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Autore: darkroxas92    07/08/2010    4 recensioni
Fin dall'inizio dei tempi, l'Oscurità e la Luce sono state in lotta tra loro, tuttavia, nessuna delle due ha mai avuto il sopravvento sull'avversaria, lasciando l'universo in Equilibrio.
Dark, in apparenza è un ragazzo freddo e solitario, dal passato misterioso e oscuro, ma in realtà è un custode che combatte in segreto per salvare il suo mondo dalle forze che lo minacciano.
Dark, il custode dell'Equilibrio, si unirà a Sora, Riku e Kairi e comincerà un viaggio per i mondi, alla ricerca della verità su se stesso, per rimediare ai suoi errori... e per impedire che il passato si tramuti in un nuovo terribile presente.
Nuovi nemici, nuovi alleati: il gruppo di prescelti dalle armi leggendarie dovrà fare del suo meglio per fronteggiare questa minaccia.
Dal capitolo 54: "Io… ho rinunciato per sempre all’amore. È un sentimento per deboli, che ti rende incapace di ragionare…"
Attenzione: la fiction per la maggior parte dei capitoli è di rating arancione, ma in alcuni raggiunge il rosso (i quali verrano segnalati).
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Ed ecco l'ultimo capitolo prima della prossima saga.

Lo so, ho fatto uscire pochi giorni fa un capitolo, ma dato che domani parto e starò via probabilmente per tutto il resto del mese, volevo lasciarvi almeno questo capitolo.

So quanti dedestino il tipo di finale che ho scelto per codesto capitolo, ma se non avessi fatto così non avrebbe sortito lo stesso effetto, credetemi.

Dato che non voglio anticiparvi troppo ora, passo subito alle recensioni:

 

@ Ciccio85: Il gemello di Dark... credo che presto saprai tutto di lui. Comunque nn credo che questa ff arriverà ai 100 capitoli, ma chissà.

@ Inuyasha_Fede: Come ho scritto sopra, non so ancora quanti capitoli scriverò ancora. so che la prossima saga durerà circa una decina di capitoli, ma dato che potrebbe venirmi in mente qualcos'altro, meglio che non lo diate per scontato.

@ ENS: In parte hai indovinato. Solo che Balance non è Dark prima di diventare un custode, ma pensì un'altra versione di Dark. Non è la sua parte di luce. Però hai praticamente capito tutto, complimenti. Ma credo che con questo capitolo ti stupirò ancora una volta (o almeno lo spero XD)

@ Poldovico: per saghe intendo le parti principali della ff. per esempio la prima era quella fino all'inizio del torneo. La seconda il torneo stesso. La terza la parte con Lan. E la quarta è la prossima. Comunque ho chiamato Anakin maestro perché, quando nel film uccide i bambini, essi lo chiamano Maestro Skywalker, e poi si sa che Anakin si considerava un maestro XD

 

E ora, dopo aver visto che vi siete procurati torce e forconi, vi lascio al capitolo e auguro a tutti buon agosto!

 

Capitolo 38: Follia

 “Allora, si può sapere il perché di questa convocazione?” chiese una voce.

“Già. Era da molto tempo che noi tre non ci vedevamo più in questo modo.” Aggiunse un’altra.

“So che è rischioso, ma non potevo più aspettare. Nell’ultimo mondo dove sono stato è accaduto un imprevisto che stavolta non possiamo ignorare.” Rispose una terza.

“Cioè?”

“Il vecchio me stesso ha preso vita propria.”

“Com’è possibile? Credevo lo avessi eliminato!”

“Ne ero convinto anch’io. Invece me lo sono ritrovato davanti. E in più è a conoscenza del piano.”

“Quindi ora che si fa?”

“Dobbiamo anticipare i tempi. Dobbiamo mettere immediatamente in atto il piano.”

“Come vuoi. A questo proposito, immagino che possa interessarti questo…” disse una delle due figure, lanciando una carta alla terza.

“Lì sopra sono segnate le coordinate del prossimo mondo che Rexenet attaccherà. È un mondo particolare, che fa a caso nostro.”

“Perfetto. Allora cercherò di far sì che i custodi si trovino da quelle parti, in modo che i computer di Cid individuino subito gli Heartless.”

“Come credi che la prenderanno?”

