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Autore: Kyryu    07/08/2010    3 recensioni
Dalla prima parte:"Avessi un’altra possibilità… Come un fulmine a ciel sereno, rinvenne il ricordo delle parole di Fred… -Ti aspetterò a Vancouver per un giorno, Conosco la città. Ti lascio una traccia a… Riley Park. Se la segui, arriverai a me. Ma dopo ventiquattr’ore leverò le tende.- La via d’uscita non sembrava tanto male, ma mancava il tempo. Sempre troppo poco tempo…" Una flash-fic per chi, come me, ha adorato questa piccola vampira..!!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La  (non più) breve seconda vita di Bree Tanner

 

Introduzione: a partire da Eclipse, fino ad arrivare all’uscita del libro “La breve seconda vita di Bree Tanner” avrei preferito  un finale diverso per questa vampira. Bene mi cimenterò in questa one-shot composta da tre capitoli, sperando di trovare delle persone che la pensino come me… spero di riuscire ad accendere una scintilla di speranza per chi, come me, avrebbe preferito un lieto fine. T_T

Ho aggiunto anche un po’ della mia solita fantasia e ho aggiunto un qualcosa che, secondo me, rende speciale la storia.

Spero vi piaccia…

 

 

 

 

 

-Jasper!- lo fermò Carlisle.

Quello indugiò e guardò Carlisle incredulo. –Che succede?-

-Non vuole combattere. Si è arresa.- 

 

Da “La breve seconda vita di Bree Tanner” – Stephenie Meyer

 

 

Prima parte

 

In quell’istante mi accorsi dell’enormità della situazione.

Sembrava che tutto si fosse fermato, mentre in lontananza riecheggiavano ancora i rumori sordi della battaglia.

Non avevo più la forza, né la voglia di combattere e… l’immagine di Diego, ucciso dalle luride mani di Riley mi rendevano sempre meno restia  a far collegare il mio cervello al resto del corpo.

Non seguii affatto la discussione effervescente che si stava svolgendo davanti ai miei occhi tra quel tizio biondo –Jasper, a quanto avevo capito- il vampiro buono, Carlisle, e quella donna dal viso a forma di cuore; d’altronde, qualsiasi cosa avessero deciso, avevo una mezza impressione che al 99% dei casi, sarei morta. Lo sguardo color del caramello di quella donna si fissò nel mio, tanto intensamente da provocarmi una leggera scossa… quello era lo sguardo che una madre riservava per i propri figli e, in un attimo, una  profonda tristezza pervase la mia mente: mi resi conto che non avrei mai più potuto riabbracciare l’amore della mia vi.. esistenza, se così la potevamo definire, sicuramente non avrei mai avuto la possibilità di poter godere dell’affetto di quella donna che stava litigando per proteggermi, per tenermi al proprio fianco.

Se avessi avuto il beneficio delle lacrime, le avrei versate con tutto il mio cuore: forse neanche nella mia vita precedente qualcuno mi aveva mai mostrato che cosa significasse veramente amare incondizionatamente come quella donna, E m’immaginai ancora un’esistenza diversa, ancora più diversa di quando immaginavo di scappare con Diego: m’immaginai di vivere con quella famiglia… quell’unità che contraddistingueva quel clan –o, ai miei occhi, sembravano una vera e propria famiglia- e mi vidi in mezzo a loro, che giocavo a rincorrere il vampiro grande, grosso e dall’aspetto giocherellone, che facevo lavori di giardinaggio con la donna dagli occhi dolci, che studiavo con Carlisle, che facevo amicizia con tutti gli altri componenti della famiglia… e niente mi sembrò più giusto di quella dolce immagine.

Sì, magari nella prossima vita… sempre che ci sia una nuova possibilità per me… pensai, incontrollatamente.

Avessi un’altra possibilità…

Come un fulmine a ciel sereno, rinvenne il ricordo delle parole di Fred… -Ti aspetterò a Vancouver per un giorno, Conosco la città. Ti lascio una traccia a… Riley  Park. Se la segui, arriverai a me. Ma dopo ventiquattr’ore leverò le tende.-

La via d’uscita non sembrava tanto male, ma mancava il tempo. Sempre troppo poco tempo…

Feci risuonare la mia voce in mezzo alla conversazione:

-Un modo c’è… per fare in modo che nessuno si faccia male…- avanzai, incerta.

Nonostante avessi usato un tono di voce impercettibile per qualsiasi orecchio umano, aveva avuto lo stesso effetto di un urlo agghiacciante nel cuore della notte. Sentii gli sguardi di quei tre vampiri su di me, di un colore densissimo, totalmente diverso da quello che avevo visto per mesi rispecchiato negli occhi dei miei compagni.

-Nessuno ti ha autorizzata a parlare..- mi abbaiò autoritario Jasper, prontamente fermato da Carlisle. La donna vampiro, chiamata Esme mi si avvicinò, cauta.

