Eccomi qui con una
piccola one sui Panic! At The disco^^
Spero che vi piaccia! Lasciate un commentino!
Song: Time to Dance, Panic! At the Disco.
You're
pulling the trigger… all wrong….
Well, she's
not bleeding on the ballroom floor
Just for the attention.
Non ci poteva credere
che stessa davvero succedendo. Doveva essere un incubo orribile che lo aveva
assorbito totalmente levandogli la capacità di ragionare e quindi di uscirne…
Abbassò gli occhi sul
pavimento e sulle due valigie che erano appoggiate su di esso, di fianco ai
suoi piedi.
Poi li rialzò di
nuovo sulla porta bianca. Non voleva aprirla ed uscire definitivamente da
quella vita ma sembrava la sola cosa da fare.
“allora te ne vai sul
serio?” una voce lo ghiacciò. Quella voce che fino a pochi mesi fa non voleva
far altro che restare ad ascoltare tutta la notte mentre gli sussurrava
dolcemente ‘ti amo’ e che, in quel frangente, era
diventata fastidiosa al punto da mettergli ansia. Si voltò scontrando gli occhi
nocciola di Brendon con i suoi e trovandoli
estremamente spenti. La cosa, se possibile lo rattristò ancora di più… “Ryan ti ho fatto una domanda…
pensi di rispondermi?”
Cause that's
just ridiculously on.
Well, she sure is gonna get it
Il chitarrista scosse
il capo “e qual’è la risposta che ti aspetti? Sai, non
mi va di litigare anche adesso…”
“mi aspetto la prima
risposta sincera da molto tempo” replicò sarcastico il cantante appoggiandosi
con la spalla allo stipite della porta “credevo mi amassi…”
aggiunse poi sottovoce abbassando lo sguardo sulle scarpe, come se non volesse
far sentire quella frase a Ryan.
Quello però sorrise,
triste. Si, lo amava eccome, lo amava molto più di se stesso. Ma non poteva più
sopportarlo, non accettava più di essere
trattato come una costante nonostante tutto, come se il fatto che stessero
assieme fosse scontato e non potesse cambiare.
Ma infondo Brendon era un astuto show man no? Poteva benissimo
recitare la parte del cuccioloso solo per sollevarsi
dalla responsabilità di aver contribuito nella dipartita di Ryan.
Si, stava lasciando i
Panic at the Disco, per sempre.
Dal canto suo il
cantante sembrava assurdamente tranquillo, quasi sollevato del uscita del
chitarrista della sua vita. E quello era il colpo al cuore maggiore….
“me ne vado sul
serio, si. Qui per me non c’è più nulla”
Poi lo guardò ancora,
per vedere la reazione del più giovane. Ma quello non si mosse ne diede segni
di interesse per la cosa.
“ok va bene come
preferisci. Non chiuderti la porta sul naso uscendo”
Ryan strinsi i pugni
prima di chinarsi e con decisione issarsi la chitarra sulla schiena, prima di afferrare
con prepotenza le valige e arrivare a grandi passi fino alla porta.
“un ultima cosa”
disse voltandosi con decisione verso Brendon che lo
guardava con sufficienza “se un giorno mai crescerai e ti accorgerai che hai
fatto un enorme cazzata a farmi uscire così dalla tua vita…
allora sappi che sarà troppo tardi ok? Non tornerà mai come prima…”
E detto questo diede
un sonoro calcio alla porta di ingresso aprendola e uscendo fuori, alla luce
del sole.
Here's the
setting
Fashion magazines line the walls now
The walls line the bullet holes
La macchina lo
aspettava alla fine del vialetto.
L’autista lo aiutò ad
caricare la valige ma si strinse la chitarra al petto, rifiutandosi di metterla
nel bagagliaio.
“al aereoporto, per favore” disse poi sedendosi sui sedili
posteriori e rimanendo in un tacito silenzio.
Non poteva crederci. Lo
aveva davvero trattato in quel modo? Era arrabbiato e triste.
Si sentiva preso in
giro.
Si sentiva tradito….
Che fine avevano
fatto i loro ricordi? I loro
sogni? Le loro speranze? Le loro promesse….
Erano disseminate in
giro fra i frammenti della sua anima persa…
Si concesse un paio
di lacrime silenziose mentre la macchina sfrecciava verso l’aereoporto.