“Non bene. Ma se tutto va secondo i piani, avranno altro a cui pensare. Dobbiamo giocare bene le nostre carte. Se falliamo adesso, tutti i nostri anni di allenamento salteranno come se niente fosse.”

“Si, lo sappiamo. Ma tu in fondo hai avuto la parte più facile, non hai dovuto faticare come noi.”

“Sapete bene il perché ho ideato questo piano. E poi, essendo io il regista, come minimo mi spetta la parte apparentemente più facile.”

“Non perdere tempo a fare il filosofico. Non ci interessa. Dopotutto, non avremmo potuto cambiare i ruoli nemmeno volendo.”

“Cerca solo di non farti prendere dai sentimentalismi quando sarà il momento.”

“La parte di me che lo avrebbe potuto fare, sebbene non sia stata eliminata, ora è separata da me. So già che mi odieranno per questo, ma è un sacrificio che posso sostenere senza problemi.”

“Sei proprio senza sentimenti, eh?” disse una voce ridendo.

 

 

“Allora, ora da che parte andiamo?” chiese Riku, senza perdere di vista i monitor.

“Potremmo andare a Radiant Garden per far controllare la Gummyship.” propose Sora. “O più semplicemente girare a caso nell’universo finché non troveremo Rexenet.”

“La fai un po’ troppo facile…” commentò Kairi.

“Sarebbe bello se Cid fosse stato in possesso dei progetti dei computer dei custodi, ma di sicuro sono stati distrutti quando la scuola è stata attaccata… Con quegli era possibile trovare subito i mondi che erano sotto attacco.” Disse Hikari.

“Umh… e se provassimo a tirare a caso?” Propose Dark, lasciando tutti spiazzati.

“D-Dark, ti senti bene?” chiese Sora.

“Mai stato meglio, perché?”

“Beh… tu che proponi una cosa del genere era praticamente impossibile… fino a pochi secondi fa…”

Il custode dell’equilibrio sbuffò e si diresse verso i computer, per poi digitare delle coordinate a caso.

“Ecco fatto” disse, facendo finta di non vedere gli sguardi sorpresi degli altri.

Solo Hikari lo guardava con degli occhi freddi.

“Come mai quest’idea?” chiese.

Dark ricambiò il suo sguardo.

“Cos’è? Mi è forse vietato essere ogni tanto meno serio?”

“Non è questo il punto.” Rispose la custode, osservando i monitor. “Ma ha dell’incredibile che tu, schiacciando numeri a caso, sia stato così fortunato da trovare un mondo.”

“Ci sono tanti mondi quante le stelle. Non ci vedo nulla di strano nel fatto che ne abbia trovato uno a caso.”

“Suvvia Hikari, ha ragione Dark.” Disse Sora. “Dopotutto, nei miei primi viaggi non è che io abbia fatto tanto diversamente. E poi, senza offesa Dark, come farebbe a conoscere le coordinate di un mondo a lui sconosciuto? Dubito fortemente che sulla Terra siano arrivate giuste, e anche se fosse, sarebbe difficile ricordare a memoria un simile numero.”

Hikari rimase in silenzio.

“Fate come volete.” Disse infine, per poi lasciare la sala.

“Ma che le prende?” chiese Kairi.

Dark rimase a fissare la porta per qualche secondo.

“Vado a riposarmi” disse, avviandosi verso la porta, senza girarsi verso gli altri. “Chiamatemi quando saremo arrivati. Dai dati del computer, sembra che non manchi troppo tempo.”

I tre custodi rimasti si guardarono tra di loro.

“Cosa sta succedendo oggi? Sembrava quasi che Hikari non si fidasse di Dark…”

“Già. Non l’avevo mai vista comportarsi così…”

 

 

“Ok, ormai lo sapete, abbiamo visto di tutto…” disse Sora, osservando il cielo. “Ma un cielo rosso con il sole che ride ancora non mi era capitato! Tantomeno di vedere un edificio enorme con tre teschi e due candele giganti!”

“Sora, io ormai ho rinunciato di trovare un mondo perfettamente normale” commentò Riku. “E comunque fortunatamente non sono tutti uguali alla nostra isola, no?”

“Non riuscirai mai a digerirla, vero?” chiese Kairi, per poi ridere.

Dark continuava ad osservare il cielo, assorto nei suoi pensieri.