-Parla pure, mia cara…-

-Un… mio compagno mi ha detto che mi avrebbe aspettata a Vancouver per un giorno. E’ partito venti secondi prima che cominciasse la battaglia… Lui.. lui.. ha un potere: sa rendersi… come dire… invisibile. Nel senso che, applicando il suo potere, riesce a farsi dimenticare della sua esistenza quasi come se fosse invisibile…- dissi, incerta.

I tre avevano lo sguardo spalancato.

-Che tipo di effetti provocava, per fare in modo che si rendesse invisibile?- mi chiese Carlisle, interessato.

-Ehm.. lui.. si rendeva repellente per qualsiasi persona presente nel raggio di chilometri. Nessuno riusciva a guardarlo senza rimanere disgustato, se applicava il suo potere. Poteva decidere lui chi ammettere nella sua bolla e chi no. E’ molto bravo in questo… se… potessi arrivare da lui e poi scappare.. nessuno sarebbe costretto a .. lottare per me.. o a rischiare..- dissi, temendo sempre la reazione di quel tipo biondo accanto a Carlisle: quel suo viso così marchiato da quelle cicatrici mi incuteva timore; il suo sguardo sembrava perennemente arrabbiato o concentrato e rendeva tutto attorno a noi, sempre più teso.

I rumori della battaglia non si sentivano già più, forse soltanto urla di qualcuno che dettava comandi… in lontananza, sentii la voce leggera della vampira dai capelli corti e corvini dire:

-Manca poco.. saranno qui a momenti…-

I tre si guardarono tra di loro e Carlisle, prese in mano la situazione e disse, a bassa voce:

-Sam… mi presteresti Seth per una missione?-

Sentii un abbaiare intenso e profondo, quasi come se stesse richiamando qualcuno da lontano. Era proprio da lì che sentivo il rumore sordo dei passi di un animale enorme; l’odore, trasportato dal vento, non era dei migliori.. anzi, mi nauseava solo la leggera scia, non osai immaginare quello che avrei provato quando fosse arrivato nel punto dove eravamo messi.

Mi concentrai sul suono: doveva essere di grande stazza, vampiro o qualsivoglia altro animale fosse, camminava su quattro zampe, il respiro sembrava fosse tranquillo come se non stesse correndo, ma stesse facendo una semplice galoppata… dai rumori, sembrava stesse correndo con la lingua tra i denti, sbavando dappertutto.

In meno di dieci secondi, davanti ai miei occhi si presentò l’immagine di un lupo enorme dal pelo grigio … con un km di lingua che gli spuntava dalle fauci grandi e ben fornite di due file di denti affilati. Il ringhio acuto che salì dalla sua gola, fu un chiaro avvertimento a non avvicinarmi a lui.

Mi spostai all’indietro, cercando di capire che razza di animale fosse.

-Tranquilla… Seth, nonostante possa sembrare minaccioso, non ti toccherà.- disse Carlisle, minacciandolo con lo sguardo.

Quasi per convincermi di quella verità, provai a cercare gli occhi di quel lupo formato deluxe, trovandovi due bellissimi occhi neri… due occhi neri, profondi come un cielo notturno pieno di nuvole cariche di pioggia.

Non sentivo più niente che non fosse il suo respiro e non vedevo altro che non fossero i suoi occhi: mi aveva conquistata a prima vista. E la stessa cosa doveva valere per lui, dato che non staccava i suo occhi dai miei e pendeva da qualsiasi mio movimento facessi.

I lontananza, sentii il commento della tipa dai capelli corvini che aveva preso sottobraccio Jasper.

-Era destino che s’incontrassero..-

-Va bene.. ma non c’è tempo!- disse Carlisle, alla svelta, interrompendo la nostra bolla sottile. –Seth… portala a Vancouver! In fretta! Parti prima che arrivino i Volturi..-

Esme si avvicinò al lupo e gli sfiorò il manto grigio con la mano, sussurrando:

-So bene che ti prenderai cura di lei fino a quando non sarà al sicuro… quindi.. è nelle tue mani…-

Il lupo mi si avvicinò –mamma mia, quanto puzzava tremendamente- e mi diede la schiena, sedendosi a terra: sembrava un chiaro invito a prendere posto sulla sua schiena.

Non abbi neanche il tempo di pensarci che due mani mi presero le braccia e mi issarono velocemente sul suo dorso.

-A presto… come ti chiami?- mi chiese, premurosamente Esme.

Aprii bocca e sussurrai il mio nome, unica certezza in quel momento:

-Bree..-

E, in unico passo, ci addentrammo nella foresta, combattendo contro il tempo, unico nemico per la mia salvezza.. ed adesso, anche per la salvezza di Seth.

 

  
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