Dio era stato davvero
così stupido e cieco da fidarsi di un tale stronzo? No, Brendon
era stupido e doveva solo realizzare i suoi errori…
ma li avrebbe realizzati?
Forse si, forse no.
Chi lo poteva dire?
Chiuse gli occhi
guardando fuori dal finestrino mentre i ricordi allegri si manifestavano ai
suoi occhi….
Baci, carezze,
sussurri e sorrisi.
Sembrava tutto così astratto…
Have some
composure
Where is your posture?
Oh, no, no
You're pulling the trigger
Pulling the trigger
All wrong
“cosa ti fa pensare che siamo fatti per stare insieme Ryro?”
Brendon alzò il capo dal petto di Ryan guardandolo negli
occhi e lì, proprio lì, l’altro lesse l’incertezza.
Era tutto dannatamente nuovo per loro, tanto da spaesarli. Era tutto tutto così
strano e eccitante.
Così bello che doveva essere per forza sbagliato. Eppure loro
si sentivano come rinati nello stare insieme.
“penso che senza di te io non posso essere io” disse il
chitarrista dopo averci pensato bene, passando un dito sul labbro inferiore del
cantante che sorrise intenerito “penso che tutti questi anni passati assieme
siano in qualche modo la causa del mio bisogno di averti costantemente intorno
a romper mi le scatole” aggiunse in fine con un sorrisetto un po’ crudele.
Il morettino roteò gli occhi alzandosi in piedi e
rivelando così il corpo nudo al suo amante “bravo, fai lo stronzo anche adesso
rovinando così il romanticismo! Anzi no! Uccidendolo brutalmente a colpi di
ascia! Dio Ryro sei un coglione” terminò guardandosi
attorno “ma dove cazzo sono le mi mutande??”
Ryan esplose a ridere “non ne ho idea, sai nella foga di
levartele devo averle lanciate da qualche parte…”
“dai aiutami a cercarle! Merda sono le quattro ormai! Tra
poco arriverà Spencer ti rendi conto?” disse sgranando gli occhi “Spencer mi
vedrà senza mutande come un coglione!”
“Brendy Spencer pensa che tu
sia un coglione da anni ormai” disse Ryan alzandosi mentre infilava i suo boxer
grigi “e poi dovremo pur ufficializzare il nostro rapporto prima o poi no?”
disse ovvio.
“si ma non ufficializziamolo mostrando le mie palle al
mondo per favore” concluse il cantante alzando le coperte e guardando sotto al
letto “Ma dove diavolo le hai tirate?” appena avvertì la risata di Ross alzò
gli occhi “cosa c’è di divertente?” il chitarrista gli indicò il soffitto sempre
ridacchiando e appena Brendon alzò li occhi vide le
sue mutande penzolare da una delle pale del climatizzatore “eccheccazzo!
Sei un mostro di mira Ryan!” rise salendo sul letto e afferrandole “davvero,
non so come hai fatto ma questo lancio entrerà nella storia!”
“nah tutto culo”
“essù dai non fare il modesto… dovevi fare il lanciatore di mutande nella vita,
altro che il musicista”
“e tu hai mai pensato di fare il cabarettista? Ci faresti
dei soldi eh”
Brendon rise
mentre si infilava i calzini “ma che dici? Io sono nato per cantare!”
“dici? A me sembri nato per sparare minchiate” rilanciò Ryro allacciandosi i pantaloni.
“vorresti davvero privare il mondo della mia voce?? Mostro!!”
Ryan si mise a
sedere accanto a lui, mentre Brendon finiva di
vestirsi infilandosi una maglietta nera leggermente sbiadita “l’importante è
che tu continui a cantare per me, Brendy, del resto
del mondo non mi importa… anzi, vorrei che la tua
voce fosse solo per me…”
Il cantante sorrise baciandolo lievemente “io canto soprattutto
per te, Ryro… senza la tua chitarra non potrei mai cantare….”
Bugie, ragnatele di menzogne…
Chiuse gli occhi
appoggiando la fronte al finestrino.
Doveva impegnarsi a
dimenticare.
Give me envy,
give me malice, give me a-a-attention
Give me envy, give me malice, baby, give me a break!