“Ehi, voi!” li interruppe una voce, mentre vedevano una ragazza dai capelli biondi scuri, vestita con un impermeabile nero e accompagnata da un ragazzo dai capelli bianchi circondati da una fascia con una spilla, vestito di giallo e coi denti che ricordavano vagamente a quelli di uno squalo.

“Chi siete?” chiese il ragazzo. “Non vi abbiamo mai visto prima da queste parti”

“Ecco…” cominciò Sora. “stiamo facendo un viaggio lungo tutto il mondo e siamo finiti qui senza nemmeno accorgersene…”

“Una scusa piuttosto scadente. Non sai inventarti niente di meglio?” chiese la ragazza. “Se non ci dite la verità saremmo costretti ad attaccarvi.”

“Provateci” rispose Dark, portandosi davanti agli altri custodi.

“Come vuoi. Soul, sei pronto?”

Il ragazzo sorrise, per poi illuminarsi e perdere la forma umana.

La luce andò direttamente nella mano della ragazza, per poi prendere la forma di una falce con la lama di colore rosso e nero.

“Cosa? Si è trasformato in una falce!” disse sorpreso Riku.

“Umpf. Questo mi rende le cose più difficili. Non potrò usare tutta la mia forza.” Commentò Dark, facendo per evocare il Keyblade.

Ma invece di apparire l’arma, davanti a lui si creò una luce, all’interno del quale si materializzò nuovamente Balance, che impugnava il Keyblade.

“Ancora tu?” chiese Dark. “Credevo che non mi avresti più disturbato.”

“Suvvia. Fammi partecipare adesso. Poi ti lascerò in pace per tutto il resto del tempo necessario. Te l’ho già detto che non interferirò” rispose il ragazzo. “E poi, mi sembrava curiosa l’idea di combattere contro un altro ragazzo-arma. Non credi?”

“Se credi che così facendo guadagnerai il mio rispetto ti sbagli. Sai benissimo che non ti accetterò mai volontariamente.”

“Certo che oggi sei scontroso. È forse per via di tutta questa follia?”

“Follia?” chiese Hikari. “Cosa intendi dire?”

“Oh, niente d’importante” rispose Balance, per poi lanciare il Keyblade a Dark. “Comunque sia, che tu lo voglia o no, ti aiuterò.” Disse, ritrasformandosi in luce e finendo nel Keyblade.

“Dunque sei anche tu un Maestro?”

“Dipende da cosa intendi con quella parola” rispose il custode dell’equilibrio.

“Maka, quella non era un arma normale” disse la voce di Soul proveniente dalla falce.

“Cosa intendi dire?”

“Intendo dire che quel ragazzo non era un arma!”

“Però, per essere una falce sei acuto” disse Dark. “In effetti quel tipo è solo una scocciatura che credevo di aver eliminato anni fa, ma che a quanto pare ha trovato rifugio dentro la mia arma, ed è in grado di usarla anche lui.”

“Quindi tu non sei un Maestro… Sei solo un semplice ragazzo in possesso di un arma particolare…” commentò Maka, impugnando meglio la falce. “In questo caso, sei da considerare come intruso!”

“Fermati Maka!” disse una voce proveniente dall’interno dell’edificio.

“Professor Stein! Questi sono probabilmente spie o di Medusa o di Arachne!” rispose il ragazzo, facendo uscire la testa e un braccio dalla lama della falce.

“Possibile che solo per via dell’aspetto diverso non abbiate riconosciuto quell’arma?” chiese una persona che sembrava anziana per via delle numerose cicatrici che aveva lungo il corpo e che coprivano anche i vestiti. Ma il particolare che non poteva sfuggire a nessuno era sulla sua testa.

“H-H-Ha una… vita nella… testa…” disse balbettando Kairi, prima di svenire.

“Credo che Kairi non debba mai visitare la Città di Halloween, o rischia di rimanere secca sul serio…” commentò Sora, per poi cercare di far riprendere i sensi all’amica.

“Cosa intende dire professore?” chiese Maka.

“È lo stesso tipo di arma di quel ragazzo.” Rispose lui, ignorando la reazione di Kairi alla sua vista, e anzi, si mise a girare la vite come se niente fosse.

