardò
e sorrise. Sarebbero stati con lui fino alla fine, non
sarebbe mai stato solo. Per quanto fosse preoccupato per il futuro di
tutti loro, sapeva che finchè fossero stati insieme ce l’avrebbero fatta. Avrebbero camminato attraverso la
valle della morte e l’avrebbero superata, perché
nessuna oscurità o forza del male avrebbe mai potuto distruggere la loro
amicizia che avrebbe illuminato sempre il loro cammino e che sarebbe resistita
a qualsiasi incantesimo.
- Bene- disse
mettendo entrambe le sue braccia intorno alle loro spalle- Andiamo,
abbiamo una lunga strada da fare…-
Loro tre
insieme si avviarono verso la loro ultima avventura.
Harry, Ron e Hermione. Fino alla morte. Per
sempre…