When I say "Shotgun", you say "Wedding"
"Shotgun", "Wedding", "Shotgun",
"Wedding"
La porta si chiuse
con un tonfo e Brendon rimase alcuni minuti con gli
occhi spalancati ma persi nel vuoto.
Aveva davvero
trattato Ryro in quel mondo? Lui non voleva vederlo
andare via.
Voleva che rimanesse
li con lui…
Eppure si era
comportato malissimo, spingendolo verso la porta…
Alcuni singhiozzi presero
a squotergli le spalle mentre in un gesto di rabbia
lanciò la tazza di caffè che finì a terra, frantumandosi in tante piccole
parti.
Così come era ridotto
il suo cuore…
Poi cadde in
ginocchio mentre il pianto scomposto lo faceva assomigliare a un bambino
viziato.
Ma come si era
ridotto? Dio, si faceva schifo…
Appoggiò la testa
alla porta respirando rumorosamente, cercando in vano di calmarsi.
Ormai lo aveva perso… era partito.
Si portò una mano al
petto al altezza del cuore, sentiva come se mille aghi si fossero conficcati in
quel piccolo muscolo trafiggendolo….
Come poteva vivere
così? Senza Ryan si sentiva come spaccato in due.
A metà…
She didn't
choose this role
But she'll play it and make it sincere
So you cry, you cry
(Give me a break)
But they believe it from the tears
And the teeth right down to the blood
At her feet
Boys will be boys
Hiding in estrogen and wearing Aubergine dreams
(Give me a break)
Ryan osservò
accuratamente i tabelloni.
Il suo aereo per Las
Vegas sarebbe partito di li a poco, portandolo a casa sua.
Basta Los Angeles.
Basta concerti e sale
di incisione.
Basta al suo sogno d’infanzia.
Si voltò come se si
aspettasse di vedere Brendon li, nel aereoporto.
Poteva immaginarselo,
con un’espressione dispiaciuta sul viso, a rovinare quelle labbra perfette e
gli occhi pieni di tanta tristezza. Si immaginò a lasciare cadere le valige a
terra con un tonfo sordo e correre da lui, stringendolo forte a se.
Ma non c’era.
Non era corso dietro
di lui per tentare di fermarlo. Non gliene importava un cazzo.
Sorrise tristemente
afferrando le valige e avviandosi verso l’imbarco bagagli. Almeno non avrebbe
sofferto troppo ricordando come lo aveva trattato.
Tutte balle
ovviamente, avrebbe sofferto il doppio.
Conosceva Brendon, sapeva che infondo era un bravo ragazzo anche se
coglione. E questo lo faceva morire dentro.
Non poteva mettere da
parte il suo orgoglio per lui?
Fece alcuni passi poi
sentì una voce chiamarlo “RYAN!”
SI voltò con gli
occhi pieni di speranza ma rimane lievemente deluso quando vide Spencer e John
correre verso di lui
“ehy
ragazzi, ma cosa diamine ci fate qui?”
“vogliamo impedirti
di fare una sciocchezza” disse il bassista appoggiandogli una mano sulla
spalla.
“non puoi lasciare la
band! Tu scrivi i testi e dai anima al lavoro!” Spencer si portò una mano ai
capelli guardandolo disperatamente, non aveva mai visto Ryan così deciso come
in quel momento, voleva partire e sapeva che sarebbe stato impossibile
impedirlo “non puoi abbandonarci così!”
Ryan scosse il capo “no
ragazzi, io non servo più. Me lo ha detto Brendon eh-“
“quello è un coglione
lo sai! Apre bocca solo per darci dell’aria!” proseguì il batterista “non puoi
prendere una decisione del genere per un litigio tra fidanzatini!”
“la fai troppo facile”
replicò duramente il chitarrista, poi sospirando si addolcì. Non voleva litigare
anche con loro due, non voleva assolutamente “io non respiro più ragazzi mi
sento chiuso in una morsa… con Brendon
non funziona purtroppo e la cosa va accettata… dobbiamo andare avanti entrambi e il solo modo
per farlo è separarci del tutto… ho deciso di farmi
da parte per primo… vi prego accettatelo…”
John annuì abbassando
il capo mentre gli occhi di Spencer si facevano lucidi “non puoi essere serio… questo è il tuo sogno…”
“Lo era… Brend mi ha tolto anche la
gioia di suonare…”
“vorrei tanto poter
fare qualcosa per convincerti a rimanere…”
“non c’è nulla da
fare Spencer… questa è la mia decisione…”
“vieni qui” disse
tirandolo per un braccio e abbracciandolo. Avevano iniziato a suonare insieme,
non poteva crederci che ora se ne sarebbe andato lasciando la band per sempre.