“Un altro ragazzo?” chiese Riku ad alta voce. “Avete visto un ragazzo con un arma simile? Potete dirci dove?”

“Possiamo fare di più. Possiamo mostrarvelo. Si trova nella nostra scuola. Lo abbiamo trovato privo di sensi e con parecchie ferite. Sembrava quasi che fosse stato coinvolto in uno scontro mortale.”

“Per caso vi ha detto come si chiama?” chiese Dark.

“No, non ha detto niente. Non ha ancora ripreso conoscenza. Abbiamo solo trovata una chiave dorata gigante accanto a lui.”

“Light? Che cosa ci fa’ ferito in questo mondo?” chiese Sora, rendendosi troppo tardi dell’errore commesso.

“Mondo?” chiese Maka, mentre la falce si illuminava per tornare ad avere sembianze umane. “Come intendi dire con ‘questo mondo’?”

Sora non seppe cosa rispondere.

“Certo che sei una vera e propria frana.” Disse Dark. “Finora non sei ancora riuscito in un misero mondo a tenere segreta la nostra provenienza.”

“Ci state forse dicendo che venite da un altro pianeta?” chiese Soul.

Dark non rispose.

“Vorrei vedere il ragazzo che avete trovato. Ci sono buone possibilità che si tratti di mio fratello.”

“Come facciamo a credere che non tu non voglia attaccare la scuola dall’interno?”

“Forse a partire dal fatto che non so nemmeno di che scuola si tratti. Come ha detto il mio compagno di viaggio, non siamo di questo mondo. Non abbiamo idea di che cosa succeda qui. Ma se il ragazzo che avete trovato è mio fratello, allora è mio dovere rimetterlo in sesto. In modo da poterlo affrontare al pieno delle sue forze.”

Dark rispose in maniera così atona da lasciare tutti sorpresi.

“E va bene…” disse l’uomo con la vite. “Allora seguitemi. Vi porterò da lui.”

“Ditemi solo in che punto preciso si trova” rispose il custode dell’equilibrio.

“Beh, in infermeria, ovvio. Perché?” chiese lui, per poi sgranare gli occhi come Maka e Soul, mentre Dark apriva davanti a loro un varco.

“Così faremo prima.” Disse il custode, attraversando il varco.

“Scusatelo, ma non è mai stato un tipo dalle troppe spiegazioni” disse Sora, mentre aiutava Kairi a rialzarsi. “Anche se ultimamente aveva cominciato ad essere un po’ più disponibile…”

“Ma… dov’è andato?” chiese sorpresa Maka.

“Ha raggiunto l’infermeria usando questo passaggio. È una specie di scorciatoia che può portare ovunque si desideri. Tranquilli, è sicuro.” Disse Hikari, per poi attraversare il varco.

“Ovviamente non siete obbligati a passare di qui, ma almeno non dovrete camminare troppo in questo modo.” Disse Sora, mentre attraversava il varco assieme a Kairi.

“Professore… cosa facciamo?” chiese Maka, mentre Soul si avvicinava al varco.

“Sono dei tipi interessanti… ma mi chiedo se in realtà non siano in grado di usare la magia… di sicuro quel varco non è una cosa normale.” Rispose il professore.

“Ha importanza? Vi devo ricordare chi abbiamo lasciamo a guardia di quel ragazzo? Come credete che reagirà vedendosi cinque tipi sbucare fuori dal nulla?” disse sorridendo Soul.

“Ora chi mi ci fai pensare… Non vorrei essere nei loro panni…”

“Immagino che tu non abbia guardato le loro anime, vero?” chiese il professore.

“Uh? No, perché?”

 

Non appena Dark uscì dal varco si ritrovò di fronte ad un ragazzo dai capelli azzurri, affiancato da una ragazza che dai vestiti ricordava vagamente un ninja.

“E tu chi sei?” chiese il ragazzo, per poi partire verso Dark pronto a dargli un pugno, cosa che il custode evitò semplicemente spostandosi.

“Sei un osso duro, eh? Ma non hai speranze contro di me, Black Star, colui che supererà anche le divinità!”

Dark lo guardò un po’ seccato.

“Ma se non sei nemmeno riuscito a colpirmi…” fece notare, facendo andare su tutte le furie il ragazzo.

“Come ti permetti di parlarmi così? Tsubaki, vieni!” disse lui rivolgendosi alla ragazza, che annui per poi trasformarsi in una piccola spada nelle mani del ragazzo.

“Vediamo se stavolta sarai ancora fortunato!” urlò, lanciandosi nuovamente contro Dark, che evocò il Keyblade parando con estrema facilità il fendente.

“Cosa? E quella chiave extralarge da dove salta fuori?”

“Spiacente, quest’informazione è riservata” rispose il custode, per poi disarmare velocemente Black Star e lanciando la spada per terra, che si ritrasformò nella ragazza di prima.

“Maledetto…” disse il ragazzo, che corse nuovamente contro Dark cercando di colpirlo, senza risultati.

“Voi che dite, è il caso di uscire dal varco?” chiese Sora, che era rimasto assieme agli altri custodi sull’orlo a osservare quello scontro.

“Beh, dubito che possa succederci qualcosa, no?” rispose Riku. “Dopotutto, non mi sembra forte quel ragazzo…”

Dietro di loro arrivarono anche Maka e Soul, che videro giusto Black Star mancare ancora l’avversario.

“Si può sapere cosa stai facendo?” chiese Soul al ragazzo, che si accorse solo in quel momento degli altri ragazzi.

“Uh? E voi che ci fate lì dentro? E chi sono quelli?”

“Se tu non avessi subito tentato di colpirmi, ti avrei spiegato che quel ragazzo che si trova svenuto qui è mio fratello” rispose Dark, indicando Light, che giaceva privo di sensi e pieno di ferite in un letto.

“Cosa gli è successo?” chiese Riku. “Credevamo che nessuno sarebbe riuscito a ridurlo in un simile stato facilmente… sembra che abbia affrontato un intero esercito da solo…”

“Non lo sappiamo. Lo abbiamo trovato in quello stato e le nostre cure sono risultate inutili.”

Dark sbuffò, per poi puntare il Keyblade verso il fratello, che venne avvolto da un aurea verde.

Sotto gli occhi sorpresi dei quattro abitanti del mondo, i tagli di Light cominciarono a rimarginarsi da soli, per poi sparire come se non fossero mai esistite.

“Impossibile! Come ha fatto” chiese Maka.

“Magia” rispose Sora. “Ha semplicemente usato una magia per far recuperare energia e curare le ferite.”

“Magia?” ripete Soul sorpreso. “Allora avevo ragione a dire che eravate capaci di usarla. Ma non mi sembrate alleati delle streghe…”

“Streghe? Non sappiamo nemmeno di cosa tu stia parlando” disse Hikari.

“Ugh…” la interruppe Light, aprendo gli occhi. “Dove mi trovo?”

“In un infermeria” rispose Dark. “E devo dire che eri ridotto piuttosto male. Come speri di potermi sconfiggere se non riesci nemmeno ad uscire illeso da uno scontro?”

“Ah, sei qui anche tu… Umpf, dovresti farti gli affari tuoi una buona volta. Tu non hai mica dovuto affrontare quel mostro in armatura…”

“Intendi dire Terra?” chiese Sora.

“Si, lui. Ho provato a sconfiggerlo per testare le mie capacità, ma sono stato sconfitto come se niente fosse. Sono riuscito ad eliminare Malefica solo perché era già debilitata dallo scontro contro di te e perché l’ho colta di sorpresa. Così quando mi sono trovato di fronte a Rexenet, sono riuscito a fare ben poco…”

Dark rimase qualche secondo in silenzio.

“Rexenet?” chiese poi. “Dove lo hai affrontato?”

“Credo in questo stesso mondo. Ma non so per quale motivo, era più forte di quanto credessi. Come se qualcosa li avesse fornito più forza…”

“Non so chi sia questo Rexenet di cui state parlando…” lo interruppe Maka. “Ma se si trova in questo mondo, potrebbe essere stato contagiato dalla follia.”

“Follia?” chiese Hikari. “Per quel che mi risulta, la follia non è contagiabile.”

“La questione è più complicata” disse una voce, mentre un ragazzo dai capelli neri con tre righe bianche orizzontali sulla parte sinistra della testa e che aveva un papillon a forma di teschio, entrava dalla porta accompagnato da due ragazze vestite identiche. “Fatto sta che qui dobbiamo tutti fare attenzione a non cedere alla follia.”