Ryan sentì le lacrime
tornare a bagnargli gli occhi e le guance e per quanto ci provò non riuscì ad
impedirne la fuoriuscita.
Anche Spencer prese a
piangere, stringendo l’amico a se, come per impedirgli di partire.
John, che fino a quel
momento se n’era rimasto zitto a testa bassa si avvicinò ai due, appoggiando
una mano sulla nuca di Ryan e scompigliandogli i capelli.
Solo quando
chiamarono il volo di Ryan si staccarono “ragazzi vi auguro ogni bene” disse
loro asciugandosi gli occhi e sforzando un sorriso “in bocca al lupo per tutto…”
“vorrei tanto
spaccare il culo a Brendon” disse Spencer ridendo fra
le lacrime, imitato poi anche da Ryan, mentre John abbozzava un sorrisetto. Anche
lui gli avrebbe mollato volentieri un paio di pugni.
“lasciatelo in pace
ok?” disse il chitarrista stupendoli “non ditegli nulla, non fategli pesare il
mio addio. Ve lo chiedo come regalo di separazione ok?”
Spencer scosse il
capo mentre le ultime lacrime gli rigavano le guance “proprio non riesci a
smettere di proteggerlo vero?” gli chiese John sempre sorridendo “nemmeno
quando ha schifosamente torto”
Ryro scosse il capo “no
ragazzi, è più forte di me. Ora devo davvero andare…
ci sentiremo presto ok?”
I due annuirono e
dopo un altro abbraccio veloce Ryan raccolse le valige avviandosi a passo
spedito, senza più voltarsi.
O non sarebbe
partito.
Spencer e John lo
guardarono allontanarsi sempre più fino a sparire.
“è assurdo” disse
ancora il batterista, mentre John gli appoggiava una mano sulla spalla.
“andiamo” gli disse “è
inutile rimanere qui, ormai è andato”
Have some
composure
Where is your posture?
Oh, no, no
You're pulling the trigger
Pulling the trigger
All wrong
Il fiatone lo stava uccidendo
più o meno come le fitte che gli stavano per far sputare la milza.
Ma doveva raggiungere
Ryan ed impedirgli di partire, a costo della vita.
Non gli importava se
poi avrebbe vomitato davanti ai suoi piedi. Bastava raggiungerlo, prenderlo e
baciarlo.
Anche a costo di
vomitagli in bocca, anche se di certo la cosa non sarebbe stata poi così
gradita.
Non sapeva nemmeno
quale cazzo di volo aveva scelto!
“Las Vegas!” disse
indicando il tabellone e fermandosi li sotto, con le gambe che tremavano per lo
sforzo “imbarco sette!”
Si guardò attorno e
con un brivido di terrore si accorsi di essere vicino al 25. Mugugnò sofferente
mentre rileggeva l’orario. Non ce l’avrebbe mai fatta, ma prese a correre lo
stesso.
“Brendon!!”
si fermò di scatto mentre Spencer e John lo raggiungevano.
“dov’è?” chiese
aggrappandosi al bassista che lo sostenne.
“sei esausto Brendon…” gli disse il batterista guardandolo stupito “sei
tutto sudato e hai una faccia devastata, siediti”
“No! Io devo andare da Ryro!” I passanti lo
guardarono come se fosse un pazzo “ditemi dov’è!”
“è tardi Brendon, è andato ad imbarcarsi” disse John indicandogli la
fine del corridoio. Ma il cantante non lo ascoltò, si staccò da lui riprendendo
a correre.
Come on this
is screaming "Photo op." op...
Come on
Come on
This is screaming
This is screaming
This is screaming "Photo op."
Doveva riuscire a
fermarlo, doveva farcela.
Corse disperatamente
urtando le persone e rischiando un paio di volte di rompersi l’osso del collo. Ma
non gli importava.
Quando arrivò al gate stavano chiudendo la porta “aspetti!” gridò all’hostes che lo guardò sconvolta “L’aereo non può partire c’è
una persona li dentro che deve scendere!”
La ragazza lo bloccò
prima che potesse infilarsi nel cunicolo “aspetti lei non può passare! Sicurezza!”
“no lei non capisce! Fermi l’aereo!”
Due poliziotti si
avvicinarono afferrandolo per le braccia “fermata ragazzino o dovremo
arrestarti!”
“No! Devo
fermare Ryan! Vi prego lasciatemi!”
“Ma l’aereo è ora in
fase di decollo!” disse la ragazza e immediatamente Brendon
si gelò “Non è più possibile bloccarlo… mi dispiace
signore” gli disse poi dispiaciuta leggendo negli occhi del ragazzo una
profonda tristezza. I poliziotti lo lasciarono andare e lui cadde a terra. Ormai
le gambe non lo reggevano più dopo quella corsa.
E poi gli sembrava
che il mondo gli fosse crollato addosso.
Boys will be
boys, baby
Boys will be boys
Boys will be boys, baby
Boys will be boys
The end?
…. Or maybe…
Doveva finire così,
come lezione per lui.
Si portò la testa fra
le mani.
Era solo, in quella sala
di attesa.
Era solo e basta.
Si doveva abituare
dopotutto no? aveva perso la sola persona che lo facesse sentire bene.
A cosa gli serviva
ormai piangere?
Era stato uno stupido…
Uno stupido…
“sono solo un emerito
imbecille…”
“ce ne hai messo del
tempo per realizzare questa cosa, eh?”
Give me envy,
give me malice, give me a-a-attention
Give me envy, give me malice, baby, give me a break!
When I say "Shotgun", you say "Wedding"
"Shotgun", "Wedding", "Shotgun",
"Wedding"
Brendon alzò gli occhi sulla
figura che lo guardava con un sorrisetto, a braccia incrociate, davanti a lui.
“R-Ryro…”
lo chiamò lentamente mentre gli occhi si riempivano di nuovo di lacrime.
Il chitarrista
sorrise allargando le braccia “vieni qui piccolo…”
Brendon non se lo fece di
certo ripetere. Saltò in piedi fiondandosi fra le braccia del ragazzo.
Del suo ragazzo.
“ma…
come..?” gli chiese stringendolo forte a se.
“Non potevo partire e
lasciare tutto… così mentre tornavo verso l’entrata
con la coda fra le gambe ho incontrato Spencer e Walker
che mi hanno chiesto se ti avevo incontrato… mi hanno
detto tutto della folle corsa che ti sei fatto per me” il morettino arrossì
appena senza però lasciare andare Ryan “così sono corso qui e ho visto la scena
patetica che hai fatto con quelle guardie e quella povera hostes…
ho visto come eri sconvolto… e quanto tieni a me… volevi fermare l’aereo” disse ridacchiando.
Il cantante si staccò
irritato “non sfottermi. Avevo davvero paura che tu te ne fossi andato…”
“anche io avevo paura
ad andarmene… come vedi ho cambiato idea…”
“e io non potrei
esserne più felice” aggiunse poi Brendon annullando
del tutto la distanza fra le loro labbra.
“ora però fermo un
attimo” Ryan lo fermò guardandolo in faccia “quello che è successo non deve
capitare mai più… dobbiamo parlare ok? Se parliamo
non capiteranno più questi fraintendimenti… claro?”
“claro!”
Si presero per mano,
andando a raggiungere i loro amici “ora possiamo anche tornare a dormire
insieme?”
“ovvio, Brend”
“e possiamo tornare a
fare i fidanzatini?”
“mmm…
possiamo parlarne…”
“e quando arriviamo a
casa posso prenderti e stuprarti sul letto?”
“mmm…
di questo direi che non c’è nulla da dire… certo che
puoi Brendon…”
Boys will be
boys
Hiding in estrogen and boys will be boys
Boys will be boys
Hiding in estrogen and wearing Aubergine dreams
The end
Boys will be boys
Hiding in estrogen and boys will be boys
Boys will be boys
Hiding in estrogen and wearing Aubergine dreams