“Kid! Quindi sei anche tu al corrente di loro?” chiese Black Star.

“Io e mio padre li abbiamo visti uscire da quella specie di passaggio nero. Ma c’è una cosa che ci ha sorpreso in modo particolare.”

“Solo una cosa?” chiese ironico Sora.

“Le vostre anime...” cominciò il ragazzo. “Non sono per niente simmetriche!”

I custodi lo guardarono sorpresi da tale esclamazione, mentre gli altri si portavano una mano in faccia.

“Sono completamente asimmetriche! Sono orribili! Sono senza senso!” continuò Kid, cominciando a piangere per la disperazione.

“Non fateci caso” disse Maka ai custodi. “È un maniaco della simmetria, non sopporta che qualcosa non lo sia.”

“Ma nessuno gli ha detto che il suo aspetto non è simmetrico?” chiese Riku, per poi osservare il ragazzo sedersi a terra depresso.

“Lo so, ma non è colpa mia…” disse con un filo di voce.

“Certo che i mondi strani li troviamo solo noi…” commentò Light, per poi scendere dal letto. “Allora fratello, ti sei deciso ad affrontarmi?”

“Perché dovrei affrontare un debole?” chiese Dark. “Prima cerca di diventare più forte. Se riuscirai a tenere testa a Rexenet allora potrei anche ripensarci.”

Light stava per rispondere, quando il pavimento sotto di loro cominciò a tremare.

“Che cosa sta succedendo?” chiese Black Star, cercando di rimanere in piedi.

“Qualcosa sta colpendo la scuola” rispose Soul, avvicinandosi alla finestra per osservare meglio. “Ehi, c’è un ragazzo volante che sta… colpendo la scuola con delle sfere di fuoco?!”

A sentire quella frase, Kid sembrò ritrovare forze.

“Cosa?! Sta danneggiando la scuola perfettamente simmetrica di mio padre? Liz, Patti”

“Ci risiamo” disse la ragazza più alta, mentre assieme all’altra si trasformava in una pistola nella mani di Kid, che le impugnò con il grilletto verso l’alto.

“No, aspettate!” urlò invano Kairi, mentre il ragazzo faceva apparire dal nulla uno skateboard volante, con il quale si scaraventò fuori dalla finestra.

“Maledizione, quello è Rexenet!” urlò Sora. “Non ha nessuna speranza contro di lui.”

“Rexenet, eh? Potrebbe essere una sfida interessante… Andiamo Tsubaki!” urlò Black Star, mentre la sua compagna si ritrasformava in una spada per poi buttarsi giù dalla finestra.

“Non vorrai rimanere fuori dalla festa, vero Maka?” chiese Soul, trasformandosi nella falce.

“Anche se volessi con te non potrei” rispose lei sorridendo, per poi seguire Black.

“Accidenti… è inutile parlare con loro…” disse Hikari, per poi volare fuori dalla finestra seguita da Sora, Riku e Kairi.

Dark e Light rimasero da soli nell’infermeria.

“Sembra che sia giunta l’ora dello scontro.” Disse Light.

“Già. Dopo tutti questi anni, metteremo la parola fine.” Rispose Dark, per poi attivare l’armatura e volare fuori seguito dal fratello.

 

 

Kid sparò subito due colpi verso Rexenet, che li deviò come se niente fosse con la spada.

Da sotto, Black Star saltò verso l’alto, pronto a colpirlo con la spada.

Ma Rexenet prese la spada con la mano libera e usandola come trainante, spinse via il guerriero.

Dietro di lui invece stavano arrivando Maka e Soul, pronti a colpirlo in pieno, ma anche loro vennero fermati come se niente fosse.

“Accidenti, è veramente forte…” commentò la voce di Soul da dentro la falce.

“Sparite, deboli” disse Rexenet, per poi allontanare i tre guerrieri semplicemente alzando del vento attorno a lui.

Infatti stavano arrivando a tutta velocità Hikari e gli altri tre custodi, tutti pronti a colpirlo.

Il custode delle tenebre parò col la spada l’affondo di Hikari, mentre lanciò tre sfere di fuoco verso gli altri, che si videro costretti a fermarsi per distruggerle.

“Cos’hai intenzione di fare questa volta?” chiese Hikari.

“Il solito. Portare caos nell’universo. E questo è il mondo adatto.”

“Non te lo permetteremo, lo sai bene!”

“Vedremo” rispose lui, per poi scagliare una sfera di ghiaccio contro l’avversaria, costringendola ad arretrare.

Così facendo riuscì a parare un colpo da parte di Sora.

“Oh, ma tu guarda. Il custode di Vanitas…”

“Basta con questa storia!” urlò Sora. “Vanitas è Vanitas, e io sono io! È tutta colpa tua se ora me lo ritrovo dentro di me!”

“Ne sei sicuro? Non ti sei chiesto il perché abbia scelto proprio te? Avrei potuto passare il suo potere a Dark. In questo modo avrei avuto un alleato molto forte, non credi?”

“Non sottovalutarmi! Sono in grado di batterti!”

“Non sei nemmeno riuscito a finire Malefica e vorresti sconfiggermi? Questa è bella!” rispose Rexenet, per poi prendere Sora per il collo e lanciandolo contro Riku, facendo precipitare a terra entrambi.

“Ora tocca a noi!” dissero assieme Dark e Light, per poi scagliare a testa una sfera nera e bianca, che colpirono in pieno Rexenet, scagliandolo contro la scuola.

“Noi abbiamo provato a colpirlo senza successo e loro come se niente fosse lo hanno preso…” disse Soul, nuovamente nella sua forma umana. “Ma chi sono quei due ragazzi?”

Maka invece aveva gli occhi spalancati.

“Non può essere…” disse a fatica.

“Cosa succede?” chiese Black Star.

“Immagino che te ne sia accorta anche tu, vero?” disse Kid, guardando verso Dark.

“Com’è possibile?”

“Di cosa state parlando?” chiese Sora, uscendo dalle macerie che lo avevano sommerso.

“Il tuo amico… Ha un anima parecchio strana…” rispose Kid.

“Scusa, ma non credo sia il momento più adatto per dire che la sua anima, che tra parentesi ancora non ho capito come facciate a vederla, non sia simmetrica.”

“Non è quello. Vedi, ognuno di noi ha una forma particolare dell’anima. Ma la sua… Sembra che ce ne siano decine, o addirittura centinaia attorno a lui!” disse Maka.

“Tutto qui? Non mi sembra niente di strano. Dark contiene centinaia di cuori al suo interno, perciò non mi sorprende che voi vediate un centinaio di anime”

“Come sarebbe a dire che ha un centinaio di cuori?”

“Quello che ho detto. Lui contiene i cuori di tutti i suoi predecessori.”

“È quasi inquietante…” disse una delle pistole di Kid.

“Comunque sia, voi restate qui. Rexenet non è un avversario della vostra portata. Se avesse fatto sul serio, a quest’ora sareste stati tutti quanti cancellati.” Rispose Sora, per poi volare nuovamente verso Rexenet.

“Mi dispiace, ma non ho intenzione di dargli retta. Tsubaki, modalità spada demoniaca!” disse Black Star, mentre la spada cambiava forma e sulla sua faccia apparivano dei segni neri.

“Chi rovina la simmetria della scuola non la può passare liscia. Liz, Patti, preparatevi per il Death Cannon!” disse Kid, mentre le sue pistole cominciavano a cambiare forma.

“E noi cosa facciamo Maka?” chiese Soul, per poi ritrasformarsi in falce.

“Direi che il cacciatore di streghe potrà tornare utile” rispose lei, mentre la falce si illuminava e diventava più grande.

 

 

Rexenet uscì dalle macerie e si diresse a tutta velocità contro Dark e Light, lanciandoli contro due sfere di ghiaccio, che vennero facilmente evitate.

Senza dargli tregua, Rexenet alzò la mano libera verso il cielo, per poi far cadere già una scarica di tuoni, che colpì in pieno i due custodi.

“Che onore” disse Rexenet. “Non pensavo che tutti e due mi avreste affrontato assieme!”

“Ti stai dimenticando di noi!” urlò Sora, raggiungendolo seguito anche dagli altri custodi.

“Arrenditi Rexenet” gli disse Riku. “Siamo in vantaggio numerico, non puoi vincere!”

“Allora credo che sarò costretto a mostrarvi la mia vera forza!” rispose Rexenet, per poi tendere di fronte a se la mano libera.

“Osservate il vero potere dell’oscurità!” urlò, evocando un Keyblade che aveva la stessa forma della Catena Regale, solo che era completamente nero.

“Un Keyblade?” disse sorpresa Kairi.

“Vi presento Yami of Darkness!” rispose sorridendo Rexenet.

“Maledizione…” commentò Kairi. “Questo non era previsto… Era già forte senza, ora la sua potenza sarà aumentata ulteriormente…”

“Non ha importanza!” rispose Sora, preparandosi ad attaccare. “Dobbiamo sconfiggerlo ora che ne abbiamo la possibilità!”

“Vorreste sconfiggermi ora? Proprio adesso che siamo alla vigilia?”

“Vigilia?” chiese Riku. “Di cosa stai parlando?”

“Lo scoprirai presto” rispose il custode delle tenebre, per poi far uscire dal suo corpo, come una tempesta, l’oscurità, che investì in pieno i custodi, facendoli arretrare.

Gli unici che riuscirono a rimanere al loro posto furono Dark e Light.

“Certo che il destino è proprio beffardo… Facciamo tutti e tre parte dello stesso mondo, ma ci scontriamo in un altro, molto lontano dal nostro.” Disse Light, impugnando meglio il Keyblade. “Ma è ora di farla finita!”

“Pronti?” chiese Rexenet, per poi creare una sfera di tenebre di fronte a se, in contemporanea a Dark, mentre il fratello ne creò una di luce.

Le tre sfere andarono a scontrarsi in pieno cielo, creando così un campo di forze tale da creare come delle crepe nel cielo.

“Ora!” urlò Black Star, puntando verso Rexenet con in mano Tsubaki.

“Death Cannon!” urlò da terra Kid, mentre le sue due pistole erano diventate simile a due bazooka, e che in quel momento spararono due raggi di energia diretti verso il custode delle tenebre.

Infine, dietro il raggio, c’era Maka, la cui falce ora era il doppio rispetto a prima che si stava preparando a colpire il custode.

Il primo attacco a raggiungere Rexenet fu il Death Cannon, che lo investì in pieno, sebbene lo lascio illeso.

Poi fu la volta di Star Black, che cercò di colpirlo con la spada, ma l’unico risultato che ottenne fu quello di venire scaraventato indietro come da una forza invisibile.

E alla fine lo stesso risultato lo ottenne anche Maka, che venne rispedita a terra come se niente fosse, mentre Soul tornava nella sua forma umana.

“E ora di farla finita!” urlò Rexenet, creando un’altra sfera d’oscurità che scagli contro le altre, creando così un esplosione che investi tutti i presenti, facendoli precipitare a terra.

 

 

Kairi riaprì lentamente gli occhi.

Dovette sbattere le palpebre un paio di volte per riuscire a mettere a fuoco.

La prima cosa che gli balzò all’occhio fu il cielo: non era più rosso, ma bensì nero. Ma non come la notte: un nero totale, che impediva a qualsiasi luce di passare.

“Cosa… Cos’è successo?” chiese, alzandosi in piedi.

“Kairi! Tutto bene?” le chiese Sora, raggiungendola.

“Si… Sai cos’è successo?”

“Non in modo chiaro. So che gli attacchi di Dark, Light e Rexenet si sono scontrati, esplodendo. Poi mi sono risvegliato e il cielo era diventato nero.”

“Il cielo è diventato nero…” disse la voce di Dark. “Perché l’oscurità ha avuto la meglio.”

“Dark! Allora stai bene!”

“Mai stato meglio” rispose lui, avvicinandosi.

A vederlo Kairi emise un sussulto di sorpresa.

“Dark, cosa ti è successo? I tuoi occhi…” disse Sora, notando che ora entrambi gli occhi di Dark erano completamente neri. E non era l’unico cambiamento: anche i suoi capelli ora erano dello stesso colore degli occhi.

“L’oscurità ha finalmente avuto la meglio!” rispose lui. “E ora il mio piano può avere inizio! Il caos invaderà l’intero universo. E questo grazie a te, Sora!”

Sotto gli occhi schioccati dei due custodi, Dark evocò il Keyblade, e senza nessun ripensamento, infilzò Sora in pieno petto, proprio dove c’era il cuore.

   
 
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